Quanto Infiamma il Siero? E Per Quanto Tempo? Arrendersi All’Evidenza.

31 Gennaio 2023 Pubblicato da 3 Commenti

Marco Tosatti

Cari amici e nemici di Stilum Curiae, il nostro Arrendersi All’Evidenza offre alla vostra attenzione queste pensare riflessioni sugli effetti a lungo termine del siero che è stato inoculato a milioni di persone. Buona lettura e condivisione.

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MA QUANTO INFIAMMA LA TERAPIA GENICA?  

Il nostro sistema immunitario risente negativamente di una tripla o quadrupla stimolazione con sieri mRNA.

Abbiamo già potuto constatare che i cosiddetti “vaccini” siano in realtà una terapia genica sperimentale: questo punto è importantissimo, perché tutta la narrazione imperante dal 2020 ha invece raccontato altro, in particolare inventando impropriamente la categoria dei “no-vax” e descrivendo l’esperimento in atto come se si trattasse di uno dei soliti vaccini tradizionali (per altro non immuni da critiche e sospetti).

Infatti questi sieri mRNA NON creano un’immunità: adesso anche i produttori e le Autorità ammettono che l’inoculato si contagia e trasmette il contagio. Quindi l’asserita efficacia nel produrre anticorpi (e, muniti di green pass, l’evitare di doversi tamponare per accedere anche al posto di lavoro) è frutto di una teoria: l’attribuzione dell’effetto non già al non contagiarsi ed ammalarsi, ma all’avere anticorpi.

Oggi sappiamo anche che quegli anticorpi possono diventare sbagliati, inadatti per un virus, addirittura potenzialmente capaci di provocare una tolleranza immunitaria con lo shift dalle IgG3 alle IgG4.  Questo inizia a diventare un fenomeno veramente significativo e pericoloso a partire dal booster, la terza dose.   

Nei casi peggiori il sistema immunitario sollecitato da questa terapia genica mostra di indebolirsi fino a non riuscire a combattere nel modo dovuto e consueto i patogeni: non solo il famigerato coronavirus, ma qualunque altro sfidante che insidi la nostra salute.

Non bastasse questo, all’inefficacia reale questi sieri assommano una notevole pericolosità per almeno altri tre motivi, oltre alla suddetta immuno-tolleranza: 1-la proteina spike che viene fatta produrre all’organismo è di per sé stessa una fonte di infiammazione per tutti i tessuti con cui viene a contatto; 2-i nanolipidi cationici e il PEG usati come eccipienti sono fortemente pro-infiammatori; 3-questa infiammazione tende ad accumularsi in organi molto delicati ed a persistere per un tempo molto più lungo di una normale infezione.

L’infiammazione tra l’altro costituisce il problema principale del contagio da Covid! Il siero genico provvede di suo, e nei casi più sfortunati (l’iniezione nel braccio può centrare direttamente un vaso sanguigno) si provoca come una bruciatura degli endoteli dove insistono la spike o le nanoparticelle tossiche (risapute tali).

Teniamo presente infatti che l’operazione dell’inoculo è stata eseguita con discutibile faciloneria: ad una certa percentuale di dosati l’iniezione ha perforato un vaso e non il muscolo deltoide e questo ha comportato un danno molto più diretto, veloce e massiccio dell’endotelio del torrente circolatorio!

Alle potenziali implicazioni rischiose qui elencate, va aggiunta l’evidenza che gli effetti avversi sono particolarmente concentrati in circa il 5% dei lotti immessi negli hub vaccinali, lasciando intendere che possa esserci dell’altro che ancora sfugge alla corretta circolazione delle informazioni e del dichiarato ufficialmente.

E, per non farsi mancare nulla, avendo vaccinato mentre il virus era circolante, questa aggressione ha portato il virus (un organismo vivente) a mutare, moltiplicando le varianti. Questo accade normalmente, come quando si sviluppa l’antibiotico-resistenza in presenza di un uso eccessivo e indiscriminato di antibiotici.

Dato che si tratta di nozioni abbastanza elementari, più d’uno ha ipotizzato che possa trattarsi di un esperimento nell’esperimento, voluto da chi ne ha avuto il potere.  D’altra parte a qualche “ricercatore” è sfuggita più di una mezza ammissione sulle reali intenzioni dei benefattori all’opera.     Dirigente Pfizer Ammette: Proviamo sulle Scimmie Nuove Mutazioni del Covid.

Adesso, con una terapia che non è nemmeno quel che dice di essere e che non fa quel che dovrebbe fare, provocando molti più effetti avversi di quelli che dicessero gli studi (di parte, manipolati e mal giudicati dalle autorità regolatorie), pensate un po’ se la si scopre responsabile di rendere il sistema immunitario incapace di agire come prima su tutte le altre patologie, oltre alla sola che da tre anni pare terrorizzare le folle, abilmente indottrinate da una propaganda manipolatoria degna delle peggiori epoche della storia.   

Per contrastare l’equivalente di una brutta influenza (lasciamo stare scaturita da dove e perché) milioni di persone si sono messi in condizione di compromettere la salute cardiocircolatoria e neurologica, minare il sistema riproduttivo e rendersi più vulnerabili a batteri, virus e tumori!! 

E’ un brutto insieme di circostanze deleterie: chimiche (la spike, i nanolipidi), microbiologiche (le varianti), fisiche (il punto di iniezione), fisiologiche (la bio-distribuzione, lo shift anticorpale) e chi più ne ha, ne metta.

Non è una gufata di malevole cassandre, ma si manifesta già per malori improvvisi e mortalità in eccesso, anche a quelle età nelle quali persino il Covid primigenio, nel 2020, aveva provocato pochissime vittime.

Nulla al momento autorizza a pensare che il gran numero di effetti avversi sin qui manifestatisi non debba protrarsi nel tempo. L’infiammazione diffusa e silente (non come quella avvertita e dolorosa che subito induce a prendersi l’antidolorifico) è molto subdola, proprio perché c’è, ma non è contrastata.

AAE

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