Osservatorio Van Thuan. Il vescovo Antonio Suetta Sveglia i Cattolici in Vista delle Elezioni.

9 Settembre 2022 Pubblicato da

Marco Tosatti

Carissimi StilumCuriali, mi sembra opportuno rilanciare questo articolo apparso sul sito dell’Osservatorio Internazionale Cardinale Van Thuan, che ringraziamo per la cortesia. Buona lettura. 

Il vescovo Antonio Suetta sveglia i cattolici in vista delle elezioni

Di Mons. Antonio Suetta

 SET 6, 2022

Ringraziamo il vescovo di Ventimiglia Sanremo, mons. Antonio Suetta, per il Messaggio che ha rivolto ai fedeli in vista delle elezioni del prossimo 25 settembre, nella quale, tra l’altro, afferma che “il cattolico non può sostenere con il proprio voto candidati, partiti, programmi e proposte in contrasto con i cosiddetti e famosi valori non negoziabili”; che ci sono argomenti i quali “esigono un’oggettività di valutazione morale e, da parte del cattolico, non possono essere valutati in relazione a parametri accessori dipendenti dalla contingenza delle situazioni oppure da una considerazione soggettiva di un ipotetico male minore”;  che purtroppo esiste un “sistema sovranazionale aggressivo e resistente” da cui rimanere liberi; che “La fede cattolica è sempre stata capace di generare civiltà e deve continuare a farlo”.  Facciamo nostre le sue esortazioni e in esse troviamo anche le convinzioni che animano il nostro Osservatorio (S.F.).

 

Messaggio del Vescovo Antonio per le Elezioni Politiche 2022

Cari Fedeli,

ben consapevole che un intervento sulla questione elettorale susciterà inesorabilmente qualche critica e polemica, soprattutto da parte di chi – anche nella Chiesa – ritiene che l’argomento non debba essere neppure sfiorato dalla sollecitudine pastorale, mancherei ad un richiamo della mia coscienza se non lo facessi.

E così, eccomi qui!

Scrivo non con l’attitudine della propaganda elettorale, che non mi compete, ma piuttosto con la responsabilità desiderosa di condividere spunti di riflessione e riferimenti attinenti a questioni decisive e basilari.

A nessuno sfugge quanto la situazione sia delicata e conseguentemente quale sia la portata di responsabilità che l’imminente consultazione elettorale comporti in ordine alla pacificazione collettiva, alla stabilità delle istituzioni governative, alla giustizia sociale, alla ripresa occupazionale ed economica e specialmente alle questioni etiche.

In primo luogo ritengo di richiamare al dovere morale e civico di esprimere con il voto la propria preferenza in ordine al futuro della nostra nazione, non permettendo all’astensionismo di qualunque origine di generare una sorta di “delega” irresponsabile.

Il panorama politico derivante dalle varie coalizioni ha subito una costante e rapida evoluzione in relazione alle mutevoli urgenze e – purtroppo – in molti casi legato più alla ricerca del consenso e del risultato che a visioni coerenti ed organiche.

Oggetto del mio intervento non sono certamente questioni contingenti, riconducibili legittimamente a convincimenti e teorie di libera opinione e determinazione: in tale ambito il cattolico deve valutare coscienziosamente la visione dell’uomo, della vita e della società espressa e promossa dalle molteplici proposte.

Tuttavia “se è lecito pensare all’utilizzo di una pluralità di metodologie, che rispecchiano sensibilità e culture differenti, nessun fedele può appellarsi al principio del pluralismo e dell’autonomia dei laici in politica, favorendo soluzioni che compromettano o che attenuino la salvaguardia delle esigenze etiche fondamentali per il bene comune della società.

Non si tratta di per sé di «valori confessionali», poiché tali esigenze etiche sono radicate nell’essere umano e appartengono alla legge morale naturale. Esse non esigono in chi le difende la professione di fede cristiana, anche se la dottrina della Chiesa le conferma e le tutela sempre e dovunque come servizio disinteressato alla verità sull’uomo e al bene comune delle società civili. D’altronde, non si può negare che la politica debba anche riferirsi a principi che sono dotati di valore assoluto proprio perché sono al servizio della dignità della persona e del vero progresso umano” (Congregazione per la Dottrina della Fede, Nota Dottrinale circa alcune questioni riguardanti  l’impegno e il comportamento dei cattolici nella vita politica, 2002, n. 5).

Mi sta a cuore ribadire che il cattolico non può sostenere con il proprio voto – meno ancora con la militanza politica diretta – candidati, partiti, programmi e proposte in contrasto con i cosiddetti e famosi “valori non negoziabili” e i principi fondamentali della dottrina cattolica circa la morale, quali i temi legati alla dignità della persona, alla vita, alla famiglia e alle varie questioni antropologiche.

“Non è compito della Chiesa formulare soluzioni concrete — e meno ancora soluzioni uniche — per questioni temporali che Dio ha lasciato al libero e responsabile giudizio di ciascuno, anche se è suo diritto e dovere pronunciare giudizi morali su realtà temporali quando ciò sia richiesto dalla fede o dalla legge morale. Se il cristiano è tenuto ad «ammettere la legittima molteplicità e diversità delle opzioni temporali», egli è ugualmente chiamato a dissentire da una concezione del pluralismo in chiave di relativismo morale, nociva per la stessa vita democratica, la quale ha bisogno di fondamenti veri e solidi, vale a dire, di principi etici che per la loro natura e per il loro ruolo di fondamento della vita sociale non sono “negoziabili”” (Congregazione per la Dottrina della Fede, Nota Dottrinale circa alcune questioni riguardanti  l’impegno e il comportamento dei cattolici nella vita politica, 2002, n. 3). 

Esorto dunque ogni cattolico ad esaminare e valutare programmi e candidati alla luce delle considerazioni sopra esposte evitando di avvallare in nome di una generica “complessiva bontà della proposta o della visione politica” posizioni incompatibili con la dottrina cattolica: esigenze etiche irrinunciabili in materia di aborto e di eutanasia, circa i diritti dell’embrione umano, in ambiti riguardanti la famiglia e l’educazione dei minori.

Non può e non deve sfuggire come alcuni programmi elettorali proposti per la consultazione del prossimo 25 settembre siano in assoluta contrapposizione con la dottrina cattolica e con la Chiesa per la presenza di punti come, ad esempio, le istanze della ideologia gender, il suicidio assistito o l’eutanasia, il cosiddetto riconoscimento dei diritti sessuali e riproduttivi delle donne (sotto quest’ultima espressione spesso si intende l’appoggio e la diffusione della pratica dell’aborto e la lotta all’obiezione di coscienza dei medici e degli infermieri): tali argomenti esigono un’oggettività di valutazione morale e, da parte del cattolico, non possono essere valutati in relazione a parametri accessori dipendenti dalla contingenza delle situazioni oppure da una considerazione soggettiva di un ipotetico “male minore”.

Altre tematiche – anch’esse rilevanti sotto l’aspetto del giudizio di coscienza – consentono invece di essere modulate secondo criteri legati a circostanze concrete, a complessità di sistema e ad una prospettiva di gradualità.
“In questo contesto, è necessario aggiungere che la coscienza cristiana ben formata non permette a nessuno di favorire con il proprio voto l’attuazione di un programma politico o di una singola legge in cui i contenuti fondamentali della fede e della morale siano sovvertiti dalla presentazione di proposte alternative o contrarie a tali contenuti.

Poiché la fede costituisce come un’unità inscindibile, non è logico l’isolamento di uno solo dei suoi contenuti a scapito della totalità della dottrina cattolica. L’impegno politico per un aspetto isolato della dottrina sociale della Chiesa non è sufficiente ad esaurire la responsabilità per il bene comune.

Né il cattolico può pensare di delegare ad altri l’impegno che gli proviene dal vangelo di Gesù Cristo perché la verità sull’uomo e sul mondo possa essere annunciata e raggiunta” (Congregazione per la Dottrina della Fede, Nota Dottrinale circa alcune questioni riguardanti l’impegno e il comportamento dei cattolici nella vita politica, 2002, n. 4).

La situazione può sembrare molto complicata da decifrare, ma in realtà è molto semplice da comprendere in una prospettiva capace di sollevarsi un poco dai giochi di convenienze e di equilibri determinati da una sorta di sistema sovranazionale aggressivo e resistente, desideroso di imporsi sempre di più e di inibire il dissenso.

La fede cattolica è sempre stata capace di generare civiltà e deve continuare a farlo; non si deve limitare ad elemento funzionale della cultura politica secolare, ma al contrario dev’essere determinante per fondare una visione propria e alternativa. Il cattolico deve diffidare da sospette e parziali convergenze con la fede su alcuni presunti valori umani: potrebbe essere un abbaglio derivante da un adulterato umanesimo miope, privo di trascendenza e debolmente fondato sotto il profilo antropologico.

Ai credenti impegnati in politica dico che il cattolico crede nel valore della testimonianza e, più ancora, nella divina Provvidenza, capace di far fruttificare il seme più piccolo e indifeso.

Non dimentichiamo che una grande fortuna nasce da pochi spiccioli, una valanga talvolta da modeste quantità di neve e che, sempre nella storia, i grandi e duraturi cambiamenti di civiltà sono stati preparati e prodotti non dall’impiego di ingenti risorse, ma dal coraggio tenace di uomini onesti e liberi.

Nel libro del Siracide è scritto così: “Lotta sino alla morte per la verità e il Signore Dio combatterà per te”.

Benedico di cuore implorando sulla nostra amata nazione pace, prosperità e giustizia.

Sanremo, 3 settembre 2022.
Memoria di San Gregorio Magno, Papa

 Antonio Suetta, Vescovo di Ventimiglia – San Remo

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*** 

 E ci permettiamo di aggiungere un piccolo memorandum visivo…

§§§




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13 commenti

  • Miserere2 ha detto:

    Io forse ho confuso piacere ed amore, ma non ho creato dolore.

    (Fabrizio De Andre’, il testamento di Tito)

  • Daouda ha detto:

    Praticamente partecipare alla partitocrazia ammette che ogni cosa sia sindacabile.
    La vera democrazia non nasce per avallare arbitrariamente quel che è giusto in campo morale od economico, medico, sociale.
    La democrazia serve per scegliere persone integre, è un elezione di persone con programmi di prioritá, non programmi ideologici che contraddicono la realtá in pratica e postulato secondo i pruriti dell’adescatore di turno.

    Buono sapere che appoggiatte tutto questo

    • silvio esposito ha detto:

      Non dimentichiamoci il detto “senatus boni viri, senatores mala bestia”, non le persone fanno il partito, ma il partito fa le persone con quelle ideologie. La massa trascina il singolo come dimostra la psicologia.

  • Gaetano2 ha detto:

    Il piccolo memorandum visivo mi dà l’impressione che alcuni dei punti sono stati già realizzati in Vatikano dal solerte don Ciccio

  • don Andrea Mancinella ha detto:

    Mi dispiace per Monsignor Suetta, ma non esiste nessun DOVERE nè morale nè civico di andare a votare.
    Non c’è dovere civico perchè legge obbliga al voto.
    Non c’è dovere morale, almeno nel caso presente, quando nessun partito politico offre garanzie di osservanza dei principii morali cattolici nel campo della vita umana e della famiglia.
    Gli unici due partiti votabili (Liberi in Veritate e Italia Cristiana) non sono riusciti ad entrare nell’agone politico elettorale, ragion per cui non resta, a mio avviso, altro che l’astensionismo. E io appunto non andrò al voto.
    Perchè come ricorda lo stesso Mons. Suetta, il male cosiddetto ‘minore’ resta sempre un male e non può mai essere commesso, con l’illusione di ricavarne un bene.
    don Andrea Mancinella

    • Silvana Adinolfi ha detto:

      Mi sembrava che il Popolo della Famiglia si ispirasse ai valori non negoziabili. O mi sbaglio? Aiutatemi.

  • SIGNOR BREGA ha detto:

    Votiamo in massa la Destra; cessi Iddio che, con la Sinistra di nuovo al potere nel Paese, di che ‘l Papa è primate, sieno fatte leggi, le quali aonestino il divorzio, l’aborto, il matrimonio fra chi ha per proprio costume il soddomitare, ed altro ancora.

    Turiamoci il… naso, protestandoci ancora una volta per veri conservatori.

  • Lucia Buttaro ha detto:

    Sono convinta che neanche chi vota Meloni Salvini Berlusconi Renzi Conte è CATTOLICO! La Meloni ha dichiarato con Paglia che l’aborto è un DIRITTO , come la mettiamo? Ad un comizio ha detto che ognuno ha diritto di amare chi vuole ( gay gender uomo e bestia….. chi vuole) purché non diamo figli alle coppie Gay. Dice, che dobbiamo mandare armi contro la Russia; dice che porterà il transumano Cingolani nel suo Governo e piace all’abortista guerrafondaia Clinton e l’anticristo professa d’ Europa Ursula. La destra vuole green pass e vaccinazione sperimentale dando compimento all’Agenda 2030. Caro Monsignore da Letta a Renzi Draghi ,con tutta la stampa di sinistra tutti vogliono la Meloni, pure lei? Il suo ragionamento è corretto ma è la conclusione un po’ contraddittoria: se Meloni piace alla Clinton non sarà perché Lei nel programma scrive Dio Patria e Famiglia ma poi negli accordi offre garanzia di “continuità” ai Cattolici alla Paglia? Se le condizioni sono analisi del programma e dei candidati coerenza richiede proprio ASTENSIONE. Un ragionamento del “male minore” ci porta a sperare che Conte Mattarella Scarpinato Cafiero, infiltrati nei 5 Stelle stanno disperatamente cercando di liberare il popolo italiano dalla morsa di Scwab, nonostante le fesserie scritte nel programma del partito di Grillo ( che con Draghi stava brindando sul battello dell’ormai defunta Regina la scristianizzazione dell’Europa mettendo i loro Popoli in mutande) che, grazie alla pornografia della produzione televisiva di Berlusconi ha reso gay gender transumani relativisti tutti gli italiani. Voterò secondo coscienza, la mia che non corrisponde alla sua!

  • Anna Maria Mucci ha detto:

    Lei ci invita a votare, da cattolici, un partito che difenda i principi non negoziabili. Purtroppo non ce ne sono. E allora che si fa? Si sta a casa.

    • gladio ha detto:

      Ma è proprio sicura , Anna Maria, che non ce ne siano? ( partiti che difendono i valori non negoziabili).
      Forse, dalle loro esternazioni in campagna elettorale filtra qualche cedimento qua e la, questo è vero, ma….
      …ma …signora Annama maria, lei conoscerà certamente il concetto della ” Finestra di Overton”..Bene : come ho già descritto in un altro mio commento questa finestra è ormai quasi del tutto spalancata e per rinchiuderla bisogna usare le stesse modalità con cui è stata aperta, cioè : tempo, pazienza e fermarsi a tutte le tappe intermedie.
      Le faccio un esempio: Io sono fieramente antiabortista e mi propongo di farmi eleggere pervicacemente intenzionato ad eliminare l’ aborto, bene : se proclamo ” apertis verbis ” di cancellare la legge 194, o se la cancellassi così, da un momento all’ altro una volta giunto al potere, ci sarebbe la rivoluzione; mi creda, ormai nella nostra società il male è diventato il bene e quindi un diritto.
      Dovrò pertanto agire ” d’ astuzia” , cominciando ad esempio a restringere il campo delle condizioni per cui è ammesso l’ aborto; dovrò poi cercare di occupare culturalmente tutto l’ apparato mediatico ( giornali, televisione ecc ), in poche parole usare lo stesso metodo usato da 4 scalzacani di radicali , catto- comunisti, e progressisti vari che nel giro di un decennio sono riusciti a corrompere un’ intera società.
      Caricare a testa bassa come si propone di fare il buon Adinolfi, cioè come una mandria di bisonti (ed il bisonte non è un animale che eccella in intelligenza)otterremmo soltanto un buco nell’ acqua-

  • don Sandro ha detto:

    Sottoscrivo totalmente le belle parole del Vescovo Suetta: se tutti coloro che si dichiarano cattolici si impegnassero di più per una vera politica (al servizio del cittadino) non saremmo certo a questi punti così drammatici per la nostra società.
    Mi permetto solo di dissentire dall’ultima parte della locandina “Il PD sostiene”: l’accenno alla comunione e la frase “chi vota PD non è cattolico” mi sembrano ben poco felici: sono anch’io convinto che il voto al PD sia un errore, ma sbandierarlo così mi sembra fuori luogo e forse addirittura controproducente.

  • andreottiano ha detto:

    Peccato solo che non sia visto come grave l’assenso ad aberrazioni come lo pseudo obbligo vaccinale su un siero sperimentale e il green pass.

    O che non sia considerato problema l’assenza di giudizio su mostri come l’agenda 2030, il great reset e i loro progettisti.

    Da questo punto di vista sono proprio tutti uguali.

    Dice bene sua eminenza: “il cattolico non può sostenere con il proprio voto – meno ancora con la militanza politica diretta – candidati, partiti, programmi e proposte in contrasto con i cosiddetti e famosi “valori non negoziabili” e i principi fondamentali della dottrina cattolica circa la morale, quali i temi legati alla dignità della persona, alla vita, alla famiglia e alle varie questioni antropologiche”.

    Perciò stavolta mi astengo convintamente.

    Non delego proprio nessuno.

  • Nuccio Viglietti ha detto:

    Francamente fatichiamo comprendere come possa un cattolico se no preda di totale obnubilamento cerebrale… votare per partito dichiaratamente satanista come PD… ma pure per qualsiasi altro partito rappresentato in parlamento in ultima legislatura… partiti tutti che hanno appoggiato o tacitamente accondisceso a promulgamento di disposizioni dichiaratamente contro libertà elementari di cittadini… in sfregio a pur tanto celebrata nostra Costituzione…!!…https://ilgattomattoquotidiano.wordpress.com/