BDV. Il Rimpianto dei Papi di Una Volta, e i tanti Tradimenti di Oggi.

16 Febbraio 2022 Pubblicato da

 

Marco Tosatti

Cari amici e nemici di Stilum Curiae, la nostra BDV questa melanconica riflessione sui Pontefici di un tempo, magari personalmente criticabili, magari di vita riprovevole, ma di fede certa, e quello a cui stiamo assistendo oggi. Buona lettura.

§§§

 

Splendeva, ieri, un bel sole d’oro in un cielo color manto della Madonna, e respiravo nell’aria fresca senza mascherina, quasi a riveder, più tardi, le stelle. Eppure, eppure, guardandomi intorno mi pareva di abitare in un pianeta che non riconoscevo, intorno ancora molti monatti, con la mascherina a becco, gli occhi appuntiti sul balcone duro, i negozi sono vuoti, lugubri le strade deserte. Camminavo, spalla a spalla, con la mia amica Gosia, e la nostra meta era la chiesina di Santa Rita, che guarda in viso il teatro Quirino, e lì, in quella piccola chiesa è stata ricostruita la grotta di Massabielle, con la Madonnina bella, Immacolata Concezione, la rosellina sul dolce piedino e Bernadette in ginocchio davanti a Lei. Sì, da Roma, eccoci, lei e io, a Lourdes per la Santa Messa delle ore otto del mattino, celebrata dal sacerdote proprio dentro la santa grotta. Gli occhi sono chiusi, immersa nel Signore, prego e mi perdo nel mio “eccomi”, tutta nella Sua volontà che è la mia felicità.

Poi, rinforzate dalla grazia e dal dono, torniamo sui nostri passi, salutando i carabinieri a guardia del Palazzo del Quirinale, ai quali vorrei donare un santino preso in chiesa, ma, mi dicono, non possono accettarlo. Però mi han detto che la preghiera a Maria l’hanno fatta. E chissà se è vero. Scendiamo, Gosia e io, fino a Via Nazionale, dopo aver salutato San Pietro, con le sue chiavi, e San Paolo, con la spada, che sono a guardia, ancora adesso, su un terrazzamento del portone del gran Palazzo apostolico dove viveva il Santo Padre fino all’arrivo dei Savoia e dove oggi abita il presidente della Repubblica (la minuscola se l’è meritata per non avere difeso la Costituzione dall’imbarbarimento di questi due ultimi anni…). Roma, cattolica, bellissima, mi sorride nelle Madonnine che sono ovunque. Lungo la via della Dataria, ce n’è una dolcissima e accesa da tanti lumini che brillano anche quando è giorno fatto. Pura gioia.

Giungiamo, a passo veloce, in Via Nazionale, strada piemontese, che larga com’è ricorda i vialoni illuministi di Torino e non certo il labirinto di straduzze, che erano tanto romane, caratteristiche della bellezza medievale dello Stato  Pontificio , tutto giardini, fontane, santuari e silenzio. Chiudo gli occhi e invece del traffico moderno, eccomi immersa nel verde dei giardini di Villa Ludovisi che fu incanto di Sisto V (un Papa che amo). Doveva essere una villa della delizia, da mozzare il fiato, per come la racconta una giornalista di rango come Matilde Serao.

Respiro, un passo e due. Entriamo in un bar dove non chiedono l’orrido lasciapassare verde che io ho avuto per via della guarigione, ma che mi rifiuto di usare per motivi frivoli: io un caffè lo prendo al bar, solamente se lo possono prendere tutti quanti. Non accetto l’apartheid isterico di questi tempi senza carità, a costo di discutere e anche litigare (per poi far pace) con mio marito!

Ora è tempo, per Gosia e per me, del saluto. Lei, al lavoro, io nella mia piccola vita tutta casa e chiesa, tra scrittura e cucito. E mentre cammino, lentamente, verso il palazzo rosa cipria dove abito, penso a come mi sento sola e a come ogni volta che vedo l’Eucarestia distribuita sulle mani, la trafittura della lancia di Longino si fa più dolorosa. Per non dir del Padre nostro recitato a tradimento delle parole di Gesù. Sì, sono sola, abbandonata dalla Chiesa che ha cessato di essere ciò che era, tradendo come fece Geroboamo, il vero Signore, volgendosi ai vitelli d’oro in forma di Pachamama.

E avvolgendo il nastro dei tanti tradimenti che hanno portato sul soglio petrino un signore che parla “Urbi et orbi” della fratellanza (massonica) e che ogni giorno scandalizza con i suoi “ni e so”, che non esita a buttare a mare il deposito petrino, che ha smesso di essere kathekon… E credo che al centro di questo tradimento sia stato l’ecumenismo misericordioso, buonista e puzzolente. Sì, il concedere che ci siano altre verità, mentre  la Verità è una sola. Solo Gesù è Via, Verità e Vita e conduce al Padre, attraverso Maria. Per strade diverse, ognuno la sua…

I Papi di un tempo, anche quelli più viziosi, come Alessandro VI, mai avrebbero deviato da questa Eterna Verità. Potevano essere peccatori, sì, ma mai Giuda Iscariota. Vabbè, sono arrivata a casa e mio marito ha comperato il fegato, sicché, prima che vada a male, lo preparo per sabato mattina. Taglio le cipolle (così posso piangere senza essere notata per il tradimento, l’ennesimo, che ha rimesso Gesù sulla Croce e il Papa vero, il mio dolce Benedetto, nel Getsemani) e lascio che la carne sfrigoli nell’olio mentre tutt’intorno, seppur muta, risuona e squilla allegra  la mia preghiera del cuore…

§§§




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19 commenti

  • Elena ha detto:

    Ho dimenticato di dirle che le rare volte che ho trovato un prete coraggioso che mi ha dato la Comunione sulla lingua poco dopo c’è stata sempre la spiata con conseguenze per il sacerdote.

  • Elena ha detto:

    BEATA Lei! Deve essere particolarmente fortunata o raccomandata visto che trova sempre tante chiese, chiesine, preti, pretini eccetera e può avere tutto quello che Dio comanda. Non la invidio unicamente perché questa dote non rientra nel mio patrimonio mentale e morale.
    La sottoscritta, invece, un paio di ore fa si è sentita dire da un frate/prete che non merita l’assoluzione perchè mi rifiuto di prendere la Comunione sulla mano.

  • Giovanni B. ha detto:

    Sulla linea di questo bell’articolo, uno potrebbe chiedersi come mai con la Nuova Misericordia imperante nella Chiesa le mense caritative di Roma, e non solo, hanno preso a respingere tutti quelli privi di greenpass… Sarà perché è “nuova”?

  • Paola Caporali ha detto:

    Mi sento come lei, cara Benedetta. Esattamente come lei. Siamo in tanti, nelle nostre solitudini. E fortunati noi, che abbiamo la consolazione del dolce Gesù e della sua e nostra Mamma Celeste. Per gli altri, la disperazione. Preghiamo tanto per loro.
    Paola

  • acido prussico ha detto:

    Frenetico. Forsennato.
    Appena sfornato l’M.P. 48 (“Fidem Servare”) oggi sforna l’M.P. 49 (“Assegnare alcune competenze”).
    (https://www.vatican.va/content/francesco/it/motu_proprio/documents/20220211-motu-proprio-assegnare-alcune-competenze.html)

    Il Tossico per spiegare questi Motu proprio ha consultato la Smorfia Napoletana e ha trovato:
    – Il 48: ‘o muorte ca parla. Il Motu Proprio 48 ha “liquidato” la Congregazione della Dottrina del Fede?.
    – Il 49: ‘o piezzo ‘e carne (indica i desideri corporei). Il Motu Proprio 49 dispone un “salutare decentramento” e afferma che “Si intende così innanzitutto favorire il senso della collegialità e della responsabilità pastorale dei Vescovi, diocesani/eparchiali o riuniti in Conferenze episcopali”. Mano libera alla neo-sessualità della Chiesa Tedesca?.
    – Il 50: ‘o piezzo ‘e pane. Il prossimo Motu Proprio riguarderà il “pane eucaristico”?

    • MARIO ha detto:

      “– Il 50: ‘o piezzo ‘e pane. Il prossimo Motu Proprio riguarderà il “pane eucaristico”?”

      No, riguarderà il “pane acido”, e in particolare le modalità più opportune per correggere questo grave difetto nel processo di panificazione di certi cristiani… e cristiane…

      Dal sito PANBRIOCHE:
      “Il PANE ACIDO è un pane che al gusto, ma anche all’odore, ha punte di acidità più o meno marcate… che restituiscono una sensazione sgradevole e poco armonica con le altre sfumature di sapori… Se così è, vuol dire che qualcosa, nel processo di panificazione, non è andato come doveva andare.”

      Speriamo che il prossimo Motu Proprio ci regali la ricetta giusta.

  • acido prussico ha detto:

    Bravooo!! Clap! Clap!
    Per commentare il suo assennato e cristiano post prendo a prestito il Vangelo di oggi 16/02 (“Vedo gli uomini, mi sembrano alberi, ma camminano”) e ci ricamo sopra un po’ di acidità.
    Da quando il Vicario di Cristo in carica ha smesso di “mettere le mani sugli occhi” e usa la “saliva” solo per le sue quotidiane “apparizioni”, siamo piú che mai orbi che vedono in giro altri orbi, altri “uomini-alberi che camminano” o bonsai giapponesi che credono di essere alberi.

  • Zefiro ha detto:

    Sacrilegio dell’Eucaristia: sono decenni e con approvazione di papi, vescovi e sacerdoti, indegni Ministri dei Sacri Misteri. Piccole parti dell’Ostia Santa cadono a terra, restano appiccicate a mani sanificate dal gel (sostituto moderno delle antiche abluzioni) ma piamente indifferenti, scivolano sui vestiti e si incastrano nella mascherina salvatrice (vaccino permettendo). Gli Angeli intervengono a recuperare i Misteri profanati: torneranno con spade a trafiggere i fedeli che hanno mangiato per la loro condanna.
    Le parole del Padre Nostro cambiate: riforma inutile che fa incespicare l’assemblea tra le nuove sillabe del canto liturgico.
    Non abbandonarci alla tentazione: nessuno vuole negare questo, che Dio non ci abbandona mai, ci mette sì alla prova e noi siamo lì a dimostrare di cosa siamo capaci. La tentazione svelerà se siamo eroi combattenti o vili soldati che cedono al nemico. La richiesta di aiuto è la nostra forza. Non c’indurre in tentazione: chiediamolo al Padre. Egli resta Sovrano e di fronte alla nostra tiepidezza e ai nostri tentennamenti, ci avverte: o risolviamo subito per amor suo o sará Lui stesso a indurci nella tentazione, nella prova suprema. Abbiamo Timore di ciò e preghiamolo con quelle più profonde parole con cui lo supplichiamo di non volerci allontanare da Lui. Gesù non ha voluto solo insegnarci a chiedere aiuto, ma a pregare facendo crescere in noi quel Santo Timore che la Chiesa di oggi ha smarrito.

  • riccardo ha detto:

    Condivido il senso di smarrimento con il bollire della mia bagna cauda. Se qualcuno non gradito bussa alla porta, sia esso vigile o Nas o emissario ecclesiastico di controllo, la consiglio vivamente!
    Da torinese per nascita provo lo stessa nausea a girare per la mia ex città ogni volta che mi ci devo recare, mentre ringrazio il cielo ogni volta che la lascio, per respirare l’aria di montagna del mio nuovo paese adottivo in mezzo alle capre ed ai lupi… E mentre prima valutavo la tonalità di azzurro della camicia, perché si intonasse all’abito, ora apprezzo sempre più il mio abbigliamento sportivo campagnolo, e la terra che si attacca alle scarpe ed ai pantaloni, e che lascia il segno nella macchina, rendendola a volte impresentabile, ma così viva! E la legna che arde nella stufa giorno e notte mi fa sì rimpiangere a volte i termosifoni delle calde case di città dipendenti dal teleriscaldamento, ma mi fa scoprire la bellezza del focolare domestico, che porta a riflettere ed a pregare come un gioco soprannaturale senza sosta.
    Ormai le bellezze di Torino sono racchiuse nella mia memoria di bambino ed adolescente, e penso a quelle ancora più opache nelle menti degli anziani smarriti. Tutto passa nella tristezza di un mondo che non ritornerà più, oppure nel chiasso del lavoro che stordisce ed appiattisce. La cappa spirituale ed inquinata che sovrasta la città è impressionantemente pesante. Se già una città del grigio nord porta questi sentimenti, non oso immaginare cosa sia l’animo degli abitanti del caput mundi, invaso da membra indegne.
    Ma in questo quadro di desolazione, non dimentico Colui che dice: “Nessuno strappa un pezzo da un vestito nuovo per attaccarlo a un vestito vecchio; altrimenti egli strappa il nuovo, e la toppa presa dal nuovo non si adatta al vecchio”. Per rinnovare questo mondo, la Chiesa e questa nostra Italia, il vestito vecchio deve lacerarsi, cadere come una foglia vecchia, per lasciare a Chi può il campo libero a fare “nuove tutte le cose”, per dare alla realtà il vestito di luce destinato ai figli del Regno dei cieli.
    E finché Benedetto XVI, lui o il suo degno predetto successore, “stat”, il tempo nuovo è certezza: «Io non appartengo più al vecchio mondo, ma quello nuovo in realtà non è ancora cominciato».
    Per quanto riguarda il tradimento, questo dovrebbe fare piangere se Bergoglio fosse il vero papa, ma dato che non lo è
    https://www.byoblu.com/2022/01/07/papa-e-antipapa-linchiesta-fango-di-40-anni-fa-contro-papa-ratzinger-il-tragico-boomerang-dei-pro-bergoglio-parte-60/,
    non stia a piangere per quello che dice, semmai per la sua anima, per la quale Gesù ha versato tutto il suo sangue preziosissimo. Piango invece con Lei pensando a tutta la massa dei cattolici che continua a seguirlo, bevendo a grandi sorsi alla fontana inquinata dei suoi squilibri. Piango nel vedere che la desolazione del pensiero dominante ha invaso come marea nera il mare della cristianità corrotta dal mondo. Conserviamo le lacrime per quello che dovremo ancora vedere e passare, e non so se le lacrime basteranno…
    Tutto è scritto; per quanto possiamo, stiamo sereni, lasciamo tutto nelle mani di Chi “tergerà ogni lacrima.., perché le cose di prima sono passate”

  • Anonimo ha detto:

    i Papi di una volta erano molto peggio. Belle parole e le peggio angherie. Chi si ribellava veniva torturato e giustiziato.
    Non è cambiato nulla. L’illusione che prima era meglio di oggi. Prima c’erano altri problemi.

  • Milly ha detto:

    Vero! Papa Alessandro VI, meglio conosciuto come Papa Borgia, nonostante la sua vita dissoluta, non ha mai tradito le verità di Fede, non ha mai messo in discussione nessun Dogma e non ha mai cercato di cambiare la Dottrina svuotandola dal di dentro attraverso una pastorale personalizzata sulle proprie opinioni, amara e foriera di danni incalcolabili!

    • Enrico Nippo ha detto:

      Potrebbe darsi che indaffarato com’era negli affari dissoluti non ha mai avuto tempo di pensare alla Dottrina e ai Dogmi. O forse non gliene importava un fico secco, avendo ben altro da fare.

  • Veronica Cireneo ha detto:

    Che bella prosa: molto romantica!

  • Enrico Nippo ha detto:

    ” … la Verità è una sola. Solo Gesù è Via, Verità e Vita e conduce al Padre, attraverso Maria. Per strade diverse, ognuno la sua…”.

    Sì. Ma proprio riguardo alle “strade diverse, ognuno la sua” qualcosa deve cambiare nell’atteggiamento della Chiesa. Qualcosa che non nuoccia al cattolico ortodosso e che nel medesimo tempo non gli appaia necessariamente come un’eresia, una minaccia, un influsso satanico.

    Impossibile ridurre la Via, la Verità e la Vita ad un agglomerato di formule ferree. Gesù è Dio e Dio è l’ Immenso, quindi immensurabile.

    Anche il pensiero e la parola sono unità di misura cui l’Immenso inesorabilmente sfugge. La ragione poi, è essa stessa misura (ratio), mentre l’Immenso è infinitamente sovra-razionale e sovra-logico.

    • stefano raimondo ha detto:

      ” La ragione…”

      Forse ci siamo potuti formare come cristiani proprio perché non intelligenti. Differenza ontologica tra intelletto e pneuma. Forse tutte le culture (tradizionali) sono state formate da persone non intelligenti.

      • Enrico Nippo ha detto:

        Magari anche intelligenti ma non soprattutto intelligenti.

        Con l’intelligenza piombata dalla ragione.

        Non che la ragione non abbia la sua importanza ed anzi sia necessaria (per il disbrigo delle passeggere vicende terrene), ma assunta come griglia verificatrice della “verità” diventa una palla al piede, come accade ai forzati.

    • Giustino ha detto:

      Gesù Cristo in quanto vero Dio è la Sapienza di Dio, in quanto vero uomo è l’uomo più perfetto che sia mai nato; anzi, il concetto più adeguato che ci si potrebbe fare della perfezione umana è sovraeminentemente superato dalla reale incarnazione di Gesù Cristo.
      Ne consegue che Egli è non solo causa efficiente della nostra perfezione e santificazione perché Dio, ma anche causa formale perché uomo; meglio: Egli è nostra causa esemplare, esempio per noi nella Sua intelligenza e nella Sua volontà. Infatti, dodicenne discuteva di Scritture al Tempio e interrogato dai suoi santi parenti, affermò di dover occuparsi delle cose del Padre suo.
      Poiché la nostra religione è stata fondata da Gesù: “la fede cattolica non è stata fondata da persona intelligente”, sia anatema.

  • Nuccio Viglietti ha detto:

    Già… no ci sono più autorevoli Papi di una volta…!!…https://ilgattomattoquotidiano.wordpress.com/