MA SIAMO PROPRIO SICURI DELLE MASCHERINE OBBLIGATORIE?

30 Settembre 2020 Pubblicato da

 

Marco Tosatti

La campagna sistematica di terrore lanciata dai politici e dai mass media – soprattutto in Italia – soprattutto su persone assuefatte a quello che propalano quotidianamente la televisione e la stampa, strumenti – in certi casi molto evidenti e diretti – di interessi politici ed economici, rende tanto più preziose le voci che cercano di reagire alla situazione con razionalità, e non  in base al più forte e spregevole dei sentimenti, la paura. Rilanciamo volentieri questo articolo di quotidianosanità.it, nel momento in cui qualche duetto locale – e non solo – rilancia l’uso estensivo delle mascherine sempre e ovunque. Quella che a me pare una forma simbolica e totemica di assoggettamento delle persone. Buona lettura. 

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Ma siamo proprio sicuri delle mascherine obbligatorie?

 

 

29 APR – Gentile Direttore,

si susseguono interventi pubblici per un generale uso delle mascherine all’aperto, con Regioni che lo vogliono estendere alla “Fase 2” fino a invocare l’obbligo nazionale con sanzioni ai trasgressori. A sostegno vi sono prese di posizione drastiche: “basta dubbi”, accompagnate da citazione di una “revisione sistematica”. In realtà l’articolo citato non è una revisione sistematica della letteratura (contiene importanti omissioni) e non è pubblicato su una rivista scientifica: Preprints è una banca dati di articoli non pubblicati e non revisionati tra pari.

 

E ancora: “La scienza dice sì”, con traduzione di un’opinione di Greenhalgh e Howard per il pubblico. Ma il verdetto attribuito a “La Scienza” è in realtà scientificamente ancora controverso.

 

Si riportano di seguito brani (autorizzati) della traduzione di una Risposta rapida sul BMJ a Greenhalgh, da parte dell’epidemiologo Lazzarino e del suo team dell’University College London:

«nel BMJ, [1 – per i riferimenti in esteso si rimanda al link] Greenhalgh et al. avvisano che le maschere chirurgiche si dovrebbero indossare in pubblico per impedire alcune trasmissioni di covid-19, aggiungendo che a volte dovremmo agire senza prove definitive, in base al principio di precauzione. … citano una definizione del principio di precauzione … “strategia per affrontare questioni di danno potenziale quando mancano ampie conoscenze scientifiche in materia”.

 

Tuttavia, benché un’unica formulazione di tale principio non sia stata universalmente adottata, [2] il principio di precauzione mira a evitare che ricercatori e decisori politici trascurino effetti collaterali potenzialmente dannosi di alcuni interventi. Prima di attuare interventi clinici e di sanità pubblica vanno attivamente ipotizzati e descritti potenziali effetti collaterali e solo allora va deciso se val la pena di quantificarli o no.

 

La maggior parte degli articoli e delle linee guida scientifiche relativi alla pandemia Covid-19 evidenziano due potenziali effetti collaterali dell’uso di maschere chirurgiche in pubblico, ma pensiamo ce ne siano altri da considerare prima che qualsiasi politica globale di sanità pubblica coinvolga miliardi di persone.

 

I due potenziali effetti collaterali già riconosciuti sono:

  1. Indossare una maschera facciale può dare un falso senso di sicurezza e indurre le persone a ridurre l’aderenza ad altre misure di controllo delle infezioni, tra cui il distanziamento sociale e il lavaggio delle mani.

 

  1. Uso inappropriato della maschera: le persone non devono toccare le proprie maschere, devono cambiare di frequente quelle monouso o lavarle regolarmente, smaltirle correttamente e adottare altre misure di gestione, altrimenti i rischi loro e degli altri possono aumentare. [3,4]

 

 

Altri potenziali effetti collaterali da considerare sono:

  1. Qualità e volume della conversazione tra due persone che indossano maschere sono molto compromessi e le persone possono inconsciamente avvicinarsi. Mentre si può essere addestrati a contrastare l’effetto n. 1, può essere più difficile affrontare questo effetto collaterale.

 

  1. Indossare una maschera facciale fa entrare l’aria espirata negli occhi. Ciò genera una sensazione spiacevole e un impulso a toccare gli occhi. Se le mani sono contaminate, ci si infetta.

 

  1. Le maschere facciali rendono la respirazione più difficile. Per persone con BPCO sono insopportabili perché peggiorano la loro dispnea.[5] Inoltre una frazione di CO2 espirata in precedenza è inalata a ogni ciclo respiratorio. I due fenomeni aumentano frequenza e profondità della respirazione, quindi aumentano la quantità d’aria inalata ed espirata. Ciò può peggiorare la diffusione di Covid-19 se le persone infette che indossano maschere diffondono più aria contaminata. Ciò può anche peggiorare le condizioni cliniche degli infetti se la respirazione potenziata spinge la carica virale in profondità nei polmoni [n.d.r.: per riflettere su questo importante rischio si rimanda al primo modello teorico immunologico del Covid-19, riportato su QS],

(5B) Gli effetti descritti al punto (5) sono amplificati se le maschere facciali sono molto contaminate (v. punto 2)

 

  1. Impedire la trasmissione interpersonale è la chiave per limitare l’epidemia, ma finora si è dato poco peso a quanto accade dopo che una trasmissione è avvenuta, quando l’immunità innata svolge un ruolo cruciale. Lo scopo principale della risposta immunitaria innata è prevenire subito la diffusione e il movimento di agenti patogeni estranei in tutto il corpo.[6] L’efficacia dell’immunità innata dipende molto dalla carica virale. Se le maschere facciali creano un ambiente umido in cui il SARS-CoV-2 può restare attivo per il vapore acqueo fornito di continuo dalla respirazione e catturato dal tessuto della maschera, determinano un aumento della carica virale e quindi possono causare una sconfitta dell’immunità innata e aumento di infezioni. Questo fenomeno può anche interagire con i punti precedenti e potenziarli.

 

In conclusione, a differenza di Greenhalgh, crediamo che… occorra quantificare le complesse interazioni che potrebbero operare tra effetti positivi e negativi dell’uso di maschere a livello di popolazione. Non è tempo di agire senza prove.»

 

Di più, la rapida rassegna sistematica di Brainard conclude che le prove non sono ancora abbastanza forti per supportare l’ampio uso di maschere contro COVID-19, salvo che per brevi periodi di tempo da parte di individui vulnerabili, contingentemente in situazioni ad alto rischio.

 

Nei tre RCT identificati l’OR di sviluppare sindromi influenzali è 0,94 (0,75-1,19), dunque non significativo, con l’intervallo superiore di confidenza compatibile anche con aumento di rischio, che in effetti è quanto risulta in tendenza nel RCT più ampio, pragmatico e recente: OR 1,10 (0,87-1,38) e anche peggio nelle infezioni respiratorie confermate dal laboratorio.

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8 commenti

  • sircliges ha detto:

    Premesso che sono scettico sul rendere le mascherine obbligatorie, e premesso che bisogna distinguere tra i diversi tipi di mascherina, sono molto perplesso da questo atteggiamento che ha preso piede nel mondo cattolico tradizionale di opposizione alla mascherine a prescindere, perché sembra, come scrive Tosatti,

    «una forma simbolica e totemica di assoggettamento delle persone».

    Mi sembra l’errore uguale e opposto a quello di chi tratta la maschera come un feticcio idolo, versione moderna del cornetto rosso da appendere in macchina.

    La mascherina non è né un totem né un tabù, non è il Marchio della Bestia, non è un simbolo. Di per sé non è né buona né cattiva, non è un oggetto né sacro né diabolico. È solo una cosa profana a nostra disposizione, una tecnologia per la nostra salute, può essere usata bene o male.

    La medesima definizione potrebbe a questo punto essere applicata a qualsiasi cosa, per esempio al cellulare che è anche più diffuso delle mascherine ( ed anche più pericoloso in termini di assoggettamento delle persone), eppure scommetto che Tosatti e la maggior parte dei lettori di questo blog ne ha uno. Che facciamo allora, lo buttiamo via?

    Sono solo oggetti, sta a noi usarli bene o male.

  • Boanerghes ha detto:

    Penso che per arrivare ad un danno irreversibile delle cellule cerebrali a causa di scarsità di ossigeno, sia necessaria una situazione di carenza molto pesante.
    Mia moglie è farmacista e indossa la FFP2 tutto il giorno. E poi nel ritorno in treno con quella provvista di valvola, comprate al costo di 1 euro anziché 4 , visto il calo dei prezzi ( ovviamente in Cina, come tutte). In treno dove un controllore controlla che tutto sia in regola, a parte lui che non la indossa, adducendo motivi di caldo.
    Il problema è sempre lo stesso, e cioè che coloro che devono dare risposte scientifiche, pur avendo i mezzi per farlo, danno risposte ideologiche. Con la stagione autunnale è normale che arrivino i malanni di stagione, che non per forza sono riconducibili al Covid.
    E poi, come per l’influenza, si sviluppa anno dopo anno una certa immunità ai virus, che non sono dei gas letali per i quali è necessaria una maschera antigas che è però tutt’altra cosa.
    Sarebbe quindi importante offrire una certa sicurezza e tranquillità, in quanto ci sono terapie funzionanti pei i casi gravi e con complicazioni.
    Si sta invece ad aspettare il vaccino, come se questo fosse la soluzione di tutti i problemi.
    Così si vuole un vaccino per ogni malattia.
    E magari un vaccino contro la morte.
    PS: buona mascherina a Stilumcuriale, che deve convidere con la BPCO

  • Adriana 1 ha detto:

    ” Indossando le mascherine, soprattutto i bambini sarebbero irreversibilmente danneggiati a vita .La carenza di ossigeno nel cervello porta alla distruzione IRREVERSIBILE delle cellule cerebrali ” .
    Chi lo dice ?
    La dott.Margareta Griesz-Brisson ,dottore medico della London Neurology & Pain Clinic , considerata uno dei principali consulenti neurologi in Europa.
    Per distruggere le nuove generazioni…
    Se non ci riescono con l’aborto ,ci provano con la diagnosi eugenetica prenatale ;
    Se non ci riescono con la diagnosi eugenetica prenatale, ci provano con 10 vaccini obbligatori ;
    Se non ci riescono con 10 vaccini obbligatori , ci provano con le mascherine obbligatorie e…
    col divieto e l’inibizione di ogni attività ludica e sociale .
    In rete c’è un film mo-o-olto interessante e profetico
    ( del 2006 ) :
    ” Idiocraty “, ambientato in una società prossimo-futura, popolata e guidata da giovani minus habentes .

  • Ernesto Fantoni ha detto:

    Ma quando mai il CTS o il governo hanno ascoltato la scienza? Se avessero permesso le autopsie (obbligatorie in Germania, si veda il numero dei morti) si sarebbero salvate molte vite, se avessero parlato di sistema immunitario e di prevenzione molti altri non si sarebbero infettati. Oltre che ripetere ossessivamente “stai a casa” inducendo terrore e “mettete la mascherina”, cos’altro han fatto? Ma andiamo, chi cerca di far emergere un punto di vista scientificamente corretto viene chiamato negazionista e coperto d’odio. E questo sarebbe preoccuparsi della ns salute? Una manciata di incompetenti, altro che. Vergogna! E vergogniamoci anche noi che le beviamo tutte.

  • Enrico Nippo ha detto:

    E’ una mia impressione e vale quel che vale. Forse niente.

    La “mascherina” è o non è una turlupinatura (dietro la quale si nascondono interessi milionari)?

    Quanto riportato dall’articolo è decisamente sconcertante, non nel senso di non valido ma di portatore di sconcerto di fronte alla mascherina-turlupinatura.

    Risultato, almeno per me? Paralisi completa.

    E già: a chi dare retta?

  • Class Action ha detto:

    Avvocati lettori di Stilum Curiae , a noi ! Pensate a fare un bella Class Action …..ed il 2% del ricavato lo devolvete a StilumCuriae