Le Opere di Rupnik, Abusatore Seriale, nello Studio Privato del Papa. Condotta Spiacevole, Luis Badilla.
30 Gennaio 2025
10 CommentiMarco Tosatti
Cari amici e nemici di Stilum Curiae, offriamo alla vostra attenzione questo articolo pubblicato da Messa in Latino, che ringraziamo per la cortesia. Buona lettura e condivisione.
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Luis Badilla. Ancora sulle opere dell’abusatore seriale Rupnik nelle stanze del Papa a Santa Marta
Grazie a Luis Badilla per la ripresa di questa notizia (QUI e QUI MiL con le dichiarazioni, terribili, del card. Fernández).
Ancora sul quadro dell’abusatore Rupnik nello studio di Francesco.
QUI MiL, recentemente: “Francesco conserva ed elogia l’opera di Rupnik nel suo studio“.
Luigi C.
Opere dell’abusatore seriale Rupnik nelle stanze del Papa a Santa Marta. E’ una condotta spiacevole che non fa onore al Santo Padre.
Il sito Vatican News, che anni fa sostituì quello della storica Radio Vaticana, con un testo e un video del 23 gennaio dà notizia della conversazione telefonica fra Papa Francesco e membri dell’unica parrocchia cattolica esistente a Gaza. Non è la prima volta. Si dice che alle ore 19, puntuale, dal 9 ottobre 2023, il Santo Padre chiama tutti i giorni ai sacerdoti: il parroco, padre Gabriel Romanelli, o il vice parroco, padre Yusuf Asad. Spesso parla con i fedeli.
Mercoledì 23 gennaio, Vatican News ha voluto anche diffondere il video della conversazione (il Papa che parla al cellulare). E’ qui che riappare una cosa conosciuta da qualche anno: nella stanza del Pontefice, nella parte addebita a ufficio privato, ma anche in altri ambienti di Santa Marta, è ben visibile un opera dell’ex gesuita Marko Ivan Rupnik, attualmente per la seconda volta sotto processo canonico per chiarire gravissime vicende di abusi sessuali e di potere su almeno 20 donne in tre decenni.
E’ noto che Rupnik, alla fine del primo processo del Dicastero per la Dottrina della Fede, venne condannato con la conferma della scomunica. Era il mese di maggio del 2020. Pochi giorni dopo, per decisione di Papa Francesco, sempre nel maggio 2020, questa scomunica venne revocata. Il prete sloveno, oggi a Capodistria, era stato processato per aver assolto in confessione una complice, uno dei delitti più gravi nell’ordinamento giuridico della Chiesa.
L’ostentata e voluta amplificazione della presenza di opere di Rupnik (originali e riproduzioni che siano) dove vive il Pontefice, grande amico personale del famoso mosaicista, ricco e influente, è un atto disgustoso che non fa onore a Papa Bergoglio, anzi … Non c’è nessuna ragione al mondo che possa spiegare e tantomeno giustificare questo comportamento di Papa Francesco che appare come uno schiaffo alle vittime dell’abusatore seriale autore di condotte criminali ripugnanti.
Oltre la deroga della scomunica.
Nel sottolineare questa critica non vogliamo entrare nella controversia su cosa fare con le opere dell’ex gesuita Rupnik. E’ una polemica che potrebbe servire come arma di distrazione di massa. La cosa fondamentale e centrale è una sola: le vittime, inascoltate e screditate per anni.
Marko Ivan Rupnik ha commesso per decenni abusi sessuali orrendi approfittando del suo potere, delle sue protezioni e della sua abilità nel manipolare le coscienze. Questo è accertato e fuori discussione.
In questo momento, da oltre un anno, Rupnik è sotto processo canonico proprio per indagare su questi abusi. In passato, le sue malefatte furono ritenute prescritte e quindi impedivano un processo. Dall’ottobre scorso, dopo la cancellazione della prescrizione per decisione del Papa, un tribunale ecclesiastico indaga.
Rupnik è quello che è e che ormai tutti sanno. Molti lo sapevano da oltre vent’anni.
Questa è la questione. Il Papa avrebbe dovuto per cautela istituzionale, misericordia umana e saggezza pastorale, evitare questa esibizione di opere di una persona come Rupnik. Lo stesso avrebbero potuto fare coloro che hanno fatto l’ultimo video e anche quelli di tempo fa.
Nulla può spiegare o giustificare questa sfida altezzosa e poco cristiana. Fare cose di questo tipo è il contrario di quanto va dicendo Papa Francesco un giorno sì e l’altro anche: “stare vicino alle vittime”. E tutto questo andrebbe aggiunto all’errore precedente del Papa: la deroga della scomunica.
Card. Fernández: Il processo a Rupnik non è ancora cominciato. Si deve formare il tribunale. Ci sono casi più gravi ma meno conosciuti.
Giorni fa, in un’intervista, la testata spagnola “Alfa y Omega” ha chiesto al Prefetto del Dicastero per la Dottrina della Fede, card. Victor Manuel Fernández, notizie aggiornate su Rupnik.
Il porporato ha risposto: “In realtà, penso a molti altri casi, alcuni forse più gravi anche se meno mediatici. Non possiamo pensare a una nuova legge – [il cardinale fa riferimento allo studio in corso sulla codificazione del “delitto spirituale”, ora inesistente] – solo per un caso, perché questo potrebbe limitare la visione e minare pure l’obiettività del lavoro. Nel caso Rupnik, il Dicastero ha completato la fase di raccolta delle informazioni che si trovavano in luoghi diversi e ha fatto una prima analisi. Ora stiamo già lavorando per istituire un tribunale indipendente per passare all’ultima fase attraverso un processo giudiziario penale. In casi come questo è importante trovare le persone più adatte e che accettino.” (Victoria Isabel Cardiel C. – Alfa y Omega)
Va fatto notare una frase inquietante del cardinale Prefetto: “In realtà, penso a molti altri casi, alcuni forse più gravi anche se meno mediatici”. Francamente leggere queste parole fa venire i brividi. Vicende ancora più gravi di quella di p. Rupnik allo stato attuale delle cose sembrano impensabile eppure il Prefetto dice che forse ci sono.
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Tag: badilla, bergoglio, messa in latino, rupnik
Categoria: Generale
” Va fatto notare una frase inquietante del cardinale Prefetto: “In realtà, penso a molti altri casi, alcuni forse più gravi anche se meno mediatici”. Tradotto : mal comune mezzo gaudio………un corno, accidenti. Pulizia immediata a cominciare dal ” di bianco vestito ” che mostra nello studio un’opera dell’ abusatore.
Le opere di Rupnik sono ovviamente brutte, ma nel panorama dell’arte sacra contemporanea risultano quasi accettabili, al confronto con altre schifezze.
Anche i figurativi annigoniani Rodolfo Papa e Giovanni Gasparro non sono sempre gradevoli, soprattutto il primo, mentre il secondo, più dotato di grazia e bellezza, risulta però talora inquietante con i suoi stilemi. Così come è spesso inquietante Roberto Ferri, a mio giudizio, per le atmosfere cupe e demoniache.
Il problema penso stia nella mancanza di educazione liturgica, e nella conseguente ignoranza dei requisiti fondamentali che un’opera d’arte dovrebbe avere per essere inserita nella Liturgia: bellezza, armonia, facilità di comprensione, aderenza al vangelo o alle vite dei santi, riconoscibilità (per esempio, San Giuseppe non può avere la faccia di San Paolo) in accordo con la tradizione iconografica della Chiesa e così via.
Quanto poi allo scandalo per le opere di uno scomunicato ancora presenti in Vaticano, non mi appartiene… A meno che non si voglia fare passare implicitamente il messaggio che in fondo in fondo Rupnik è un bravo ragazzo. Mi è capitato di incrociarlo per lavoro, diversi anni prima che lo scandalo scoppiasse, e ahimè a pelle già allora mi risultò antipatico, supponente con qualcosa di inquietante, così come alcune del suo entourage. Ma quella fu una sensazione personale di nessun valore, adesso speriamo che facciano chiarezza sull’individuo. Ma non ci spero troppo.
Certamente tutto è celato sotto aspettative misteriose, un tantino strane e “stravaganti”. Vedremo il seguito di parole ed azioni che almeno a me – anima semplice e fiduciosa- sembrano di una gravità assoluta. Dunque sono portata a chiedermi se Dio vorrà //non bontà Sua -come si usa dire- bensì PERFEZIONE SUA// che qualcuno CADA DALLA PADELLA NELLA BRACE. In fine, ricordando le invocazioni durante la Santa Messa oso strillare “Buon DIO, noi ti preghiamo…ascoltaci o SIGNORE !”
Buttiamo via le opere di Caravaggio perché era un omicida e un delinquente? Suvvia….
No, le buttiamo via perchè sono schifezze inguardabili. Il lerciume che è questa persona si rispecchia nella bruttezza di ciò che ha prodotto; il fatto che ora si sappia chi sia realmente costui è ciò che, si spera, permetterà di buttare nel pattume ciò che è pattume perchè ormai anche i suoi protettori, forse, non potranno spingersi oltre nel proteggerlo e le sue opere faranno la fine che meritano. Spero non vorrà paragonare i mosaici fatti da costui agli altri che si possono ammirare a Lourdes, per esempio… E la speranza è che pure Mons. Paglia cada in disgrazia, così anche l’orrendo affresco ti Terni sarà spazzato via.
Non entro nel merito sul giudizio morale del Caravaggio; piuttosto lei è seria quando paragona alle opere di quest’ultimo quelle di Rupnik?
Cara Giulia,
Vogliamo finirla con questa misericordite che serve solo a nascondere il motto ormai abusato dell’1 che vale 1? Una totale menzogna partorita dall’invidia. Se alcuni artisti furono “peccatori” nell’ambito personale, nell’ambito artistico rivelarono però una tale abilità, genialità, forza, ispirazione, dominio tecnico da riuscire ad elevare l’animo dei contemplanti a livelli di spiritualità somma. Il ciarpame attuale- specie quello che si presenta come frutto del monopolio religioso- serve soltanto ad incrementare il pessimo gusto già preesistente nel pubblico e a moltiplicare come moscerini i pensierini insignificanti e vuoti di un superficiale, ignorante e politeistico devozionismo.
Il Papa ha assolto Rupnik.
Fatto gravissimo.
Rupnik aveva assolto in confessione una suora complice nel peccato contro il sesto comandamento: aveva obbligato la suora a fare sesso con lui.
Ora chi compie atti impuri con un sacerdote non può essere da lui assolto.
Se questi lo facesse l’assoluzione è invalida e il sacerdote incorre in una scomunica latae sententiae, scomunica riservata alla Santa Sede.
Ora Rupnik fu assolto . E da Chi? Chi poteva farlo? Solamente Papa Bergoglio: la Santa Sede è Lui-
Ecco la cosa grave e tremenda che tutti i nostri vescovi di questa nostra sofferente Santa Madre Chiesa fanno finta di niente. Come fanno a stare zitti e contenti davanti a nostro Signore? Poveri anche loro.
Sono demoni incarnati in piena attività con il sedicente papa
Dice bene, caro Dini, sedicente papa, cioè falso, come una banconota di 2 euro. Se li conosci li eviti, dimmi con chi vai e ti dirò chi sei, ma proprio bdobbiamo perdere il nostro tempo dietro a questa gente? Personalmente, non li seguo più, è come se non esistessero più, per quanto mi riguarda. Seguo le opere e il magistero dei papi fino a Pio XII, e l’insegnamento dei Concili fino al Vaticano Primo, dopo di ciò, è il diluvio, come diceva Luigi XVI di Francia.