Trump Due – La Vendetta. Vincenzo Fedele.
23 Gennaio 2025
2 CommentiMarco Tosatti
Cari amici e nemici di Stilum Curiae, Vincenzo Fedele, a cui va il nostro grazie, offre alla vostra attenzione il primo di una serie di articoli sulla seconda Era Trump. Buona lettura e diffusione.
§§§
Trump 2 – La vendetta
Prendiamo a prestito la saga di Rambo per proporre una traccia credibile del nuovo mandato di Trump alla Presidenza USA.
Sarebbe più corretto dire: “Trump 2 – l’Attuazione”, ma rende poco l’idea e purtroppo, nel bene e nel male, si vive di immagini.
La vendetta è quello che propongono i media che infatti disegnano, già dal titolo, la chiave di lettura di tutto quello che farà il tycoon nel suo secondo mandato.
Il lessico, del resto, sembra sia il solo terreno di lotta dei progressisti impenitenti, non avendo idee credibili da proporre o contrapporre.
Il rimpatrio dei migranti clandestini è tradotto in “deportazione”. Viene così sdoganato un termine che in futuro sarà parte del linguaggio comune. Già attuato, ad esempio, da Israele con i palestinesi di Gaza, almeno dei sopravvissuti, ma adesso avrà valenza generale e famigliare, senza gli sgradevoli retrogusti negativi.
L’uscita degli USA dall’OMS è tradotto con isolazionismo. L’eventuale fine della guerra in Ucraina sarà tradotto con “cedimento”.
Non so dire, lo penso ma non lo dico, come tradurranno i futuri rapporti con Israele, la Cina, i BRICS, ma è tutto un ricamo lessicale senza alcun rapporto con la realtà ma ha molto a che fare con i florilegi di una narrazione improbabile e menzognera che ci verrà imposta.
Elenchiamo, per cominciare, i primi provvedimenti di Trump, già ampiamente commentati, ma da esplorare comunque:
Rimpatrio degli immigrati clandestini;
L’umanità è composta da uomini e donne. Quindi fine degli enti statali che appoggiano il gender entro 60 giorni e, intanto, i funzionari degli enti a ciò preposti sono posti in ferie o in aspettativa, da nullafacenti, come prima, e per evitare ulteriori danni rispetto a quanto già fatto;
Uscita degli USA dall’OMS e fine del finanziamento americano, oltre 1,5 miliardi di dollari, all’organizzazione mondiale della sanità supportata da Big Pharma e da Bill Gates. Per troncare realmente ci vuole un anno, ma visto che Trump l’aveva proposto già dal 2020, non è improbabile che si anticipi.
Riavvio delle estrazioni petrolifere, minerarie e di gas per garantire l’indipendenza energetica degli USA già autosufficienti per loro conto.
Stop alle politiche green, all’ecologismo assurdo ed all’imposizione di auto elettriche (con buona pace di Musk).
Riduzione delle tasse interne ed aumento dei dazi da importazioni dall’estero per far pagare agli altri la rinascita americana.
Ce ne sono molti altri, tutti importanti, ma fermiamoci qui, al momento.
Soprattutto questo ultimo punto, che avrà un impatto non indifferente per noi europei, sarà il più problematico.
L’inflazione è il fenomeno che più ha flagellato la vita dell’americano medio tanto che adesso con uno stipendio di 3 – 4 mila Dollari, che potrebbe essere considerato di tutto rispetto, non si riesce ad arrivare a fine mese. Forse con 4 – 5 mila dollari si arriva ma, pur eliminando tutte le spese voluttuarie, non si mette un dollaro da parte per il futuro.
I dazi eventuali saranno mirati anche perché la tassazione di beni che entrano nel circuito economico USA, pur dando respiro al tesoro in deficit insostenibile, provocherà in primis un aumento dell’inflazione che invece deve essere fermata.
Vorrei tralasciare, al momento, l’analisi dei singoli provvedimenti, che devono essere analizzati per punti, per inquadrare la svolta di cui siamo spettatori.
Trump non è il bene assoluto.
E’ fondamentale che sia presente, che abbia vinto, che abbia stoppato tutte le derive ideologiche, prima ancora che insensate e deleterie, del gender, del wokerismo, del vaccinismo, del climatismo, del green e dell’accoglienza a prescindere. Dei “valori” inventati e mortiferi spacciati per nostro patrimonio culturale da difendere implementare ed esportare.
“America First”, lo slogan trumpiano va letto nel duplice obiettivo: l’America viene prima e l’America deve ritornare ad essere prima nel mondo.
Anche questo deve essere considerato nella duplice versione.
L’America viene prima significa che le azioni del Presidente saranno indirizzate a vantaggio prioritario degli USA. Finora è sempre avvenuto, ma con sacrifici economici nel breve periodo per garantire vantaggi strategici nel medio e lungo periodo. Adesso i sacrifici economici dovranno farli gli altri e, guarda tu i casi della vita, i più coinvolti saremo noi europei.
Che l’America deve ritornare ad essere prima ispira già più fiducia, se i “valori” di riferimento saranno quelli della tradizione e non quelli dell’agenda 2030, della cancel culture e della cultura gender.
Chi si ricorda più che fino a pochi anni fa la battaglia, lessicale perché è sempre da li che parte tutto, era se esisteva una teoria gender, con negazione totale di una simile inesistente teoria.
C’era una contrapposizione negazionista dell’esistenza di una simile teoria a livello culturale, filosofico, storiografico e chi più ne ha più ne aggiunga, sino ad arrivare all’emarginazione di chi cercava di contrapporsi a questa teoria che non c’era.
Adesso che è realtà i pseudo-intellettuali di turno si appellano alla libertà di pensiero per supportare una teoria che si sbracciavano a tacciare come inesistente.
Adesso che ci è stata imposta come se la teoria gender fosse un fatto normale, esagerando con le forzature ogni umana sopportazione, non si sono neanche accorti che ogni innovazione può anche essere tollerata, in attesa di vedere se è utile o deleteria, ma ogni esagerazione provoca una reazione di rigetto che va oltre la normale reazione uguale e contraria.
Ecco. Come ogni manifestazione umana Trump è un misto di bene e di male interconnesso.
Insieme ad un benefico stop a mille deviazioni e stravolgimenti porterà con se molti aspetti negativi che ci cadranno addosso in modo prevedibilissimo, ma improvviso ed imprevisto perché non siamo preparati a fronteggiarli e nessuno ci ha avvisato del loro arrivo.
Tanto per dirne una, senza svelare già al principio del giallo che l’assassino è il maggiordomo, basta contrapporre i discorsi di Trump a Washington con quelli della Von derLeyen a Davos.
Trump chiude la stagione delle fantasie estemporanee green, la Von der Pfitzer continua a magnificarne le splendide sorti e progressive proponendo sempre e solo le risorse verdi (pale eoliche e fotovoltaico) inefficaci nel breve e medio periodo, ma molto remunerative per le elite di cui è espressione.
Forse non le hanno spiegato che siamo in inverno e che è adesso che fa freddo, non fra tre anni. Che è adesso che le famiglie pagano già il 30 % in più per elettricità e riscaldamento. Che è adesso che le aziende europee non sono competitive e chiudono con gravissimi problemi all’economia, al lavoro, all’innovazione ed al futuro dei nostri figli.
Emblematico è anche il comportamento dei media. Non lo hanno visto arrivare (copyright Elly Schlein) e cercano di demonizzarlo adesso con argomenti fantasiosi e improbabili ma che sembrano realistici, visto che vengono declamati a reti unificate.
Per l’Italia si prospettano problemi grossi ed opportunità enormi.
Ci torneremo da domani in poi.
Vincenzo Fedele
§§§
IBAN: IT79N0 200805319000400690898
BIC/SWIFT: UNCRITM1E35
ATTENZIONE:
L’IBAN INDICATO NELLA FOTO A DESTRA E’ OBSOLETO.
QUELLO GIUSTO E’:
IBAN: IT79N0 200805319000400690898
Condividi i miei articoli:
Categoria: Generale
e la vescova dove la metti
Va bene va bene … ma questo nessuno l´aveva visto venire:
https://gregreese.substack.com/p/ai-grid-and-mrna-shots-announced?publication_id=706779&post_id=155438268&r=2nwvyf&triedRedirect=true (in inglese);
https://www.technocracy.news/de/trump-backs-ai-data-centers-new-generation-of-mrna-gene-therapy-injections/ (in tedesco).
Vaccini mRNA personali e stato di sorveglianza per tutti in arrivo.