Il Fallo di Frustrazione dei Giornalisti Sinistri Italici verso Trump. E nun ce Vonno Stà…

22 Gennaio 2025 Pubblicato da 6 Commenti

Marco Tosatti

Cari amici e nemici di Stilum Curiae, abbiamo letto questo commento di Attilio Negrini, a cui va il nostro grazie, su Facebook, e ve lo offriamo. Ci sembra non solo giusto, ma ci servirà rileggerlo ogni giorno quando la macchina disinformativa e menzognera dei giornali di regime proseguirà, come oramai fa da anni, nella sua opera nefanda. Buona lettura e condivisione.

§§§

Come recita la Treccani, per deportazione si intende la “Pena mediante cui il condannato è privato dei diritti civili e politici, allontanato dal luogo del reato e relegato in un territorio lontano dalla madrepatria”.

Il termine, usato contro Donald Trump per la decisione, già annunciata in campagna elettorale, di rimpatriare i clandestini pericolosi, ovviamente evoca Auschwitz. Così come il termine “negazionista”, usato contro chi non è d’accordo con le decisioni di lorsignori gli eletti illuminati, vuole evocare la connivenza con le idee naziste di chi nega la Shoah.

Siamo sempre lì, i sinistri, gravemente affetti da “poraccitudine”, vuoti di idee e ideali, schiavi del pensiero unico, ripieni esclusivamente di slogan, non avendo armi culturali per argomentare la loro contrarietà a certe decisioni controcorrente, applicano quella che in modo azzeccato Marcello Veneziani definisce la “reductio ad Hitlerum”.

Non ti piace tizio? È nazista, o fascista.

E allora supera il limite della tanto evocata inclusione e della tolleranza: noi siamo inclusivi, le minoranze vanno accettate, protette e tollerate, non amiamo la censura dei cattivoni fascionazisti o nazifascisti che dir si voglia, ma se qualcuno non è d’accordo con noi allora va annientato.

Questa è la dottrina eversiva della sinistra, soprattutto quando cova rancore dovuto alla frustrazione da sconfitta e dal dovere ammettere la superiorità dell’avversario.

Si tratta di un complesso di inferiorità che si manifesta con quello che nel calcio si chiama fallo di frustrazione, usato dal brocco quando viene dribblato dal campione.

Tornando alla deportazione, trattasi di pena con cui il condannato viene allontanato dalla madrepatria.

Rimandare a casa propria qualcuno significa esattamente l’opposto, quindi più che di una deportazione si tratta di un rimpatrio.

Capisco se la propaganda venisse da testate di partito, da giornaletti di provincia, da tabloid scandalistici, da Topolino o Caccia e Pesca, è invece incredibile che a seminare queste ridicole fake news, in Italiano balle, siano dei quotidiani che qualcuno, bontà sua, annovera ancora tra quelli seri e attendibili come il Corriere della Sera (che ormai da anni mi suona meglio come Corriere della Serva).

Che dire, continuino pure a disinformare, se il risultato è il declino dell’ideologia diventata la loro ragione sociale, siamo contenti tutti.

Ma se sentite dei rumori giungere da sottoterra non spaventatevi: sono Montanelli, Ostellino, Buzzati, Cervi, Albertini, che si rivoltano nella tomba.

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6 commenti

  • laura cadenasso ha detto:

    Probabilmente sono una sognatrice, un p’ rincitrullita e molto illusa ma, in alcuni casi, io sogno. Ebbene, come avendo una pergamena tra le mani provo a srotolarla con prudente cautela. Per cui -me lo chiedo spesso- potrebbe iniziare un lento risveglio ? LO SPERO !

  • nuccioviglietti ha detto:

    L’insostenibile leggerezza… del loro fallo!…!!…https://ilgattomattoquotidiano.wordpress.com/

  • Catholicus ha detto:

    In Vaticano, e alla CEI (Conferenza Episcopale Italiana) sono letteralmente impazziti, usciti fuori di testa, straparlano e trascrivono, dopo l’insediamento di Donald Trump alla guida della prima potenza mondiale, non più ostaggio dei cattodem, tanto cari a Bergoglio ed al suo entourage. Dopo l’annuncio delle prime misure presidenziali di contrasto alle forze globaliste lanciatesi alla conquista del mondo intero (di cui la falsa chiesa bergogliana altro non è che il braccio ecclesiastico di un nuovo cesaropapismo di origine ed ispirazioni anticristica) la testata dei vescovi italiani non sa più cosa inventarsi per dipingere Trump come il male assoluto; e pensare che, ella precedente tornata elettorale, Bergoglio affermava che Trump, antiabortista, non era cattolico e che invece lo era l’abortista Biden.
    Segnaliamo qui una chiara, profonda e lucida analisi del solito, bravissimo Fabio Battiston; di seguito, un piccolo stralcio:
    “…Da ieri sera, sulla testata della Cei ma non solo, è un susseguirsi di commenti sempre più “educatamente” e “cristianamente” livorosi sul nuovo presidente americano e i suoi primi provvedimenti….. Sui versanti più propriamente laici, segnalo l’ironica gazzarra sollevata dai soliti canali informativi – giornalistici, radiofonici, televisivi, satellitari e web – che vogliono disegnare un mondo che non c’è, artificialmente auto-costruito per soddisfare quelli che per loro sono sogni e per noi, invece, orrendi incubi. Fortunatamente la gran parte del pianeta reale sta tutto da un’altra parte. Sto parlando di quel popolo che essi antropologicamente disprezzano, anzi odiano…… Insomma il quadro della situazione, e ci voleva molto poco a prevederlo, è palesemente chiaro e cristallizza il cartello dei nemici giurati di ciò che è avvenuto negli Stati Uniti: Unione europea, Chiesa cattolica universal-sinodale, catto-sinistra globalista dis-valoriale, poteri eco-climatici, poteri forti delle istituzioni mondialiste (Onu, Oms, organismi finanziari internazionali, Bilderberg, Deep State, Big Pharma) e infine quella parte di Occidente, unione socio-economico-politica serva sciocca dei disegni preternaturali.”
    Cosa aggiungere ad un così preciso e realistico “quadro della situazione” tracciato dal Battiston ? niente, se non l’antico adagio, perla di saggezza cristiana che così recita ““Quos Deus perdere vult, dementat prius”, letteralmente “Dio confonde coloro che vuol perdere”, in altre parole, coloro che Dio vuol portare alla rovina, prima li priva del senno, li confonde, togliendo loro la chiarezza del pensiero, il sano discernimento, dono dello Spirito Santo (qualcuno dice “li fa impazzire”, e sembra proprio la descrizione dello stato d’animo che serpeggia negli ambienti della CEI e del Vaticano).
    https://www.aldomariavalli.it/2025/01/21/il-fiele-cattodem-su-trump-la-battaglia-e-incominciata/

    • Non Nobis domine ha detto:

      Abbia pazienza. Trump NON è cattolico e Biden È cattolico. Il fatto che Biden sia abortista non significa che non sia cattolico. Inoltre anche Trump è abortista seppure più moderato.

      • IL BRIANZOLO ha detto:

        Eh, no, smettiamola con queste supercazzole! Cattolico e abortista sono attributi tra loro inconciliabili. Perciò, posto che è furiosamente abortista, Biden oggettivamente NON è cattolico, qualunque cosa egli dichiari (o Bergoglio dichiari per lui). Si chiama principio di non contraddizione.

      • Catholicus ha detto:

        Caro smico dal bel nickname, l’ appartenenza formale ad una fede non è sigillo di garanzia di appartenenza sistanziale, effettiva : , secondo lei Bergoglio e poi Biden sino per caso cattiolici? Trump in 24 o ore ha fatto più cose cattoliche di quante ne abbia fatte Bergoglio in 11 anni ! : c’è chi vuol distruggere la fede, la società, civile, fare genocidi sull’umanità ingannata e indifesa, e chi invece vuol restaurare libertà e civiltà. I primi si dicono demicratici, cattolici, accoglienti e inclusivi ( vedasi il ridicolo slogan di Bergoglio ‘tutti, tutti, tutti”), ma in realtà sono bugiardi come Giuda, se non peggio, e odiano a morte chi osa contrastarli : Trump è uno di questi, che Dio lo protegga e gli dia la forza di sconfiggere. tutti i suoi nemici ( tutti, tutti, tutti, stavolta). Bisogna guardare oltre le etichette firmali. Pace e bene

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