Mastro Titta: Recensire Bergoglio da Fazio. Ma Bergoglio Finge di Essere Papa, o il Papa Finge di Essere Bergoglio?

21 Gennaio 2025 Pubblicato da 5 Commenti

Marco Tosatti

Carissimi StilumCuriali, Mastro Titta, a cui va il nostro grazie, offre alla vostra attenzione queste riflesioni sull’ultima comparsata del pontefice regnante nella tana televisiva dei politically correct sinistrorsi indefettibili. Buona lettura e condivisione.

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MASTRO TITTA: RECENSIRE BERGOGLIO CHE RECENSISCE BERGOGLIO.

 

Nel caso ci fossero dubbi sull’autorevolezza della fonte (Fazziofabbio, come lo ribattezzò Cetto La Qualunque) FazicanNews propone la sbobinatura integrale dell’intervista di Francesco Bergoglio a papa Fabbio. Per trovare uno straccio di contenuto in effetti bisogna concentrarsi più sulle domande che sulle risposte.

 

Partenza al fulmicotone, roba da risvegliare i morti ammazzati per poi ammazzarli di nuovo: come va il braccio, Santità? Lo muovo, grazie, la croccante risposta. Dettaglio intimo che dovrebbe suggerire un’amicizia a telecamere spente, o almeno la confidenza che lega due vecchie occhiute sedute in un garage, che in attesa di registrare i casi altrui si scambiano impressioni sui reciproci dolorini.

 

Passiamo poi a questioni bagatellari come il cessate il fuoco a Gaza: Bergoglio ringrazia i mediatori e propone, udite udite, la soluzione dei due popoli e due stati. Scagazzata (è questo il termine più sobrio che mi soccorre) dal lontano 1937 – Bergoglio aveva un anno – siamo sicuri che dopo questo appello accorato la geniale trovata sarà adottata.

 

Liquidato il busilllis della questione palestinese, si vola alto: il senso del Giubileo è che la vita è un continuo ricominciare. Se il cuore si ferma, si imputridisce: grande verità, ma non nel senso onirico che postula Bergoglio. D’altra parte Dio perdona tutti. Fermate le rotative e reimpaginate la prima.

 

Commemorazione dell’apertura della Porta Santa a Rebibbia, perché a Bergoglio i carcerati “fanno tenerezza”: poteva esserci lui al posto loro. Non posso che concordare, solo mi domando quanta “tenerezza” possono suscitare cucciolotti che hanno stuprato, ucciso, rubato e altre quisquilie. Pietà, magari, speranza di conversione, pentimento e salvezza magari, ma tenerezza proprio no. Il lapsus freudiano dell’essere scampato al carcere meriterebbe trattazione approfondita a parte.

 

Venire al Giubileo non è turismo, lo incalza papa Fazio. Bisogna convertirsi e pentirsi, abbozza Bergoglio, anche se tiene a precisare che “tante volte non si può cambiare”. Predestinazione in purezza, a cui Dio pone rimedio perdonando tutto a tutti a casaccio. A questo punto confessi di essere abbonato a La Torre di Guardia e Svegliarevi!, e finiamola con la pantomima.

 

Venendo a questioni serissime, Fazziofabbio introduce l’autobiografia di Bergoglio. Che per la verità sono due, precisa Bergoglio: una non bastava per una vita così esorbitante. La prima nella disponibilità di Fazziofabbio, quella scritta da tal Musso, la seconda scritta da Marchese Ragona. Il Sommo Civettuolo lamenta che dovessero essere pubblicate dopo la sua morte, ma cosa volete: al momento non ha in programma di schiantare, perciò si accontenta di parlarne con l’umiltà che lo contraddistingue. Ma sono due lavori importanti, tiene a precisare.

 

Fazziofabbio si è commosso nel leggerla, perché “non è l’autobiografia di un papa” ma di un tizio che è andato a scuola, faceva a botte, ci piacevano le ragazze (questa sì è una notizia), mangiava la pizza a casa (un rito, addirittura). Che non fosse l’autobiografia di un papa, a qualcuno il sospetto era venuto. Ma Fazziofabbio non sta più nella pelle, domanda, vuole sapere. Com’è finita con quello con cui ha fatto a botte, Santità? Risposta: è diventato protestante. Un po’ quello che è successo a Bergoglio. Potere delle botte.

 

Fazziofabbio è un fiume in piena: come va quest’anno il San Lorenzo de Almagro, la sua squadra del cuore, che lei segue sempre? Risposta: che cavolo ne so. Per la cronaca: è arrivato 24esimo su 28 nell’ultimo campionato di Clausura.

 

Segue indispensabile pippotto sui migranti – l’Argentina è fatta da migranti, blatera Bergoglio – e sull’accoglienza senza se e senza ma, perché diamine gli italiani non fanno figli. E nemmeno gli spagnoli. E manco i lapponi probabilmente. Quindi importiamo migranti come se non ci fosse un domani. Per esaurire i temi che Bergoglio non affronta mai, le fabbriche di armi che generano povertà e, ohibò, migrazioni inarrestabili.

 

Fazziofabbio getta benzina sul fuoco: guardi Santità che Trump vuole rimpatriare gli immigrati irregolari. Così non va, così non va, frigna Bergoglio, dimenticando che solo settimana scorsa il Vaticano ha promulgato una legge che prevede galera e multa salatissima per gli immigrati irregolari: dopo averti vuotato il conto corrente, due zampate nel deretano e via, espulsione. Ha ragione lui: così non va.

 

Torniamo alle cose importanti, cioè al libro di Bergoglio: Fazziofabbio allibisce perché a Bergy piacevano Parole, parole di Mina e Zingara della Zanicchi. Bergoglio si ricorda anche di “quel fascista di Carlo Buti” scappato in Argentina, ma perdinci: anche lui “cantava bene”. Ricorda la mamma che spiegava ai figli l’opera Otello: “State attenti, adesso l’ammazza”…più che spiegarla, mamma Bergoglio privava i figli della meraviglia della sorpresa, si direbbe.

 

Tornando ad aspetti secondari: la dittatura di Videla e i desaparecidos, vicenda amara che interroga la coscienza osteoporotica e benestante di Fazziofabbio: Santità, ma la natura umana è buona o cattiva? Che domande: buona, ça va sans dire. Perché “ha la capacità di andare avanti” (che qualche malizioso potrebbe interpretare come chiagnere e fottere). Dio l’ha fatta buona e libera quando “le passioni ti portano contro l’armonia”. Rompere l’armonia è brutto brutto.

 

Dopo di che, stilettata micidiale sul Conclave: appena eletto, Bergoglio è inciampato. Come legge la cosa? Come “il papa infallibile che è inciampato: curioso!”. Per tornare ad Otello: lo Iago che dormicchia a Santa Marta così sistema la questione, con le solite verbose movenze viscide e maligne. Se deve sputtanare il papato – cosa volete che gliene freghi – il vecchio pallone gonfiato non perde un colpo.

 

Ancora rivelazioni dolciastre, come quella di Bergoglio che allega alle proprie letterine l’immagine del bambino giapponese di Nagasaki con sulle spalle il fratellino morto. Ogni lettera bergogliosa perviene al destinatario con cotanto inatteso omaggio che stimola usanze apotropaiche, ma soprattutto puzza di fandonia a chilometri. Esibizione inevitabilmente caricaturale di qualità umane che non solo non si possiedono, ma nemmeno si conoscono.

 

Dopo di che, per giustificare la nomina di una suora al Governatorato Vaticano, Bergoglio afferma che le donne sanno fare meglio di noi. E chi cita come esempio? Sant’Anna? La Madonna? Santa Ildegarda? Madre Teresa? Giammai: Ursula Von der Leyen. Poteva citare anche la grande italiana abortofila Emma Bonino, ma in una vampa di passione senile evoca la presidente delle Commissione Europea, senz’altro meno stagionata della leader di +Europa.

 

La densità di scemenze che questo signore inanella non appena uno Scalfari o un Fazziofabbio danno al suo ego un centimetro di spago è semplicemente mostruosa. Pensieri indegni non di un papa, non di un cristiano, ma di un uomo qualsiasi che sia poco più che un incapiente mentale. Spiace dirlo di una figura così eminente, ma fa sembrare persino Fazziofabbio un sobrio cattolico adulto di prodiana memoria.

 

E l’ascoltatore accorto si domanda: ma è Bergoglio che finge di essere papa, o il papa che finge di essere Bergoglio? A questo punto, è l’unica domanda che resta.

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5 commenti

  • Fabio ha detto:

    Ma smettiamola una buona volta di chiamarlo papa e verifichiamo che, in base al codice di diritto canonico, NON È MAI STATO PAPA PERCHÉ BXVI NON HA MAI RINUNCIATO AL MUNUS PETRINO.
    Questo figuro è solo un antipapa gnostico
    Capito questo, tutto ciò che fa ha un senso chiaro

  • Giovanni ha detto:

    Caro Mastro Titta, parafrasando Totò : in quel manicomio succedono cose da pazzi………..

  • IM ha detto:

    Mastro Titta hai dimenticato che Bergy ha detto che i peccati della carne vanno derubricati da peccati gravi e giustificabili rispetto a truffe o altro, tutto in funzione dell’ indice di gradimento degli infedeli. E i peccati del pesce che percentuale hanno? Gesù ha detto che i peccati contro lo Spirito Santo sono imperdonabili, aggiungo io: per il fatto che un uomo resta impenitente fino alla morte e Bergy dice che Gesù ha sbagliato perché anche quelli sono perdonati, e con grande acume dice che basta chiedere perdono da parte di chi resta impenitente fino allo spirare. E come fa? Facciamocelo spiegare da B orgoglio, lui si che è più buono ed intelligente di Dio.

  • Dino Brighenti ha detto:

    Un perfetto nulla ma proprio nulla

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