Negata la Comunione a un Sindaco Omo-Convivente in Spagna. Onore al Sacerdote. Montejano.

16 Gennaio 2025 Pubblicato da

Marco Tosatti

Cari amici e nemici di Stilum Curiae, il prof. Bernardino Montejano, a cui va il nostro grazie, offre alla vostra attenzione questa riflessione sul corretto comportamento di un sacerdote di Segovia, e del suo vescovo. Buona lettura e diffusione.

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INTORNO ALLA COMUNIONE: SCANDALO A SEGOVIA

Tutte le persone che professano la Religione Cattolica e Apostolica, e che sono in grazia di Dio, sono invitate a ricevere Cristo nell’Eucaristia, con un’ora di digiuno. Quando facciamo la Comunione, riceviamo Cristo tutto, corpo, anima e divinità. Come previsto dall’art. 912 del Codice di Diritto Canonico, «ogni battezzato che non sia proibito dalla legge può e deve essere ammesso alla santa comunione» (Università di Navarra, Pamplona, ​​1984, p.538).

Nella Cappella del Santo Cristo molti presenti ricevono l’ostia immacolata: alcuni veterani che siedono nei primi banchi prendono con fervore la comunione tra le mani e consumano l’ostia davanti al celebrante, alcuni lo fanno in ginocchio, in bocca, altri, come noi, in piedi e in bocca.

Tutti hanno una chiara consapevolezza del sacramento che ricevono? Noi crediamo di no e questo è evidente nel ringraziamento, durante il quale c’è chi, tra cui alcune suore giovani e robuste, che non si inginocchiano mai, dando un terribile esempio ai laici, perché il Signore è adorato, gli si rende esclusivo culto di latría , perché è Dio.

Per questo preghiamo: “Ti adoro con fervore, divinità nascosta, che ti nascondi sotto queste forme, il mio cuore si arrende tutto e tutto viene meno se ti guarda… La vista, il gusto, il tatto sono ingannati, ma la tua parola genera fede arresa. Sulla Croce la divinità restava nascosta, qui si nasconde l’umanità… Non vedo come Tommaso vedesse le tue piaghe, ma per il suo Dio l’anima mia ti acclama. O Signore, che ora ricevo nascosto, fa  ciò che il mio petto anela, affinché a viso aperto contemplandoti, possa un giorno godere per sempre della tua chiara visione”.

E possiamo anche pregare “Anima di Cristo” o la preghiera del grande santo del XX secolo, padre Pio: “Resta con me Signore”.

Questa è un’introduzione a quanto accaduto a Torrecaballeros, Segovia, Spagna, dove un prete coraggioso, Felicien Malanza, ha negato la comunione al sindaco Rubén García de Andrés, appartenente al Partito Socialista Operaio Spagnolo, PSOE, (che non è un operaio, perché non ne ho mai visti tra le sue fila, né spagnolo perché ha stretto un patto con i separatisti per arrivare al governo), che convive pubblicamente con un altro omosessuale.

Il vescovado ha sostenuto il sacerdote e “il mondo” della politica, del giornalismo, della comunità LGBT, ecc. ha vomitato contro di lui ogni sorta di insulti: discriminatori, privi di carità, omofobi, medievalisti, oscurantisti, ecc.

E i socialisti, così laici, hanno osato intervenire nella vita interna della Chiesa, nella sua liturgia e dettare a chi dare la comunione.

In realtà, il sacerdote si è limitato ad osservare l’articolo 915 del Codice di diritto canonico che, per preservare il carattere sacro dell’Eucaristia, recita: «Gli scomunicati e gli interdetti non devono essere ammessi alla Santa Comunione… e coloro che si ostinano a commettere peccato grave manifesto » (ed. citata, p. 560).

Che la desetudine oggi raggiunga il diritto canonico, secondo cui questo articolo non si applica nemmeno in Vaticano, dove ha ricevuto la comunione la legislatrice nordamericana Nancy Pelosi, famosa promotrice dell’aborto, alla quale è vietato riceverla nella sua diocesi; che l’arcivescovo argentino Marcelo Sánchez Sorondo, l’abbia regalata alla coppia allora composta dall’ex presidente argentino Alberto Fernández e dalla schiaffeggiata Fabiola, first lady, oggi separata e in contenzioso, al suo entourage e a qualsiasi leader kirchnerista che abbia visitato l’unità di base installata in Vaticano, non abroga la norma.

Ricordiamo e abbiamo le foto dell’allora cardinale Jorge Bergoglio, quando era arcivescovo di Buenos Aires, mentre distribuiva l’Eucaristia alle mani alzate sopra le teste, violando le norme che regolano la comunione nella mano, perché non si consumavano davanti a lui e la sorte di quelle ostie consacrate poteva essere la tasca o una messa nera, motivo per cui il ben ricordato cardinale Carlo Caffarra la bandì nella sua giurisdizione quando era Arcivescovo di Bologna.

Onore quindi al sacerdote Malanza e al vescovado di Segovia; disprezzo per tutti quei pontefici, cardinali, vescovi e sacerdoti che non valorizzano ciò che hanno tra le mani, né custodiscono come dovrebbero il corpo e il sangue del Signore. Non vorremmo essere nei loro panni il giorno della prova privata, nella quale non potranno utilizzare le chicane, né ci sarà una doppia istanza.

Come possiamo vedere, la Chiesa come sempre è viva, sveglia e sempre appare, perché così vuole Dio, che è il Signore della storia.

Buenos Aires, 15 gennaio 2024.

Bernardino Montejano.

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6 commenti

  • Federico ha detto:

    Speriamo non subisca le ire di S.Marta. La fedeltà alla Parola è mal tollerata.

  • Lucia Buttaro ha detto:

    Ma allora vale anche per Ratzinger che la diede ( la Comunione) a Niki Vendola in pubblica piazza durante la Celebrazione Eucaristica per l’ Anno Eucaristico a Bari?
    Non abbiamo visto il Santo Padre Francesco dare l’ Eucarestia a Nancy Pelosi personalmente eppure qui lo si accusa perché non avrebbe ” vigilato e custodito” il Corpo e Sangue di N.S. Gesù Cristo mentre Mons Bux a proposito di Ratzinger lo assolve perché ,a Suo dire, non era stato lui a dare il Santissimo Sacramento di persona a Vendola!
    Due pesi e due misure, ci spiegate perché ?
    Ha fatto benissimo questo sacerdote ma l’ esempio contrario viene dato dall’ Emerito figlio della perdizione per primo. Finché accuserete Francesco ma ocultate le opere del falso profeta Ratzinger la vostra indignazione e credibilità sta a zero!
    Ipocriti manipolatori servi di satana!
    Che Dio non vi perdoni!
    Così sia

  • GIUSEPPE ha detto:

    un monumento a questo sacerdote

  • Giovanni ha detto:

    SACERDOTE, merita tutte maiuscole.

  • Donna ha detto:

    Ci sono ancora VERI Sacerdoti e Vescovi, martiri dei nostri tempi, vittime di una società che ha perso la vera fede e che non solo vive come se Dio non esistesse ,ma peggio lo ha sostituito mettendosi al Suo posto.
    Onore ai Sacerdoti che resistono, luce e sale della terra.
    Una domanda sorge spontanea: probabilmente per questi che si stracciano le vesti, San Paolo allora è considerato omofobo?