Del Pieno e del Vuoto. Meditazione (Scientifica) sulla Sindone. R.S.

16 Gennaio 2025 Pubblicato da 12 Commenti

Marco Tosatti

Cari amici e nemici di Stilum Curiae, offriamo alla vostra attenzione due riflessioni di un fedele amico del nostro sito, R.S., che ringraziamo di cuore. Buona lettura e meditazione.

§§§

Del pieno e del vuoto.

Del punto detto centro.

Del Verbo che si fa carne e di Gesù luce, rivelatrice di Dio che è puro spirito, ma si rivolge alle creature dandosi corpo.

Del Verbo logos che interpella il logos fatto a sua immagine.

Degli spiriti angelici, istantaneamente fedeli o ribelli.

E’ famosa l’equazione (in cui c indica la velocità della luce a correlare massa ed energia) E=mc2

Un’unione di masse che determina riduzione di massa sprigiona energia. Vale il viceversa.

Ogni massa in movimento ha una velocità. La massa (la materia) è un concetto relativo.

La massa a riposo differisce dalla massa in movimento.

Se la velocità è elevata lo spazio i contrae e il tempo “rallenta”.

Quando il corpo eguaglia la velocità della luce (v=c), la massa relativistica del corpo diventa infinita.

La massa “aggiuntiva” del corpo che viaggia alla velocità della luce deriva dall’energia (E) che si trasforma in massa. Non si crea dal nulla, ma trae da sé, dall’energia che si trasforma.

La luce ha una velocità calcolabile e non può esistere nulla di più veloce.

La massa del fotone (nulla o infinitesima) è argomento di astrazione.

In pratica un corpo al quadrato della velocità della luce può apparentemente scomparire per tramutarsi in pura energia.

Vale anche la formula inversa: l’energia divisa per il quadrato della velocità della luce si trasforma in materia.

Fantascienza? La formula ricavata dalla logica in cui si applica la ragione umana ci dice che dal nulla, con solo energia e velocità della luce, si può creare la materia.

Determinante è la velocità. Il quadrato della velocità della luce, dunque, permette di creare energia dalla materia e materia dell’energia.

In un’istantaneità che ridicolizza le nostre masse corporee, le nostre velocità e il tempo storico.

Per Dio 1000 anni sono come un giorno: dunque un’ora sono 41,67 anni.

Il tempo per Dio è 365.000 volte più veloce, come la velocità della luce che a 300000 km/sec supera le nostre tecnologie più sofisticate che corrono a 3000 km/h.

I più camminano a 4 km/h.

Molti stanno a passo d’uomo in coda in tangenziale su rombanti motori da svariati cavalli.

Il quadrato della velocità della luce è un numero praticamente incommensurabile.

Facile immaginare l’eterno presente di Dio.

Anche la differenza della creazione dall’evoluzione, la cui teoria è ridicolizzata dai tempi che richiederebbe per procedere per caso e attraverso mutazioni che, per secoli, renderebbero gli “evoluti” degli sgorbi incapaci di reggere la selezione naturale.

Invece lo spirito, il logos, l’intelligenza, fa dell’uomo quello che da nessuno scimpanzè potrebbe mai scaturire abbastanza in fretta.

E che dire della resurrezione?

C’è la Sindone che parla di una radiazione di luce, i teli avvolti afflosciati, il corpo che era dentro non c’è più.

I corpi, la materia, sono al 99,9% dei vuoti i cui atomi concentrano la massa in pochissimo spazio.

Come il complementare di una specie di groviera con pochi punti tra giganteschi vuoti.

Se c’è abbastanza energia e velocità un corpo può attraversarne un altro.

Vi dice niente il concepimento e il parto verginale della Piena di Grazia?

Quando tutto sta nell’istantaneità di Dio, il nostro prima e dopo fanno sorridere.

Come se al circolo delle lumache si discutesse delle prestazioni di una formula 1, perché va troppo piano.

Sia gloria Dio.
L’uomo è la lode di questa gloria.

Chiedendoci d’esserne lode, Dio ci fa partecipi della sua Gloria, rivelatasi chiaramente, nella luce di Cristo.

E’ Grazia. La sua pienezza è pienezza di Cristo.
C’è luce, c’è bellezza. La tenebra svanisce.
Poter essere magna cum laude notitia=gloria di Dio.

Amen.
Alleluja! 

R.S.

§§§

Ringrazio sempre il Dr. Tosatti per la possibilità di condividere riflessioni che dovrebbero destare l’interesse di chi ha la Grazia della fede in Cristo.

Viviamo un’epoca in cui spesso sono i pastori ad essere tra i più disinteressati alla fede in Lui, scambiata con la scusa per occuparsi d’altro, gradito a chi Cristo lo odia.

Se Roma ha motivi per celebrarne la grande bellezza, sentire proprio là concetti come “il tempo è superiore allo spazio” fa pensare ad una grossa sconcezza.

Oggi ci si compiace di dirsi concreti, credendo a quello che si tocca. Ci si bea di dirsi amici della scienza, preferendo tanti suoi falsi dogmi ai dogmi della fede. Si arzigogola moralisticamente di fratellanza, come se la fraternité rivoluzionaria non fosse sfociata nel Terrore.

Intanto la scienza sa che certi atti di amore erano azzardi e che molti eroi di quella stagione di autoesaltazione hanno portato alla morte di chi ostentavano di aiutare, salvo privarli delle loro cure.

La scienza sa che un atomo (la materia) è per il 99,9% costituito di vuoto. E la ragione sa che la pretesa di uno sviluppo storico lineare cozza con l’esperienza di un andamento ciclico della natura, tanto che il concepire l’eternità nell’istantaneità creatrice è molto più sensata del partire per le tangenti di troppe “rette ragioni” che evitano accuratamente di passare per il Centro.

La matematica, la statistica, la fisica, la fisiologia e la biochimica attribuiscono alla Sindone un contributo di certezza alla fede nella Rivelazione che sconfessano ideologiche affermazioni di scriteriati capaci solo di imbrogliare le analisi e comprare false testimonianze.

Che bello essere cristiani, con la fede in Cristo che è tutto in tutti. Cioè cristicamente accessibile nelle più svariate forme di onesti cammini di ricerca della verità, che seguono la stella che li guida al Centro. E lì, a contatto con quella particola che mette in comunione con Dio, possiamo intendere l’Amore che ci fa esistere.

La Verità ci tiene in tasca, amandoci e compiacendosi della ragione che ci fa capaci di contraccambiare. Guai a chi pensa di avere la Verità in tasca, per ridurla al nostro filosofare tronfio che promette libertà ribelli, brutte e infernali, dando dello sciocco a chi invece si abbandona fiducioso all’oltrepassamento dell’esilio, accolto in Eden.

§§§

Aiutate Stilum Curiae

IBAN: IT79N0200805319000400690898

BIC/SWIFT: UNCRITM1E35

ATTENZIONE:

L’IBAN INDICATO NELLA FOTO A DESTRA E’ OBSOLETO.

QUELLO GIUSTO E’:

IBAN: IT79N0200805319000400690898

Condividi i miei articoli:

Libri Marco Tosatti

Tag: , , ,

Categoria:

12 commenti

  • ago86 ha detto:

    La cosa bella dei fatti e della realtà concreta è che sono l’esatto opposto delle fumisterie, delle frasi fatte e delle categorie astratte: con queste si può giocare quanto si vuole, con quella no – per questo la realtà dell’Incarnazione è avversata dai parolai: non possono manipolarla e far credere a un sofferente che non sta soffrendo (e questo spiega il senso cristiano della sofferenza redentrice).

  • Rolando ha detto:

    Avrei anche quest’altra questione da sottoporre al pensiero del gentile INVESTIGATORE BIBLICO. Ma, chiusa la pagina… forse STILUMCURIALE EMERITO.
    Nella lettera di Paolo Ad Galatas al capitolo 3 versetto 13, che riporto in latino: “Christus nos redimit de maledictio legis factus pro nobis maledictum, quia scriptum est: ‘Maledictus omnis, qui pendet in ligno'”.
    (Cristo ci ha riscattati dalla maledizione della legge, diventando lui stesso maledetto per noi, come sta scritto: Maledetto chi pende dal legno.” (Traduzione di Agostino Merk dal testo greco).
    Il riferimento a Deuteronomio 21, 23 è chiaro e fuori discussione.
    Ma il testo ebraico così dice: “Non passerà notte cadavere di lui su lo albero, ma seppellire seppellirai esso nel giorno il quello perché maledizione di ELOHIM appeso e non contaminerai adamah tua che YHWH ELOHIM TUO dante a te eredità”.
    Il comando di YHWH ELOHIM TUO è chiaramente ed inequivocabilmente rivolto a chi è vivo e sa e vede che c’è un cadavere appeso alla croce. Fa obbligo a costui, che è vivo, di deporre e seppellire il morto in quello stesso giorno in cui è diventato cadavere prima del tramonto.
    Quindi la maledizione di YHWH è tutta per chi non ottempera a questo preciso comando.
    Non al “cadavere”, la qual cosa non avrebbe senso. Anzi! “e non contaminerai adamah tua” è un lampante riferimento a quella polvere/terra del suolo usata dallo stesso YHWH ELOHIM nella quale poi ha insufflato il suo stesso spirito di vita: sacra a Lui quanto l’alito di vita. Quindi la maledizione è tutta di chi gode ancora del ben dell’intelletto e… manca perfino di un senso di umanità.
    Così sembra a me.
    Più che un cadavere maledetto da Dio, casomai è l’uomo vivente che peccando diventa Peccato, come in altro passo sembra dire lo stesso Paolo: “si è fatto Peccato per noi”. Pertanto non è vero che Gesù è in tutto simile a noi eccetto il peccato. Qui l’eccezione non conferma la regola, ma ne invalida la completa e piena umana realtà.
    E mi sembra che anche Dt 21,22 che precede, confermi. “E se sarà in un uomo peccato”: cioè il peccato che merita un giudizio di morte….. Ma un corpo morto, cadavere, è altra cosa: ricordati uomo che sei polvere ed in polvere tornerai!.

  • Rolando ha detto:

    Carissimo STILUMCURIALE EMERITO, quel tuo “quando noi diciamo che qualcosa è legge della natura o che la natura vuole, dovremmo dire: questa è una legge data e imposta dal Creatore. Madre Natura non fa altro che obbedire alla Legge data dal Creatore.”
    Fuori di ogni dubbio che è così!
    Ma perché hai dimenticato oltre “che la natura vuole” di aggiungere anche “tutto ciò che può”? “Che è possibile proprio in virtù di essa”, delle sue stesse leggi, che tu stesso dici essere volontà del Sommo Fattore, e che l’uomo scopre e attua se vuole?
    Cioè tutto ciò che è possibile grazie alla natura? Morte compresa?
    Ce lo insegna, volente o nolente in furbizia, anche Mosè quando decide di punire quell’uomo che raccoglieva legna durante il sacro riposo del Sabato. Si è servito, in nome del “suo” Dio, di ciò che in natura può procurare morte.
    Filone, ebreo alessandrino spiega molto bene così: “Mosè non sapendo bene che cosa dovesse subire quell’uomo – sapeva che aveva compiuto un’azione degna di morte, ma quale modo [cioè modo che è possibile in virtù di leggi di natura, sottolineo io] sarebbe stato giusto per il castigo? -, con lo spirito non visto andò nel tribunale invisibile e chiese al giudice che sa tutto prima ancora di ascoltare che cosa avesse deciso. Dio manifestò l’idea che dovesse morire e non diversamente che lapidato, dato che la sua mente si era trasformata in pietra insensibile: aveva compiuto l’empietà più assoluta, che contiene all’incirca tutte le altre, quante sono state stabilite sul settimo giorno” (De vita Mosis, II, 217-218).
    Mi chiedo di chi sia la “mente insensibile” in natura tra Mosè ed il poveraccio che, magari aveva urgente bisogno, nella sua sensibilità, di legna per il fuoco o per altre naturali necessità.
    Mosè legislatore mi sembra un Dittatore e Sacerdote politico troppo furbo! Altro che l’onesto greco Crizia, che chiama Dio in campo sociale proprio per scovare i furbi assassini che la fanno franca!
    Certo ad ognuno la natura elargisce fiducia secondo proprie umane insindacabili leggi. Anche quella nella Scienza piuttosto che nell’inutile, ma pure umana, seppur spesso dolosa teologia morale, sempre riformabile comunque. Temo le menti illuminate e purificate in nome e virtù di una morale superiore. Anche e soprattutto quando, come Mosè, consultano e mettono in campo Dio!. È anche questa sensibilità tanto naturale.
    Chenne dici?

  • CAP ha detto:

    Riflessioni che ristorano l’anima , come oasi nel deserto. Grazie e preghiere caro/a RS.

  • nuccioviglietti ha detto:

    Del pieno del vuoto e… Del Piero!…!!…https://ilgattomattoquotidiano.wordpress.com/

  • Rolando ha detto:

    “I corpi, la materia, sono al 99,9% dei vuoti i cui atomi concentrano la massa in pochissimo spazio.”
    Manca l’energia. Senza la quale non si dà massa, né massa che ritorna energia.

    • Davide Scarano ha detto:

      “L’energia” a mio parere è: “l’Amor che move il sole e l’altre stelle” (Paradiso, XXXIII, 145).

      • stilumcuriale emerito ha detto:

        Poche idee ma ben confuse!!!!! 🙂

        • Rolando ha detto:

          A mio parere l’energia è sempre questa stessa medesima che si attribuisce al Dio da parte anche del fedele cristiano cattolico romano ogni venerdì santo all’ostensione del corpo morto dell’uomo ebreo Gesù, soprannominato Cristo:
          Άγίος ὸ Θεόϛ
          Άγίος ίσχυρός
          Άγίος αθάνατος
          ελείσον ημάς
          SANTO IL DIO
          SANTO ENERGICO
          SANTO IMMORTALE
          PIETÀ DI NOI.
          DIO “È”, scrive Filone alessandrino, contemporaneo di Gesù, il quale nasce prima di Gesù e muore dopo Gesù .
          DIO “È”. NON HA ATTRIBUTI QUALIFICATIVI O QUANTIFICATIVI. È QUELLA QUALITÀ/QUANTITÀ LÌ!
          Santo è una qualifica di Dio -QODESH- separato – come YHWH stesso spiega se stesso in Dt 23.12.19 .
          “Dio È purissimo spirito” insegna il catechismo di San Pio X.
          Quindi il Dio “È” l’Energia e l’Immortalità stessa.
          “È” ogni attributo di Qualità e Quantità che l’uomo GLI attribuisce senza conoscerne L’INFINITA INEFFABILITÀ.
          YHWH stesso, IL SIGNORE, proibisce all’uomo nella bibbia ebraica e cristiana anche “la formazione di pensiero del cuore dell’uomo” circa il SUO MISTERO.
          Non ti fa riflettere questa ineffabile preghiera cristiana del Venerdì Santo? UNICA PER INEFFABILITÀ.
          Neanche gli scienziati “conoscono” l’energia. Sono d’accordo su un PRINCIPIO DI CONSEVAZIONE.
          Comunque sei d’accordo anche tu che il Dio “si conserva “semper et idem” e sempre nuovo.
          “Le cose vecchie son passate, ora ci son le nuove” scriveva ( imperfetto, un tempo passato non ancora compiuto, non perfetto ) l’apostolo, ebreo, cittadino romano di lingua e cultura anche greco-ellenica.
          Come possono esserci stelle, soli, luce senza Energia in movimento? Anzi, come vi può essere il Dio nel cuore dell’uomo?

  • Rolando ha detto:

    Quanto poi al:

    “Sia gloria Dio.
    L’uomo è la lode di questa gloria.”

    Sono d’accordo sul:
    “Sia gloria a Dio”. Anche se l’AT ebraico mi documenta che tale “gloria” riempie il tempio tanto che non c’è più posto per alcun altro e perdipiù la si vede localizzata secondo i punti cardinali, da parte di coloro o colui che la documenta anche altrove.
    Cioè, Dio “È” la medesima Gloria.

    “L’uomo è la lode di questa gloria”.
    Ci andrei cauto. Bisognerebbe conoscere come la pensa un cane od un pavone od una formica….
    Ma soprattutto come la pensa Dio, di cui mai nessun uomo ne ha svelato totalmente il DIVINO PENSIERO.
    Neppure Gesù, quello soprannominato il Cristo, per sua stessa ammissione evangelica!
    E se come ammette il salmo 24 circa la testimonianza dell’esistenza di abitanti nell’Universo oltre la Terra, atomo opaco del male dell’uomo, esistessero esseri più “intelligenti” degli illuminati e purificati umani?

  • Rolando ha detto:

    Mi complimento per i calcoli umani per Dio!
    θεός deriva da θέειν presente infinito attivo di θέω (= corro, mi muovo) così spiega Platone in Cratilo 397D.
    Ufficio dei funerali di Gesù Cristo celebrati in lingua aramaica secondo il rito bizantino a Maaloula in Syria nella chiesa dei Santi Sergio e Bacco.
    All’ostensione della croce sulla quale Cristo è morto si canta, sempre in aramaico, la triplice acclamazione passata nella liturgia cristiana in lingua greca e da qui nella latina romana.
    Eccola in greco:
    Άγίος ὸ Θεόϛ
    Άγίος ίσχυρός
    Άγίος αθάνατος
    ελείσον ημάς
    Ilya Prigogine:
    “Non studio la fisica delle divinità”.
    “Il divenire, non l’essere è fondamentale per me”
    “La Scienza unisce i popoli”.

    ” -Voi scienziati siete riusciti laddove noi cattolici abbiamo fallito – mi ha detto un giorno il vescovo di Roma”.
    Il Vescovo di Roma in questione è San Giovanni Paolo II.
    Sant’Isidoro di Siviglia scrive anche: “Qualcuno ha detto che la Natura è Dio, dal quale è stato creato tutto ciò che esiste”. E non lo ha né contraddetto, né scomunicato.

    • stilumcuriale emerito ha detto:

      Certamente, quando noi diciamo che qualcosa è legge della natura o che la natura vuole, dovremmo dire: questa è una legge data e imposta dal Creatore. Madre Natura non fa altro che obbedire alla Legge data dal Creatore. Legge che con tanto lavoro e grande fatica la Scienza tenta incessantemente di scoprire e conoscere. Talvolta anche con successo.

Lascia un commento