No, il Cristianesimo non è una delle Tante Religioni, né è Roba da Creduloni. R.S.

14 Gennaio 2025 Pubblicato da 4 Commenti

Marco Tosatti

Carissimi StilumCuriali, un amico fedele del nostro sito, R.S., che ringraziamo di cuore, offre alla vostra attenzione queste riflessioni sulla Rivelazione cristiana, la sua unicità, la sua eternità. Buona lettura e meditazione.

§§§

Drammi, rumori di guerre, scenari inquietanti. Ma in che mondo siamo?! Che cosa succederà?

Ecco un tentativo di risposta che comincia proprio dal principio.

In principio… (prologo di San Giovanni).

Solo la rivelazione cristiana apporta alla conoscenza umana una ricchezza inedita e ineguagliabile; ma essa non è immediatamente accessibile e neppure totalmente disponibile (perché noi non siamo Dio).

La “cultura” dominante (anche in buona parte della compagine ecclesiale) la reputa talmente insignificante da lasciarla ai “creduloni” pensando più interessante credere ai guru e alle star, agli scienziati e agli intellettuali, ai politici e ai plenipotenziari dell’economia e dell’informazione.

Se c’è ancora chi pensa dei benefattori dell’Italia personaggi come Mazzini e Garibaldi o una fortuna l’entrata nell’Euro è perché si discetta di storia con gli occhi dei vincitori o dei padroni del discorso.

Che cosa c’è “in principio”(prologo di San Giovanni)?

C’è il Verbo, il Figlio, la seconda persona della Santissima Trinità; ma “seconda” non è la persona medaglia d’argento di una gara. Quello è nel nostro modo di pensare, con il prima e il dopo, ma non è secondo il pensiero di Dio, cioè quello eterno. Quel Verbo è “incarnato”: Gesù, il Cristo, l’unto di Dio.

Il “principio”, l’origine, ha per fulcro Dio che è Trinità, ma San Giovanni (che lo sa) dice solo del Verbo-Figlio. Perché “si limita”? Per puntualizzare la rivelazione di Dio che assume la natura umana.

C’è anche un “prima” e un “dopo”? San Giovanni scrive: “si fece carne”…
C’è dunque un tempo in Dio? L’eterno di Dio esprime forse un prima/dopo nell’incarnazione?
No, perché “in principio” il Verbo presiede alla creazione, ma si tratta del Verbo incarnato, cioè Gesù. E’ sempre e solo Lui: la centralità di tutto per noi (attualmente nel tempo) è il Verbo incarnato.

Per questo San Giovanni nel prologo insiste lì. Il prologo del vangelo giovanneo ripete svariate volte in diversi modi sempre una cosa sola: tutto è in Cristo. In eterno.

Non c’è PRIMA un Verbo disincarnato che POI si incarna; invece “Egli era nel mondo e il mondo è stato fatto per mezzo di Lui, ma il mondo non l’ha riconosciuto”. Non è stato accolto il Cristo uomo dagli uomini, ma Gesù, vero Dio e vero uomo era già in principio a presiedere la creazione.

Il problema nel comprendere la rivelazione non è di Dio, ma nostro, se ragioniamo solo nella storia.
Per mezzo di Lui e in vista di Lui tutte le cose sono state fatte e tutte sussistono in Lui.
L’umanità di Cristo è/sta nel principio, nell’eterna istantaneità dell’atto creatore.
Nel principio, atto creatore, c’è il Redentore. L’Agnello è immolato nell’atto creatore (Apocalisse), da non trattare come un fatto di 2000 anni fa, ma cogliendone, per rivelazione e per fede, l’eternità.

E’ Dio che si rivela, non siamo noi che lo “scopriamo” e non siamo noi a dover far ragionare l’eternità secondo il tempo. La storia è roba nostra, al nostro livello. La Sapienza è Cristo e nel Siracide (Antico Testamento) è prima dei secoli, dal principio. Non nel tempo, creata come umanità. L’umanità di Cristo è creata (2000 anni fa), ma Cristo come Dio no, essendo l’alfa e l’omega, ieri, oggi e sempre!

Cristo presiede l’atto creatore. Il punto di vista di Dio è eterno. L’umanità di Gesù in sé non è creatrice eppure tutto dipende dall’umanità di Cristo. Questo è il cristocentrismo che Giovanni Paolo II ci consegna nell’enciclica Redemptor Hominis, che comincia così: il redentore dell’uomo Gesù Cristo è il centro del cosmo e della storia.
E’ dogma. Il redentore è Dio che assume la natura umana ed è il centro del cosmo e della storia.

Il “principio” di Genesi e del prologo di San Giovanni, l’atto creatore. Dottrina rivelata.
Senza questo resta… l’assurdo. Restano il prima e il dopo con tutte le conseguenze assurde del caso.
Altro che Maria sempre Vergine, anche dopo aver partorito! Non conosce uomo, vergine concepisce, vergine resta dopo il parto. Impossibile? Nulla lo è a Dio. Ai nostri schemi sì. E si vede benissimo.
Il punto di vista di Dio è diverso. Prima/dopo è roba nostra. Maria è immacolata, salvata prima!

Essere dei servi inutili è diverso dal mettersi da protagonisti nello sviluppo storico del punto di vista della creatura, mentre il centro è eterno.

Quale punto di vista è davvero cristiano? Del risorto, che vince la morte o di chi non può che morire? Tutto c’entra con Cristo. Ogni pensiero umano annusa la sapienza e la scienza andando verso Cristo, garanzia della cultura. I Magi sono pagani, re e scienziati che vanno verso Cristo. Mossi dalla loro scienza, ricchi di mezzi. Non dei migranti in fuga, né dei turisti per caso… Il credere illumina la ricerca, in ogni dimensione, in ogni cultura.
La fede illumina la scienza. La nostra ragione che cosa fa di noi? Dei servi inutili… senza la fede vera.
Però Dio non esagera: ci lascia liberi. C’è abbastanza luce per vedere, ma non l’obbligo di credere. Bisogna fidarsi.
C’è un fondamento alla credibilità? Cristo.
Il cristianesimo non è una religione tra le tante. Se no resta la filosofia… tante forme di riflessione, tanti ragionamenti, tante vanità, tra ideologie e vaneggiamenti, anche pseudoscientifici come certe teorie.
Tutti interpretabili cristicamente, ma non perchè è tutto uguale.

Il dogma spiega perchè. La dottrina va studiata. Senza catechismo si vaga perduti nella storia, privi di redenzione.

Cristo non è uno strumento, perchè Dio non è strumento. Tutto è stato creato da Cristo-Dio, ma non come strumento… nemmeno dell’umanità di Cristo. Dio non crea servendosi di strumenti: Dio trae da sé.
Ecco “il principio” che c’è (prologo di San Giovanni). Sussiste tutto lì.

Altra cosa i nostri moralismi che tirano per la tunica inconsutile il Signore: siamo tutti buoni, no sono tutti cattivi, siamo tutti uguali, no siamo diversi, vogliamoci bene, no sguainiamo le sciabole, dentro tutti, anzi no, fuori tutti…

R.S.

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4 commenti

  • R.S. ha detto:

    Del pieno e del vuoto.

    Del punto detto centro.

    Del Verbo che si fa carne e di Gesù luce, rivelatrice di Dio che è puro spirito, ma si rivolge alle creature dandosi corpo.

    Del Verbo logos che interpella il logos fatto a sua immagine.

    Degli spiriti angelici, istantaneamente fedeli o ribelli.

    E’ famosa l’equazione (in cui c indica la velocità della luce a correlare massa ed energia) E=mc2

    Un’unione di masse che determina riduzione di massa sprigiona energia. Vale il viceversa.

    Ogni massa in movimento ha una velocità. La massa (la materia) è un concetto relativo.

    La massa a riposo differisce dalla massa in movimento.
    Se la velocità è elevata lo spazio i contrae e il tempo “rallenta”.

    Quando il corpo eguaglia la velocità della luce (v=c), la massa relativistica del corpo diventa infinita.

    La massa “aggiuntiva” del corpo che viaggia alla velocità della luce deriva dall’energia (E) che si trasforma in massa. Non si crea dal nulla, ma trae da sé, dall’energia che si trasforma.

    La luce ha una velocità calcolabile e non può esistere nulla di più veloce.
    La massa del fotone (nulla o infinitesima) è argomento di astrazione.

    In pratica un corpo al quadrato della velocità della luce può apparentemente scomparire per tramutarsi in pura energia.

    Vale anche la formula inversa: l’energia divisa per il quadrato della velocità della luce si trasforma in materia.

    Fantascienza? La formula ricavata dalla logica in cui si applica la ragione umana ci dice che dal nulla, con solo energia e velocità della luce, si può creare la materia.
    Determinante è la velocità. Il quadrato della velocità della luce, dunque, permette di creare energia dalla materia e materia dell’energia.

    In un’istantaneità che ridicolizza le nostre masse corporee, le nostre velocità e il tempo storico.
    Per Dio 1000 anni sono come un giorno: dunque un’ora sono 41,67 anni.

    Il tempo per Dio è 365.000 volte più veloce, come la velocità della luce che a 300000 km/sec supera le nostre tecnologie più sofisticate che corrono a 3000 km/h. Il quadrato della velocità della luce è un numero praticamente incommensurabile.

    Facile immaginare l’eterno presente di Dio.

    Anche la differenza della creazione dall’evoluzione, la cui teoria è ridicolizzata dai tempi che richiederebbe per procedere per caso e attraverso mutazioni che, per secoli, renderebbero gli “evoluti” degli sgorbi incapaci di reggere la selezione naturale.

    Invece lo spirito, il logos, l’intelligenza, fa dell’uomo quello che da nessuno scimpanzè potrebbe mai scaturire abbastanza in fretta.

    E che dire della resurrezione?

    C’è la Sindone che parla di una radiazione di luce, i teli avvolti afflosciati, il corpo che era dentro non c’è più.
    I corpi, la materia, sono al 99,9% dei vuoti i cui atomi concentrano la massa in pochissimo spazio.

    Come il complementare di una specie di groviera con pochi punti tra giganteschi vuoti.

    Se c’è abbastanza energia e velocità un corpo può attraversarne un altro.

    Vi dice niente il concepimento e il parto verginale della Piena di Grazia?

    Quando tutto sta nell’istantaneità di Dio, il nostro prima e dopo fanno sorridere.

    Come se al circolo delle lumache si discutesse delle prestazioni di una formula 1, perché va troppo piano.

    Sia gloria Dio.
    L’uomo è la lode di questa gloria.
    Chiedendoci d’esserne lode, Dio ci fa partecipi della sua Gloria, rivelatasi chiaramente, nella luce di Cristo.
    E’ Grazia. La sua pienezza è pienezza di Cristo.
    C’è luce, c’è bellezza. La tenebra svanisce.
    Poter essere magna cum laude notitia=gloria di Dio.
    Amen. Alleluja!

  • don Franco B, ha detto:

    CRISTO GESU’ RISOLVE IL PROBLEMA
    Si discute tanto sulle religioni: quelle vere o false.
    Ma ci si dimentica del PROBLEMA DA RISOLVERE: noi UMANITA’ abbiamo OFFESO DIO IL NOSTRO CREATORE! Questo è il problema che la VERA Religione deve risolvere.
    Chi risolve questo problema?
    E’ Gesù Cristo quando muore in croce. Egli ci salva con il suo dolore. La sua religione è la VERA!
    E la prova quale è?
    E’ LA RISURREZIONE DI GESU’ da morte!
    Qui finisce la disputa! Tutto il resto è in più!

    • R.S. ha detto:

      Però è più bello.
      Se tutto si fosse risolto con l’incarnazione e la morte e resurrezione 2000 anni fa rimarrebbe il problema delle religioni sorte prima (es . Ebraismo) e dopo (es. Islam).
      Se invece il cristianesimo si slega dall’essere una religione più vera, per essere in Dio istantaneamente, senza tempo, eterna, cambia lo scenario.
      Anche l’attesa della Parusia è sotto una luce diversa.
      E tanti saluti a ogni gnosi…
      Mica poco.

  • R.S. ha detto:

    Ringrazio sempre il Dr. Tosatti per la possibilità di condividere riflessioni che dovrebbero destare l’interesse di chi ha la Grazia della fede in Cristo.

    Viviamo un’epoca in cui spesso sono i pastori ad essere tra i più disinteressati alla fede in Lui, scambiata con la scusa per occuparsi d’altro, gradito a chi Cristo lo odia.

    Se Roma ha motivi per celebrarne la grande bellezza, sentire proprio là concetti come “il tempo è superiore allo spazio” fa pensare ad una grossa sconcezza.

    Oggi ci si compiace di dirsi concreti, credendo a quello che si tocca. Ci si bea di dirsi amici della scienza, preferendo tanti suoi falsi dogmi ai dogmi della fede. Si arzigogola moralisticamente di fratellanza, come se la fraternité rivoluzionaria non fosse sfociata nel Terrore.

    Intanto la scienza sa che certi atti di amore erano azzardi e che molti eroi di quella stagione di autoesaltazione hanno portato alla morte di chi ostentavano di aiutare, salvo privarli delle loro cure.
    La scienza sa che un atomo (la materia) è per il 99,9% costituito di vuoto. E la ragione sa che la pretesa di uno sviluppo storico lineare cozza con l’esperienza di un andamento ciclico della natura, tanto che il concepire l’eternità nell’istantaneità creatrice è molto più sensata del partire per le tangenti di troppe “rette ragioni” che evitano accuratamente di passare per il Centro.

    La matematica, la statistica, la fisica, la fisiologia e la biochimica attribuiscono alla Sindone un contributo di certezza alla fede nella Rivelazione che sconfessano ideologiche affermazioni di scriteriati capaci solo di imbrogliare le analisi e comprare false testimonianze.

    Che bello essere cristiani, con la fede in Cristo che è tutto in tutti. Cioè cristicamente accessibile nelle più svariate forme di onesti cammini di ricerca della verità, che seguono la stella che li guida al Centro. E lì, a contatto con quella particola che mette in comunione con Dio, possiamo intendere l’Amore che ci fa esistere.

    La Verità ci tiene in tasca, amandoci e compiacendosi della ragione che ci fa capaci di contraccambiare. Guai a chi pensa di avere la Verità in tasca, per ridurla al nostro filosofare tronfio che promette libertà ribelli, brutte e infernali, dando dello sciocco a chi invece si abbandona fiducioso all’oltrepassamento dell’esilio, accolto in Eden.

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