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Finora abbiamo solo disquisito se sia meglio ricevere l’Eucarestia in bocca o sulla mano, ma il discorso deve proseguire anche considerando la postura di adorazione dovuta al cospetto di Dio. Se nella lettera Enciclica “Mediator Dei” Papa Pio XII (20 novembre 1947) afferma che: “Il nutrimento Eucaristico contiene (…) veramente, realmente e sostanzialmente il Corpo e il Sangue insieme con l’Anima e la Divinità di Nostro Signore Gesù Cristo”, non fa meraviglia che la Chiesa, fin dalle origini, abbia adorato il Corpo di Cristo sotto le specie Eucaristiche, come appare dai riti stessi dell’Augusto Sacrificio, nei quali si prescrive ai sacri Ministri di adorare il Santissimo Sacramento con genuflessioni e profondi inchini.
Anche i Sacri Concilii insegnano che, fin dall’inizio della sua vita, è stato trasmesso dalla Chiesa che:” si deve onorare (…) con una unica adorazione il Verbo Dio incarnato e la sua propria carne”.
Lo stesso Sant’Agostino afferma: «Nessuno mangia quella Carne, senza averla prima adorata” -aggiungendo che – “non solo non pecchiamo adorando, ma pecchiamo non adorando.”
E riassumendo succintamente Papa Pio XII: “non adorando il Santissimo Sacramento nel modo dovutoGli, con genuflessioni e inclinazioni profonde, si pecca!”
Rammentato ciò, si comprende bene che si dovrà pur dire, prima o poi, a tutti quei fedeli che rimangono seduti durante la Consacrazione Eucaristica, o che non compiono l’inchino profondo prima della Comunione (Redemptionis Sacramentum – istruzione n.90), che, senza pentimento, siederanno in eterno su graticole rese ardenti dal Fuoco purificatore! E badate bene Pastori, perché siete responsabili di ogni pecorella smarrita a voi affidata, che si perda! Per voi la pena sarà rincarata. Mentre noi, osservate le vostre opere staremo in guardia da voi stessi, in obbedienza alla Parola di Dio, che ci esorta così:”Guardatevi dai falsi profeti che vengono a voi in veste di pecore, ma dentro son lupi rapaci. Dai loro frutti li riconoscerete.” Mt 7-15-16…
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È evidente che tale rifiuto fu a salvaguardia dell’unico modo di fare la Comunione: quello sulla lingua – e non il contrario! Metodo universale , mai abrogato, perché ritenuto il più virtuoso, più fruttuoso e più fedele alla tradizione cattolica.
Ciò spiega l’equivoco che vorrebbe imputare un qualche cambiamento, del modo di dare l’Eucarestia, alla Riforma liturgica. Come se di modi di distribuirLa ai fedeli ce ne fossero due. In verità esiste un unico modo, (accompagnato da un’ eccezione).
È altrettanto doveroso segnalarvi che la: “forza obbligante per tutte le diocesi” non è affatto da intendersi nei termini da voi espressi, anzi, è un abuso sostenere la Comunione sulla mano come imposizione. Era ed è ancora oggi, infatti, a discrezione di ogni singola diocesi la facoltà di applicare o non applicare l’ indulto della Comunione sulla mano.
Cito a titolo di esempi: il rifiuto del Vescovo Juan Rodolfo Laise, di San Luis (Argentina, 1996 ), il decreto del Cardinale Caffarra del 27.04.2009 con cui impose, in alcune basiliche di Bologna, l’Eucarestia solo nel modo universalmente riconosciuto, sulla lingua, a seguito di gravi profanazioni, ed infine il Decreto del Vescovo di Oruru, Colombia, del 2016.
Allo stesso modo, nella “Memoriale Domini” fu chiaramente svelata la vera intenzione di coloro che desideravano ricevere l’Eucarestia sulla mano, cioè: “ritornare all’uso primitivo”. Ma tale spirito, quello ”archeologista” fu condannato da Pio XII nella sua enciclica Mediator Dei” (20 novembre 1947), anche perché ispirò l’illegittimo Concilio di Pistoia…
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Il motivo per cui si è giunti alla Comunione sulla mano, nonostante la maggioranza dei Vescovi non l’avesse approvata, è da ricercarsi nella cattiva interpretazione e (ab)uso della “Memoriale Domini” e degli intenti di Paolo VI, che hanno portato ad una serie ininterrotta di concessioni, e indulti abusivi, alle Chiese particolari di tutto il mondo e a quelle italiane, con la “Delibera CEI n.56 del 19.07.1989”.
A causa di un eccessivo scrupolo verso gli uomini, si volle tentare di arginare il problema dell’Eucarestia sulla mano, che era già adottato da alcune parrocchie e Chiese particolari (come in Germania), senza condannarlo per quello che era realmente, cioè un grave abuso Eucaristico. Inoltre è specificato nella “Memoriale Domini” che solo alle Chiese particolari, dove era già presente tale abuso, poteva essere concesso l’indulto e a nessun’altra, ma del resto si sa… l’occasione fa l’uomo ladro ed oggi tutti abusano!
Il Concilio Vaticano II ci ricorda che: “Dio scelse per Sé il popolo israelita, stabilì con Lui un’Alleanza e lo formò lentamente, manifestando nella sua storia Se stesso e i suoi disegni” Lumen Gentium (9). E che: “Lo stesso Spirito Santo perfeziona continuamente la Fede per mezzo dei suoi Doni” (Verbum Dei 5).
La Fede, che lo Spirito Santo continuamente perfeziona, non può essere al ribasso e non può condurre all’ irriverenza verso ciò che prima era venerato, in primis: il Santissimo Sacramento, anche nei Suoi Frammenti. Infatti: “Se un Regno è diviso in sé stesso, quel Regno non può reggersi” (Mc 3,24)…
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L’attenzione verso gli aspetti sanitari, dimostrata nel periodo covid da parte degli uomini di Chiesa, è stato chiaro sintomo di una Fede omocentrica invece che Cristocentrica, quindi malata, avendo contravvenuto al primo comandamento: “Adorerai il Signore Dio tuo e lo servirai”.
I Pastori della Chiesa hanno servito ed obbedito all’uomo, che si è innalzato al pari di Dio. Hanno favorito il clima di terrore, instaurato dallo Stato despota e hanno offeso la pietà dei fedeli, che si sarebbero voluti mantenere virtuosi dinnanzi al Santissimo Sacramento seguendo la legge universale della Chiesa.
È da dire chiaramente che sarebbe legittimo e possibile imporre – per giusto scrupolo, in una qualsiasi diocesi – l’Eucarestia sulla lingua, perché è il modo in vigore secondo la disciplina della Chiesa, invece è accaduto l’esatto contrario. È stato un grave abuso aver imposto l’Eucarestia solo sulla mano, perché è e resta una concessione, sotto indulto.
Ma, come il Vescovo di Pistoia, Scipione de’ Ricci, nel 1805 abiurò le sue tesi, anche tutti i Pastori di questa Chiesa del tempo presente dovranno presto abiurare queste vostre tesi: inique e distorte. Ne siamo convinti!
Sappiamo che Dio permette dei mali per portare a beni maggiori! Allo stesso modo sappiamo con certezza che si tornerà alla distribuzione dell’Eucarestia esclusivamente in ginocchio e sulla lingua, per il semplice fatto che questo è il modo ufficiale che rispecchia la Fede ininterrotta della Chiesa: Una, Santa, Cattolica, Apostolica, Romana e l’unico atteggiamento legittimo e gradito al Cielo, che né materialmente, né spiritualmente necessita di indulto alcuno.
Amen, Amen, Amen! (Fine: 2/2)
Mauro Bonaita, Reggio Emilia
Responsabile provinciale degli Alleati dell’Eucarestia e del Vangelo.
Sabato 11 gennaio a.D.2025
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P.S.: Per ulteriori dettagli circa le argomentazioni sostenute in questo mio testo, esorto a leggere:
– il mirabile libro: “La distribuzione della Comunione sulla mano: profili storici, giuridici e pastorali” (di Don Federico Bortoli con prefazione del Card. Robert Sarah -Edizione Cantagalli) e
– a rileggere in modo onesto lo stesso documento di Paolo VI: “Memoriale Domini”
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QUELLO GIUSTO E’:
Carissimo Mario, tu scrivi:
“Confondere il perdono che un uomo deve all’altro, con quello che Dio può concedere, significa mettersi al posto e al di sopra di Dio.
In giro è pieno…”
E d iche?
Certamente non posso confondere ciò che conosco, cioè il perdonare umano, con ciò che non conosco, il perdonare di Dio. Cioè l’operare ed il pensare di Dio!
Conosco solo quanto ha insegnato Gesù, uomo ebreo, a pregare: “Dimitte nobis debita nostra SICUT ET NOS dimittimus debitoribus nostris”. Poi… Dio fa grazia liberamente a chi vuole e neppure uno assolto in confessione sacramentale può ritenersi assolutamente sicuro che Dio gli faccia misericordia, perché, come insegna l’Apostolo che è stato rapito al terzo Cielo, se col corpo o senza non saprebbe dirlo, il Buon Dio fa grazia liberamente a chi vuole Lui ed altrettanto liberamente la nega. COLUI CHE È è assolutamente libero da dottrine, caro il mio Mario. Non secondo me che sono limitato da dottrine!
Il re di Boemia che aveva fatto insaccare il confessore della regina, San Giovanni Nepomuceno e gettarlo nella Moldava, sapeva ben distinguere la realtà fattuale dalla dottrina salvifica.
Ci sono dei compiti assegnati nella società e ve ne sono altri assegnati nella Chiesa. A lei non spetta amministrare i sacramenti anche se il gesto materiale fosse semplice. Seguendo il suo distorto ragionamento neppure la confessione richiederebbe l’intervento del prete: tanto Dio è dappertutto e non ci sarebbe bisogno del sacerdote per il perdono. E così via per tutti i sacramenti… Sappiamo che lei e altri pseudo-credenti vorreste l’abolizione dei sacramenti e della Chiesa. Ma Gesù ha disposto il contrario e né lei né nessun altro potete modificare nulla.
Federico caro! Nessuna abolizione di alcunché. Tutto cambia da sé, idee comprese.
Vorrei sapere quando Gesù ha istituito la confessione auricolare al sacerdote.
Isidoro di Siviglia, non ne parla. E prima del Concilio lateranense del 1214 anche i laici assolvevano “sacramentalmente” dai peccati. Infatti quando Gesù dice di perdonare conferisce a tutti questo obbligo-potere per poter a propria volta essere perdonati dal Padre di tutti!
Confondere il perdono che un uomo deve all’altro, con quello che Dio può concedere, significa mettersi al posto e al di sopra di Dio.
In giro è pieno…
“Altro che PRENDERE… Manca innanzitutto il RICEVERE.”
Così scrive il carissimo MISERERE MEI! E coglie perfettamente ed ortodossalmente nel segno.
Dall’Istituzione divina ortodossa Chiesa cristiana romana e cattolica si RICEVE altro che PRENDERE… ciò che piace e soddisfa il soggettivo modo di pensare di ciascun uomo circa il concetto di Divinità!
I vangeli? Ne ha scelti quattro e l’Istituzione stessa fonda la scelta che l’ha fondata. Ma l’Istituzione è fantasia; l’uomo, ogni singolo uomo, è realtà in carne ed ossa e psiche, che riceve ciò che prende e prende ciò che riceve!
“A YHWH LA TERRA COME LA TOTALITÀ DI UNIVERSO E ABITANTI IN ESSO”. World Wide Web. Salmo 24 della bibbia ebraica.
Questione spinosa e delicata.
Il commento di Rolando fa riflettere.
Ma poi: se uno è un fariseo è prende l’Ostia sulla lingua va bene, mentre invece se è un pubblicano e la prende con le mani è da condannare?
Lei e Rolando fate, come al solito, questioni inutili. Vi chiedete cosa è meno peggio e vorreste che quello fosse seguito. Non potete essere cristiani perché contestate l’insegnamento di Cristo, il quale disse: “Siate perfetti!”. Non siate il meno peggio. . .
Caro FEDERICO, vorrei sbagliarmi, ma ritengo che tu sia azzardato a scrivere queste parole:
“questioni inutili. Vi chiedete cosa è meno peggio e vorreste che quello fosse seguito.
Per quanto mi riguarda, circa l’inutilità delle mie “questioni” te lo concedo. Infatti tu non sei in grado di rispondere se non con le tue dogmatiche affermazioni.
Non ho mai disquisito sul “meno peggio” e tan meno mai ho esposto sia implicitamente che esplicitamente che tale tuo “meno peggio” io voglio che sia eseguito.
Posso solo pensare, citando Gesù, che ciò esca dell’abbondanza del tuo cuore!
Comunque grazie.
Trovo in te una insanabile (spero di no!) contraddizione:
“Non potete essere cristiani perché contestate l’insegnamento di Cristo, il quale disse: “Siate perfetti!”. ”
Non contesto l’insegnamento di Gesù, che tu chiami solo “Cristo”, ma mi sforzo di capirlo… per essere un “gesuita” prima, eventualmente, di cristiano.
Ma chi ti credi di essere tu per scrivere: “Non potete essere cristiani”? Te lo dice la tua fede? O la Fede?
Non siate il meno peggio. . .
Caro Federico,
prima di rilevare l’inutilità dei commenti altrui , procuri di essere “perfetto” lei. O già lo è?
Lei e il classico fondamentalista, come diceva il buon Capone, “tutti chiacchiere e distintivo”.
@Federico.
È ovvio che non sono cattolici.
Ed è anche inutile parlarci come se lo fossero….
Carissimo Enrico Nippo,
se…. un Dio ha deciso di farsi uomo, come può farsi capire dall’uomo se non si fa anche Peccato dell’uomo, come sembra essersi avvicinato un certo Paolo in un versetto? Da non identificarsi con un’Istituzione!
Ma questa “Felix culpa” è solo bella poesia?
Da notare che il Fariseo è uscito condannato ed il Pubblicano, invece, giustificato.
A me, invece, interessa misericordia per tutti. Ma l’uomo non può conoscere i pensieri di Dio.
Ma poi Dio “ha” pensieri o È IL PENSIERO DI SEMPRE?
Ad adorare Cristo non si esagera mai.Se i candidati al sacerdozio si prostrano a terra,quanto più devono manifestare l’adorazione coloro che ricevono Cristo in sé stessi.
Carissimo Carlo. Hai detto bene:
“Ad adorare Cristo [=Dio] non si esagera mai”.
Io ho letto solo quello che sta scritto Mc 14,22:
ΛΑΒΕΤΕ e ΦΑΓΕΤΕ.
Prendete e mangiate!
Unicuique suum non praevalebunt.
Forse a qualcuno dà fastidio vedere un cristiano che si inginocchia devotamente davanti l’ostia consacrata e la riceve direttamente dalle mani consacrate del sacerdote [= sacrum do]?
A me assolutamente no! Anzi: fa riflettere.
Come mi è capitato nei templi sacri della Divinità negli angoli della Terra dove sono stato.
Siamo dei riceventi la Grazia santificante sacramentale.
Crediamo lì realmente presente il Signore Gesù.
L’Ostia (la vittima) è corpo/sangue, sacrificio della croce.
Questa è la condizione del fedele cristiano.
Spero che fin qui siamo tutti d’accordo.
In che modo dipende da me, secondo la Chiesa.
Il 19 luglio 1989 la CEI emanò un decreto sulla comunione eucaristica: “…ha esaminato e approvato con la maggioranza prescritta la delibera di carattere normativo circa l’introduzione nelle diocesi d’Italia dell‘‘uso di distribuire la comunione nelle mani dei fedeli e la relativa Istruzione Sulla comunione eucaristica”.
Pertanto ricevere la Santa Comunione nelle mani non è un sacrilegio o una profanazione.
Chi RICEVE la comunione in mano non è sacrilego e non profana il sacramento. Spero che fin qui siamo ancora tutti d’accordo. Non giudichiamo nessuno.
Quindi non ci sono OBBLIGHI, in un modo o nell’altro.
Nell’Istruzione sulla comunione eucaristica, pubblicata dalla Conferenza Episcopale Italiana nella medesima data del 19 luglio 1989, si legge (3.15):
“Accanto all’uso della comunione sulla lingua, la Chiesa permette di dare l’eucaristia deponendola sulle mani dei fedeli protese entrambe verso il ministro, ad ACCOGLIERE con riverenza e rispetto il corpo di Cristo.
I fedeli sono liberi di scegliere tra i due modi ammessi.
Chi la RICEVERA’ sulle mani la porterà alla bocca davanti al ministro o appena spostandosi di lato per consentire al fedele che segue di avanzare. In ogni caso è il ministro a dare l’ostia consacrata e a porgere il calice.
Non è consentito ai fedeli di prendere con le proprie mani il pane consacrato direttamente dalla patena, di intingerlo nel calice del vino, di passare le specie eucaristiche da una mano all’altra”.
Quindi non si PRENDE, ma si ACCOGLIE e si RICEVE il dono di Gesù sacramentato. D’accordo ancora tutti?
Nelle indicazioni particolari per la comunione sulla mano, stesso documento, si legge: “Il modo consueto di ricevere la comunione deponendo la particola sulla lingua rimane del tutto conveniente e i fedeli potranno scegliere tra l’uno e l’altro modo. Il fedele che desidera ricevere la comunione sulla mano presenta al ministro entrambe le mani, una sull’altra (la sinistra sopra la destra) e mentre riceve con rispetto e devozione il corpo di Cristo risponde «Amen» facendo un leggero inchino. Quindi, davanti al ministro, o appena spostato di lato per consentire a colui che segue di avanzare, porta alla bocca l’ostia consacrata prendendola con le dita dal palmo della mano.
Ciascuno faccia attenzione di non lasciare cadere nessun frammento.
Chi rischia di più di far cadere un frammento?
Chi offre la lingua o chi mette il palmo?
E che dire di chi ha tolto la cura del piattino sotto le mani del ministro, per evitare cadute accidentali dell’Ostia consacrata?
Ancora la Chiesa: “Si raccomandi a tutti, in particolare ai bambini e agli adolescenti, la pulizia delle mani e la compostezza dei gesti, anch’essi segno esterno della fede e della venerazione interiore verso l’eucaristia”.
Ancora tutti d’accordo? Si fanno i segni esterni della fede e della venerazione verso l’eucaristia?
Stesso documento, 5.10:
“Perché la comunione eucaristica produca in noi i suoi frutti di salvezza, e non si traduca invece nella nostra condanna (1Cor 11,27-29), essenziali sono le nostre disposizioni, prime tra tutte la fede nella presenza reale del Signore sotto le specie eucaristiche e lo stato di grazia. Perciò la Chiesa prescrive che «nessuno, consapevole di essere in peccato mortale, per quanto si creda contrito, si accosti alla santa eucaristia senza premettere la confessione sacramentale».
11. Fin dai tempi piú antichi la Chiesa ha fatto precedere la comunione eucaristica dalla pratica ascetica del digiuno. Pur avendo attenuato il precedente rigore, la Chiesa prescrive anche oggi di astenersi da qualunque cibo e bevanda – che non sia la semplice acqua o una medicina – per almeno un’ora prima della comunione. Ne sono dispensati i malati, gli anziani e coloro che li assistono (cf. CIC can. 919)”.
Altro che PRENDERE… Manca innanzitutto il RICEVERE.
D’accordo, carissimo MISERERE MEI:
“Quindi non si PRENDE, ma si ACCOGLIE e si RICEVE il dono di Gesù sacramentato. D’accordo ancora tutti?”
E sei tu d’accordo su:
“ΛΑΒΕΤΕ riportano i codici di Mc 14,22 e molti altri aggiungono anche ΦΑΓΕΤΕ.
Insomma il Marco tramanda che Gesù perentoriamente ha detto: PRENDETE.
Ed anche: MANGIATE. Cosa? “QUESTO È IL CORPO DI ME”
o hai qualcosa da spiegare/illustrare sui precisi termini della lingua greca messi in bocca a Gesù?
A Rolando: io uso coltello a filo (non seghettato) e forchetta anche per l’Eucarestia e sono convintissimo
di essere nel giusto, spero tu sia in grado di comprendere…
Oddio, caro DON PERIGNON,
se uno “crede” che si tratti del vivo e vero corpo fisico di Gesù-uomo incarnato oltre che Dio…. certo che sono in grado (forse) di comprenderti anche senza mettere tra parentesi “non seghettato”🔪!
[San Pio X: … il corpo, il sangue, l’anima, la divinità del nostro Signore Gesù Cristo…]
Don Perignon…buon anno nuovo
Siamo d’accordo che fuori dalla semplice adorazione è tutto allucinante
Potrá essere pessima oggi nell’indegno irrispetto, ma non creda chi accusa di sacrilegio coloro che ricevono il pane di vita in mano non rischi di sprofondare all’inferno condannando i primi cristiani fino all’alto medioevo.
In un documento riguardante le visite pastorali del vescovo Gian Matteo Giberti, ho riscontrato come si documenti che in una chiesa l’Eucarestia veniva custodita avvolta in carta da zucchero.
ΛΑΒΕΤΕ riportano i codici di Mc 14,22 e molti altri aggiungono anche ΦΑΓΕΤΕ.
Insomma il Marco tramanda che Gesù perentoriamente ha detto: PRENDETE.
Ed anche: MANGIATE. Cosa? “QUESTO È IL CORPO DI ME”
Non ha detto: Aprite la bocca che vi imbocco!
Le mani sono sporche? Che dire allora della bocca e di tutto l’apparato digerente umano? Le mani sono indegne, non sacre? Che dire allora del già detto più il resto?
Suvvia certa “pietà” mi sembra davvero pretestuosa e volutamente discriminante e puntigliosa e non fa onore alle precise parole di Gesù. Pertanto non soddisfa alcuna eusebeia in merito. Gesù sapeva benissimo che l’uomo mangiava prendendo il cibo con le sue proprie mani dopo l’allattamento! Gesù è il maestro di tavola qui e nessuno può ritenersi autorizzato a sostituirlo imboccando. Né a pretendere di essere imboccati!
Beh Rolando, chi ricevette sia immersione ed olio, che avrebbe a perprlimersi se non accettarvi la milizia cruciferera del suo assenso alla Persona del Verbo ossia Gesù il Cristo fratello ed amico e sposo fra i convitati ( capito gumbah? ). Statte monco che me fai a mme fa mejo affigetura…
Da l’impressione che lei sia un grande ignorante. Provi ad informarsi…
Grazie, carissima e gentilissima VERONICA CIRENEO,
non son mai abbastanza grande in ignoranza.
Approfitto dell’occasione per dirti quanto pregnante sia quel versetto di Mc15,21 da cui copi il cognome.
Proviene da Cirene anche lei? Interessante.
In realtà il problema non è tanto nella forma ma nel contenuto.
Per spiegarmi, attingo alle reminiscenze legate alle mia Prima Comunione, avvenuta nei lontani anni ’60 (detto per inciso, come catechiste ebbi delle Suore severissime).
Prendere la Comunione in bocca dovrebbe significare, intanto, la mia totale e umile disponibilità a ricevere direttamente ‘dalla Fonte’, senza compiere alcun gesto che denoti un mio intervento soggettivo e personalistico di carattere ‘appropriativo’.
Poi, dovrebbe anche denotare il mio totale rispetto verso la sacralità delle ‘specie’, nei cui confronti non posso che esprimere infinita reverenza e indegnità; il che mi impedisce di ‘manipolarle’ .
Senza il ‘contenuto’, alla fine, qualunque forma sia adottata (lingua o mano) non si tratterà altro che di vuoto formalismo. Perché la forma è tale solo quando si sposa col contenuto (la famosa diade ‘spirito e lettera’)
E quindi, come mi hanno insegnato, io continuo a prenderla in ginocchio e sulla lingua, pensando alla mia indegnità umana di fronte al Signore.
Oltretutto, e qui termino, dato che Cristo Gesù è il Logos (la Parola), non è più coerente santificarsi direttamente attraverso ‘la lingua’? In tal caso non si agisce per formalismo, ma per l’appunto con la più appropriata ‘forma’. La lettera si sposa con lo spirito.
Idem
Carissimo DISINCANTATO.
Ho letto più volte questo tuo intervento perché sono stato captato da due riferimenti basilari.
1) “…attingo alle reminiscenze legate alla mia Prima Comunione, avvenuta nei lontani anni ’60 (detto per inciso, come catechiste ebbi delle Suore severissime).”
2) “E quindi, come mi hanno insegnato, io continuo a prenderla in ginocchio e sulla lingua”.
Detti riferimenti mi hanno portato al trauma procuratomi dai sacerdoti, parroco e curato e suore dell’asilo che mi hanno preparato alla mia prima…confessione.
Tu di “confessione” preparatoria (tra le cinque cose necessarie per una “buona” comunione, non fai cenno.
Ed anche se non è di dottrina dogmatica la confessione dei peccati, mortali compresi soprattutto, prima di ricevere l’Eucarestia, tuttavia, certamente, nel passato, non vi può essere stato autentico insegnamento ad accostarsi al sacramento eucaristico senza quello relativo al sacramento della confessione con esperienza del peccato.
Tale insegnamento costituì per me, allora un bambino tra i cinque-sei anni un vero e proprio trauma. Dire un perfetto terrorismo è dire niente. Con immagini, suoni, gesti e parole teatrali mi insegnarono (= mi misero dentro un segno) il segno del terrore del fuoco reale dell’inferno e dei diavoli per chi commetteva anche un solo peccato mortale ed osava accostarsi alla comunione!
Guai a costoro!
Io non potevo sapere in cosa consistesse un peccato mortale, né cosa volesse dire materia grave, deliberato consenso e per di più piena avvertenza!
Ma la paura sì la sentivo e la vedevo ed a mio modo capivo quella che questi catechisti di Dio illustravano terrorizzando. Ma non sapevo come si poteva fare un peccato mortale per evitarla.
E… poiché avevo paura…cercavo di trovare un peccato grave da inventare per essere perdonato ed esorcizzato, cioè liberato, dalla paura.
Ricordo ancora che per giorni rimasi alterato al pensiero del fuoco che poteva bruciarmi per sempre. Tanto che, una mattina, nell’andare con la mia bicicletta mi bloccai in mezzo alla strada improvvisamente atterrito. Ricordo ancora il luogo preciso e le immagini mentali! Non occorre che prosegua.
San Basilio, dottore e Padre dell’Istituzione in merito, moriva il 1° gennaio del 379 dopo aver preparato il terreno dell’istigazione teologica alla violenza politica di Teodosio I, che porterà alla vittoria l’ortodossia nicena.
Egli insegna e scrive con impudente chiarezza che c’è un principio antecedente, cioè di invenzione umana, alla parola del salmo 111,10:
“PRINCIPIO DI SAPIENZA IL TIMORE DI YHWH” ed è la PAURA da inculcare attraverso l’insegnamento dottrinale “nello stato in cui si trova l’anima [ψυχή, nel testo] di colui che non è ancora stato istruito”.
Omelia XVI,1.
Perfetto, ma non troppo! Mai aver paura. Semper audere! Lo dice ed insegna anche Gesù.
Se avesse avuto paura avrebbe aborrito la croce romana. Invece REGNAVIT A LIGNO DEUS.