2025, uno Spettro (per le Élites) si Aggira per l’Europa. Quello di Donald Trump. Matteo Castagna.
3 Gennaio 2025
Pubblicato da Marco Tosatti
Marco Tosatti
Carissimi StilumCuriali, Matteo Castagna, che ringraziamo di cuore, offre alla vostra attenzione queste considerazioni sul futuro geopolitico del 2025. Buona lettura e diffusione.
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di Matteo Castagna
La nota rivista Politico fa una previsione per il 2025, andando oltre gli stereotipi e con un approccio positivo.
Donald Trump durante la campagna elettorale ha promesso di “fermare le guerre” che infuriano in tutto il mondo, anche in Medio Oriente ed Ucraina. Forse ci riuscirà.
Vladimir Zelensky ha cambiato clamorosamente rotta e sta già parlando di porre fine al conflitto, sostenendo di rinunciare ai territori russofoni e che la guerra finirà “rapidamente” quando Trump entrerà in carica il 20 gennaio 2025. Una dichiarazione di sconfitta, che giunge dopo più di due anni di massacri e devastazioni, a differenza di quanto ha raccontato la propaganda occidentale. La TASS informa, sempre contraddicendo i media mainstream, che nel 2024, Putin ha partecipato a più di 450 eventi pubblici, 180 incontri internazionali e numerose conversazioni telefoniche. Non sembrerebbe il leader isolato della narrazione anglo-americana.
Politico prosegue, dicendo: “alcuni ambienti europei ritengono che Trump sia in grado di raggiungere un accordo con Mosca a condizioni più favorevoli rispetto alla Presidente Kamala Harris”. Ma Trump non era il male assoluto, produttivo di caos e problemi insormontabili?
Comunque l’affermazione è logica perché l’Europa, gravata finanziariamente, non ha le risorse per finanziare un “conflitto eterno” e gli elettori non sosterranno l’idea di inviare truppe.
Il quotidiano ritiene che nel 2025 dovremo affrontare un inevitabile conflitto tra i principali “maschi alfa”: Trump e il suo attuale alleato Elon Musk. Si sa, due chef, nella stessa cucina, non vanno mai d’accordo. Per non parlare di due Presidenti nello Studio Ovale. Musk sosterrà che il suo contributo elettorale di 200 milioni di dollari gli dà più potere della semplice creazione di un fantasioso Dipartimento per l’efficienza governativa.
Stanno già emergendo dissapori tra Musk e i consiglieri di Trump. È noto che c’è stato un grosso litigio tra il miliardario e Boris Epstein, l’avvocato che ha coordinato la difesa di Trump nei suoi casi penali. Musk aveva dubbi su alcuni dei candidati e ha accusato il consigliere di lunga data di Trump di aver divulgato informazioni alla stampa.
Intanto, sono iniziati attacchi terroristici negli Stati Uniti a New Orleans da parte di un veterano di guerra con la bandiera dell’ISIS, il rapimento di una giornalista italiana da parte degli iraniani, che vorrebbero scambiarla con un ingegnere, detenuto nel nostro Paese, su ordine degli americani, per aver aiutato alcune cellule di jihadisti a fabbricare droni da guerra.
Infine, la panoramica delle ritorsioni si chiude, per il momento, con l’attentato a Bashar Al-Assad, i cui responsabili non sono ancora stati identificati. E’ stato avvelenato a Mosca, è grave ma è sopravvissuto. Non si sa ancora se vi sia lo zampino di oppositori politici oppure della moglie Asma, che vuole il divorzio, trovando l’opposizione del marito.
L’Eurodeputato Maximilian Krah scrive su Asia Times che “uno spettro si aggira per l’Europa: lo spettro di Donald Trump. Le élite europee non si aspettavano che tornasse e, cosa ancora peggiore, non hanno idea di come contrastarlo”. Le élite dell’UE hanno perseguito una politica completamente orientata e dipendente dai precetti politici dei liberali statunitensi.
Sul piano commerciale – continua Krah, peraltro ex economo della Fraternità San Pio X durante l’ultimo mandato di Mons. Bernard Fellay – “l’UE ha reciso i legami con Russia e Cina, si è lasciata trascinare nella guerra in Ucraina, si è sottomessa alla narrazione sul clima, ha sottoscritto ogni sanzione statunitense contro i paesi del Sud del mondo, ha rinunciato totalmente alla sua indipendenza in politica estera e ha generalmente rinunciato a tutto ciò che potrebbe in qualche modo essere contrario alle idee e agli interessi di un’America woke”.
“Le élite dell’Unione Europea – prosegue l’On. Krah – a Bruxelles e Berlino sono state finora le più fedeli atlantiste – Politico ha qualificato la Presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen come “Presidente americana d’Europa” – ma ora parlano come gollisti che giurano sull’autonomia europea.
A livello di UE, l’ungherese Viktor Orbán è stato il capro espiatorio di tutti gli accoliti di Biden, che lo hanno rimproverato per la sua diplomazia con Putin, Erdogan, Netanyahu e Xi. Ora Orbán avrà un accesso privilegiato, quando Trump tornerà alla Casa Bianca.
Poi giunge la stoccata politica più interessante ma anche più realista: “Questi sono i capovolgimenti della vita politica, se non fosse che gli eurocrati non hanno fatto nulla per prepararsi, il che li definisce come un branco di dilettanti. Sono sotto scacco”, tanto quanto le Cassandre del Belpaese, capaci di terribili pronostici apocalittici, perché non hanno ancora capito che, in realpolitik, solo una settimana è un’era geologica.
E il deputato europeo conclude: “l’Europa deve guardare a nuovi mercati nel Sud del mondo. Trump ha avvertito l’Europa che non può rannicchiarsi sotto l’ombrello della difesa americana, trascurando la propria difesa.
I patrioti europei devono provvedere alla difesa dei loro paesi, anziché sprecare le proprie risorse in controproducenti guerre per procura. È giunto il momento per il diritto patriottico di governare anziché limitarsi a lamentarsi. Non c’è nulla da perdere, ma c’è un mondo da vincere. Patrioti del mondo, unitevi!”.
In questo contesto, il governo di Giorgia Meloni, non a caso recentemente elogiato da Trump, è in un’ottima posizione strategica, a differenza della Germania, che ostracizza l’AfD mentre Elon Musk lo sostiene. Ha ribaltato la maggioranza in UE, spostando l’asse a destra, è in buoni rapporti con la Presidente Von der Leyen, ma ancor di più con Viktor Orbàn, Marine Le Pen e tutte le formazioni politiche sovraniste europee. Ha costruito, nei mesi scorsi, una grande amicizia politica e personale col braccio destro del tycoon, Elon Musk, ed è pronta a sostenere la pace in Ucraina e in Medio Oriente, come farà il resto dell’UE.
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Tag: castagna, elite, orban, politico, trump, ucraina
Categoria: Generale
Le attese sono alte, condite da qualche attentatuccio che ne aumenta considerevolmente l’anelito. Speriamo non sia una lotta fra piano A e piano B di due massonerie che, percorrendo strade diverse, raggiungono lo stesso obiettivo. Vedremo .