L’Incredibile Arresto di Gianni Alemanno. Quando la “Giustizia” Perde il Senso di Se Stessa. Sinagra, Rizzo.

2 Gennaio 2025 Pubblicato da 6 Commenti

Marco Tosatti

Cari amici e nemici di Stilum Curiae, offriamo alla vostra attenzione questo post del prof. Augusto Sinagra, che ringraziamo per la cortesia. Che dire? Una volta di più si conferma che il vero, straordinario problema del nostro sciagurato Paese è la magistratura, in tutti i suoi gradi, dal Quirinale in giù. Buona lettura e condivisione.

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Augusto Sinagra

GIANNI ALEMANNO: QUANDO LA “GIUSTIZIA” PERDE IL SENSO DI SE’ STESSA
Apprendo in questo momento che nella sera del 31 dicembre scorso l’On. Gianni Alemanno già Ministro di questa fatiscente Repubblica e già Sindaco di Roma, è stato tratto in arresto e condotto nel carcere di Rebibbia dove ha trascorso il capodanno e dove tuttora si trova.
La motivazione è che l’On. Gianni Alemanno avrebbe disatteso gli obblighi relativi all’affidamento ai servizi sociali. Avrebbe, cioè, violato al massimo qualche limitazione oraria.
Il provvedimento del Tribunale di Sorveglianza di Roma è stato adottato “in via d’urgenza”.
Dio solo sa quale sarebbe l’urgenza per disporre l’arresto nella sera di capodanno di un cittadino che, in più, nel caso dell’On. Gianni Alemanno, riflette una sua notorietà e dunque una sua “controllabilità” che non giustifica l’ingiusto provvedimento e non giustifica soprattutto la sua asserita “urgenza”.
L’On. Gianni Alemanno, gravato di una condanna a 22 mesi di reclusione, si era giovato dell’affidamento in prova come prevede la legge.
Peraltro, per quanto io conosca la vicenda giudiziaria, le pene non superiori a tre anni non comportano automaticamente la privazione della libertà personale. Mi riferisco alla famosa e benemerita legge “Simeone”.
Quando la “giustizia” perde il senso di sé stessa, si tramuta in gratuita violenza e lascia supporre in controluce la compiacenza a non ben definiti “poteri”.
Ritengo, infatti, che questo inusitato e ingiustificato arresto di Gianni Alemanno sia determinato da ragioni strumentalmente e squallidamente politiche connesse al Movimento politico “Indipendenza” da lui creato e promosso, in forte e costante crescita, che si propone come suoi scopi prioritari la cessazione delle ostilità in Ucraina e in Medio Oriente, la condanna politica dello Stato di Israele per il genocidio in corso a Gaza e in altri territori palestinesi abusivamente occupati da Israele, l’uscita dell’Italia dalla NATO, dall’euro e dall’Unione europea, il ritorno ad un vero Stato sociale in difesa dei lavoratori e delle ragioni del lavoro.
Un progetto politico, dunque, diametralmente opposto all’attuale politica interna ed estera del governo.
Chi vuole, seguendo la logica, può ben immaginare dove si trovi la mano che muove i fili.
Mi auguro che venga al più presto fatta vera giustizia per Gianni Alemanno al quale manifesto la mia convinta e affettuosa solidarietà in questo momento per lui molto difficile ma che egli, con la sua forza d’animo e il suo carattere, saprà ben superare e diventare più forte di prima.
Faccio appello all’onestà intellettuale di tutti affinché tutti condannino questa ingiustizia e si associno, con una parola o un gesto, alla solidarietà che si deve a Gianni Alemanno e a chiunque altri viene riservata questa “giustizia”.
Per chiarezza faccio presente che non faccio parte del Movimento politico “Indipendenza”.
Augusto Sinagra

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6 commenti

  • giovanni ha detto:

    La Giustizia e’ termine usato per individuare un modo per derimere le questioni sorte fra esseri umani. Sarebbe opportuno pero’ chiamarla con il suo vero nome : legge. Di Giustizia, a questo mondo e ove presente, ad essere ottimisti, e’ ravvisabile in dosi omeopatiche. La stesura e promulgazione delle leggi, non sono altro che il risultato di accordi fra gruppi di potere. Qui in Italia gli accordi, brillano particolarmente per quantita’, stratificazione e bizantinismo. Cio’ apre una autostrada alla interpretazione ad personam. Nel caso di Alemanno, caduto in disgrazia politica e non allineato alla narrazione dominante, vi e’ stata una inflessibile e tempestiva applicazione di quanto sopra, non esattamente riscontrabile in altre situazioni peggiori. Gli esprimo la mia umana solidarieta’.

  • Claudio ha detto:

    Ovviamente mi dispiace per Alemanno, ma sinceramente dubito che la traduzione in carcere sia dovuta alle sue posizioni, data l’assoluta irrilevanza politica dell’uomo. Peraltro, se questa fosse la logica, non si capisce perché non abbiamo dato sei anni a Salvini, invece di assolverlo, visto che ha le stesse posizioni di Alemanno ma ha un peso politico infinitamente superiore.
    Faccio comunque notare che al governo ci sono amici di Alemanno: facciano le leggi che servono per evitare iniquità e storture come questa.

  • nuccioviglietti ha detto:

    Giustizia in questo paese se mai esistita… definitivamente chiuso battenti trent’anni orsono… concorrendo in modo sfacciato ad autentico colpo di Stato freddo detto Mani pulite!…!!…https://ilgattomattoquotidiano.wordpress.com/

  • Maria Anna ha detto:

    “Colui che deve andare in prigionia, andrà in prigionia; colui che deve essere ucciso di spada, di spada sia ucciso ” Ap.13,10

  • Davide Scarano ha detto:

    Il Professor Sinagra usa l’espressione “giustizia che perde il senso di se stessa”. Non avendo piena cognizione della materia ed osservando fatti consimili, seppur affatto diversi, trovo più semplice ed efficace sostituire al sostantivo astratto “giustizia” il sostantivo “Uomo”. Osservo infine che è più complicato cambiare, cioè restaurare, l’Uomo che la Giustizia. Per realizzare cio’, o almeno per tendere verso tale obiettivo, occorre pensiero ed azione, azione umana e grazia divina, ciascuno secondo la propria volontà e coscienza, nell’ambito di un disegno che ad oggi possiamo solo imaginare a grandi linee. Preghiamo.

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