Un Canto Misterioso: Adeste Fideles. Aurelio Porfiri.
20 Dicembre 2024
1 CommentoMarco Tosatti
Carissimi StilumCuriali, offriamo alla vostra attenzione questo articolo pubblicato dal maestro Aurelio Porfiri sul suo canale Traditio, che vi suggriamo di visitare. Buona lettura, ascolto e condivisione.
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Ho più volte accennato, parlando della liturgia, di come essa soffra di una crisi di identità che coinvolge anche la musica sacra. I testi forniti nel Messale sono spesso ignorati nel nome di canti non sempre di qualità adeguata. Questo riguarda anche le grandi feste, come il Natale, anche se c’è da dire che qui c’è un repertorio di canti che costituiscono un bagaglio importante per un repertorio comune nel segno della tradizione.
Un esempio in questo senso è Adeste Fideles, una bella melodia di origine incerta, con le parole di John Francis Wade (diciottesimo secolo). Di questo canto esistono molte traduzioni nelle lingue vernacolari, ma non c’è dubbio che la versione originale in latino ha tutto un altro fascino. Delle origini di questo canto non sappiamo molto. Un articolo che è apparso sul Blog della musica, lo definisce un “canto misterioso”. Certo non è semplice risalire all’autore principale, in effetti è stato attribuito a vari autori e per il testo si è anche parlato di san Bonaventura. La musica è stata attribuita a vari musicisti, tra cui Georg Friedrich Händel. Ma sembra che il compositore fu, appunto, John Francis Wade (1711-1786). Ma chi era Wade? Non ne sappiamo molto, alcuni lo dicono membro del clero, per altri era laico. Quello che sappiamo era che si trattava di un inglese e cattolico, ed essere cattolico non era semplice nell’Inghilterra del XVIII secolo. Egli era un copista di musica e la versione che conosciamo di Adeste Fideles ci è giunta attraverso di lui, datata tra il 1740 e il 1743 (blogdellamusica.eu). Dom Jean Stéphan In un suo libro del 1947 cercò di ricostruire le origini di questo canto (Adeste Fideles. A Study on Its Origin and Development. Buckfast Abbey, South Devon, 1947). Sono rimasto lietamente sorpreso quando, curando il volume di Vittorio Messori La luce e le tenebre, ho potuto constatare come il noto scrittore avesse anche una predilezione per questo canto,
In effetti è vero che è un canto che ha conosciuto un successo straordinario in tutte le latitudini. Credo che le parole di Messori, “grande dolcezza e maestosità” bene descrivano il carattere del canto. La melodia invita i fedeli quasi a mettersi in cammino lieti e trionfanti verso Betlemme, dove vedranno e adoreranno il Re degli angeli. Quel venite adoremus reiterato per tre volte in un crescendo enfatico che si scioglie sulla parola Dominus, bene ci conduce sulla scena umile ma grandiosa della natività del Salvatore di tutte le genti. A Messori, fa eco l’apologeta cattolico Paolo Gulisano che dice:
La fortuna di questo canto è probabilmente anche dovuta alla nobile semplicità e bellezza della melodia, che procedendo quasi sempre per gradi congiunti riesce però con rari salti ben congegnati a trasportare l’anima del fedele ad unirsi al coro degli angeli per dare lode al Bambino che viene, in quel momento della storia in cui si riassumeva tutto il passato e scaturiva tutto il futuro. Anche noi ci avviciniamo gradualmente a questo sfolgorante evento e contempliamo con i pastori Colui che l’umanità aveva sempre atteso.
Non perdetevi Un canto nuovo: La musica sacra nel sesto capitolo della Sacrosanctum Concilium di Aurelio Porfiri, La Messa Cattolica di mons. Athanasius Schneider e Aurelio Porfiri e Appendemmo le nostre cetre ai salici di mons. Athanasius Schneider, Aurelio Porfiri e Guido Milanese. Letture assolutamente imprescindibili per la vostra formazione. §§§ |
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Tag: adeste fideles, porfiri
Categoria: Generale
Anche Bob Dylan, che sembra si sia convertito al cristianesimo, l’ha incisa in un disco “Christmas in my Heart”
In modo molto buffo vi voglio informare che lui la canta “Adeste faidelis”, ma va bene così se esce dal suo cuore.
Comunque condivido tutto quanto scritto da Porfiri.
Ma vorrei anche sottolineara che meritano grande considerazione canti come Holy Night (Minuit cretien” e pure Stille Nacth. Sono canzoni in cui il senso della lode esce dalle note e dalla melodia. E tutte sono nate in ambienti CATTOLICI !
Strano no?