Il CIEB su COVID e BOVAERS: Una Crisi nell’Onestà Intellettuale di Ricercatori, Scienzati e Medici.
16 Dicembre 2024
3 CommentiMarco Tosatti
Cari amici e nemici di Stilum Curiae offriamo alla vostra attenzione questo parere del CIEB sulla polemica relativa alle multe ai no-vax e all’onestà intellettuale di molti esponenti del mondo medico e scientifico.
§§§
Comitato Internazionale per l’Etica della Biomedicina (CIEB)
Parere (n. 27) sulle multe ai “no-vax”, le frodi scientifiche, i dibattiti pubblici e l’onestà
intellettuale dei ricercatori
In questi giorni politica e media fanno a gara per alimentare discordie e polemiche in merito al prospettato annullamento delle sanzioni pecuniarie a suo tempo comminate ai soggetti che avevano liberamente scelto di non assumere il cosiddetto vaccino anti-Covid, sanzioni palesemente in contrasto con le garanzie offerte dalla risoluzione n. 2361(2021) del 27 gennaio 2021 dell’Assemblea parlamentare del Consiglio d’Europa («Nessuno subisca pressioni politiche, sociali o di altro tipo affinché si vaccini, se non desidera farlo personalmente»), nonché dal regolamento n. 2021/953 del 14
giugno 2021 del Parlamento e del Consiglio dell’Unione europea («E’ necessario evitare la discriminazione diretta o indiretta di persone che non sono vaccinate»).
Distratta in questo modo l’opinione pubblica, politica e media hanno buon gioco nel passare sotto silenzio altre notizie.
Solo per fare alcuni esempi, può citarsi
la situazione dei Paesi con il più alto tasso di persone “vaccinate”, che sono anche quelli con il più alto tasso di mortalità in eccesso (+20% in Giappone, con una media di 3,1 dosi a persona; addirittura +40% in Cile, con una media di 3,4 dosi a persona)1;
o il rapporto del Congresso degli Stati Uniti d’America che denuncia l’origine artificiale del virus Sars-Cov-2 e l’inefficacia di misure restrittive tanto diffuse quanto prive di fondamento scientifico(distanziamento, lockdown, mascherine) 2;
o ancora, in un contesto diverso ma ugualmente rilevante dal punto di vista bioetico, la notizia secondo cui il BOVAER – un additivo alimentare somministrato ai bovini per ridurne le flatulenze – produce sugli animali effetti avversi gravi e irreversibili, quali tumori e sterilità, potenzialmente trasmissibili all’uomo tramite gli alimenti derivati dagli animali in questione3.
Chiunque operi in ambito accademico e scientifico sa bene che i dati citati sono tanto controversi quanto manipolabili e che gli stessi potrebbero essere stravolti, o semplicemente obliterati, in futuro e in altri contesti, in base alle esigenze degli stakeholders che controllano, allo stesso tempo, circuiti
accademici, scientifici, culturali, tecnologici, industriali, commerciali, mediatici e politici, come nel caso delle aziende che producono, sponsorizzano, commercializzano e utilizzano – mediante filiere di aziende da esse controllate – il BOVAER.
Un certo livello di tendenziosità dei sistemi di comunicazione, tanto scientifica quanto politica, è fisiologico, perché insito nella natura e negli scopi stessi dei media, ma la crescita esponenziale di questo livello registratasi a partire dall’affaire Covid evidenzia chiaramente l’intento di teleguidare la
società civile verso un appiattimento acritico e acefalo in nome dello “scientismo”, la nuova religione fondata sul credere a ogni costo a ciò che gli scienziati dicono al di là e al di fuori di ogni evidenza, in base alle circostanze e, se del caso, contraddicendosi.
La soluzione ai problemi richiamati presuppone e richiede un rinnovato approccio etico che – per coinvolgere utilmente politica e media – deve necessariamente partire dal rafforzamento dell’onestà intellettuale dei ricercatori. Occorre ricordare, in proposito, che la Convenzione di Oviedo sulla biomedicina del 1997, nonché le Dichiarazioni universali dell’UNESCO sul genoma umano del 1997 e sulla bioetica del 2005, pongono a carico dei medici/sperimentatori specifici doveri, quali il dovere di rispettare gli obblighi professionali e le regole di condotta ispirati al rigore, alla prudenza e all’integrità morale non solo nell’utilizzo delle migliori conoscenze disponibili e nella trasparenza delle decisioni adottate, ma anche nella presentazione dei risultati scientifici conseguiti4.
La Convenzione di Oviedo, inoltre, sollecita i governi nazionali a vigilare affinché le domande fondamentali poste dallo sviluppo della biologia e della medicina formino oggetto di un dibattito pubblico alla luce, in particolare, delle implicazioni mediche, sociali, economiche, etiche e giuridiche pertinenti5: ed è ovvio che tale dibattito dovrebbe scaturire proprio dalla comunità scientifica che,
invece, appare sempre più restia a svolgere quella funzione di analisi critica che costituisce la sua ragion d’essere.
Non è questa la sede per investigare le cause di questa apatia, ma non si può fare a meno di segnalare due fattori determinanti: i mastodontici e non più mascherabili conflitti di interesse che condizionano il mondo scientifico e accademico, non solo in campo medico6, e gli ostacoli alle carriere professionali di coloro che sollevano dubbi sulle narrazioni dominanti.
In questa prospettiva, va ricordato che milioni di italiani hanno accettato di “vaccinarsi” affidandosi all’autorevolezza, alla credibilità e, quindi, all’onestà intellettuale di organismi tecnico-scientifici, scienziati e docenti universitari – come anche media, politici, istituzioni – che indicavano nella
“vaccinazione” il solo e unico strumento in grado di evitare il diffondersi del contagio, quando già nell’ottobre 2022 la Pfizer aveva ammesso pubblicamente, in un’audizione innanzi il Parlamentoeuropeo, che il cosiddetto vaccino non era mai stato testato contro la trasmissione della malattia7, ammissione condivisa, nell’agosto 2024, dall’Agenzia Italiana del Farmaco8.
Nella stessa prospettiva, la frase “Se non ti vaccini, ti ammali e muori oppure fai morire gli altri” resterà iconica di un certo modo di fare biopolitica.
Sulla base di queste considerazioni, il CIEB sollecita ancora una volta i cittadini a prendere coscienzadella varietà dei meccanismi e degli strumenti che i professionisti dell’informazione – in qualsiasi campo, sia essa mainstream o antisistema – utilizzano per occultare strategie e dinamiche che hanno
il solo scopo di azzerare il pensiero critico e, con esso, diritti e libertà fondamentali.
CIEB, 15 dicembre 2024
Il testo originale del Parere è pubblicato sul sito: www.ecsel.org/cieb
***
biomedicina del 1997, nonché le Dichiarazioni universali dell’UNESCO sul genoma umano del 1997 e
sulla bioetica del 2005, pongono a carico dei medici/sperimentatori specifici doveri, quali il dovere di
rispettare gli obblighi professionali e le regole di condotta ispirati al rigore, alla prudenza e all’integrità
morale non solo nell’utilizzo delle migliori conoscenze disponibili e nella trasparenza delle decisioni
adottate, ma anche nella presentazione dei risultati scientifici conseguiti4.
La Convenzione di Oviedo, inoltre, sollecita i governi nazionali a vigilare affinché le domande
fondamentali poste dallo sviluppo della biologia e della medicina formino oggetto di un dibattito
pubblico alla luce, in particolare, delle implicazioni mediche, sociali, economiche, etiche e giuridiche
pertinenti5: ed è ovvio che tale dibattito dovrebbe scaturire proprio dalla comunità scientifica che,
invece, appare sempre più restia a svolgere quella funzione di analisi critica che costituisce la sua
ragion d’essere.
Non è questa la sede per investigare le cause di questa apatia, ma non si può fare a meno di segnalare
due fattori determinanti: i mastodontici e non più mascherabili conflitti di interesse che condizionano il mondo scientifico e accademico, non solo in campo medico6, e gli ostacoli alle carriere professionali
di coloro che sollevano dubbi sulle narrazioni dominanti.
In questa prospettiva, va ricordato che milioni di italiani hanno accettato di “vaccinarsi” affidandosi
all’autorevolezza, alla credibilità e, quindi, all’onestà intellettuale di organismi tecnico-scientifici,
scienziati e docenti universitari – come anche media, politici, istituzioni – che indicavano nella
“vaccinazione” il solo e unico strumento in grado di evitare il diffondersi del contagio, quando già
nell’ottobre 2022 la Pfizer aveva ammesso pubblicamente, in un’audizione innanzi il Parlamento
europeo, che il cosiddetto vaccino non era mai stato testato contro la trasmissione della malattia7,
ammissione condivisa, nell’agosto 2024, dall’Agenzia Italiana del Farmaco8.
Nella stessa prospettiva, la frase “Se non ti vaccini, ti ammali e muori oppure fai morire gli altri” resterà
iconica di un certo modo di fare biopolitica.
Sulla base di queste considerazioni, il CIEB sollecita ancora una volta i cittadini a prendere coscienza
della varietà dei meccanismi e degli strumenti che i professionisti dell’informazione – in qualsiasi
campo, sia essa mainstream o antisistema – utilizzano per occultare strategie e dinamiche che hanno
il solo scopo di azzerare il pensiero critico e, con esso, diritti e libertà fondamentali.
CIEB, 15 dicembre 2024
Il testo originale del Parere è pubblicato sul sito: www.ecsel.org/cieb
1Cfr. https://ourworldindata.org/ alla sezione Human Mortality Database (2024) e World Mortality Dataset (2024).
2 Cfr. https://oversight.house.gov/release/final-report-covid-select-concludes-2-year-investigation-issues-500
page-final-report-on-lessons-learned-and-the-path-forward/.
3Cfr., da prospettive diametralmente opposte, https://www.sciencemediacentre.org/expert-reaction-to-social
media-posts-about-cattle-feed-additive-bovaer/
e https://www.qualeformaggio.it/estero/28141-il-green
washing-di-arla-diventa-un-boomerang-il-popolo-dei-social-insorge/. Si vedano anche le singolari conclusioni
del report scientifico che ha autorizzato l’
uso del BOVAER in Scozia:
https://www.food.gov.uk/sites/default/files/media/document/RP1059_3NOP_SafetyAssessment_Final SM.pdf.
§§§
IBAN: IT79N0 200805319000400690898
BIC/SWIFT: UNCRITM1E35
ATTENZIONE:
L’IBAN INDICATO NELLA FOTO A DESTRA E’ OBSOLETO.
QUELLO GIUSTO E’:
IBAN: IT79N0 200805319000400690898
Condividi i miei articoli:
Tag: cieb, multe no vax
Categoria: Generale
Ci riproveranno, ma sono operazioni che funzionano una volta sola. A meno che non vogliano multare quelli che non crederanno agli UFO…
Onesta intellettuale e non solo, merce rarissima difficile da trovare, obnubilata dalla pecunia.
Per quanto riguarda l’annullamento delle multe spero che NON vada in porto perché:
“Non hanno annullato le multe perché improvvisamente sono diventati “magnanimi”!!! Lo hanno fatto per preservare il meccanismo sanzionatorio che saltava tutti i passaggi di garanzia costituzionali!!! La storia è semplice: molti hanno presentato ricorso al giudice di pace per quelle multe. La stragrande maggioranza è stata cancellata dalle sentenze dei GDP ma alcuni giudici hanno rigettato i ricorsi. Così chi si è visto respinto ha portato tutto in tribunale per l’appello. Anche lì in appello molti giudici hanno accolto il ricorso ma alcuni se lo sono visto respingere di nuovo, così sono andati in Cassazione!!! Ma la cassazione non è fatta da giudici ordinari e le sue sentenze fanno “Giurisprudenza”!!! Pertanto i giudici di cassazione hanno avvisato i criminali in parlamento che se fossero arrivati a sentenza il loro tanto studiato meccanismo sanzionatorio salta garanzie non avrebbero mai più potuto ripresentarlo in futuro!!! Ecco perché le MERDE si sono affrettate a cancellare le multe e a far cadere tutti i giudizi pendenti, perché più avanti ci riproveranno sicuramente a taglieggiarci!!! ”
t.me/radiogreginfo/46574?comment=2854972