Non avrei voluto pubblicare indizi durante gli Esercizi Spirituali dei Sacerdoti. Ma siamo nel Tempo di Avvento e questa gravissima omissione (che esiste già dal 74) mi pare degna di nota, visto che riguarda il brano dell’Annunciazione. E può essere anche spunto di meditazione sul pericolo degli influssi protestanti sulle nostre Bibbie (che ricordo vengono lette nella Liturgia della Parola in Chiesa come testi ufficiali). La mia non vuole essere in alcun modo una polemica. Rispetto certamente il lavoro dei miei confratelli biblisti che hanno lavorato alle traduzioni CEI 74 e 2008.
Ma mi pongo delle domande. Perché omettere dei versetti cruciali dalla Scrittura solo per far piacere ai protestanti? Questo non è vero ecumenismo. Questo si chiama semplicemente rinunciare alla Verità pur di non pestare i calli a nessuno. Personalmente non credo sia questo il modo giusto per tradurre la Scrittura.
Ribadisco: rispetto il lavoro dei miei confratelli biblisti.
Ma alcune domande in questo caso mi sembrano d’obbligo. Per esempio: perché scegliere di omettere un versetto così importante? Credo che a questo punto abbia influito molto la “gerarchia ecclesiastica”. So infatti per certo che traducendo la CEI 2008, qualche confratello biblista ha avuto dei problemi.
In quanto un gruppo di essi ha lottato per inserire questa parte di versetto omessa, ma l’ha spuntata il filone filo-protestante. E quindi è stato definitivamente archiviato. La mia domanda molto semplice è: perché?
Lascio alla vostra riflessione la risposta finale e mi accingo a mostrarvi la grave (a parer mio) omissione.
CEI 74: “Ti saluto o piena di Grazia. Il Signore è con te (omissione)” (Lc 1,28)
CEI 2008: “Rallegrati piena di Grazia, il Signore è con te (omissione)” (Lc 1,28)
Nuova Vulgata: “Ave,gratia plena, Dominus tecum (omesso)” (Lc 1,28) (1)
Vulgata: “Ave gratia plena : Dominus tecum : benedicta tu in mulieribus” (Lc 1,28)
Martini: “Dio ti salvi, piena di grazia: il Signore è teco: Benedetta tu fra le donne.” (Lc 1,28)
Ricciotti: “L’angelo, entrato da lei, disse: «Ti saluto, piena di grazia; il Signore è con te! Tu sei benedetta tra le donne” (Lc 1,28)
La differenza è eclatante. Tutte le versioni nel saluto dell’Angelo riportano anche “benedetta tu fra le donne”, mentre CEI 74 e 2008 hanno clamorosamente omesso questa parte di versetto.
Il motivo è molto semplice. Anche qui è una questione di codici del Nuovo Testamento.
Il versetto è incompleto solo nel codice Vaticano (B 03), nel codice Sinaitico (S 01), il codice di Parigi (L 19) e il codice di Washington (W 032). Ma in tutti gli altri codici è PRESENTE. E li elenco: è presente nel codice Alessandrino (A 02), nel codice Ephraemi Rescriptus (C 04), nel codice di Cambridge (D 05), nel codice Basel (E 07), in quello di Ultrecht (F 09), nel codice London (G 0 11) , Atene (N 022), Wolfenbuttel (P 24), Roma (S 28), Venezia (U 030), Munchen (X 33), codice Dublin (0 35) e circa altri 20 codici.
Quindi: 4 codici non riportano la porzione di versetto “εὐλογημένη σὺ ἐν γυναιξίν” (Benedetta tu fra le donne), mentre in 32 codici questa parte è presente.
Dunque perchè ometterlo? Per far piacere ai protestanti?
E’ vero che la stessa parte viene riportata integralmente al v. 42 (la visitazione, dove Santa Elisabetta saluta la Santa Vergine con “Benedetta tu fra le donne”). Ma NESSUNO può negare che la stessa frase pronunciata dall’Arcangelo Gabriele ha un significato molto più solenne, perché è Dio stesso che in quel momento saluta la Madonna con “benedetta Tu fra le donne”, visto che l’Arcangelo sta portando il messaggio di Dio. E poi, come ho detto altre volte in altre occasioni, la stessa frase biblica ripetuta 2 volte nello stesso capitolo ha un significato “amplificante”. Cioè se ne sottolinea biblicamente l’importanza. Le traduzioni delle Bibbie Cei (74 e 2008) e la Nuova Vulgata, omettendo parte del versetto, stanno togliendo importanza e solennità alla figura della Madonna e della Sua Verginità.
E il motivo è stato solo uno: non scontentare i protestanti. Dare un colpo al cerchio e un colpo alla botte. La mia impressione è che pian piano, zitti zitti, si stia smontando in modo lento ma costante ciò che è il patrimonio della Verità Biblica. E il mio interrogativo è sempre lo stesso: come mai prima del ‘74 questo versetto era considerato tutto Parola di Dio e invece dopo ne è stata omessa una parte? Quel “Benedetta tu fra le donne” non è più Parola di Dio?
E tutto ciò a discapito della figura della Santa Vergine e di tutto ciò che Essa rappresenta per i Cattolici.
In conclusione: rispetto il lavoro di tutti. Ma questa non la possiamo perdonare.
Si torni urgentemente alla Vulgata di San Girolamo. Per non rischiare di perdere completamente il patrimonio dell’insegnamento genuino della Sacra Scrittura.
(1) La Nuova Vulgata è una revisione (storpiata) della Vulgata di San Girolamo. Fu pubblicata ufficialmente nel 1979, con evidenti influssi protestanti. Alcuni versetti o passaggi presentano traduzioni che sono state modificate rispetto alla Vulgata originale, e che non rispecchiano in alcun modo la fedeltà ai testi ebraici o greci. Ciò ha suscitato critiche da parte di coloro che preferivano la formulazione tradizionale della Vulgata di San Girolamo. Anche le scelte in alcuni Salmi o nei Vangeli possono risultare meno poetiche o meno riconoscibili rispetto alla versione tradizionale, provocando una certa perdita di valore letterario.
La Nuova Vulgata rappresenta un chiaro allontanamento da una “Bibbia di riferimento” che aveva plasmato per secoli la teologia e la liturgia della Chiesa.
Dura la vita per chi prova a proporre un pensiero diverso rispetto ai luoghi comuni predicati. Maria madre di Dio , o mamma di Dio, ti protegga caro investigatore. E che gli altri rosichino , con tutte le loro citazioni. Magari un giorno o l altro si trova un qualche rotolo dimenticato e magari si ribalta tutti. Eh sì sarebbe proprio un bel rovesciare i potenti dai loro troni di presupponenza.
Prendendo sul serio i dati che reca l’articolo, si scopre che proprio tutti i Codici più antichi ed autentici dei vangeli sono concordi fra loro nel NON far comparire quel versetto, in quale invece risulta esser comparso nei Codici tutti più recenti e più interpolati. Senza nessun intento censorio, mi permetto di segnalare che in questo caso non pare che la scelta filologica delle odierne versioni ufficiali, su questo punto, sia stata effettivamente condizionata da una compiacenza verso i Protestanti. E lo evinciamo bensì dai dati stessi correttamente riportati nell’articolo. La lezione che possiamo trarne è che i testi primordiali della tradizione latina, (della Vulgata e tanto più della vetus “Afra”) possono recare delle varianti migliori dei corrispondenti testimoni greci riguardo ai testi di Marco e di Matteo. Ma rispetto alla redazione lucana proprio no….qui “fanno testo” gli originali dei codici greci arcaici, fatte salve le preziosità di tante rese semantiche (tipo lo splendido Have romano/cartaginese che rileva il kaire nella salutatio angelica di cui sopra).
Io ho una traduzuine dei vangeli del Centro Cattolico di Bologna edito dall’Antoniano che ha in presentazione: “La presente versione di Nicolò Corbelli, Ezechiele Danieli, Berardo Vannucci, Lamberto Barsotelli è stata condotta sui testi originali, tenuto conto delle più recenti e migliori versioni critiche. Il commento è di Marco Adinolfi”. E’ del 1964 e il versetto manca.
Ogni avvicinamento ai fratelli posti più a nord è, di conseguenza, un allontanamento da quelli posti più a est. Il grande teologo ortodosso Bulgakov si è spinto addirittura a dire che un cristianesimo senza Maria non è un altro cristianesimo ma un’altra religione. Con G.Paolo II esorterterei ogni cattolico a imparare a respirare con due polmoni. Grazie per la sua investigazione.
Forse c’entra una disciplina nota come filologia…
Prezioso anche questo contributo!
Anche per sottolineare come le grandi manovre dentro Chiesa abbiano radici antiche, denunciate dai Papi fin dal XVIII secolo alle prime manifestazioni dell’insidia gnostica che ha poi infiltrato di massoni la cattolicità.
La chiara denuncia del modernismo si delinea nel XIX secolo e anche profeticamente la visione di Leone XIII anticipa Fatima di 33 anni, introducendo l’invocazione a San Michele. Nel 1907 la Pascendi…
Il Concilio Vaticano II giunge a ridosso dell’evento delle Tre Fontane e in contemporanea a Garanandal.
Allora Bergoglio è il terminale di un’operazione che ha visto eroiche opposizioni e martiri, mentre sotterranea era proseguita l’infestazione.
Guai a confondere vittime e carnefici.
Giuda e Pietro fanno parte dei dodici, ma non allo stesso modo. L’uno svende e si suicida, l’altro prima rinnega, ma poi muore martire.
Bergoglio sta dov’è perché ci è stato messo, non dimentichiamolo. Se sta lì illegittimamente chi ce l’ha messo lo sa bene. L’attacco al Papato è precedente a Bergoglio e sta usandolo. Per far pulizia dentro la Chiesa, risciacquando anche i Sacri Testi dei liquami fognari che hanno sporcato il Tevere riversandovi il Reno, ma anche fiumi ancora più sporchi, bisogna risanare canonicamente la Chiesa.
Distinguendo i martiri dai persecutori.
Sapendo mettere al loro posto Pilato e il Sinedrio, altrimenti non si capisce la croce di Gesù e nemmeno la pena del Suo vero Vicario.
Tutto si tiene.
Rinnovo a Lei sincera riconoscenza ed ammirazione. Se Le sembra troppo, per essere sincera sino in fondo, aggiungo un tantino di invidia compensata dal piacre di leggerLa…
Mah?!, da quel che si legge, il passo di Luca citato è semplicemente una versione in un greco- non corretto-, (come invece lo è il rimanente del testo evangelico), di un originale modo di esprimersi aramaico- lingua che non possedeva comparativi né superlativi al modo greco per cui era normale ricorrere ad una lunga perifrasi di confronto del soggetto con altri.
Reddit: https://www.reddit.com/Christianity/comments/6esqbk/interessing_linguistic_context_about/
Benedetto (suono greco)= Eulogheménos. (con la gamma).
Siamo sempre in quel famoso giardino di Eden 3,1-3
Il Signore Dio COMANDA, ma poi il “politicamente corretto (o corrotto?)” entra in gioco, e quindi è bene ascoltare il pensiero mondarolo e ipocrita.
Grazie per questa ulteriore ed importante scoperta, il Signore la Benedica e la sostenga e la Benedetta fra le donne la protegga sempre. Segnalo che leggendo un articolo recente https://www.sabinopaciolla.com/un-errore-di-traduzione-forse-il-peggiore-nella-messa-in-italiano/ l’articolista tratta di un errore di traduzione per delle Perole importanti della Messa, e di cui la sua opinione è che andrebbero intese al futuro, mi piacerebbe sapere quale è la sua opinione. La mia opinione è che, ciò che è già è stato e ciò che sarà già è, e quindi che sia corretto dire “offerto”, piuttosto che “sarà offerto”.
Grazie per questa ulteriore ed importante scoperta, il Signore la Benedica e la sostenga e la Benedetta fra le donne la protegga sempre.
Segnalo che leggendo un articolo recente https://www.sabinopaciolla.com/un-errore-di-traduzione-forse-il-peggiore-nella-messa-in-italiano/ l’articolista tratta di un errore di traduzione per delle Perole importanti della Messa, e di cui la sua opinione è che andrebbero intese al futuro, mi piacerebbe sapere quale è la sua opinione.
La mia opinione è che, ciò che è già è stato e ciò che sarà già è, e quindi potrebbe essere anche corretto dire “offerto”, piuttosto che “sarà oggerto”.
L’articolista ha ragione a dire che la traduzione in italiano della formula latina della consacrazione non è corretta, peccato però che egli non noti che l’errore sta a monte, cioè nella totale invenzione che il messale in latino fa delle parole attribuite a Gesù, e che non risulta da nessuna parte abbia mai pronunciato in quel modo. Nel messale le parole attribuite a Gesù non sono messe tra virgolette, quindi non si può parlare di citazione falsa in senso stretto, tuttavia le parole sono introdotte dal “disse”, per cui gli ascoltatori e i lettori sono indotti a pensare che disse davvero così. In realtà, nei racconti dell’ Istituzione dell’ Eucaristia non c’è alcun futuro e mancano delle parti aggiunte nel messale. Matteo e Marco: Prendete, mangiate: questo è il mio corpo. Bevetene tutti, perché questo è il mio sangue dell’alleanza, che è versato per molti. In greco, “versato” è un participio presente.
Luca: Questo è il mio corpo, che è dato per voi; Questo calice è la nuova alleanza nel mio sangue, che è versato per voi. In greco, due participi presenti.
Paolo: Questo è il mio corpo, che è per voi; questo calice è la nuova alleanza nel mio sangue. La versione italiana del messale è dunque più aderente alle Scritture della versione latina. Nel messale Vetus Ordo si aggiunge poi la manomissione della versione paolina, ove si trasforma in futuro (ogni volta che farete questo, lo farete in memoria di me) ciò che in Paolo è al verbo presente.
Insomma, da sempre è tutto un taroccamento: dicono che Gesù disse delle cose che, secondo ciò che essi definiscono “Parola di Dio”, non disse o disse in modo diverso da come vorrebbero loro.