Si Scrive Notre Dame, si Legge Jaguar…come lo Spot Pubblicitario. Mastro Titta.
10 Dicembre 2024
3 CommentiMarco Tosatti
Carissimi StilumCuriali, Mastro Titta, che è rimasto colpito come molti penso dal vernissage che ha accompagnato la riapertura di Notre Dame de Paris, offre alla vostra attenzione queste riflessioni, di cui lo ringraziamo di cuore. Buona lettura e diffusione.
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MASTRO TITTA: SI SCRIVE NOTRE DAME, SI LEGGE JAGUAR
Vedi l’inaugurazione di Notre Dame a Parigi e pensi Jaguar, nel senso del frocerrimo spot della supercar superlusso supergay che si è presa il disturbo di eliminare la macchina – il prodotto, una bazzecola – dallo spot infarcito di personaggi tutt’altro che fluidi, nel senso di solidamente omosessuali e trans. Che uno al limite potrebbe essere etero a targhe alterne, ma qui nemmeno l’ombra.
La tribolazione di Notre Dame comincia nel 2013, con il suicidio dello storico Dominque Venner in rivolta contro, udite udite, il matrimonio omosessuale promulgato da Hollande. Venner si sparò alla testa sull’altare maggiore. Non fu fatta alcuna riconsacrazione della cattedrale, ma solo un rito di riparazione.
Forse sarebbe stato meglio riconsacrarla, perché nell’aprile 2019 la cattedrale fu incendiata (solo un incapiente mentale può credere alla storia del custode musulmano che si fuma la sigaretta sul loggione). Narrano le malelingue che con le donazioni raccolte in giro per il mondo, Macron abbia ristrutturato le chiese di mezza Francia – quelle che non sono state ancora abbattute, come a Lille, La Baconnière e Parigi, col parroco trascinato via dalla polizia in tenuta antisommossa come un attivista di Ultima Generazione qualsiasi.
Nel 2023, quattro anni dopo il rogo che ridusse la guglia e parte del tetto in cenere, la mummifica Premiere Dame Brigitte Macron si fece sponsor di un progetto di restauro di Notre Dame che prevedeva un gigantesco pene ornato da palline dorate alla base: lo rivelò l’ex ministra della Cultura Bachelot. Come dire: la lingua batte dove il dente duole.
E arriviamo così, per le vie brevi, all’inaugurazione del nuovo centro cattedrale con popò di alti prelati che sfoggiano delle improbabili casule e stole e paramenti blu, rossi e gialli. Qualche maligno li ha giustamente accostati al logo della L’Oreal, nota azienda di cosmetici e prodotti per capelli. A tal proposito, chi maneggia la Business Suite di Meta – vale a dire la piattaforma che consente di pianificare campagne pubblicitarie – sa che i più assidui nella ricerca di prodotti di bellezza non sono le donne, ma i preti. Qualcun altro ci ha visto un’allusione nemmeno troppo velata alle bandiere arcobaleno, comunque la si veda qualcosa di ossessivamente fuori posto.
Il fil rouge del vizietto e dell’erotizzazione, si può notare, percorre sul piano simbolico tutta la vicenda: il sacrificio umano di protesta di Venner, uno Jan Palach cattolico, il falò dei vanitosi, i falli ornamentali e via dicendo, in un sabba di profanazione che culmina nell’altare maggiore, una sorta di tavolino di Starbucks dall’aspetto cioccolatoso. Ogni dettaglio trasuda gaiezza e frociaggine.
Si arriva così al “paradosso Jaguar”, casa automobilistica presidiata da manager frufrù che fanno pubblicità alle macchine senza le macchine. Un po’ come la Chiesa che fa pubblicità a se stessa senza Cristo. Come la ghigliottina sulla testa dell’evento sono piombate anche le parole di Bergoglio: “Possa dunque la rinascita di quest’ammirevole chiesa costituire un segno profetico del rinnovamento della Chiesa in Francia”. Scapicolliamoci.
La chiesa che rinnova la Chiesa. Non riesco a pensare ad una frase più tautologica, omosemantica cioè floscia, di questa. Le case automobilistiche car free, le chiese Jesus free, la birra senz’alcol e le sacre specie gluten free. Ancora una volta il francese Huysmans: Dio non si incarna nella fecola. Aggiungo: neanche nei feculi.
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Tag: jaguar, motre dame, titta
Categoria: Generale
Floscio…come il gigantesco pastorale di pura plastica anti-ecologica con cui il mitriato di Parigi mimò la necessaria “spinta” per aprire la Porta di Notre Dame.
Grazie per aver ricordato l’eroico gesto “catoniano” di
Dominique Venner.
….serve altro ? Non saprei ma, a mio parere, una struttura “organica all’ orga(ni)smo” è certa. Qualcuno non capirà MAI MAI MAI :mi ci gioco quello che non ho !
Stiamo calmi e aspettiamo…..
Le truppe di Napoleone Bonaparte avevano usato le nostre chiese come stalle, magazzini , dormitori. Sappiamo tutti come il grande imperatore finì i suoi giorni.