La Chiesa ha l’Oro non per Tenerlo, ma per Dispensarlo. R.S.
8 Dicembre 2024
Marco Tosatti
Carissimi StilumCuriali, un amico fedele del nostro sito, R.S., a cui va il nostro grazie, offre alla vostra attenzione queste riflessioni sulla Chiesa, oggi, Buona lettura, meditazione e diffusione.
§§§
La Chiesa ha l’oro non per tenerlo, ma per dispensarlo (De officiis, II, 136)
La Chiesa cristiana cattolica oggi mostra un problema con la fede in Cristo che testimonia o dovrebbe testimoniare.
Le ipotesi:
1-tutta colpa di uno (Bergoglio)
2-è colpa di due: prima Ratzinger dimettendosi e poi Bergoglio
3-colpa del Concilio Vaticano II e di tutti i Papi da quell’anno in poi
4-colpa del ritenere la Chiesa una realtà di istituzione divina, quando invece è solo umana
5-colpa di chi ha capito tutto degli sbagli altrui e quindi gongola puntando il dito contro chi lo scandalizza
6-colpa anche mia, perchè non conosco bene la mia fede che dico di avere e credere, ma senza convertirmi.
Per me le risposte sono la 5 e la 6, non le prime 4. Il problema comunque non è Bergoglio, come se -tolto lui- tutto diventasse perfetto.
La Chiesa è solo di Cristo. E’ la Sposa di Cristo, Suo Corpo Mistico.
Però tutto nasce da un atto che ha FATTO EMERGERE TUTTO QUELLO CHE ERA NASCOSTO. Dunque una Grazia di Dio.
Quando un Papa rinuncia al suo ministerium, al munus che cosa accade?
Il munus e il ministerium sono sì inseparabili, ma non sono la stessa cosa.
Il munus è l’ufficio. Il ministerium consiste nelle funzioni ufficiali connesse al munus.
Come accade con l’avere la patente che consente di guidare, ma lo stare alla guida dell’automezzo è un’altra cosa.
Nella famosa declaratio, al lordo delle sue incontrovertibili manipolazioni, Benedetto XVI rinuncia alla guida, ma mantiene la patente.
A restare vuota in data 28/02/2013 è la Sede, cioè il sedile del guidatore.
Questa è una decisione (un taglio netto) fondamentale per la sopravvivenza della Chiesa.
Chi ha ritenuto di indire un Conclave per vestire di bianco il pilota sostitutivo l’ha visto abitare fisicamente il sedile vuoto guidando da Santa Marta.
Canonicamente è rimasto vuoto l’ufficio (il ministerium) e per far circolare la macchina il vescovo vestito di bianco si è seduto altrove.
Il pilota precedente, vestito da pilota, è rimasto ai box, ma da pilota.
Poi, il 31/12/2022, è passato alla vita eterna.
Fino a tutto il 2022 l’altro pilota -non indicato nell’organigramma nella stessa casellina- stava su un’altro sedile, in un’altra casellina.
Ma, soprattutto dal 2023, che pilota è quello seduto sull’altro sedile?
Una esplicita rinuncia al munus avrebbe reso vuota la casellina dell’organigramma riservata al pilota (che canonicamente può essere solo uno).
La rinuncia escplicita al ministerium non ha effetto giuridico sulla casellina, perché rinuncia a qualcosa di diverso dal munus.
Chi rinuncia al munus rinuncia ad occupare la casellina.
Chi rinuncia al ministerium in un certo senso “sciopera”: si astiene dallo svolgere il compito che gli spetta, perchè glielo impedisce una volontà motivata dal contesto.
Questo schema canonico prescinde dall’umanità e dai talenti degli attori. Ratzinger o Bergoglio, a parti invertite, sarebbe lo stesso.
E’ sbagliato accanirsi con il secondo pilota, anche se è un disastro. Lui è lì perchè ce l’hanno messo.
Potevano farlo? Volevano proprio farlo così? C’è qualcuno a cui fa davvero comodo tutto questo?
Il problema tecnicamente consiste nell’aver indetto il Conclave, senza sottovalutare il tecnicismo che lo vede indetto illecitamente prima della scadenza della data e ora stabilita (il Conclave risulta convocato nella mattinata del 1/3/2013 mentre la declaratio fa partire la rinuncia al ministerium dall’ora vigesima vaticana del 28/02/2013, cioè le 13,00 civili del 1/03/2013).
Indire un Conclave con il Papa ancora regnante, munus e ministerium, è indice di una forzatura. Come è implicitamente forzata la separazione di munus e ministerium.
Non esiste infatti una rinuncia implicita al munus.
Anche se Benedetto XVI avesse inteso che l’atto di rinuncia al ministerium avrebbe avuto come effetto la vacanza dell’ufficio, l’atto sarebbe stato nullo, perché difettoso.
Non stiamo parlando di una riunione di condominio, ma di una decisione (un taglio) fondamentale per la sopravvivenza della Chiesa.
La declaratio di Benedetto XVI fa risalire i guasti della situazione alla sua elezione nell’aprile del 2005!
Quindi l’accaduto del 2013 avrebbe avuto una gestazione lunga. Che probabilmente potrebbe partorire solo una volta delegittimata la casellina odiata, anche quella del secondo pilota.
In un atto ci sono un oggetto e un effetto. Qui l’oggetto dell’atto della declaratio non ha l’effetto di liberare la casella dell’organigramma. Sarà pure anomala, ma resta tutta.
Se avesse voluto liberare la casella, cioè dire che il pilota stabilito non c’era più, avrebbe dovuto esplicitarlo altrimenti.
Ha rinunciato alla “cosa sbagliata”? Così ignorante in latino (lingua scelta appositamente) da non sapere che cosa scriveva?
A proposito: che cosa è diventato Benedetto XVI dopo la data stabilita? Un Papa emerito. Cioè una cosa che non esiste.
Forse voleva dire qualcosa? E perchè non dirlo più esplicitamente, come si suol dire “papale papale”?
Qualcosa o qualcuno glielo impediva?
Impedire? Cioè avere i ceppi ai piedi?
Magari le mani legate no, ma con i ceppi ai piedi non è facile guidare. La patente però e l’abito da pilota sono rimasti.
Come la Sede, da diritto canonico, nell’unico caso in cui…
Toh. Mi è semblato di vedele un gatto!
C’è chi parla, ma dicendo cose che fanno il gioco di chi sembrerebbero attaccare, in una strana eterogenesi dei fini.
Saranno in buona fede, ma ingenui? O saranno invece dei doppiogiochisti?
C’è chi tace, ma non acconsente. Parlerà a tempo debito, si spera. Sa perchè tace e merita rispetto e credito.
Rileggere l’introduzione di Benedetto XVI al libro del Card. Sarah: “La forza del silenzio” (Cantagalli 2017).
E’ meglio rimanere in silenzio ed essere che dire e non essere… (!!!)
C’è chi tace per banalissima ignavia, la banalità del male.
C’è chi tace perchè gli va benissimo così.
Tacciono in tanti, ma non è la stessa cosa.
§§§
IBAN: IT79N0 200805319000400690898
BIC/SWIFT: UNCRITM1E35
ATTENZIONE:
L’IBAN INDICATO NELLA FOTO A DESTRA E’ OBSOLETO.
QUELLO GIUSTO E’:
Condividi i miei articoli:
Tag: chiesa, papa, R.S., vaticano
Categoria: Generale
E.c.
Per esattezza, nel sistema orario ad ore italiche siamo ancora nell’ora vigesima quarta del 28 febbraio iniziato al tramonto del 27 febbraio, l’ “hora vigesima” già passata da quattro ore. Non sono io a sostenerlo, non è una mia opinione, lo dicono le effemeridi, le tavole astronomiche. Per esattezza, io ho parlato come gnomonista non come teologo men che meno come canonista, e da gnomonista chiudo qui il discorso.
Lei ha ragione e mi scuso di non avergliela data.
Però mi dà modo di ritornare sul punto: Papa Benedetto disse che “voi sapete che…stc ” dal minuto 3’26” del filmato seguente
https://www.youtube.com/watch?v=X7ny81Xi_8s
Oggi è un giorno particolare per me.
… fino alle otto di sera…
Grazie buona notte (alle sei di sera).
Se l’ora romana vigesima fosse stata quella della data in corso, essa sarebbe già trascorsa tra le 13 e le 14 e non dalle 20 (il Papa parla essendolo ancora pienamente).
Con una restrictio lata l’ora di riferimento potrebbe essere quella dell’orologio a 6 divisioni mentre la data è “alla moderna”, iniziando dalla mezzanotte.
Allora alle sei di sera del 28 febbraio lui è ancora Papa, ma non lo sarà dalle venti “di sera”, cioè dopo il mezzodì a venire.
Buona notte.
Notare come il Papa è sereno, direi gioioso.
E’ proprio come dice e fa ben notare R.S.!!!
“Voi sapete che questo giorno mio ( suo, non “nostro”!) e’ diverso da quelli precedenti….Fino alle otto di sera … poi non più “!!!
Sotto l’orologio di Castel Gandolfo col quadrante a solo 6ore, che sembra segnare quasi la mezzanotte, le lancette corrispondono a circa le 18,00 (l’inizio da pochi minuti, a Roma, del tramonto), per Papa BXVI, (solo per lui!) sta iniziando il primo marzo con l’orario italico, mentre per noi continua, fino alla mezzanotte, il 28 febbraio!
L’ora vigesima riguarda pertanto solo Papa BXVI e parte da quelle “nostre” ore 18,00, che per lui corrispondono alla prima ora del primo marzo, mentre per noi l’ora vigesima diventano le otto di sera sempre del 28 febbraio. Da notare che nel saluto Papa BXVI non specifica, o meglio non ribadisce il giorno a cui si riferiscono le otto di sera, infatti per noi diventano le ore 20,00 del 28 febbraio, ma per Papa BXVI le otto di sera corrispondono perfettamente all’ora vigesima del primo marzo, ossia alle 13,00/14,00 del primo marzo!
Un orologeria a prova di bomba!
Astronomia degna del miglior burlesque ad ore canoniche.
…ride bene chi ride per ultimo!
Grazie per il suo intervento. Se qualcuno avesse a cuore la verità partirebbe dai fatti, come questo, e abbandonerebbe le ipotesi che si sono dimostrate infondate. È evidente che il puzzle della rinuncia di Benedetto XVI deve essere ricostruito in modo diverso.
Grazie a Lei
Caro Stilum,
in questo caso avresti fatto come i sedicenti autori dell’AT, di cui non si sa -quasi- niente, ma solo alcune cosette: per es. che gli Isaia sono tre (per quanto rimangano sconosciuti).
Ma, per entrare nell’argomento che ti interessa: dovresti sapere che, da accurati studi, le lettere attribuibili a Paolo sono solo 7. 1 Corinzi, 2 Corinzi, Filippesi, Galati, 1 Romani, 2 Romani, Tessalonicesi.
Devi rifare i conti .
2 Romani ? ? ? Da quando ?
Errore mio: “Lettera a Filemone”.
….e c’ è qualcuno che insiste “alla guida” della quale Lei parla. Non so se ha “la patente” ma credo che, da lungo tempo- sia accertato che “guida” in stato di ebbrezza. La mia ultima, fiduciosa Speranza ? Che il Padre Eterno fermi questo ubriaco alla “guida” non di un’ auto come tante bensì della Sua Chiesa.
“il Conclave risulta convocato nella mattinata del 1/3/2013 mentre la declaratio fa partire la rinuncia al ministerium dall’ora vigesima vaticana del 28/02/2013, cioè le 13,00 civili del 1/03/2013)”
Signor R.S, mi rincresce, ma la sua affermazione (e con essa la fonte da cui proviene) è errata. L’ora vigesima del 28 febbraio 2013, nel sistema di riferimento ad ore italiche (che Lei impropriamente chiama “ora vaticana”) va dalle ore 13 alle ore 14 (sistema orario equinoziale, a partire dalla mezzanotte) del 28 febbraio stesso.
Nel sistema orario ad “ore italiche”, infatti, il giorno inizia al tramonto del sole, sicché l’ora prima del 28 febbraio inizia al tramonto del 27 febbraio (allo scadere della XXIVª ora del vecchio coincidente con l’ora zero del nuovo giorno). Pertanto l’ora “vigesima” del 28 febbraio 2013 (essendo il sole tramontato a Castel Gandolfo alle 18 circa del 27 febbraio, 17:58 per l’esattezza) inizia alle 13 (ore equinoziale) e termina alle ore 14 (equinoziali) del 28 febbraio, non del 1° marzo. Ripeto: del 28 febbraio, non del 1° marzo. Le scrivo con cognizione di causa, sono uno gnomonista (un esperto in materia di orologi solari, comunemente detti “meridiane”), e in quanto tale non posso ignorare i sistemi orari, essenziali per la realizzazione dei suddetti. Capisco che lei possa non fidarsi, in tal caso, poiché ne va della fondatezza della tesi della “sede impedita”, ritengo legittimo che lei faccia gli approfondimenti del caso.
Cordiali saluti
Ammesso che il suo calcolo sia corretto e che Papa BXVI si affacci da Castel Gandolfo intorno alle ore 18,00 del 28/02/2013 ( pochi minuti dopo l’inizio del tramonto a Roma in quel giorno) corrispondente, secondo lei, in base all’ora romana o italica, all’inizio del primo marzo, anziché all’inizio del 28 febbraio, cosa cambia?! Poco o nulla, la declaratio rimane una dichiarazione di rinuncia, in differita, al solo ministero, ossia “alle opere e alle parole” , e non si trasforma in un’abdicazione, priva com’è della rinuncia al munus. Il Conclave rimane illegittimo ed invalido, perché il Pontefice regnante non ha validamente abdicato, non è abdicatario. Unica variante che sia lo stesso Papa BXVI , nel pieno esercizio dei suoi poteri, a partire da una certa data ed ora, a decidere di ritirarsi in una sorta di “sede impedita”, o di auto-isolamento, per continuare ad esercitare il suo munus (ufficio) “ soffrendo e pregando”, fino alla morte.
Questo la rincuora e servirebbe, secondo lei, a sgravare la drammatica situazione?!!!
“Ammesso che il suo calcolo sia corretto e che Papa BXVI si affacci da Castel Gandolfo intorno alle ore 18,00 del 28/02/2013 ( pochi minuti dopo l’inizio del tramonto a Roma in quel giorno)”
Per esattezza, lo sanno anche le pietre del Palazzo Apostolico di Castel Gandolfo che Benedetto XVI si affaccia dal balcone dello stesso alle 17:38 (ore equinoziali) del 28 febbraio 2013, il sole tramontando alle 17:58, parlando per circa 10 minuti prima del tramonto non dopo come lei sostiene. Questo è il punto nodale della questione: il 28 febbraio, Benedetto XVI ha salutato i fedeli, impartendo loro la benedizione, prima del tramonto non dopo. Per esattezza, nel sistema orario ad ore italiche siamo ancora nell’ora vigesima quarta del 28 febbraio iniziato al tramonto del 27 febbraio. Non sono io a sostenerlo, non è una mia opinione, lo dicono le effemeridi, le tavole astronomiche. Per esattezza, io ho parlato come gnomonista non come teologo men che meno come canonista, e da gnomonista chiudo qui il discorso.
Gentile Angelo,
la sua risposta mi dà il modo di precisare che il particolare da lei descritto sarebbe solo la ciliegina sulla torta.
Prima c’è tutta la torta. Ed è bella grossa.
Quanto all’interpretazione dell’orario… beh la sua vale come quella di Cionci da me ripresa in quanto la reputo sensata. Si ricordi che inizialmente c’era scritto ora 29° e che la declaratio è del primo giorno di carnevale in Germania. Ogni scherzo vale.
Gentile R.S.
È penoso leggere che il mio sia solo un punto di vista, uno tra tanti. La gnomonica è una scienza, non un punto di vista. Se un Toscanelli, un Egnazio Danti, un Cassini, per dirne solo alcuni, avessero impiegato il sistema orario da lei scelto, perché più “sensato”, oggi a Santa Maria del Fiore, a Santa Maria Novella e a San Petronio avremmo delle carnevalate non dei gioielli astronomici, e artistici. Voi non cercate la verità.
Per la miseria!
Ma, sa…sono capaci di tutto, anche di alterare Tempo e Spazio pur di aver ragione nel ritenersi interpreti della volontà personale di un Dio a-temporale e a-spaziale.
Fossero solo interpreti peccherebbero soltanto di modestia, sono ventriloqui, parlano Dio, il suo vicario nella fattispecie.
Francesco è Papa. Francesco ,Papa, non insegna ciò che la Chiesa ha sempre per sempre insegnato , a insegna qualcosa che sembra proprio sbagliato, tanto da essere/sembrare addirittura eretico .
Gesù ha promesso che le potenze degli inferi non prevarranno sulla Chiesa .
Il Papa quando parla excathedra è infallibile in materie di fede e morale .
Perchè Dio permette tanto turbamento , tanto male , nella Chiesa?
Si sa, che Dio permette il male, e che lo piega ai suoi piani, non ai nostri piani. per averne persino maggior bene .
Sulla Barchetta nel lago , nella tempesta , Gesu dormendo , Pietro e tutti gli altri , forse si davano da fare per uscirne e
di sicuro avevano tantissima paura . Non sembra che pregassero .
Forse dimentichiamo che siamo partecipi , fin da ora di una realtà spirituale , che forse dovrebbe essere persino principale nella nostra vita. Ed invece è tutto diverso e siamo immersi nel presente , dimenticando il tempo , e figurarsi che pensiamo già di essere nell’Eternità . Eppure in qualche modo siamo già partecipi dell’eternità , perchè comunque, anche se non andassimo in paradiso , è di certo eterno anche l’inferno .
Caro S.E.
“Pochi giorni fa ho scritto un articolo che nelle mie intenzioni avrebbe dovuto e potuto fare del bene a molti e invece con alcuni infelici interventi due persone malintenzionate l’hanno trasformato in qualcosa che farà molto male. E questo mi fa molto dispiacere”.
Delle tue buone intenzioni non dubito, ma che tu ritenga che quel che scrivi tu fa del bene e chi obietta “infelicemente” fa del male, mi sembra un tantinello esagerato.
Non è la prima volta che ti proponi come apostolo d’amore e di verità. Forse sarebbe bene che ti dessi una moderata.
Qui ognuno dice la sua. E verità vattelappesca.
La “veritàsecondome” non è verità.
E perdere la sempre chiarissima rotta del Cattolicesimo, purtroppo, è naufragare.
La bussola non può essere il nostro io.
Occorre stare nell’unica Chiesa! Sempre!
Grazie al caro RS e al dott Tosatti per questo salutare e prezioso articolo!
Papa BXVI dichiara che a restare vuota sarà la Sede di Roma, di San Pietro, e stranamente non la Sede Apostolica (!!!), come più comunemente , e più correttamente e’ d’uopo definirla. In effetti a rimanere vuoto, tutt’oggi, è proprio il Palazzo Apostolico, sinonimo o emblema della Cattedra di Pietro, a testimonianza ( in aggiunta a tante e a tanto altro) di come la “decisione” di Papa BXVI, libera, ma necessaria, grave, ma doverosa, sofferta, ma in retta coscienza ( “coram Deo”!!!), recida “il legame” con il mondo, con “ l’apparire” contrapposto “all’essere”, con il “dire” contrapposto al “fare”, con il “superfluo” contrapposto “all’essenza”… tutti aspetti o realtà apparentemente “non visibili”, ma concreti, indispensabili, “essenziali”, come l’aria, l’acqua, la luce… per vivere nel mondo, proprio e soprattutto “nel mondo di oggi, soggetto a rapidi mutamenti e agitato da questioni di grande rilevanza per la vita della fede…”!!!
E quando ci si accorge che inizia a mancare l’aria, l’acqua, la luce… per sopravvivere si inizia a cercarle, a desiderarle, a bramarle, a non darle più “per scontate”, a non considerarle più beni “dovuti” o “superati”, ma di prima necessità…per poi accorgersi, ricordarsi o riscoprire come/dove e da chi trovare la Fonte inesauribile di Acqua, la Luce che illumina il mondo, il Soffio che anima e rigenera tutte le cose… e come “l’assenza” del Vicario di Cristo sulla Terra, rifiutato e messo(si) all’angolo, “scartato” dai costruttori, sia sempre rimasto la Pietra fondante, la Pietra vivente, la Pietra d’inciampo… “essenziale” come un sorso d’acqua, un raggio di sole, una boccata d’aria…
Rinunciare ad essere del mondo, rimanendo nel mondo, può anche significare o scegliere di rinunciare “alle opere ed alle parole” visibili (ministero), per riuscire poi a “svelarle” meglio, a farle udire e vedere a tutti coloro che , ancora in questo mondo, rimangono “ in ascolto”, ed anche nel frastuono assordante, riescono a percepire quel “silenzio” più eloquente di mille parole, più fruttuoso di mille opere, e che diventa e si fa “testimone” mite e mansueto, “custode” fedele, “scrigno “ vivente di Via, di Verità e di Vita….”per sempre”!
Tacciono in tanti, ma parlano in troppi.
Nella discarica mondiale di tutto e del contrario di tutto, ognuno può raccontare quello che vuole e come vuole.
Pochi giorni fa ho scritto un articolo che nelle mie intenzioni avrebbe dovuto e potuto fare del bene a molti e invece con alcuni infelici interventi due persone malintenzionate l’hanno trasformato in qualcosa che farà molto male. E questo mi fa molto dispiacere.
Qui dirò una cosa sola.
Con un po’ di fantasia e di faccia tosta si può dire e scrivere di tutto.
Io per esempio potrei scrivere di essere stato fidanzato con Maria Callas, ma poi è arrivato un certo Meneghini e me l’ha portata via e se l’è sposata. Io disperato volevo andare ad annegarmi nel lago di Garda, ma, fortunatamente lungo il percorso ho incontrato Mons. Montini (futuro Paolo VI) che mi conosceva perchè era mio concittadino e mi ha convinto a tornare a casa e cercare di farmi un’altra vita. E così ho sposato una ex Miss Italia e con lei ho fatto dieci figli.
E chi potrebbe dimostrare che non è vero ?