Peccato, Parola Obsoleta nella Chiesa di Oggi? Amedeo Zerbini.

6 Dicembre 2024 Pubblicato da

Marco Tosatti

Carissimi StilumCuriali, l’ing. Amedeo Zerbini, che ringraziamo di cuore, offre alla vostra attenzione queste riflessioni su un grande assente dalla predicazione attuale. Buona lettura, meditazione e condivisione.

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Peccato, parola obsoleta?

Dai predicatori odierni, col Papa in testa, il grande San Paolo Apostolo, viene ricordato soprattutto per il famoso inno alla carità ( 1 Cor, 1- 7 ).

Vorrei qui ricordare che a San Paolo stava a cuore anche  un altro argomento, oggi passato di moda : il peccato. Il peccato come causa di tutti i mali, causa di altri peccati in un circolo vizioso autodistruttivo per l’anima e per il corpo.

Nell’epistolario paolino vengono elencate 12 liste di peccati e in complesso vengono menzionati 92 vizi corrispondenti alle mancanze più comunemente commesse nelle comunità fondate da  lui stesso. Ma è famosa anche la lista dei peccati dei pagani (Rm 1,28 e seguenti) che per comodità di chi legge riporto qui di seguito.

-[28] E poiché hanno disprezzato la conoscenza di Dio, Dio li ha abbandonati in balìa d’una intelligenza depravata, sicché commettono ciò che è indegno,

[29] colmi come sono di ogni sorta di ingiustizia, di malvagità, di cupidigia, di malizia; pieni d’invidia, di omicidio, di rivalità, di frodi, di malignità; diffamatori,

[30] maldicenti, nemici di Dio, oltraggiosi, superbi, fanfaroni, ingegnosi nel male, ribelli ai genitori,

[31] insensati, sleali, senza cuore, senza misericordia.

[32] E pur conoscendo il giudizio di Dio, che cioè gli autori di tali cose meritano la morte, non solo continuano a farle, ma anche approvano chi le fa. –

Ovvio che la morte di cui parla San Paolo non è la morte corporale, ma quella spirituale, cioè la dannazione eterna.

L’analisi potrebbe proseguire a lungo, ma mi limito a qualche altra interessante citazione. San Paolo ricorda ai cristiani i peccati commessi prima della loro conversione in diversi brani, come ad esempio 1 Cor 6, 9-11

– [9] O non sapete che gli ingiusti non erediteranno il regno di Dio? Non illudetevi: né immorali, né idolàtri, né adùlteri,

[10] né effeminati, né sodomiti, né ladri, né avari, né ubriaconi, né maldicenti, né rapaci erediteranno il regno di Dio.

[11] E tali eravate alcuni di voi; ma siete stati lavati, siete stati santificati, siete stati giustificati nel nome del Signore Gesù Cristo e nello Spirito del nostro Dio! –

Siete stati lavati, siete stati santificati, siete stati giustificati nel nome del Signore Gesù Cristo. E’ sottinteso che dopo e in grazia di questo lavacro avete cambiato vita, modo di pensare e di agire o, in altre parole vi siete ravveduti, convertiti, santificati.

Ma San Paolo non dimentica di rammentare ai cristiani i peccati che continuano a commettere anche dopo essere stati battezzati. Ad esempio in 1 Cor 5,10 – 11 dice :

– [10] Non mi riferivo però agli impudichi di questo mondo o agli avari, ai ladri o agli idolàtri: altrimenti dovreste uscire dal mondo!

[11] Vi ho scritto di non mescolarvi con chi si dice fratello, ed è impudico o avaro o idolàtra o maldicente o ubriacone o ladro; con questi tali non dovete neanche mangiare insieme.

Non mancano nelle liste di San Paolo i peccati commessi direttamente contro Dio da parte “di uomini che soffocano la verità nell’ingiustizia “ (Rm 1,18).

E come risponde Dio alla marea di peccati che vengono commessi ogni giorno da cristiani e non cristiani ?

Nella letteratura paolina vengono individuati alcuni tipi di risposte che sono, all’atto pratico : le conseguenze naturali, negative del peccato, l’ira di Dio e la morte.

L’ira di Dio

[18] In realtà l’ira di Dio si rivela dal cielo contro ogni empietà e ogni ingiustizia di uomini che soffocano la verità nell’ingiustizia,

[19] poiché ciò che di Dio si può conoscere è loro manifesto; Dio stesso lo ha loro manifestato.

[20] Infatti, dalla creazione del mondo in poi, le sue perfezioni invisibili possono essere contemplate con l’intelletto nelle opere da lui compiute, come la sua eterna potenza e divinità;

[21] essi sono dunque inescusabili, perché, pur conoscendo Dio, non gli hanno dato gloria né gli hanno reso grazie come a Dio, ma hanno vaneggiato nei loro ragionamenti e si è ottenebrata la loro mente ottusa.

Non è che, per caso, tutti i disastri che stanno avvenendo, guerre comprese, siano manifestazioni dell’ira di Dio per tutto il male che viene commesso anche dentro la chiesa? In effetti oggi l’umanità si trova in una evidente e diffusa situazione di ostilità con Dio. L’accrescimento dei peccati finisce per corrompere il giudizio morale dell’uomo e il baratro che lo separa da Dio diventa sempre più profondo.

La collera divina potrebbe anche essere una metafora, chi lo sa?, ma è certo che esiste un abisso tra coloro che commettono il male e la sorgente del bene che è Dio.

Come uscirne? Non certo proclamando una vaga speranza in un mondo migliore, abbreviando le omelie, sferruzzando nelle chiese, organizzando pranzi e cene per i cosiddetti poveri, giornate mondiali di questo e di quello, viaggi apostolici che di apostolico non hanno niente,  sceneggiate ecologiste, ma trovando il CORAGGIO di dire ai potenti del mondo: siete ladri, assassini, immorali ; pentitevi, convertitevi, fate il bene e non il male o Dio vi castigherà. Prima di pregare per la “pacce” e di dire che la guerra è “una bruttaa cosa” diciamo chiaramente che l’odio e la vendetta sono peccati che Dio non perdona senza il RAVVEDIMENTO di coloro che li commettono.

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28 commenti

  • R.S. ha detto:

    La vita umana è bellissima.
    La morte, nostra sorella, non la chiude.
    Gesù ha detto: io sono la via, la verità e la vita.
    Ha detto anche che solo chi muore a se stesso vivrà.
    Il Verbo si è fatto carne per salvare (re-integrare) quanto corrotto dal peccato. Gesù, vero Dio e vero uomo.
    L’ha fatto in una creatura immacolata, senza peccato.
    Una creatura ascesa al cielo in anima e corpo.
    Nel cristianesimo la vita umana si unisce a quella divina.
    La vita a tempo con quella eterna.
    La vita di prima con quella di dopo, nell’eterno presente.

    Poi ci sono gli sciocchi e i tardi di cuore… Un po’ suicidi.

    • Adriana 1 ha detto:

      I “tardi di cuore”…Quindi sono: “svelti di cuore” coloro che offrono una Teodicea del Dio Abramitico “personale”, senza nemmeno riconoscere una possibile empatia umana per il prossimo.
      Esempio: Dio è definito Onnipotente, Onnisciente e Buono. Però lascia soffrire per ore ed ore una innocente bambina di pochi anni, sepolta da un terremoto- dovuto a cause non dovute a una umanità “peccatrice”-, bensì a cause naturali ed esterne. Allora… se è Onnipotente pare che non possa salvarla, se è Onnisciente non sa o non ha previsto come salvarla, se è Buono non vuole salvarla, (almeno cercando di accelerarne la morte, tranciandole la sofferenza e affrettandosi a portare a sé la innocente creatura.)
      Lo stesso vale per tutti gli innocenti di pochi mesi o di pochissimi anni condannati alle sofferenze e alla morte per tumore. Lei pensa che una ignara bambina, sepolta sotto le travi da un terremoto, possa trovare conforto dal fatto che un- a lei ignoto- Gesù sia morto “appeso” alla croce migliaia di anni fa?. O di consolazione anche se Costui non le fosse stato ignoto? Dopo, o prima di tutto, come si concilia ciò con il dogma che Dio ci ha creati per Amore?…Forse sarebbe opportuno che lei avesse frequentato- ad occhi aperti- certi luoghi di straziante sofferenza ingiustificata.

      • Fede ha detto:

        Il suo e’ esattamente quel sentimentalismo che può offuscare solo la fede di chi già non la possiede, sentimentalismo che Cristo con la sua Croce ha già provveduto a togliere dal discorso teologico da 2000 anni, e che la provvidente Maria, in ottica solo umana, ribadisce ogni giorno con il suo “eccomi”:
        Si aggiorni.

        • Adriana 1 ha detto:

          Cara Fede, quindi, per lei- attualmente- diviene “sentimentalismo” anche il considerare con orrore la eliminazione genocida degli abitanti di Gaza- con i loro innocenti bambini-?
          Sentimento non è sentimentalismo. Consulti un dizionario. Si aggiorni!
          In ogni modo io mi riferivo esclusivamente alle caratteristiche che vengono attribuite all’Assoluto, la cui logica, per la religione, è dall’uomo “inconoscibile”.
          Allora… come mai lei ritiene di conoscerla? E’, forse, Dio?

  • Adriana 1 ha detto:

    Sempre in riferimento alla I Corinzi, i numeri successivi indicano i capitoli e i versetti.

    • ignorante arguto ha detto:

      Ma va, davvero?
      Il tema non è la Lettera ai Corinzi, ma il peccato. Argomento del quale S. Paolo scrive anche nella 2 Cor, in Galati, Colossesi, Efesini, 1Timoteo, 2Timoteo , Tito.
      Se leggi bene i versetti citati nell’articolo sono esempi di alcune delle 12 liste di peccati che si trovano nelle lettere di Paolo.
      Trattenendomi a stento da vigorosi improperi, ti saluto. Amedeo.

  • Virro ha detto:

    Caro Ing. lei ha superato la mia lingua addolorata a causa del lavoro di sgretolamento con piccone a triangolo di Bergoglio per distruggere o trasformare la Chiesa di Cristo in (?).
    Ma Cristo, il Vero Signore, ha già detto “…le porte degli inferi non prevarranno…”
    Fra i peccati ben descritti dalla bella INTELLIGENZA di S.PAOLO (non quella artificiale fatta dagli omini), emerge qualcosa di straordinario, cioè un GRANDE AMORE PER LA VERITA’ che Bergoglio e compagni NON hanno.
    La ringrazio e la saluto🤝

  • Adriana 1 ha detto:

    Caro Amedeo,
    non ti bastano 3000 anni ( circa ) di obbedienza cieca, pronta e assoluta e di senso di colpa?
    1 Samuele: 15-23: ( Saul si scusa davanti a Samuele per aver salvato la vita del re amalecita Agag e parte del bestiame “nemico” su richiesta del popolo di Israele )- “Ma io ho obbedito alla parola del Signore, ho fatto la spedizione che il Signore mi ha ordinato, ho condotto Agag, re di Amalek e ho sterminato gli Amaleciti. Il popolo poi ha preso del bottino bestiame minuto e grosso, primizie di ciò che è votato allo sterminio, per sacrificare al Signore- Dio TUO- a Galgala”….Samuele: “Ecco, obbedire è meglio del sacrificio, essere docili è meglio del grasso degli arieti. Peccato di divinazione è la ribellione “. Di seguito, per farla breve:
    1 Samuele:15:33, ” Samuele trafisse Agag davanti al Signore in Galgala. ”
    Da notare- minimo- che qui la guerra viene imposta dal Signore, che la relativa “umanità” del popolo non conta nulla e che il Dio cui bisogna obbedire senza eccepire è quello stabilito dal sacerdote del momento. Altrimenti…guai grossi per tutti che si sentiranno
    -ovviamente- in colpa.
    Senso di colpa che verrà interiorizzato in maniera addirittura deterministica da Paolo che in “Romani: 9: 14-18 e 9: 19-21” parla di un Dio che si prende la fine del destino dell’uomo da vivo e da morto e dall’Eternità.
    Voglio solo sperare che il termine “divinazione”, usato da Samuele, non stia a indicare ogni sforzo dell’umano di ragionare secondo la logica e l’intelletto che, poi, è il maggior dono che Dio potesse fargli.

    • stilumcuriale emerito ha detto:

      Per favore non depistare la discussione.
      L’articolo parla di NT e della chiesa di oggi nel mondo di oggi. Di ciò che accadde non 3000 anni fa , ma molto molto prima e fu tramandato verbalmente di padre in figlio, per millenni, prima di essere messo per iscritto, non è qui il caso di parlarne.

      • Adriana 1 ha detto:

        “Non è il caso di parlarne…” Perchè mai? Sei Woke?
        E la Tradizione dove la mettiamo? L’ingresso di Dio nella storia è da buttare?

  • giovanni ha detto:

    Il peccato va’ rimosso diamine, e’ pietra d’inciampo al decollo della neochiesa por todos, ma proprio todos. Cio’ ricorda tanto quando negli anni 80′ la mafia impazzava in Sicilia, ma per i politicanti d’ allora era inesistente. Un invenzione dialettica, nonostante i fatti. E che fatti. La mafia, lo sapevano tutti, c’era e, sopratutto, noti i nomi dei mafiosi per evitare loro eventuali disturbi da parte di inconsapevoli. Pero’, ufficialmente, la si considerava delinquenza comune. Chiaro Il concetto ispiratore : se una cosa non esiste e’ impossibile da combattere. Si combattono le illusioni ?

  • miserere mei ha detto:

    La Chiesa oggi cerca di non farsi irridere dai cultori delle magnifiche sorti e progressive. Perciò parla come loro, per dirsi alla pari, con i medesimi obbiettivi. Tutto qui.
    Gesù però non faceva così, perchè li lasciava senza parole.
    Lasciando che, da soli, capissero di essere fuori strada.
    Solo che quando la capisci ci resti proprio male. E’ tardi.
    Come per le cinque vergini stolte rimaste senza l’olio.

  • Enrico Nippo ha detto:

    Dio che si adira, Dio che s’incollera: stiamo ancora nel recinto veterotestamentario?

    Piccola chicca di Sacra Scrittura ignorata (1° Samuele 15, 1-2-3):

    «Samuele disse a Saul: «Il Signore mandò me per ungerti re del suo popolo, d’Israele; ascolta dunque quel che ti dice il Signore. Così parla il Signore degli eserciti: “Io ricordo ciò che Amalec fece a Israele quando gli si oppose nel viaggio mentre saliva dall’Egitto. Ora va’, sconfiggi Amalec, VOTA ALLO STERMINIO TUTTO CIÒ CHE GLI APPARTIENE; NON LO RISPARMIARE, MA UCCIDI UOMINI E DONNE, BANBINI E LATTANTI, BUOI E PECORE, CAMMELLI E ASINI».

    Capito? Nessuno può osare di opporsi a Israele.

    Naturalmente, siccome “la lettera uccide”, restiamo in attesa di un’esegesi secondo “lo spirito che vivifica”.

    • stilumcuriale emerito ha detto:

      Se tu ad un cavallo molli le briglie sul collo, il cavallo va dove vuole. Analogamente se agli uomini togli una autorevole guida spirituale in grado di indicare la via da seguire, gli uomini andranno ognuno dove vuole ignorando ogni legge morale. A me questo non va affatto bene, non per me, ma per l’amore che sento dentro di me per il mondo .

      • Enrico Nippo ha detto:

        Le “briglie sciolte”, se hai letto bene, le ha ORDINATE IL SIGNORE, che come “autorevole guida spirituale” non vorrai contestare e di nuovo ignorare.

        Mi dispiace il tuo barcamenarti per difendere che cosa?

  • stilumcuriale emerito ha detto:

    E/C : inno alla carità 1Cor 13, 1-7 .
    Segnalo inoltre all’amico Tosatti che nei tag ha scritto Zerboini anzichè Zerbini. Grazie . Saluti.

    • Marco Tosatti ha detto:

      Corretto! Mi scuso molto!

    • Adriana 1 ha detto:

      Caro Amedeo,
      è da “furbetto” il ricorrere al “cherry picking” ( fallacia dell’evidenza incompleta ) e trascurare tutte le prove che potrebbero confutare la propria tesi, evidenziando solo quelle a suo favore. Estrapolare dalla I Corinzi soltanto una mezza frasetta, poi, è testimonianza di una
      grande ingenuità o di una piccola disonestà intellettuale, considerata la densità e complessità del testo. Basti riportarne una parte (minima, ma sempre un tantino più ampia della tua) per capire che si va incontro a numerosi problemi, presenti anche oggi.
      ” Solo lo Spirito conosce la profondità di Dio…Così anche i segreti di Dio nessuno li ha mai conosciuti, se non lo Spirito di Dio.” (Cor. 2- 10).
      ” Vi ho scritto di non mescolarvi con chi si dice fratello ed è immorale (pornoia), o avaro, o idolatra, o maldicente o ubriacone, o ladro: con questi tali non dovete neppure mangiare insieme. ” (Cor. 5-11).
      “Quelli di fuori li giudicherà Dio, TOGLIETE IL MALVAGIO DI MEZZO A VOI .” (Cor. 5-13).
      ” Questo individuo sia dato in balia di Satana per la rovina della sua carne, perchè il suo spirito possa ottenere la salvezza nel giorno del Signore. ” ( Cor. 5-5 ).
      Perfino in un sito di teologi, i Gesuiti ne rimangono perplessi: (https://www.gesuiti-villapizzone.it>sito>cor. PDF). Riconoscono che l’origine di tanta “enorme” severità si trova in Deut. 17,7. Essi spiegano che nell’AT il popolo di Israele- portatore della promessa(quale? quella di dominio territoriale?) di Dio- doveva usare un’estrema ferocia e distruggere tutto quanto davanti a sé, anche se i teologi Gesuiti ripiegano sull’intento “pedagogico” di Paolo, in tal modo “scusandolo”.
      Sta di fatto che un simile messaggio verrà adottato- contro ogni tipo di eretici- da S. Tommaso, come pure verrà applicato dall’Istituzione Chiesa con risultati assai poco “caritatevoli”.
      ” Da essi (eretici) proviene il peccato per il quale hanno meritato non solo di esser separati dalla Chiesa con la scomunica, ma di esser tolti dal mondo con la morte. Infatti, è ben più grave corrompere la Fede in cui risiede la vita dell’anima, che falsare il denaro con cui si provvede alla vita temporale. Perciò se il falsario (ed altri delinquenti) vengono subito messi a morte, GIUSTAMENTE dai principi, a maggior ragione e con GIUSTIZIA potrebbero esser messi a morte ( e non solo scomunicati ) gli eretici, appena riconosciuti colpevoli di eresia. Alla Chiesa è presente la misericordia che tende a convertire gli erranti ( ma se dopo 2 ammonizioni l’eretico rimane ostinato ) la Chiesa provvede alla salvezza degli altri… e finalmente lo abbandona alla giustizia civile o secolare, per toglierlo dal mondo con la morte…” (Tommaso d’Aquino: “Summa Theologiae”).
      Del resto, già S.Gerolamo si era espresso drasticamente:
      ” La carne marcita deve essere tagliata e la pecora rognosa va allontanata dal gregge, affinchè non arda, non si corrompa, non imputridisca e non faccia morire tutto: casa, pasta, corpo e gregge. Ario di Alessandria era una scintilla: ma poichè non fu subito soffocato, le sue fiamme hanno devastato tutto il mondo.”
      Mi sembra che l’antico richiamo ad un apartheid assoluto, abbia fatto una lunghissima scuola.

      • Enrico Nippo ha detto:

        Cavolo!!!

        Qui bisogna rispolverare pure l’Aquinate!

      • stilumcuriale emerito ha detto:

        Grazie per gli insulti con i quali inizi il tuo commento.
        Sei veramente una campionessa di cortesia e di buone maniere. Che Dio ti benedica !

        • Adriana 1 ha detto:

          Dio benedica te!
          Grave cosa che la verità testuale ti appaia insulto personale.
          Diabolico direi.
          O,per lo meno, fortemente distorto e tendenzioso…”Superior stabat lupus”

        • Adriana 1 ha detto:

          Cosa grave è scambiare la verità testuale per un insulto personale…Direi…quasi diabolico (anche se scontato).
          ” Superior stabat lupus…”

  • R.S. ha detto:

    La speranza ha due opzioni:
    -l’essere una virtù teologale (un dono di Dio)
    -l’essere una “passione” (perciò il frutto delle attese umane)

    Chi domani avesse una prova importante da affrontare essendovisi preparato, può dire: “spero che vada bene” confidando in quanto si è adoperato di disporre all’uopo. In questo caso la speranza è collocata nel futuro, quando si vedrà quel che sarà, attendendo.

    Ma la virtù teologale non confida nell’uomo, ma in Dio.
    Dio è presente adesso, perciò la speranza è già esitata in me adesso, per fede, nella carità, pietà e misericordia
    che sono di Dio. Mi ci abbandono e così spero.

    L’Avvento dunque è una attesa (attenzione) che sa Dio presente: il Dio incarnato in Cristo, lo stesso della Parusia, che è ieri, oggi e sempre. La mia attenzione è all’adesso (ad Ipsum) di Dio, nel suo eterno presente.
    Confido in Lui e non in me o nell’uomo.

    La negazione del peccato è proprio dell’antropocentrismo che ritiene di salvarsi da sé: perciò promette “un futuro migliore”. Il mito del progresso sposta al domani il successo, ma il domani non c’è. Lo posso pensare, ma non c’è. Mentre adesso c’è il bene che posso, ma anche il male che nego. C’è la morte, che riguarda chi quel domani al quale at-tendo non lo vedrà. Però di quella morte non mi curo, magari provocata da me, in nome del progresso.

    E’ terribile la negazione del peccato, perchè non ha bisogno di salvezza, rifiuta un salvatore, anzi giustifica l’uccidere e il mentire illudendo e promettendo salvezza. Non è l’oppio dei popoli: è la somma di tutte le droghe ottundenti la ragione e negazione della realtà, per evaderla nelle proprie visioni ed illusioni.

    La morte invece mi riguarda, adesso. Perchè tra un istante potrei non esserci più, qui. La morte è il pensiero che salva, perchè è abbandono, un morire a se stessi che libera dalle smanie deliranti onnipotenza.

    Allora il peccato mi chiede pentimento e il pentimento mi apre alla misericordia di Dio. Adesso, posso sperare.
    Non è il sonno della ragione, ma la ragionevolezza della fede, aperta all’attenzione a Dio, che anche mentre dormo mi suggerisce nel sogno l’agire migliore, come a San Giuseppe.

    Il peccato negato è proprio di chi sragiona, avendo scelto di negare Dio per darsi un futuro. Peccato perchè non spera come virtù, ma spera passionalmente, precipitando nell’inferno che crea, che vive e che fa vivere.

    Bisogna pregare per i morti, perchè così li aiutiamo a terminare l’eventuale purificazione prima della beatitudine. Ma i morti ci dicono chi siamo, un attimo prima. Ogni lapide al cimitero implicitamente ci dice “oggi a me, domani a te”. Me lo dice adesso. Un istante dopo è passato, ma quel passato è tutta la memoria da cui attingere la conoscenza e l’intelligenza del presente.

    Quindi la morte ci aiuta, proprio come il peccato: ci aiuta a sperare Chi salva e non la nostra disperazione.

    • Adriana 1 ha detto:

      ” La morte ci aiuta…”
      Caro R.S., ( non so se fosse sua intenzione ), ma il suo modo di esporre tali concetti sembra una vera e propria induzione al suicidio “godurioso” e “impaziente” nella speranza di ottenere un buon posto in Paradiso ( dopo aver in antecedenza prolificato, oppure no, per scelta volontaria di farsi eunuchi- nello spirito (?)- ).

    • ocio la ranza ha detto:

      @ R.S.
      Non dico che si debba ritornare al medio evo, o ritornare ai tempi della riforma e controriforma, ma certamente il tentativo di esorcizzare la morte, evidentissimo nella cultura odierna, è segno di assoluta insipienza.
      I “disciplini” erano una congrega di persone che oltre a dedicarsi all’aiuto agli ammalati e ai poveri, si dedicavano alla penitenza, addirittura flagellandosi, per rivivere nel loro corpo la passione di Cristo. A Clusone, in Val Seriana, in provincia di Bergamo, si può vedere, intatto, il loro oratorio, che, in facciata ha un grande affresco che rappresenta il trionfo della morte.
      Tra le varie scritte che appaiono in quell’affresco ce n’è una che è un grande monito per tutti (vescovi, cardinali e papi compresi ) : OGNA HOMO MORE E TUTTO AL MONDO LASSA E CHI OFFENDE A DIO MALE SE LA PASSA .

      • Adriana 1 ha detto:

        Interessante,
        ma c’è anche il Campo dei Miracoli di Pisa e, per i più sofisticati, il Codex Gigas ( primo trentennio del XIII secolo) chiamato anche : “Bibbia del Diavolo” per varie e
        -chissà!?-, ottime ragioni. Cerchi in rete.