Guerra e Pace, ma soprattutto Affari…La NATO, l’UE, e il Complesso Militar-Industriale. Paolo Deotto.

5 Dicembre 2024 Pubblicato da

Marco Tosatti

Carissimi StilumCuriali, offriamo alla vostra attenzione questo articolo dell’amico Paolo Deotto, che ringraziamo di cuore. Buona lettura e diffusione.

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Guerra e pace, ma soprattutto affari 

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Il segretario generale della NATO, Rutte: parliamo di armi, non di pace…

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Provate a immaginare 600 miliardi di euro. 600 miliardi. Una cifra enorme. Se vogliamo fare un confronto, la nostra spesa sanitaria corrente in termini di contabilità nazionale nel 2022 è stata di 131,1 miliardi…

Già. Ma perché parliamo di 600 miliardi?

Perché “Le prime cento aziende produttrici di armi del mondo hanno registrato profitti per quasi 600 miliardi lo scorso anno, beneficiando delle guerre a Gaza e in Ucraina e di una situazione geopolitica generalmente tesa”  (clicca qui).

Anche l’Italia entra nel gigantesco business, con Leonardo. Profitti super anche per le aziende francesi, tedesche, britanniche, ma anche per le aziende più piccole in Svezia, Ucraina, Polonia, Norvegia e Repubblica Ceca.

Una sola giornata di battaglia, anche semplicemente ordinaria e terrestre, è un enorme business. Un solo carro armato può valere fino a 7 – 8 milioni di dollari. Un solo colpo di cannone, uno solo, può costare fino a 800 dollari. E parliamo di proiettili “tradizionali”. Poi i costi lievitano se usiamo proiettili perforanti, ad alto esplosivo, eccetera.

Le aziende produttrici di armamenti fanno utili di bilancio sulle forniture ordinarie che gli Stati fanno per le normali scorte destinate alla difesa, all’addestramento delle truppe, alla sostituzione di armi e munizioni obsolete.

Naturalmente questi utili schizzano alle stelle quando ci sono tante belle guerre, che quotidianamente divorano quantità enormi di materiale bellico.

È come per le aziende farmaceutiche: è necessario che ci siano malati, soprattutto che ci sia la convinzione di essere tutti malati, in atto o potenzialmente. Perché di continuo bisogna vendere medicinali e soprattutto vaccini.

E pensate all’enorme potere che si concentra nelle mani di chi introita questi utili pazzeschi e naturalmente ha tutto l’interesse a non far finire mai le guerre più o meno piccole che insanguinano tante parti del mondo.

Così, sarà del tutto un caso che il nuovo segretario generale della NATO, Mark Rutte, al vertice di Bruxelles dichiari che: “la cosa più importante che dobbiamo fare ora è assicurarci che l’Ucraina, nel momento in cui deciderà di avviare dei colloqui di pace, lo faccia da una posizione di forza. Kiev non ha bisogno di opinioni su come si potrebbe effettuare un processo di pace. Ed è su questo che ci concentreremo nei prossimi due giorni: su come far arrivare più aiuti militari in Ucraina, più difesa missilistica, un migliore coordinamento di tutto ciò che stiamo facendo” (clicca qui).

Insomma, non parliamo nemmeno di pace. Sublime ipocrisia, far finta che il burattino Zelensky possa decidere da solo su questo. No signori, non parliamo di pace: parliamo di ulteriori armamenti da dare all’Ucraina. Facciamo proseguire la macelleria. Tanto, a crepare sono “loro”, non noi. Ma il business è troppo grosso, non lo si può fermare. Del resto, l’appetito vien mangiando.

In questo sublime schifo, in questa fogna fetida di cinismo e malafede, Trump ha detto che appena sarà al potere metterà fine alla guerra in Ucraina in un paio di giorni.

Ce la farà? Non lo sappiamo. Di qui al 20 gennaio, data dell’insediamento, i tizzoni d’inferno che sono ancora al potere stanno facendo di tutto per lasciare a Trump una situazione ingarbugliata quanto più è possibile.

E del resto, c’è anche la soluzione molto americana di qualche colpo di fucile ben assestato. Poi, basta uccidere rapidamente l’attentatore e magari fare una bella commissione d’inchiesta…

600 miliardi di utili. Il guadagno della macelleria, fatto anche sulla pelle di donne, bambini, civili innocenti che vorrebbero solo vivere in pace.

Ci pensi anche la nostra signora Giorgia Meloni, che si definì “mamma e cristiana”…

Dio ci salvi.

 

PS: consigliamo vivamente la lettura, o la rilettura, di questo articolo:

Eisenhower e i pericoli del complesso militar-industriale

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3 commenti

  • giovanni ha detto:

    Visti i magri introiti, hanno pensato bene di accendere un’altro ” bel ” tritacarne in Siria, soliti gli autori. C’e’ la fondata speranza, degli autori s’intende, che l’incendio si propaghi a tutto il Medio Oriente e poi chissa’……………..

  • Merry X-MAS ha detto:

    Trump ha il problema che se Putin spunta qualche vantaggio da un’eventuale pace, Trump appare come il presidente che ha fatto perdere all’America la guerra per procura e Putin apparirà ai suoi partner-canaglia (XI, Kim, Assad ecc) come vincitore del conflitto.
    Il punto è che forse nemmeno a XI fa comodo un russo troppo forte (anche se solo apparentemente perché la Russia ha le pezze al c….) e quindi……

  • Ugo ha detto:

    Un “rutto “ inteso come il Segretario generale della NATO ci seppellirà!
    Nomen omen
    così come lo “stolto” inteso come l’ex Segretario generale.
    Basta il nome e siamo a posto!