In Chiesa Pregate, non Sferruzzate! Firmato, Benedicta Romana. Benedetta De Vito.
3 Dicembre 2024
Marco Tosatti
Carissimi StilumCuriali, la nostra Benedetta De Vito offre alla vostra attenzione due quadretti, uno bellissimo, l’altro un po’ deprimente…Buona lettura e condivisione.
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Nel desolante presente che ci offre soltanto uomini e donne vuoti, senza vita (che è solo ed esclusivamente il Signore e nel Signore) presenziare in lividi balletti politicamente corretti nei governi, nei parlamenti e anche nelle chiese, il Buon Dio, che ama chi lo ama con tutto il cuore, offre i suoi doni che scendono come balsamo nell’anima indolorita.
Ieri sera, ore diciotto, a Sant’Agata dei Goti la Santa Messa è stata celebrata in rito greco bizantino in onore dei martiri greci che nella basilica minore dedicata alla santa buona (agata in greco significa proprio buona) riposano. Che gioia, c’ero anche io. I sacerdoti, tutti in lunga tonaca nera e giovanissimi e pieni di sale, cantavano in canto e in controcanto il loro (nostro) kyrie e l’incenso donava il profumo antico della divinità.
Perduta nell’oro della stupenda stola del celebrante, ho ringraziato l’Altissimo per questo splendido regalo. E durante la distribuzione eucaristica (fatta nelle due specie del pane e del vino e quindi da prendere solo sulla lingua), mi sono accorta che mio marito (che è venuto con me alla funzione e che di solito la Comunione non la fa) si era messo lui pure in coda e attendeva, dietro di me il suo turno.
Il ringraziamento si è fatto al quadrato e tanta la delizia mia e quando, al risveglio, stamattina, ho pensato di raccontare ai lettori di Marco questo scampolo di meraviglia nel grigio-morte in cui siamo immersi, ho aperto prima, per sbaglio, il mio Instagram e mi sono rimbalzate sul muso, saltate addosso direi, le immagini deprimenti che qui sotto vado a raccontare.
Dunque immaginatevi una di quelle stupende cattedrali inglesi (che ora sono in mano agli anglicani), e stringete l’inquadratura sulla cattedrale di Southwark, gotica e spendente nel cielo. Ora entrate con me a vedere che cosa combinano gli inglesi.
Sì, sì, non avete le traveggole: sono proprio centinaia di donne, donnine e donnette che fanno la calzetta! L’intera Cattedrale, fino gli altari, sono piene di signore e signorine intente all’artigianato della lana, sferruzzando e lavorando d’uncinetto.
Ma Benedetta, lo vedi che hai il cuore di pietra, non vedi che lo fanno per dare le coperte ai poverelli che soffrono il freddo nell’inverno inglese?
Certo, bene, benissimo, ma non potevano trovare un altro posto dove infervorarsi per il prossimo? La Chiesa è solo ed esclusivamente luogo di preghiera!
Punto, punto esclamativo e accapo. E questo vale anche per noi italiani che ne facciamo scenari per infiniti incontri, per presentazioni di libri, per ricordare un adorabile Monsignore oramai in cielo, addirittura per installare delle sale da pranzo.
E sempre con la scusa dei poveri, che dovrebbe tappar la bocca a noi farisei… Ma questo è un inganno grande di Satana! Il Signore lo ha detto chiaro e tondo: le chiese sono luoghi di preghiera.
E poi, per finire in bellezza, alle signorine inglesi, vorrei dire: ma come ci avete riempito la testa delle minigonne di Mary Quant, di femminismo, di io sono mia, di aborto-diritto (mentre è un omicidio) e poi, tutte a fare la calzetta come me che sono una beghina, una bigotta e chi più ancora l’ha lo metta un altro nome di disprezzo…
Va bene, ora la pianto, ma non prima di aver scritto sulla chat dell’evento londinese un messaggio semplice: “In chiesa dovete pregare non sferruzzare. Firmato Benedicta Romana”.
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Tag: agata, bdv, de vito, southwark
Categoria: Generale
Non ci vedo tutto ‘sto scandalo. Si può sferruzzare e pregare insieme. E, dopotutto, mica la bruciano la chiesa.
Tradizione antichissima? Non direi.
In novanta anni ho fatto infinite “visite” alle chiese, in Italia e all’estero e, da turista, anche in quelle protestanti. Bene, non ho mai visto una donna sferruzzare.
Le cose che lei elenca (a parte i concerti di organo) venivano eseguite nei saloni dell’oratorio o nei cinema parrocchiali. L’idea di farle in chiesa è venuta ai preti d’assalto degli ultimissimi decenni.
Le faccio presente che il sig. Lovanio non ha detto che “sferruzzare” è una pratica antichissima, ma che lo è utilizzare le chiese per compiere opere di carità. Che possono essere di vario genere e che io ho personalmente visto – ovviamente non in tempi antichissimi – nelle missioni in africa ed in centro-america.
Io stesso, nel dopoguerra, sono stato ricoverato in una chiesa insieme ad altri poveri disgraziati come me e la mia famiglia. Fossimo stati ricoverati in locali adiacenti alla chiesa, quindi non in spazi sacri, saremmo stati prelevati e uccisi con estrema disinvoltura.
Inoltre, questa trovata di “sferruzzare” la sig.ra De Vito l’ha vista in una chiesa inglese e, se ho ben compreso, di dominio anglicano e non cattolico.
Non si capisce, infine, che cosa Lei voglia controbattere in merito a concerti e set cinematografici…Lovanio non ha detto che erano queste le pratiche antichissime, ma che queste sono pratiche che dovrebbero infastidire più dello “sferruzzare”, ma rispetto a cui non si scatenano le velleità censorie di certe persone. Non è sempre necessario intervenire, sa? Con rispetto. Cordiali saluti.
Io nelle chiese ortodosse e cattolico-orientali ho visto gente dormire anche durante le sacre liturgie. E non solo nessuno aveva nulla da dire, ma era considerato normale e quasi auspicabile.
Si prega anche lavorando per i poveri: questo è un modo per offrire al Signore un’opera di carità. Non vedo niente di male, anche perché è una tradizione antichissima.
Meglio scandalizzarsi per usi profani come film, documentari, cori di alpini, concerti di fiati e archi et similia. In Chiesa, meglio le donne che sferruzzano di quelle che curiosano e pontificano: Dio ha gusti inequivocabili e ha anche detto “non giudicare per non essere giudicato”.
Osservazioni di una certa importanza.
In effetti non ho mai capito perché certe persone si scandalizzino tanto quando la chiesa viene usata per gesti di carità (pranzo per i poveri ad esempio) e non per gli infiniti casi in cui viene usata come set cinematografico o come sala da concerti. Forse infastidisce vedere qualcuno che cerca di fare del bene.
Niente da obiettare, caro Padre (?) Vilfredo ( il suo nome mi ricorda il grande economista e statistico Vilfredo Pareto, noto per il famoso codice alfa di Pareto), però posso testimoniare per esperienza diretta, personale, che negli anni ,’50 e fino al disgraziato Novus Ordo Missae, in chuesa si stsva in raccoglimento, in silenzio, pregando anche mentalmente, contemplando, adorando e ringraziando, tutte cose scomparse per colpa di un clero ribelle e rivoluziinatio, eretico ed oggi anche apostata, che ci etichetta come indietristi, rigidi, non inclusivi, divisivi, e chi più ne ha, più ne metta
Veramente prima del Novus Ordo Missae una Chiesa è stata usata come set cinematografico per tutta la serie di Don Camillo….di sicuro i cameramen non stavano in quella Chiesa pregando….
Vi immaginate la Madonna Santissima come sferuzza nel tempio di Gerusalemme???