Benedetto Era il “Pastore Colpito” delle Profezie? Sergio Russo.
3 Dicembre 2024
Marco Tosatti
Cari amici e nemici di Stilum Curiae, Sergio Russo offre alla vostra attenzione un articolo che vuole essere una lettura dei nostri tempi alla luce del messaggio di Fatima. Quanto e in quanta parte le sue tesi e deduzioni siano condivisibili o fondate, sta a ciascuno deciderlo. Ma come sapete Stilum Curiae vuole ospitare anche voci che possono apparire problematiche. Buona lettura, e meditazione.
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«In verità, in verità ti dico: quando eri più giovane ti cingevi la veste da solo,
e andavi dove volevi; ma quando sarai vecchio tenderai le tue mani,
e un altro ti cingerà la veste e ti porterà dove tu non vuoi.» (Gv 21,18)
Benedetto XVI e l’avveramento –in senso spirituale– di questa medesima profezia.
(Prima parte)
Oggi sappiamo, grazie ad alcune profezie, ma soprattutto dalle Apparizioni Mariane di Garabandal e dalla famosa “lista dei papi”, del santo vescovo Malachia di Armagh, amico di san Bernardo, che Benedetto XVI sarebbe stato “l’ultimo papa”, prima dei tempi della fine (escatologicamente parlando questi sono la fase finale della espressione biblica de “gli ultimi tempi”, ma essi, a loro volta, sono cominciati subito dopo quelli de “la pienezza dei tempi”), tempi finali dunque, inauguratisi con la Passione, Morte e Resurrezione di Nostro Signore Gesù Cristo.
Quando nei Vangeli si parla di Pietro ci si riferisce – in senso allegorico ed anagogico – non soltanto al Principe degli Apostoli, ma anche a tutti i suoi Successori, i quali ne hanno perpetuato il carisma lungo i secoli di storia della Chiesa, sino ai nostri giorni.
E qui il Signore parla a san Pietro di “quando sarà vecchio”… ora, dunque, avendo appunto io dato un senso estensivo alla figura di Pietro – poiché egli incarna in maniera peculiare il “papato”, assieme al “potere delle chiavi”, quello cioè di “sciogliere e legare” – ne risulta che la “vecchiaia” di Pietro non si potrà che porre verso la fine del suo ministero terreno, perpetuato da tutti i suoi successori, durante il vario susseguirsi delle vicende storiche…
Pio XII riteneva sé stesso Pastor Angelicus (vedi documentario del centro televisivo vaticano: https://www.youtube.com/watch?v=SBStSJRseVQ), come egualmente Giovanni XXIII Pastor et Nauta (vedi inserto speciale pubblicato da L’Osservatore Romano, all’indomani della sua elezione); e poi Paolo VI il Flos florum, e quindi Giovanni Paolo I era il De medietate lunae (pontificato durato solo trentatré giorni)…
Ma ecco che adesso ci avviciniamo verso la fine, ci approssimiamo a questa “vecchiezza” di Pietro appunto (e “vecchiezza” non significa affatto decrepitezza, bensì offerta di sé: totale, libera, consapevole, matura… a Colui che duemila anni orsono gli fece dono di tale sacrale investitura, laggiù, ai piedi del monte Ermon…), ché Giovanni Paolo II è il De labore solis: quell’instancabile e infaticabile “sole dell’evangelizzazione” che, con il suo peregrinare sino ai più remoti angoli della terra, ha illuminato, con la parola del Verbo, ogni singola anima accorsa ad ascoltarlo…
E tuttavia anche il sole però, purtroppo, è destinato esso pure a tramontare, poiché sopraggiunge la notte, e si avvicina l’ora del supremo sacrificio: De gloria olivae – Benedetto XVI – e così anche Pietro deve entrare nel suo proprio “orto degli ulivi”, perché “si adempiano le scritture”… cosicché, giunto al Getsemani, possa pregare il Signore perché “allontani da lui quel calice”…
Nel primo volume della collana di libri dedicata al Terzo Segreto di Fatima (qui), ho riportato anche un estratto dal libro in spagnolo intitolato “Reflexiones al hilo del Apocalipssis” (Riflessioni sul filo dell’Apocalisse), di Antonio Yagüe, la cui prima edizione è del 1994.
Ed anche tale autore (come già nel caso di L.E. López Padilla), avanza l’ipotesi – ed anzi, in questo caso, lo fa ben 19 anni prima! – di quanto poi successe realmente, vale a dire delle “dimissioni forzate” di un sommo pontefice, dando così luogo all’ascesa di un “pastore impostore”, che va ad occupare il posto del “vero Pastore” e da qui il fatto, ne viene di conseguenza, che quel “papa impostore”, essendo in realtà un falso papa, giammai egli risulterà esserlo validamente e, men che meno, canonicamente eletto…
Riporto adesso i passi più salienti:
«[…] sembra che l’uccisione del Pastore non produrrebbe come risultato la dispersione delle pecore, come è l’intento della congiura, visto che l’esperienza di duemila anni dice che l’assenza del Pastore deceduto finisce presto con l’elezione di un nuovo Papa. Pertanto, quel “percuotere il Pastore”, che possa provocare la dispersione delle pecore, dovrebbe essere più in senso morale che fisico. Quel “percuotere” dovrebbe indicare qualcosa che possa rimuovere la pietra (Mt 16,18), “l’ostacolo che finora trattiene” la manifestazione dell’Empio (2 Ts 2,8): in altre parole, dovrebbe indicare qualcosa che metta in dubbio e che distrugga il Magistero del Pastore, che “ha parlato apertamente davanti a tutto il mondo” (Gv 18,20). Si possono ipotizzare molte possibili situazioni che coincidano con queste premesse di fondo. Ogni lettore può immaginarne una. Per esempio, una potrebbe essere: una dimissione del Papa, ottenuta in circostanze tali da poter essere presentate come un avere abbandonato il proprio mandato pastorale, il che sarebbe sufficiente per mettere in dubbio, apparentemente a ragione, la dottrina da lui sostenuta. Il risultato sarebbe aprire il recinto delle pecore in modo che il lupo possa assalire le pecore e disperderle.
Ancora un altro aspetto si può notare nel quadro del complotto ordito per colpire il Pastore, ed è che consente ai cospiratori di controllare le leve della stessa struttura ecclesiastica per facilitare l’ingresso del lupo. [Ricordate la famosa omelia di Benedetto XVI che avvisava sulla penetrazione dei “lupi” nella Chiesa?]. In questa ipotesi è anche sicuro che il Falso Profeta o Pastore impostore, occuperà il posto del vero Pastore, cioè, Roma. Pertanto si metterà a capo dell’apparato visibile della Chiesa, e questo aggiungerà ancora maggiore confusione, perché è Roma che noi cattolici siamo abituati a seguire. In un primo tempo non è assurdo pensare che la loro strategia preveda allora di fare tutto “il rumore” necessario, affinché le pecore del Pastore colpito vedano come “ragionevole” non più seguirlo e accettino il cambiamento di pastore. In un secondo momento, i cristiani che abbiano deciso di seguire il Pastore colpito saranno bollati di disubbidienza e di eresia dalla nuova autorità “ufficiale”, con tutta la pubblicità e risonanza necessaria. [sic!].
Le avversità possono non finire lì. Ritornando alla somiglianza del tempo della Passione della Chiesa con la Passione di Nostro Signore, ricordiamo che, durante buona parte di essa e nella sua Morte non si trovò presente l’Apostolo Pietro. Forse il Pastore colpito, logorato ormai da tante circostanze avverse, potrà morire nell’esilio e per qualche tempo non sia possibile eleggere un successore, a causa delle difficoltà di un simile momento. Fu Nostra Madre colei che conservò la fede nei momenti tremendi del Calvario e San Giovanni fu, tra gli Apostoli, l’unico presente per accompagnarla e sorreggerla nel dolore. Sicuramente la Divina Provvidenza interverrà in tale situazione limite, poiché Gesù ha promesso di essere con noi “tutti i giorni, fino alla fine del mondo” (Mt 28,20) e che le porte degli inferi non prevarranno contro la sua Chiesa (Mt 16,18).
In questo caso, il dilemma di ogni cristiano sarà quello di seguire il Pastore colpito, oppure chi lo avrà sostituito, il Falso Profeta, uscito di mezzo a noi, ma che non era dei nostri. (1 Gv 2,19).»
E per ultimo questo passo che, a mio parere, è di una preveggenza magistrale:
«Malgrado i tanti avvertimenti, in quel momento di un tale bivio storico, purtroppo è molto grande la possibilità che molti cristiani sbaglino nella loro scelta. Un semplice criterio potrebbe essere, per concludere, che quando vedremo il Pastore colpito, questo dovrebbe essere, più che mai, il segno che dobbiamo seguirlo, costi quel che costi, succeda quel che succeda, qualunque cosa vediamo. Altrimenti, con le migliori intenzioni e senza neanche accorgerci, saremmo stati assorbiti nel gregge di colui che allora sarà prossimo a manifestarsi, l’Anticristo.»
Da tutto ciò che conclusioni possiamo dunque trarne?
Che Benedetto XVI, proprio lui è quel “Pastore colpito e/o esiliato” che, per amore di Cristo, ha teso le sue mani, mite e umile, verso i suoi persecutori, ed “un altro gli ha cinto la veste, e lo ha portato dove egli non voleva.”
Benedetto il quale, a causa della mafia di san Gallo o ancora, se si preferisce, per mano di quel “partito” che in realtà è “una dittatura del relativismo, che non riconosce nulla come definitivo e che lascia come ultima misura solo il proprio io e le sue voglie”, denunciò, per quanto poté, di “rinunciare a suo danno al ministero (al “ministerium”… e soltanto a questo!) di vescovo di Roma, successore di San Pietro, a causa del misfatto di un manipolo (manus) di cardinali…”
Ed infatti, ciò che poi lasciò loro nelle mani fu solamente il “ministerium” (cioè la veste), di cui tutti costoro erano insaziabilmente avidi, mentre, viceversa, il “munus” (vale a dire il potere delle chiavi, ed ecco perché Bergoglio non ha legato né sciolto alcunché, come invece ne sono convinti tutti coloro che lo legittimano come papa, essendo quindi questi ultimi molto preoccupati di tutte le nomine, atti, disposizioni, ecc. avvenute in questi undici anni), Benedetto, questo munus, rimasto tale, puro ed immacolato, lo ha invece rimesso nelle mani del suo Maestro e Signore, poiché egli sapeva benissimo che “gratuitamente aveva ricevuto”, e gratuitamente lo ha riconsegnato all’unico e vero Sposo della sua Chiesa, di cui egli era soltanto un “umile servitore”…
«Dio ha dato, Dio ha tolto, ma… il nome di Dio sia per sempre Benedetto!»
Pur tuttavia oggi si levano voci – a sostegno di Francesco I – quali la “pacifica adesione universale” (ché tanto pacifica non lo è, considerate le miriadi di distinguo che ci sono state, e che vi sono tuttora!), o il “supplet ecclesia” (ma di quale chiesa però? Di quella che ha portato in processione la pachamama? O forse di quella che si teneva una mano sul cuore dinanzi alla nonna-ragno?), oppure la “sanazione in radice”… Ma evidentemente non si può sanare quel che oramai è irrimediabilmente corrotto e putrefatto!
E, a conferma di ciò: non passa giorno che non compaiano invece, articoli che denunciano lo stato di sfacelo della chiesa bergogliana, col suo relativo, assurdo e ambiguo, “pontificato”… Ultimi, in ordine di tempo (mentre attualmente scrivo) una lettera del Cardinale Gerhard Ludwig Müller, intitolata, abbastanza eloquentemente “I sette peccati contro lo Spirito Santo: una tragedia sinodale”, e una sua intervista: “Una Chiesa che non crede più in Gesù Cristo non è più la Chiesa di Gesù Cristo.”!
E tutto questo per non voler dichiarare una sola cosa: la più semplice, la più lampante, quella di più buon senso, anzi, di buon Sensum Fidei… (che oramai sono in tanti, dentro e fuori la Chiesa, che non ne possono più e che non vedono l’ora che Bergoglio smetta di vandalizzare la santa Chiesa Cattolica, vanto d’Italia e del mondo intero!).
E cioè che:
- Bergoglio non è papa!
- Benedetto XVI non ha mai rinunciato!
- Ché anzi egli si mise in sede impedita.
- Che la Chiesa oggi, è quasi interamente occupata dalla massoneria ecclesiastica;
- E che la lobby omosessualista la fa da padrona…
Non vi sembra abbastanza? E allora è bene che, quelli di cui sopra, si tengano le loro macerie contemporanee, alle quali mostrano esservi così tenacemente attaccati…
La Chiesa sta dunque attraversando il suo proprio Venerdì Santo: mentre i pagani ne hanno già calpestato l’Atrio, ed è rimasto indenne (almeno per ora) solo il Santo dei Santi, cioè la Santissima Eucaristia… che è ancora lì, ad aspettarci, pur se assediata da gel disinfettanti, o da “zampe” (anche se il termine è molto crudo, proprio così vennero definite le mani di coloro che si comunicano in tal modo: da satana, durante un esorcismo…) che si protendono per autocomunicarsi, e dall’”orgoglio” di chi si ritiene alla pari, e quindi non si inginocchia più…
Coraggio però, poiché “quando vedrete accadere tutte queste cose, allora alzate il capo, perché la vostra liberazione è vicina…”
Sì, o Gesù, perché sei tu “Colui che attesta queste cose, e dice: «Sì, verrò presto!». Amen. Vieni, Signore Gesù!” (Ap 22,20).
Cosi è… se vi pare!
Sergio Russo
- – continua…)
P.S. Nella prossima puntata dimostreremo come l’11 febbraio 2013 – altro che Rinuncia o Abdicazione! – Benedetto abbia invece aperto le porte alla nuova epoca del Trionfo del Cuore Immacolato di Maria…
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Categoria: Generale
In un messaggio a S. Martino Schio, Gesù si rivolse così ai Suoi chiamati:
“… Per i miei disegni di salvezza io ho scelto le Mie ANIME VITTIME che, nel SILENZIO e nel nascondinento offrono le loro sofferenze per la venuta del Mio Regno….
MA VOI NO MIEI CHIAMATI!
” Scendete dalle colline fino alle piazze per gridare a tutti la Verità del mio Vangelo.
Chi vi ascolterà sarà salvato.
Chi non vi ascolterà sarà travolto dagli avvenimenti…
IO VI DICO:
NON ESISTE UNA RESPONSABILITÀ MAGGIORE NELLA DIFFUSIONE E DIRAMAZIONE DEL MALE QUANTO IL SILENZIO E LA DISERZIONE DEI BUONI !!!… ”
Ora, se Satana attraverso il suo vicario JMB e seguaci, continua nel suo suo iniquo obiettivo di condurre le anime all’inferno, la colpa è del SILENZIO e della DISERZIONE dei sacerdoti e dei vescovi, ma sopratutto dei CARDINALI che, rifiutandosi di riconoscere il legittimo “ultimo” Papa Benedetto XVI, impediscono a Gesù Cristo di riprendere in mano il comando della barca di Pietro attraverso il Suo legittimo Vicario in terra.
Siccome quella mia richiesta non c’è verso che si situi al posto giusto: dico che è riferita a R.S.
Magistrale!!!
(Chiedi a Marco Tosatti la mia mail, che poi ci scambiamo anche i numeri di telefono…)
Russo sta facendo un ottimo lavoro, però manca un pezzo importante. Il novus ordo missae è in realtà l’abrogazione della messa Apostolica. Secondo quanto stabilì la Chiesa col Concilio di Trento sono stati anatemizzati Paolo VI e Wojitila, che si scagliarono scompostamente contro la vera unica Messa, insegnata agli Apostoli da Cristo stesso dopo la sua Resurrezione. La propaganda giacobina del concilio v. II ha messo in soffitta tutti gli studi sulla liturgia che documentavano la apostolicità della messa restaurata da San Pio V. (La massoneria da alcuni documenti poco diffusi, parrebbe che avesse già con Roncalli e Montini due suoi adepti al vertice della Chiesa
Le cosiddette profezie di Malachia sono false! Possibile che ancora circolino queste scempiaggini?!
Chaque fois qu’on parle de la prophéties de Saint Malachie, vous faites la même réflexion avec presque chaque fois le même nombre de mots, et sans aucune argumentation.
Il est pourtant de plus en plus facile de démontrer que cette prophétie est authentique et en face terminale d’actualisation en corrélation avec la deuxième épître de Saint Paul aux thessaloniciens, chapitre 2, versets 7 et 8
Il est donc de plus en plus difficile de démontrer qu’elle est fausse.
La récente découverte du Pr Massano, à savoir que la tilma de la Vierge de Guadalupe contient 46 étoiles, autant que de papes depuis l’époque de Juan Diego jusqu’à Benoît XVI, vient à mon avis corroborer l’authenticité de la prophétie attribuée à Malachie. Prophétie qui conduit à considérer Joseph Ratzinger comme le dernier pape de cet âge.
No non sono false, sono un pò controverse, ma le profezie sono vere se si realizzano.
Saranno anche false, ma per caso hanno più di 400 anni e fotografano ed identificano bene i papati succedutisi, terminando la lista con questo.
“…….. sono false……..”
porti la prova delle sue affermazioni e allora sarà creduto
… turpemente protagonista del martirio del Battista.
Di altri discepoli si sa poco, tranne di Giovanni presente presso la croce, anche se al Getsemani aveva sonnecchiato pure lui.
Resta Maria Santissima, con altre donne.
Lei ha dato carne al Verbo, l’ha portato in grembo nove mesi, ha dato battito al suo cuore, ha continuato a far battere quel cuore dalle tre del pomeriggio al momento della resurrezione.
Lei è la corredentrice, con accanto Giovanni che l’avrà per madre fino all’assunzione.
Sono d’accordo che questo è il tempo del trionfo di Maria, dopo che il vicario di Cristo è passato temporaneamente da questo mondo.
La Chiesa tornerà ad avere un vicario di Cristo, ma come accade dall’ultima cena, l’eventuale eclisse non priva l’umanità di colei che genera la Chiesa.
Gentile Sergio Russo,
attendo curioso lo sviluppo da lei prospettato.
E’ un fatto che durante il venerdì santo, il 14 nisan, giorno dell’immolazione degli agnelli, Gesù Ostia-vittima, sacerdote, altare e sacrificio, fu accusato dal Sommo Sacerdote e dal sinedrio, tradito da uno dei dodici, rinnegato da Pietro e ingiustamente condannato dalla giustizia umana (il magistrato Pilato) nel disinteresse dell’autorità civile giudaica (Erode Antipa, già resosi tutpemente ptotagonista del martirio di Giovanni il Battista).
Caro Sergio, apprezzo e condivido gran parte di questo tuo encomiabile lavoro di ricerca della verità in difesa della vera Chiesa Cattolica Romana di cui papa Benedetto XVI è stato l’ultimo legittimo capo.
Perché, come ribadisce il Catechismo, la Chiesa di Cristo è solo quella costituita dai veri cristiani che riconoscono il Romano Pontefice stabilito da Cristo: BXVI.
Ma, adesso che tutti i cardinali, vescovi e sacerdoti, pur avendo piena coscienza che JMB non è il PAPA, e, rifiutandosi ostinatamente di riconoscere pubblicamente il vero ultimo papa Benedetto, di fatto, separandosi volontariamente dal fondamento (Pietro), si dimostrano SCISMATICI e non più di S. Romana Chiesa, come invece richiesto per aver diritto di eleggere legittimamente il successore di Pietro Benedetto (UDG-33-9).
Ma che gli “SCISMATICI” NON HANNO FACOLTÀ DI CELEBRARE VALIDAMENTE LA S. EUCARISTIA è una grande VERITÀ ribadita dal S. Magistero INFALLIBILE di tutti i papi, in particolare da papa S. GPII in Ecclesia de Eucharistia n 39 e da Ratzinger in Il Primato della successione di Pietro nella Chiesa n.11-12 e in questa omelia del 1977:
… “Proprio perchè nell’Eucarestia c’è il Cristo tutto intero, inseparato ed inseparabile, proprio per questo si rende ragione dell’Eucarestia “SOLO” SE ESSA È CELEBRATA CON TUTTA LA CHIESA.
(chiesa cattolica e non la setta SCISMATICA di JMB)
Noi abbiamo Cristo solo se lo abbiamo insieme con gli altri.
🔺 Poichè l’Eucarestia ha a che fare solo con CRISTO, essa è il Sacramento della “CHIESA”.
🔺 E per questa stessa ragione “ESSA” PUÒ ESSERE ACCOSTATA “SOLO” NELL’UNITÀ CON TUTTA LA “CHIESA” E CON LA SUA “AUTORITÀ” ❗
Per questo la preghiera per il PAPA fa parte del canone eucaristico, della celebrazione eucaristica.
🔺 LA COMUNIONE CON “LUI” è la comunione con il tutto, SENZA LA QUALE “NON” VI È COMUNIONE CON CRISTO.
La preghiera cristiana e l’atto di fede implicano l’ingresso nella totalità, il superamento del proprio limite.
La liturgia non è l’iniziativa organizzativa di un club o di un gruppo di amici; la riceviamo nella totalità e “dobbiamo” celebrarla a partire da questa totalità e in riferimento ad essa.
Solo allora la nostra fede e la nostra preghiera si pongono in maniera adeguata, quando vivono continuamente in questo atto di superamento di sè, di autoespropriazione, che arriva alla CHIESA di tutti i luoghi e di tutti i tempi: È QUESTA L’ESSENZA DELLA DIMENSIONE CATTOLICA .
Si tratta proprio di questo, quando andiamo al di là della nostra piccola realtà, stabilendo UN LEGAME CON IL PAPA ed ENTRANDO COSÌ NELLA CHIESA di tutti i popoli.”…
http://papabenedettoxvitesti.blogspot.com/2009/07/card-ratzinger-1977-la-comunione-con-il.html?m=1
E concludo esortando i sacerdoti e CARDINALI di dimostrare un po’ di compassione verso quelle migliaia di anime abbandonate e private ormai da anni, del Sacro Pane della Vita Eterna.
Perché i veri cardinali per amore delle anime sono pronti a versare anche il sangue, pur di assolvere al loro primo dovere di proclamare ufficialmente:
“VERE PAPA BXVI MORTUUS EST!”
Signora, gli scismatici celebrano validamente l’eucarestia, seppur illecitamente. Ciò significa che la Transustanziazione avviene. Affermare il contrario è eresia. Attenzione.
Precisazione importante.
Certo, se la NON assoluta distinzione tra il “valido” e l'”illecito” è possibile, l'”illecito” diventa di molto secondaria importanza.
Papa Benedetto XVI è stato un grande incompreso dalla magna pars dei cattolici. Confesso di non aver esultato quando seppi che era lui il Papa eletto nel 2005.
Ma quanto mi sbagliavo!! Ho imparato a conoscerlo pian piano, scoprendone sapienza, mitezza e soprattutto la fede in Nostro Signore Gesù.
Intanto l’hanno preso in giro, dandogli del cane (il pastore tedesco), poi negandogli l’accesso all’università di Roma, boicottandone addirittura la scelta del Santo Curato d’Ars quale patrono dei preti nell’anno sacerdotale, il “pro multis” nella consacrazione e soprattutto reagendo scomposti verso il Summorum Pontificum, ma anche verso i principi non negoziabili, la denuncia della dittatura del relativismo, la denuncia dei lupi scorrazzanti per Roma, quella dei vizi carnali che qualcuno avrebbe sdoganato volentieri (invece lui li ha contrastati davvero), mentre montava o scandalo (e le richieste di danni dalle vittime, orchestrate da stampa e tribunali internazionali)… ed altro ancora.
Meravigliosa la Spe Salvi, finalmente rivolta all’eterno in un cattolicesimo tutto proteso all’al di qua.
Coraggioso a Ratisbona, ma anche a Cuatro Vientos tra i giovani a Madrid ad adorare il Signore Eucaristico rimanendo lì malgradi il temporale.
Ha ricucito con gli anglicani, ha rimesso la figura storica di Gesù crocefisso al centro degli altari e della cultura cattolica, demitizzando i mitizzatori più ideologici.
Si potrebbe continuare più a lungo, anche con qualche nomina sbagliata (su tutte: Bertone e Ravasi)…
Però il mite e umile operaio della vigna non ha mai tradito, nemmeno quando l’hanno tradito remandogli contro anche i più vicini.
Quando gli hanno persino chiuso il conto in banca ha agito con l’intelligenza di cui il Signore l’ha dotato, con la grazia che solo le anime in pace sanno avere.
La declaratio è uno scrigno di acume, denso come l’altro scrigno contenente i risultati dell’inchiesta affidata ai tre cardinali (Herranz, Tomko e De Guirgi) che l’hanno convinto che fosse il momento di affidarsi a Dio.
Dipinto come “debole” da chi l’ha malinteso o frainteso (sempre credendo alla buonafede) è rimasto fortissimo, fermo sulla posizione, servitore della Verità, mariano come Giovanni Paolo II e teologo più ancora di lui, fino quasi al misticismo dell’uomo che si ritira in preghiera.
Altro che remissivo: con la declaratio ha addirittura fatto risalire i tiri mancini al 2005! E ha messo in condizione tutti gli artefici di marciume di auto-scismarsi, ponendosi fuori dalla Chiesa che rinascerà più pura di prima. Un martire bianco, senza sangue, ma scorticato vivo da mille cattiverie, accettate con mitezza, nell’opera di misericordia di sopportare anche le persone moleste.
Ci guarda da lassù, dopo essere stato sepolto da vivo prima che da morto. Eppure presente, incombente, con una declaratio che grida più che mai. Da vero vicario di Cristo, sempre nell’abito bianco, non essendocene altri adatti. Il munus non l’ha mai perduto.
Siamo senza di lui dal 31/12/2022. Presto avremo un Papa, ma prima c’è la prova più dura: stanno provando a darne uno alla Sposa di Cristo eludendo i fatti, cercando di passare all’incasso del misfatto. Il Signore potrà permetterlo, specialmente meritandocelo per quanto ancora inisistiamo a considerare Benedetto XVI un hegeliano, un pavido, un eretico, un debole etc.
Allora sì, meriteremo un supplemento di croce, perchè popolo di dura cervice. Fino all’apostasia di moltissimi.
Monsignor Viganò ha detto cose molto ragionevoli. Non siamo noi a decidere se Ratzinger fosse o no un eretico hegeliano. Se lo era, lo era. E se lo era, non ci sta guardando da lassù.
Bene: la raison ha stabilito il giudizio.
La lumiere di mons. Viganò è superiore al Logos.
Capito tutto… da laggiù!
Un eretico di cui San Pio da Pietrelcina profetizzò la canonizzazione. Ma, a parte questo, è stupefacente come non si abbiano più occhi per distinguere la santità dal suo contrario. Un segno dei nostri tempi pessimi.
Magistrale!!!
(Chiedi a Marco Tosatti la mia mail, che poi ci scambiamo anche i numeri di telefono…)