Frutti Malefici da Radici Avvelenate nella Chiesa. Benedetta De Vito.

2 Dicembre 2024 Pubblicato da 5 Commenti

Marco Tosatti

Cari amici e nemici di Stilum Curiae, la nostra Benedetta De Vito che ringraziamo di cuore, offre alla vostra attenzione queste riflessioni sul moltiplicarsi di tradimenti e atteggiamenti velenosi nella Chiesa. Buona lettura e condivisione.

§§§

L’Avvento è iniziato ieri,  prima domenica, con l’accensione del cero, e io, dopo aver fatto le pulizie del cuore negli anni che si sono avvicendati tenendosi per mano, ora attendo, vuota di me e delle incrostazioni dell’ego, la nascita del Bambino Gesù. Intanto, sotto la Croce che salva, osservo la barca di Pietro che beccheggia, ondeggia, tra i marosi del mondo nel quale l’hanno precipitata, da anni oramai, i finti pastori che la guidano.

Sono così tanti i tradimenti e così velenosi che è difficile anche farne traccia e darne testimonianza, senza sentire la lancia di Longino premere sul fianco destro e le lacrime mute montar negli occhi. La nuova chiesa, che non è più quella di Nostro Signore Gesù Cristo, non più Una, Santa, Cattolica e Apostolica, ma plurale, per niente santa, acattolica e sinodale, offre ogni giorno i suoi frutti bacati e i suoi spettacoli desolanti.

Ho visto – ma non so dove si svolgeva la mortifera scena – in un filmatino un “sacerdote” (ben noto alla cronaca per essersi sbracciato, ancheggiando, anche in televisione al ritmo di una canzonetta dei Ricchi e Poveri) celebrare un matrimonio, appunto, sulle note del motivetto pop, con spose a schiena nuda e pupi in braccio (Dio li benedica) danzanti, dando le spalle  e il popò all’altare.

E chi riprendeva questa triste, volgarissima visione diceva: “Un grande!”, riferendosi all’omino in casula. Ho visto, nella stupenda Basilica di Notre Dame, un altare a forma di vasca da bagno, forse quella in cui fu assassinato Marat, e nel ventre della Chiesa più Santa di Francia tanta luce bianca in luminaria ikea che stona con il bisogno di ombra e di raccoglimento di chi è in orazione. Il buio, la sera del mondo, aiuta a chiudere gli occhi e ad entrare nel Mistero. Per questo, gli architetti, lo hanno tolto, per impedire a chi cerca la Verità (che è Nostro Signore) di trovarla.

Non ho visto, invece, ma me lo hanno raccontato (e preferisco tenere le bende sullo sguardo) che un gruppo di monsignori, all’inaugurazione della nuova Basilica (in stile ateo), seguiva, “scodinzolando” (è il verbo usato dal mio testimone) Macron, il presidente che ha inserito l’aborto come diritto nella carta costituzionale francese, rendendo la sua Nazione, amatissima dalla Santa Madonnina, un abominio e un orrore.

Leggo, purtroppo, che anche in Spagna, la Spagna che un tempo era dei Re Cattolici (in Francia i sovrani erano “Cristianissimi”, in Portogallo “Molto Cattolici”, tanto per capirci…) il premier, di cui non desidero pronunciare il nome, sta per seguire l’esempio (ma che bravo!) francese.

Ho letto che in una Chiesa di Linz splende come livido drago verde una mostra in cui si celebra il matrimonio omosessuale e che la curatrice di questo scempio anticristico si chiama Bernadette e forse, nel solito gioco del diavoliano, è proprio l’effetto desiderato: se lo dice Bernadette che va bene… In fondo anche il Bergoglio, con la sua banda, apre il Vaticano a “todos, todos”, soprattutto vocianti lgbt. Todos, ranne, naturalmente,  chi difende l’altra Chiesa, la Sposa del Signore, che tuttavia, nascosta, umiliata, derisa,  calpestata, continua, lei sì, a splendere nella fede che sempre resiste. E un giorno, sono avvertiti i finti pastori, trionferà il Cuore Immacolato di Maria. Preghiamo!

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5 commenti

  • Catholicus ha detto:

    Uscire dalla “chiesa in uscita”? La decisione di Battiston non è quella di un rinunciatario, dato che è intenzionato a combattere dall’sterno il monstum partorito dal nefasto CV II, complici i papi del concilio.
    Battiston elenca in 13 punti le ragioni della sua decisione, fatto questo che mi richiama alla memoria le famose 95 tesi che Lutero nel 1517 affisse alla porta della chiesa di Wittenberg per attuare la sua Rivoluzione protestante; non chiamiamola più Riforma, visto che fu strumentalizzata dai feudatari ribelli contro l’imperatore ed il Sacro Romano Impero: una guerra contro il trono e l’ altare, che sarà ripresa poi, nel 1789, dai rivoluzionari francesi, anch’essi nemici mortali della monarchia e della Chiesa Cattolica ( il lupo perde il pelo, ma non il vizio). Questi in dettaglio i tredici punti :
    1 – Entrare in quelle chiese che somigliano sempre più a templi pagani.
    2 – Partecipare a liturgie “fai da te” che non hanno più nulla di sacro.
    3 – Ascoltare omelie buone solo per attivisti e organizzazioni socio-politiche o sindacali.
    4 – Leggere documenti ecclesiali in cui le parole Dio, Gesù Cristo e Immacolata Concezione sono ormai rarissime.
    5 – Incontrare sacerdoti senza poterli riconoscere dall’abito.
    6 – Sfogliare giornali e riviste vicine alla chiesa e provare un senso di disgusto e rabbia.
    7 – Recitare un nuovo Padre nostro in cui è stata inserita una bestemmia.
    8 – Sentire su di te l’acredine e la riprovazione del clero quando ti dimostri vicino alla tradizione.
    9 – Convivere con l’isolamento e la costernazione del sentirsi reietto a casa propria.
    10 – Soffrire nel vedersi accusato di falsi peccati.
    11 – Ubbidire a chi ti chiede di adorare il creato e non Il Dio trinitario.
    12 – Pregare insieme a un buddista, un musulmano, un confuciano e un animista.
    13 – Dialogare con tutti senza mai provare a convertire alcuno.

    https://www.aldomariavalli.it/2024/12/02/no-in-questa-pseudo-chiesa-non-mi-riconosco/amp/

  • Catholicus ha detto:

    eccezionale, veramente eccezionale in questo articolo Fabio Battiston, tempra di cattolico tutto d’un pezzo, fedele all’evangelico “si si, no no”, esortazione che non permette compromessi, cedimenti verdo i traditori di Cristo, anche per semplice rispetto umano o simpatia personale.

    https://www.aldomariavalli.it/2024/12/02/no-in-questa-pseudo-chiesa-non-mi-riconosco/amp/

  • Lorenzo ha detto:

    Nell’attesa della Natività di Nostro Signore Gesù Cristo, condivido il suo bellissimo scritto. In unione di preghiere.

  • stilumcuriale emerito ha detto:

    Copia-incollato dalla Regola di San Benedetto – capitolo i .
    Le varie categorie di monaci

    E’ noto che ci sono quattro categorie di monaci.

    La prima è quella dei cenobiti, che vivono in un monastero, militando sotto una regola e un abate.

    La seconda è quella degli anacoreti o eremiti, ossia di coloro che non sono mossi dall’entusiastico fervore dei principianti, ma sono stati lungamente provati nel monastero,

    dove con l’aiuto di molti hanno imparato a respingere le insidie del demonio;

    quindi, essendosi bene addestrati tra le file dei fratelli al solitario combattimento dell’eremo, sono ormai capaci, con l’aiuto di Dio, di affrontare senza il sostegno altrui la lotta corpo a corpo contro le concupiscenze e le passioni.

    La terza categoria di monaci, veramente detestabile è formata dai sarabaiti: molli come piombo, perché non sono stati temprati come l’oro nel crogiolo dell’esperienza di una regola,

    costoro conservano ancora le abitudini mondane, mentendo a Dio con la loro tonsura.

    A due a due, a tre a tre o anche da soli, senza la guida di un superiore, chiusi nei loro ovili e non in quello del Signore, hanno come unica legge l’appagamento delle proprie passioni,

    per cui chiamano santo tutto quello che torna loro comodo, mentre respingono come illecito quello che non gradiscono.

    C’è infine una quarta categoria di monaci, che sono detti girovaghi, perché per tutta la vita passano da un paese all’altro, restando tre o quattro giorni come ospiti nei vari monasteri,

    sempre vagabondi e instabili, schiavi delle proprie voglie e dei piaceri della gola, peggiori dei sarabaiti sotto ogni aspetto.

    Ma riguardo alla vita sciagurata di tutti costoro è preferibile tacere piuttosto che parlare.

    MAGISTRALE E MOLTO ATTUALE:

  • Mimma ha detto:

    Gentilissima e cara signora Benedetta,
    seguo sempre questo blog e ringrazio il dottor Tosatti, perché mi fa condividere il dolore che questi tristissimi tempi procurano, con un avvolgimento che mi toglie la voglia di commentare e di discutere…
    Sento la sua sofferenza in ogni frase e in ogni parola e mi sembra un’eco della mia.
    Non ci resta che pregare e prepararci alla venuta del Signore che non tarderà.
    Buon Avvento .
    Con tanto affetto

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