Trump ha Intercettato il Voto dei Giovani, noi come Siamo Messi? Matteo Castagna.

30 Novembre 2024 Pubblicato da 1 Commento

Marco Tosatti

Cari amici e nemici di Stilum Curiae, Matteo Castagna, a cui va il nostro grazie, offre alla vostra attenzione queste riflessioni sul voto americano, e si pone alcune domande relative vall’Italia…Buona lettura e condivisione.

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di Matteo Castagna
 
Una curiosità, che vale la pena conoscere, di cui, finora, nessuno ci ha raccontato, è come i podcaster hanno spostato l’ago della bilancia del voto dei giovani, prima della grande vittoria di Trump. Spesso analisi dimenticata, perché per molti analisti la maggioranza di loro sono talmente estranei alla politica, alienati in altri mondi, da non esser più presi in considerazione.
Ma la narrazione mainstream relativa alla quasi totale disaffezione studentesca è vera o è manipolata? Sono solo una minoranza coloro che scendono in piazza per devastare le città, come orde barbariche fuoriuscite da un centro sociale? Li chiamano “antagonisti”, che potrebbe sembrare un termine eccessivamente benevolo, agli occhi di chi ha una differente indole ribelle e lo spirito legionario, a casa legge i libri di “Passaggio al Bosco”, studia quanto basta, sa divertirsi con la sua comunità, contesta in maniera ordinata, combina qualche marachella perché è vivace, ma non fa il bulletto coi soldi di papà, rispetta le sue amiche, accetta, senza vergogna, di essere nato bianco, in una famiglia tendenzialmente cattolica, è etero e ascolta, spesso una musica veramente alternativa, che gli parla di onore e fedeltà.
Ora, è vero che probabilmente quei teppisti, rossi per emulazione, che è sinonimo di omologazione, sono in realtà “anarco – indifferenti”, mezzi rapper, spesso in disagio sociale, con jeans lerci, un po’ impasticcati e un po’ bevuti, tra una canna vendutagli dai sodali clandestini dei giardinetti vicino casa, che vivono per sballarsi nelle peggiori bettole di periferia o, alcuni, si mimetizzano nei locali più alla moda della Milano bene, antifascisti perché fa “figo” far vedere che si deve odiare qualcuno per poi scappare in montagna…pardon, dalla mamma…
In zucca idee non ce ne sono o sono molto confuse. Sì, perché il nero, per questi figli dei tempi, va tollerato solo se viene dall’Africa, mentre se è nero per credo politico, allora è giusto sprangarlo, mimando i gesti eversivi delle Brigate Rosse, che non hanno letto né conosciuto. Ebbene sì, sono due minoranze, una creativa e l’altra disadattata. Stavolta il mainstream ha ragione. Secondo Ipsos alle ultime elezioni politiche del 2022 i ragazzi tra i 18 e i 34 anni hanno votato il Pd come primo partito, seguito dal Movimento 5 Stelle, ma nei flussi elettorali, appare giusta la previsione attorno al  42,7% che ha dichiarato di essere indeciso o di astenersi dal voto. Un’era geologica rispetto alle percentuali bulgare della DC negli anni Sessanta.
 
Ecco il vero motivo, per cui, a molti analisti i giovani appaiono dimenticati dalla politica. Semplice, perché loro l’hanno lasciata ed essa li lascia soli, ma non se ne rendono conto neanche i genitori, che chiamano boomers con una connotazione non del tutto idilliaca, quanto ad astuzia.
 
In USA, ci racconta Fox News, le cose stanno andando diversamente.
Nel West Palm Beach, in Florida, il presidente eletto Trump si è rivolto ai podcast, durante il ciclo elettorale del 2024, raccogliendo sostegno in particolare tra i giovani che hanno avuto una tendenza a destra negli ultimi anni, e hanno contribuito a far conquistare la grande vittoria a Trump.

“Voglio ringraziare alcune persone molto velocemente”, ha dichiarato il CEO dell’UFC Dana White dal podio della notte delle elezioni dopo la vittoria di Trump, ringraziando un elenco di podcaster che hanno parlato con Trump durante la campagna elettorale. “Voglio ringraziare i Nelk Boys, Aidan Ross, Theo Von, Boston, Bussin with the Boys e, ultimo ma non meno importante, il potente Joe Rogan”.

L’intervista a Nelk Boys ha toccato il gioco del golf di Trump, le sue canzoni preferite, come “YMCA” e “Hold on I’m Coming”, da ascoltare durante la campagna elettorale, nonché i suoi pensieri sulla gestione del COVID e della Russia da parte dell’amministrazione Biden. “Se pubblichi tutta questa intervista, vediamo cosa succede quando Instagram, Facebook, Twitter e tutti gli altri la rimuoveranno”, ha scherzato Trump durante il podcast, solo per vedere l’intervista in seguito ritirata da YouTube, scatenando una tempesta di proteste.

“Che fine ha fatto la libertà di parola nel nostro Paese? Incredibilmente, ma non sorprendentemente, i lunatici della Big Tech hanno rimosso la mia intervista con i famosissimi NELK Boys in modo che nessuno possa guardarla o in alcun modo ascoltarla”, ha detto il 45° presidente in una dichiarazione rilasciata dal suo Save America PAC all’epoca.
Andando avanti fino al 2024, Trump si è unito di nuovo ai Nelk Boys e a una serie di altri podcast mentre lavorava per raccogliere consensi tra i giovani uomini, tra cui avvicinare Joe Rogan, che conduce il podcast più popolare negli Stati Uniti, con 14,5 milioni di follower solo su Spotify e ha sostenuto Trump, solo un giorno prima delle elezioni!

“Fare un post su Instagram o fare un tweet, è fantastico”, ha detto Kyle Forgeard, uno dei Nelk Boys, in un video promozionale ad agosto, ha riportato il Wall Street Journal. “Ma ognuno di voi deve registrarsi per votare e deve far sentire la propria voce. Non siate pigri, fate arrivare la vostra scheda per posta, fate tutto quello che dovete fare, pianificate di conseguenza”.

Con un budget di circa 20 milioni di $, Send the Vote ha piazzato acquisti pubblicitari mirati a 1,1 milioni di elettori maschi inattivi e registrati di età compresa tra 18 e 34 anni per votare. Gli annunci hanno raggiunto più di 35 milioni di persone, ha appreso Fox News Digital, mentre innumerevoli altri hanno visto gli annunci tramite gli account social media dei Nelk Boys.

SendTheVote.com ha visto più di 2 milioni di visitatori, mentre 210.000 elettori che per la prima volta hanno visto gli annunci e successivamente hanno votato e 110.000 persone che hanno visitato il sito, hanno chiesto di ricordare loro di votare.

Send the Vote ha raggiunto più di 140 milioni di persone tramite influencer, quasi 1 milione tramite contenuti in streaming e quasi 7 milioni di persone tramite podcast in particolare, ha appreso Fox Digital. Gli annunci di Send the Vote sono stati pubblicati su altri podcast molto popolari, tra cui gli show comici KillTony, Theo Von, Tim Dillon, così come il podcast sportivo “BS with Jake Paul”, così come il podcast “Talk Tuah” della celebrità virale di TikTok Hailey Welch.

Send the Vote ha lanciato eventi tailgate durante la partita Penn State contro Wisconsin a ottobre, che hanno attirato i giovani elettori in due dei principali stati in bilico. I volontari hanno bussato alle porte delle confraternite e hanno tenuto un concerto per la registrazione degli elettori ad Atlanta con il rapper pro-Trump Waka Flocka Flame.

“Troppe persone nel nostro Paese hanno la sensazione che la loro voce non conti e che le barriere per apportare un vero cambiamento siano troppo grandi da superare. L’obiettivo di Send the Vote era quello di abbattere queste barriere e ricordare al nostro pubblico che postare sui social media non conta come un voto e che è necessario presentarsi fisicamente per votare. Stanco di quanto costano le cose? Vai a votare. Stanco di guerre inutili? Vai a votare: non è così difficile come lo fanno sembrare.” – John Shahidi, co-fondatore di “Full Send” ha detto a Fox News Digital.

Trump che si è affidato ai podcast in questo ciclo elettorale, al contrario delle interviste sui media tradizionali, ha dato i suoi frutti tra gli uomini della Generazione Z e i millennial. Il sondaggio Fox News Voter Survey pubblicato all’inizio di questo mese ha rilevato che gli uomini di età compresa tra 18 e 44 anni hanno sostenuto Trump al 53% rispetto al 45% della vicepresidente Kamala Harris.

Per tornare a parlare ai giovani occorre comunicare come l’anziano Trump, andando tra loro, capendo il loro mondo, le loro necessità, perché se non lo fa, anche la politica europea ed italiana morirà nei Palazzi, in un mondo ovattato e dorato che non è quello reale.

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1 commento

  • Étienne ha detto:

    Non solo. Si deve avere il coraggio di difendere un punto di vista realmente alternativo. Difenderlo sia da un punto di vista politico che culturale. Vedere in televisione, nei vari salotti, quelli “di destra” pensare e vivere come quelli “di sinistra” (per quel che valgono ancora queste definizioni) è sconfortante e allontana dalla politica. La gente si avvicina alla politica e torna a votare solo se percepisce che qualcosa può davvero cambiare, che il gioco non è finto. E due attentati a Trump almeno mostrano che il gioco lì non era finto.

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