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Parlando alla comunità accademica del Pontificio Istituto Giovanni Paolo II, Bergoglio spiega – come riporta Avvenire – che il sacramento del matrimonio esiste ancora (bontà sua), ma, suvvia, in fondo se ne può anche fare a meno.
E ’l frate: «Io udì già dire a Bologna
del diavol vizi assai, tra ’ quali udì
ch’elli è bugiardo, e padre di menzogna».
(Divina Commedia – Inferno – Canto XXIII)
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“Avvenire” è una roba seria, è il giornale dei Vescovi italiani, e quindi si può star certi che riporta con fedeltà quanto dice Bergoglio, ben noto CEO di Santa Marta.
Leggiamo quindi su: https://www.avvenire.it/famiglia/pagine/divorziati-risposati-conviventi-la-chiesa-apre-la-porta-a-tutti le ultime – per ora – sparate di un uomo a cui forse si può ormai perdonare tutto, visto che “Senectus ipsa est morbus”, ma che rischia sempre di trascinare all’inferno chi, per un malinteso dovere di obbedienza, lo prenda sul serio.
Allora, voi tutti, noi tutti, crediamo, ci hanno sempre insegnato, che la famiglia, la vera famiglia, è l’unione feconda di un uomo e una donna, assistita dalla Grazia del Sacramento del matrimonio. Tutto il resto, piaccia o non piaccia, non è famiglia, intesa in senso pieno e corretto.
Sappiamo bene come, nello sfascio generale in cui viviamo, ormai gran parte delle coppie si limitano a convivere e sappiamo quanto siano diffuse anche le seconde nozze, le terze nozze e così via, visto che il divorzio è stato reso via via sempre più facile e anche economico.
Nessuno nega che anche in queste coppie irregolari possano esserci buoni sentimenti e un esempio davvero grande ed edificante lo abbiamo avuto in questi giorni, con quella madre che ha coscientemente scelto di morire, rinunciando alle cure contro il cancro, che avrebbero potuto essere letali per il figlio che portava nel suo grembo. Quella mamma non era sposata, ma di fronte a un atto di amore così grande, così totale, possiamo solo ringraziare il Signore e pregare con tutto il cuore per quella mamma eroica. Che non era sposata.
Ma se in qualsiasi situazione il Signore può far sorgere la sua luce, ciò non toglie che il sacramento del matrimonio esista e che sia l’unica condizione di Grazia in cui possono vivere un uomo e una donna.
Tutto il resto, è diverso. È zoppo, è un rapporto estremamente a rischio (e infatti separazioni e divorzi non si contano) proprio perché manca quella Grazia santificante che aiuta gli sposi a vivere insieme la loro umana avventura, che non è sempre fatta solo della passione dei primi tempi, della tenerezza, ma è fatta anche delle difficoltà, delle debolezze, delle malattie, delle tentazioni.
Ma gli sposi cristiani, se realmente chiedono al Signore l’aiuto nella quotidianità, sapranno essere uniti “finché morte non li separi”.
Cos’è ciò che chiamiamo “amore”? Una melensaggine da film? Una passione dei sensi? Tutte cose destinate ad estinguersi da sole. È piuttosto l’impegno serio e cosciente, preso reciprocamente tra sposi, e assistito dalla Grazia del sacramento.
E allora, solo chi non ha Fede può dire che …“La logica dell’integrazione pastorale è la chiave dell’accompagnamento per quanti convivono rinviando indefinitamente il loro impegno coniugale e per le persone divorziate e risposate”. “Sono battezzati, sono fratelli e sorelle; lo Spirito Santo riversa in loro doni e carismi per il bene di tutti”, dice citando Amoris Laetitia: “La loro presenza nella Chiesa testimonia la volontà di perseverare nella fede, malgrado le ferite di esperienze dolorose”.
Se “Spirito Santo riversa in loro doni e carismi per il bene di tutti”, a che serve più il sacramento del matrimonio?
Quali doni? Quali carismi?
E sulla torta non manca la ciliegina (avvelenata): “E invita (Bergoglio) a guardarsi dal fariseismo di chi si considera superiore perché ha la fortuna di vivere in una situazione regolare”…
Insomma, vivere una situazione “regolare”, ovvero conforme alla Fede e alla morale cattolica, è una “fortuna”, non è la scelta cosciente di chi affida al Signore la sua vita coniugale e di fronte a Lui si impegna verso il/la coniuge.
Eh, già, perché la Chiesa (ma che “Chiesa” è?) “spalanca la porta a tutti, tutti, tutti”. Peccato che ometta di dire a questi tutti tutti tutti qual è la via della perfezione cristiana. Aprendo così a tutti tutti tutti la simpatica prospettiva di finire all’inferno.
E forse ci siamo sbagliati nel titolo. Bisogna togliere il punto interrogativo. È ben chiaro per chi lavora Bergoglio, chi è il suo padrone.
Dio ci salvi
Ad occhio e croce, non essendo Cattolico, ritengo lavori ” in nero ” per qualcun altro……
Il dramma dei fedeli infatti non è compreso da coloro che si ostinano a chiamare pontefice uno che non può esserlo.
Se anche fosse stato eletto regolarmente, Bergoglio dice e fa cose alle quali un vero credente in Cristo non può e non deve obbedire.
Ma allora, se io non posso , in coscienza, condividere quanto va blaterando costui, peraltro con malcelata arroganza, perche evifentemente contrario al Vangelo, mi riesce difficile immaginarlo dolce Cristo in terra, successore di San Pietro e Padre dei padri.
Tutti i discorsi: dell’una cum, della validità o invalidità della rinuncia di Benedetto, della validità o invalidità del Conclave che lo ha eletto ecc ecc perdono vigore davanti alla paralisi della coscienza di molti cattolici.
Questo uomo vestito di bianco che sta in San Pietro non si può seguire.
Lo segue chi vive nel peccato da impenitente e chi è analfabeta della Fede cattolica apostolica romana, cioè molti, dato che da settant’anni si catechizza alla maniera degli Olandesi.
Chi ha la possibilità faccia una inchiesta…
Sarei felice di essere smentita.
E che diciamo in merito all’ infallibilità papale?
L’infallibilità papale è proprio una delle ragioni per cui Bergoglio non è papa. Quando Benedetto annunciò che sarebbe rimasto Papa Emerito commise un errore madornale (oppure a seconda dei gusti, una scaltra mossa), che ovviamente inficiò il successivo conclave e l’elezione di Berg, risultante un impostore. Non ci possono essere due papi… A chi dei due infatti andrebbe l’infallibilità? Al vescovo di Roma o all’Emerito, pur sempre Papa? La risposta è semplice: a quello eletto per primo, ovvero l’Emerito e non all’impostore.
Tanto per cambiare (ma da Bergoglio non ci si può attendere altro) la Sacra Scrittura viene “opportunamente” manipolata per poterla impiegare a proprio uso e consumo, inserendovi significati che non vi sono per nulla, strumentalizzandola per renderla funzionale a sostenere una menzogna; la parabola degli invitati alle nozze viene stravolta per sostenere una falsità: si salvano tutti; questo uso falso di questa parabola l’ho trovato anche da parte del mio parroco, ed è veramente vergognoso; in fondo il giochetto è molto facile, oltre che efficace: basta raccontare solo la prima parte della parabola ed omettere la parte finale, dove si dice chiaramente che vi fu anche chi dalle nozze venne sbattuto fuori, evidentemente perchè era riuscito ad inserirvisi senza aver nessun titolo per esservi accolto, perchè non meritava di esservi accolto, dal che si dovrebbe quindi dedurre che non è affatto vero che tutti si salvano. Ma forse, Bergoglio e il mio parroco, a chi facesse notare loro questa evidente incongruenza tra la parabola e la loro interpretazione della stessa, risponderebbero che il “poveraccio” dopo essere stato cacciato andò a cambiarsi di abito e venne riammesso con tante scuse per la scarsa inclusività con la quale era stato in precedenza trattato. Niente da dire, Bergoglio e questi preti progressisti in fatto di accoglienza danno dei punti anche al Padreterno…
Per recuperare la figura e il carisma del Santo Padre, sarà necessario demitizzare Bergoglio. Non sarà facile, tenuto conto della schiera di seguaci che si è creato.
Ma anche lui stia attento: Bergoglio, ocio la ranza, sbassa ‘l co!!!!! ( Traduzione per gli italiani : Bergoglio, attento alla falce, abbassa la testa ! )
Stimatissimo Dr. Deotto,
lei argomenta sapientemente riferendosi al signor Jorge Mario Bergoglio, non nominandolo né don, né vescovo, né cardinale, né papa.
Avvenire tuttavia lo ritiene il Papa della Chiesa Cattolica.
Delle due l’una: se è il Papa ci vuole rispetto, chiamandolo con il suo nome (Papa Francesco o Santo Padre). Se invece egli non fosse il Papa è straordinariamente importante e necessario stabilirlo.
Con mia moglie abbiamo smesso da più lustri ogni collaborazione ai corsi per fidanzati e alla pastorale familiare della parrocchia dopo Amoris laetitia.
Dopo le ultime bordate debordanti di note dichiarazioni dopo il Matrimonio sono diventati inutili il Battesimo e la Confessione. Mi taccio sulla considerazione per l’Eucaristia, sia nella Santa Messa che al di fuori.
Il problema però è questo: può un Papa dire, fare e volere questo? Mi vien da dire di no.
Ma (ammesso e non concesso che sia un sacerdote) Bergoglio è legittimamente Papa?
Non è una questione da poco: perchè dov’è non ci si è messo lui, ma ce l’hanno messo. Chi?
Gli stessi che potrebbero levarselo di torno, ma dicendolo Papa e facendo valere le sue nomine, specie quelle cardinalizie dei concistori post 2013?
Occhio perchè la fregatura sarebbe molto più grande.
Quindi, almeno lei, prenda posizione accanto a Padre Farè e don Cornet. Facciamo davvero pulizia.
Bergoglio non è il centro del problema e del guasto.
E’ la spia che lampeggia. Questo sì.
A mio parere, un posto rilevante riguardo a Bergoglio che non è papa va riconosciuto a don Minutella che, se non sbaglio, è stato il primo a sostenerlo, indipendentemente dal giornalista Cionci di cui, anzi, ha determinato il successo (?) del famoso quanto inutile “Codice Ratzinger”, e da cui è stato malamente tradito. Il padre Farè e don Cornet (e non solo) viaggiano sulla scia di don Minutella.
Caro Nippo,
la “cultura” woke, imperante anche nello Stivale, va impedendo alle masse ogni ricordo storico…salvo quello del
tifo contrapposto tra Coppi e Bartali e Callas Tebaldi. Come vedi è il “tifo” genetico il vincitore eterno .
Oramai è chiaro a tutti che Bergoglio è il Vicario di satana e capo della sua “chiesa” che, travestito da “papa” porta avanti fedelmente il suo mandato di distruggere Cristo e il Suo Corpo mistico che sono le anime.
Ma a noi CRISTIANI, oggi più che mai, spetta il compito di 🙏 pregare L’IMMACOLATA Vergine di Guadalupe, Madre di Dio, affinché infonda il CORAGGIO ai Card. Sarah, Burke, Zen e ad altri, di proclamarsi di S. ROMANA CHIESA, RICONOSCENDO IL LEGITTIMO ULTIMO PONTEFICE ROMANO BENEDETTO XVI che mai ha abdicato dichiarando ufficialmente:
🔥VERE PAPA MORTUUS EST❗
Perché solo così si può liberare la Chiesa dall’attuale impostura. (Leone XIII – Satis Cognitum)
La Madonna LO HA PROMESSO ai Sacerdoti Suoi figli prediletti il 5-12-1994 dal Santuario della VERGINE di GUADALUPE in MESSICO:
🌹SIETE LA PUPILLA DEI MIEI OCCHI…
[…] perché siete semplici, poveri, umili e così mi amate con tutto il candore del vostro cuore di bimbi.
Hai visto, mio piccolo figlio, con quanto entusiasmo sono amata, pregata e glorificata da tutti
questi miei figli messicani.
🌟PER QUESTO DA “QUI” INCOMINCERÀ LA MIA GRANDE VITTORIA CONTRO TUTTE LE FORZE MASSONICHE E
SATANICHE, per il più grande TRIONFO di mio figlio GESÙ.
…
Con tutto il mio amore di Mamma, da voi consolata e glorificata, VI benedico nel Nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo».
🙏 Preghiamo l’Immacolata Vergine di Guadalupe, affinché infonda il CORAGGIO ai Card. Sarah, Burke, Zen e ad altri, di proclamarsi di S. ROMANA CHIESA, RICONOSCENDO IL LEGITTIMO ULTIMO PONTEFICE BENEDETTO XVI che mai ha abdicato dichiarando ufficialmente:
🔥VERE PAPA MORTUUS EST❗
Solo così si può liberare la Chiesa dall’attuale impostura.
La Madonna LO HA PROMESSO ai Sacerdoti Suoi figli prediletti il 5-12-1994 dal Santuario della VERGINE di GUADALUPE in MESSICO:
🌹SIETE LA PUPILLA DEI MIEI OCCHI…
[…] perché siete semplici, poveri, umili e così mi amate con tutto il candore del vostro cuore di bimbi.
Hai visto, mio piccolo figlio, con quanto entusiasmo sono amata, pregata e glorificata da tutti
questi miei figli messicani.
🌟PER QUESTO DA “QUI” INCOMINCERÀ LA MIA GRANDE VITTORIA CONTRO TUTTE LE FORZE MASSONICHE E
SATANICHE, per il più grande TRIONFO di mio figlio GESÙ.
…
Con tutto il mio amore di Mamma, da voi consolata e glorificata, VI benedico nel Nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo».