Samizdat dal Paesello. Come in Ucraina l’Occidente Ha Torto. Stiamo Confessati. Giovanni Lazzaretti.

26 Novembre 2024 Pubblicato da 2 Commenti

24 novembre 2024, Cristo Re

25 novembre 2024, Santa Caterina d’Alessandria

 

Samizdat dal paesello

Stiamo confessati

 

PRIVACY DEI DATI & DISTRUZIONE DELLE VITE

Scuola materna. Corso obbligatorio sulla privacy. Anche per la cuoca, che tiene esposto in cucina il menu per i celiaci o per qualche allergia. Timbro, firma, autorizzo la spesa per il corso. Che altro vuoi fare? È obbligatorio.

Alla privacy, come a ogni incombenza burocratica, ci si rassegna, come se fosse un dato di natura. Valanghe di carta che nessuno legge, dove si mette ACCONSENTO per rassegnata abitudine, perché le rare volte in cui si mette NON ACCONSENTO non ci si becca mai.

I nostri dati sono ovunque, il mondo informatico sa tutto di noi, e noi ci affanniamo a “proteggere” il nulla. Ho appena cancellato 12 rilanci pubblicitari di roba che certamente non ho autorizzato, ma il mio indirizzo ce l’hanno in memoria ugualmente.

E se anche un uomo normale ritenesse che qualcuno ha violato i suoi dati, difficilmente avrebbe la forza, il tempo, i soldi, per muovere causa a qualcuno. Fare causa è roba da ricchi.

Le élite burocratiche d’occidente hanno molto a cuore i nostri dati, fino a torturarci per “proteggerli”. Al contempo ci stanno guidando verso la guerra nucleare senza nemmeno chiedere il nostro parere.

Protezione dei dati & distruzione delle nostre vite.

 

RIASSUNTINO DA TENERE SEMPRE PRESENTE

Riassuntino da tenere sempre presente: Putin non è Hitler.

  • La dissoluzione dell’URSS con la trasformazione delle divisioni amministrative in Stati indipendenti è una grave colpa. Colpa occidentale, anche se non troverete mai la classica “pistola fumante” a dimostrarlo. Smembrare imperi e Stati è un’arte occidentale tipica di tutto il secolo scorso. Adesso vogliamo anche smembrare la Federazione Russa.
  • Dal 1991 al 2004 l’occidente si installa in Ucraina.
  • Nel 2004 vince le elezioni il candidato filorusso, ma accuse di brogli e rivoluzione “arancione” rimettono “in ordine” le cose in senso occidentale.
  • Nel 2010 nuove elezioni, stavolta monitorate dall’esterno. Rivince il candidato filorusso. Bisogna rassegnarsi: l’Ucraina è divisa in due, e la maggioranza è filorussa.
  • Nel 2013 il presidente filorusso democraticamente eletto desidera portare l’Ucraina nell’orbita russa. Infatti i finanziamenti russi sono un gioiello(7)rispetto ai prestiti stile Fondo Monetario Internazionale.
  • Non sia mai che ciò avvenga. Colpo di Stato di Maidan, il presidente Yanukovich deve tagliare la corda, la Crimea fa in tempo a salvarsi votando il proprio ritorno alla Russia, il Donbass non fa in tempo. Inizia la guerra del Donbass, 8 anni. L’esercito dello Stato ucraino va a pestare i propri cittadini, cittadini ai quali aveva già leso i diritti cacciando il presidente legittimo con un colpo di Stato.
  • Gli accordi di Minsk I e Minsk II, che dovrebbero pacificare la situazione nel Donbass, sono una farsa. Dichiarazioni di principio, carta straccia nella realtà. La Merkel dirà esplicitamente che gli accordi servirono solo a tirare le cose in lungo, per avere il tempo di armare l’Ucraina.
  • Dopo 8 anni di attesa, e constatata la possibilità di un ingresso dell’Ucraina nella NATO (manovre congiunte Lituania – Polonia – Ucraina – USA su suolo ucraino), Putin fa partire la “operazione speciale” in Donbass, che diventa la guerra attuale.
  • La guerra poteva finire in poco tempo: Putin aveva semplicemente attuato “manu militari” gli accordi di Minsk disattesi. L’occidente (britannici in primis; hanno sempre in mente il “Grande Gioco” ottocentesco) ha fatto di tutto perché l’accordo di pace non avvenisse.

Questi 9 punti sono solo un riassuntino, per i dettagli potete rivedere gli articoli del passato.

In estrema sintesi.

  • Nella vicenda ucraina l’occidente ha certamente torto ed è certamente colpevole.
  • È possibile che anche Putin sia colpevole, la “operazione speciale” non era un obbligo. Ma il giudizio su Putin non può certo venire dall’occidente colpevole. Può venire solo da un’istanza alta e innocente. (Da Dio, in ultima analisi.)

L’occidente, certamente colpevole, fa come tutti i colpevoli che non riescono a vincere sul campo: si incarognisce. Alza continuamente l’asticella, portandoci un passo alla volta verso la guerra nucleare.

E così da una parte facciamo i corsi per tutelare la privacy del nulla, mentre non facciamo nulla per tutelare una cosa un po’ più importante: le nostre vite di famiglie normali e di uomini normali.

Moriremo, ma i nostri dati saranno tutelati.

 

LE CATASTROFI NON DANNO PREAVVISO. STIAMO CONFESSATI

«Come avvenne al tempo di Noè, così sarà nei giorni del Figlio dell’uomo: mangiavano, bevevano, si ammogliavano e si maritavano, fino al giorno in cui Noè entrò nell’arca e venne il diluvio e li fece perire tutti. Come avvenne anche al tempo di Lot: mangiavano, bevevano, compravano, vendevano, piantavano, costruivano; ma nel giorno in cui Lot uscì da Sodoma piovve fuoco e zolfo dal cielo e li fece perire tutti. Così sarà nel giorno in cui il Figlio dell’uomo si rivelerà.»

Non voglio parlare della fine dei tempi, ci mancherebbe. Voglio solo ricordare che le vere catastrofi non danno preavviso.

(Se danno preavviso, sono catastrofi artificiali costruite dagli uomini, false come l’inesistente emergenza climatica oppure vere come le emergenze sanitarie create con virus da laboratorio e preannunciate con frasi del tipo «ci sarà una nuova pandemia ancor più terribile».)

Non mettiamo la testa sotto la sabbia dicendo che “non può accadere”. A Hiroshima e Nagasaki è già accaduto. E anche se fossero bombardamenti “ordinari” non è che ci sia da far festa: chiedere a Dresda per le vicende del passato, o a Gaza per le vicende attuali.

Di fronte quindi a una catastrofe nucleare impostata, possibile, e incerta nei tempi cerchiamo di non fare come gli abitanti di Sodoma. Cerchiamo di arrivare all’evento in Grazia di Dio. I confessori esistono ancora, non preoccupatevi se sono o non sono di sana dottrina; l’importante è che possano dire con autorità

«Dio, Padre di misericordia, che ha riconciliato a sé il mondo nella morte e risurrezione del suo Figlio, e ha effuso lo Spirito Santo per la remissione dei peccati, ti conceda, mediante il ministero della Chiesa, il perdono e la pace. E io ti assolvo dai tuoi peccati nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo.»

Nell’impossibilità di agire direttamente sulle menti malate dei nostri capi, cerchiamo almeno di stare pronti, affinché l’evento non ci sorprenda come un ladro.

Stiamo confessati.

 

DON ALFREDO

In realtà c’è anche la possibilità di agire sulle menti malate dei nostri capi (malate perché, non avendo più nozione di diritto naturale, non hanno alcuna luce che li guidi nelle loro azioni).

Il 23 marzo 2024 c’è stata a San Martino in Rio una conferenza di don Alfredo. Di monsignor Alfredo Abbondi, per essere precisi. Chi è costui?

Me lo chiedevo anch’io nel gennaio 2012. Eravamo al pellegrinaggio romano, quello “classico”(1) dal 3 al 6 gennaio che ho citato più volte negli articoli. Chi ha partecipato ai nostri pellegrinaggi romani sa che di tempo libero sostanzialmente non ce n’è.

Eppure nel 2012 mi capitò di infilare due incontri imprevisti tra la visita del mattino e la visita del pomeriggio.

Alle 12.30 visita(2) a Enrichetta Beltrame Quattrocchi, figlia dei santi coniugi Beltrame Quattrocchi, che spero diventi presto la beata Enrichetta.

A seguire un secondo incontro(3), con don Alfredo. Persona che, secondo l’amica Chiara, dovevamo assolutamente conoscere.

Piacevole a tavola, ma anche spiccio: «Vediamo se ne vale la pena», disse più o meno durante il pranzo. Insomma, “astenersi perditempo”.

«Si aprono nuove vie», scrissi in un diario di quei giorni. Non c’è dubbio che, da allora, si sono aperte nuove vie, anche se don Alfredo vorrebbe che se ne aprissero di più.

È uno dei rari preti che capiscono di moneta, o di nOmismatica per essere più precisi. È anche uno che applica alla lettera una frase sgradevole di Gesù: «Prestate senza sperarne nulla».

Lo conoscemmo come funzionario Vaticano(4), lo ritroviamo oggi nella veste insolita di predicatore itinerante.

 

LA CONFERENZA DEL 23 MARZO 2024

Cosa venne a dire a San Martino in Rio il 23 marzo 2024?

Non posso riassumere, pesco solo qualche punto.

Primo punto.

«Coloro i quali sono considerati i governanti delle nazioni dominano su di esse e i loro capi le opprimono» (Vangelo di Marco 10, 42).

Se pensate che questa frase non riguardi i regimi democratici, faccio un sommario elenco di oppressioni.

  • IL DEBITO. I governanti vogliono far credere che il debito sia la misura di un popolo che vive al di sopra delle proprie possibilità. Niente di più falso. Il debito pubblico italiano è esclusivamente la somma degli interessi passivi cumulati da quando il debito venne affidato ai cosiddetti “mercati”. Una sorta di “tangente” che il popolo paga alla finanza internazionale.
  • L’ABORTO. L’aborto è oppressione tout court, ma lo è in forma estrema quando viene scritto nella Costituzione di uno Stato, indicandolo quindi come diritto fondativo di una nazione.
  • L’IDEOLOGIA GENDER. In Irlanda un insegnante è andato in galera per essersi rifiutato di usare un pronome neutro con uno studente. Anticipazione di ciò che può accadere ovunque (noi, per ora, abbiamo scampato il ddl Zan et similia, ma ci riproveranno).
  • L’IDEOLOGIA GREEN. Dover adeguare la propria casa ai dettami di un’ideologia, senza nemmeno avere i soldi a disposizione, è oppressione. Oppressione sul bene primario della casa.
  • IL COVID. Spero che sia ancora presente alle nostre menti cosa abbiamo dovuto patire sotto il covid. Dalle cure vietate, alla perdita del lavoro, alle piccole ditte rovinate, alle Messe negate. Oppressione.

Secondo punto

La paura è una delle porte fondamentali che permette al Male di entrare in noi e di operare.

Il sistema crea l’evento che deve terrorizzarci, il sistema lo amplifica attraverso i media, il sistema propone le soluzioni. Soluzioni che, guarda caso, sono sempre di costo enorme. Per impoverire gli uomini fino a farli morire di povertà.

La paura per il clima, la paura per l’energia, la paura sanitaria, la paura di Putin, la paura di tutto.

Terzo punto

C’è un antidoto alla paura. L’antidoto è l’abbandono. Gesù ha già vinto il Male. Noi dobbiamo lasciare vincere Gesù nei nostri cuori, adeguando il nostro pensiero alla volontà del Padre, e pregare.

 

NON FATE QUEL CHE DICO. PERO’ TENETELO IN SERIA CONSIDERAZIONE

Una frase che don Alfredo ripete spesso è questa.

«Non fate quel che dico. Però tenetelo in seria considerazione».

Si sente sicuro delle idee che esprime, perché normalmente le partorisce pregando.

Ma al contempo è consapevole che la preghiera di un uomo non è mai perfetta, per cui l’idea partorita è sempre “perfettibile”, facendola passare al vaglio di chi la riceve nelle orecchie e che dovrebbe poi metterla in pratica.

L’importante è che l’ascoltatore storni la mente dalle “immagini NO” che arrivano istintivamente quando si sente un’idea nuova. Le idee sono sempre un po’ irritanti.

Prendiamo nota del quarto punto.

Un’idea di don Alfredo ha buone probabilità di essere una buona idea. Da non cestinare.

 

UNA DI QUELLE IDEE

Ecco una di quelle idee, del maggio scorso.

***

Caro Amico, da Tarvisio inizia domani “Madonna mia, pensaci tu”. Un Rosario per la pace.

È proposto a tutti di organizzare iniziative simili ovunque.

  • Luogo pubblico.
  • Rosario “secco”: niente prediche e lunghe appendici.
  • Striscione (bastano due fotocopie in A3 incollate di seguito) con le prime due righe dell’articolo 11 della Costituzione italiana: «L’Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali».

I nostri governanti intraprendono la strada della guerra come non potessero esserci altre soluzioni più giuste, e passano sopra le Costituzioni, ignorando l’opposizione di tanta gente che desidera la pace.

Come ci insegna la Madre del nostro Signore, dobbiamo pregare perché lo Spirito Santo apra le menti di chi ci governa e faccia spirare il Suo Spirito nel nostro tempo.

Chiederemo alla Regina dei popoli, che ha visto le nostre tre etnie(5) imparare a vivere in pace, di aiutarci a superare questa devastazione.

***

Tutto qui?

La soluzione sarebbe un Rosario?

Rileggete, e non è così facile come sembra.

  • Iniziativa ripetuta.
  • Luogo pubblico.
  • Striscione che ricorda il ripudio della guerra nella Costituzione italiana.
  • Rosario essenzialmente “politico”.

Memore che le idee di don Alfredo vanno tenute in seria considerazione, mi sono interrogato se era fattibile anche da noi. Fattibile PER ME, intendo. Ne ho visto tutta la fatica, il che significa l’alta probabilità di iniziare e di fallire. Così ho cercato di estrarne l’essenza.

  • Ogni giorno recitare la “decina della Pace”. La recitavo con mia suocera, mia suocera è morta, continuo quotidianamente.
  • Abbinare alla decina la preghiera di San Giovanni Paolo II per la pace(6). Scritta per la “guerricciola” del Golfo 1991 (40 giorni, 20.000 morti; niente rispetto alle porcherie che vennero fuori successivamente), è stata una preghiera profetica per le guerre future gestite dal mondo “unipolare”.
  • Proporre di concludere con la preghiera di San Giovanni Paolo II ogni Rosario recitato in gruppo.
  • Rendere pubblica l’iniziativa. Come? Con questo articolo, ad esempio.

Chi vuole prendersi l’impegno pubblico (decina quotidiana per la pace + preghiera di San Giovanni Paolo II), mi scriva e lo inserisco in un file excel. Anche fossimo quattro gatti, va bene lo stesso.

 

COSA DISSE GIOVANNI PAOLO II PRIMA DI QUELLA PREGHIERA

La preghiera di San Giovanni Paolo II per la pace la trovate preceduta da un breve discorso.

https://www.vatican.va/content/john-paul-ii/it/speeches/1991/february/documents/hf_jp-ii_spe_19910202_preghiera-pace.html

Fratelli e sorelle,

il cuore di tutti noi è colmo di dolore per la guerra in corso nella regione del Golfo, da cui di giorno in giorno ci giungono notizie sempre più preoccupanti, per il numero di combattenti e la quantità di armi impiegate, come anche per il coinvolgimento nel conflitto di intere popolazioni civili.

Il tutto è reso ancora più angoscioso dal fatto che questo sconsolante quadro rischia di estendersi nel tempo e nello spazio, in modo tragico e con conseguenze incalcolabili.

Come uomini e come cristiani, non dobbiamo abituarci all’idea che tutto ciò sia ineluttabile e al nostro animo non deve essere permesso di cedere alla tentazione dell’indifferenza e della rassegnazione fatalistica, quasi che gli uomini non possano non essere coinvolti nella spirale della guerra.

Come credenti nel Dio di misericordia e nel Suo Figlio Gesù, morto e risorto per la salvezza di tutti, non possiamo perdere la speranza che la grande sofferenza, che sta colpendo così vaste porzioni dell’umanità, abbia quanto prima a terminare.

Per raggiungere questo fine, abbiamo a nostra disposizione in primo luogo la preghiera, strumento umile ma, se nutrito di fede sincera e intensa, più forte di ogni arma e di ogni calcolo umano.

Affidiamo a Dio il nostro profondo dolore, insieme con la nostra speranza più viva.

Invochiamo la luce divina per coloro che, negli ambiti internazionali, continuano a ricercare cammini di pace, sforzandosi di mettere fine alla guerra e hanno la ferma volontà di trovare, pacificamente e con desiderio di giustizia, adeguate soluzioni ai vari problemi del Medio Oriente.

Chiediamo al Signore che illumini i responsabili delle parti in causa nel conflitto, affinché trovino il coraggio di abbandonare il cammino del confronto bellico, e di affidarsi, con sincerità, al negoziato, al dialogo e alla collaborazione.

Imploriamo il conforto divino per tutti quelli che soffrono a motivo della guerra e delle gravi situazioni di ingiustizia e di insicurezza non ancora sanate nella regione mediorientale.

In questo fiducioso ricorso alla misericordia divina, esorto tutti a sentirsi in sintonia con gli altri credenti, soprattutto con quelle popolazioni di fede ebraica, cristiana e musulmana, che sono più colpite da questa guerra.

Recitando il Rosario e meditando i Misteri di Cristo, deponiamo il nostro dolore, le nostre preoccupazioni e le nostre speranze nel Cuore Immacolato di Maria, nostra Madre.

 

È DAVVERO ORA

È ora?

È davvero ora.

Ricordiamolo. I nostri capi sono i nostri oppressori, non i nostri benefattori. Non sanno nulla di diritto naturale e quindi non hanno alcuna autorità legittima su di noi. Li accettiamo come si accetta la grandine. Il fatto che siano stati scelti mettendo schede in un’urna non cambia la sostanza.

«Se non esiste nessuna verità ultima che guidi e orienti l’azione politica, […] una democrazia senza valori si converte facilmente in un totalitarismo aperto oppure subdolo, come dimostra la storia». (San Giovanni Paolo II)

Anche se i media insistono sulla democrazia come “valore in se stessa”, non dobbiamo crederci. La democrazia è un metodo di partecipazione, che ha valore solo se viviamo immersi nel diritto naturale.

Noi siamo in mano ai Cinque Occhi, non mi stanco di ripeterlo. Potenze anglosassoni, potenze di mare, esportatori di guerre, insensibili ai dolori altrui perché le loro terre sono sostanzialmente inattaccabili. Una tabella forse può aiutare.

 

Prendo i Cinque Occhi e li confronto con 3 mega Stati territorialmente connessi tra loro: Cina, India, Russia, un pezzo dei BRICS.

Le loro spese militari sono meno della metà rispetto ai Cinque Occhi. La loro popolazione è 6 volte maggiore. L’ampiezza del territorio è sostanzialmente identica. Le spese militari per abitante sono il 7% rispetto ai Cinque Occhi.

Devono tutelare singolarmente 34 confini terrestri, “solo” 24 se li vediamo come un’entità globale. I Cinque Occhi hanno singolarmente 4 confini terrestri, globalmente ne hanno 2 (USA col Messico, Regno Unito con l’Irlanda).

Le spese militari dei Cinque Occhi sono quindi spese da “esportazione”, non da tutela del territorio.

A questi tizi noi abbiamo dato in appalto le nostre vite.

È davvero tempo di pregare, perché solo Dio può aprire le menti dei nostri capi.

E quindi rinnovo l’invito.

Chi vuole prendersi l’impegno pubblico (decina quotidiana per la pace + preghiera di San Giovanni Paolo II), mi scriva e lo inserisco in un file excel. Bastano due o tre persone, secondo la parola di Gesù.

 

Giovanni Lazzaretti

giovanni.maria.lazzaretti@gmail.com

 

NOTE

[1] Nel 2021 e nel 2022 non ci fu il pellegrinaggio “classico” a motivo delle limitazioni covid. Venne fatto in estate.

[2] Non con tutto il gruppo dei pellegrini. Con mia moglie, con Carla Nicolini, con don Pietro Paterlini, e con Gabriella Poppi.

[3] Solo con mia moglie.

[4] Economo della diocesi di Fermo, poi rettore del Collegio Capranica, poi funzionario al bilancio del Governatorato Vaticano, poi qualche anno più sereno alla Biblioteca Vaticana. Infine in pensione (per modo di dire).

[5] Tarvisio sta all’incrocio tra italiani, austriaci e sloveni.

[6] Il testo è nel Samizdat n.63 “Il sogno di un’Ucraina mite”.

[7] Per il confronto tra il prestito russo e il prestito FMI vedere l’inizio del Taglio Laser n.428, 19 novembre 2023, “Ci chiuderanno il conto con un click? Indebitati, controllati, ricattati”.

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2 commenti

  • Orso Garibozzi ha detto:

    grazie soprattutto per l’invito a confessarsi … ed a stare pronti, qualsia cosa .
    Grazie per l’invito a pregare con assiduità il rosario . Bisogna prendere sul serio la preghiera: vuol dire prendere su serio Dio , pensarlo come DAVVERO CENTRALE nelle nostre vite , in ogni momento .
    Per il resto, come sei sa, non sono d’accordo praticamente su nulla. 🙂

  • Rolando ha detto:

    Se l’autore del lungo e contraddittorio articolo spera, crede ed ama d’essere nelle mani di Dio, di quali Cinque Occhi teme mai, e scrive?
    E perché mai inoltre si chiede, ironia del destino, da che parte sta Dio?
    Quanta introspezione!
    Spieghi Isaia 45,7. Semmai ha meditato quel sacro versetto della Parola di Dio.
    “Iustorum animae in manu Dei sunt et non tanget illas tormentum malitiae”
    Le Autorità detentrici di qualsiasi Potere potrebbero benissimo costituire il mistero del Male divino nel decidere anche di una sola vita umana soltanto!
    Comunque Dio in tasca agli uomini è pretesto di Bene e di Male ad unico, geloso, invidioso piacere umano.
    Forse proprio questo versetto è l’apice della prova che nessuna sacra scrittura può venire da Dio ed essere di Dio.
    E non una vita sola viene tragicamente chiamata e ritenuta “sacra”, ma un’intera umana “massa” diventa “sacra” nel massacro.
    .

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