Una Nuova Recluta – Padovana – nella Banda Bergoglio…Benedetta De Vito.
22 Novembre 2024
Marco Tosatti
Cari amici e nemici di Stilum Curiae, la nostra Benedetta De Vito offre alla vostra attenzione questo racconto di viaggio e di carriera da Piazza delle Erbe in Padova fino alla Banda Bergoglio in Vaticano. Buona lettura e diffusione.
§§§
La mia seconda vita, da sposa, l’ho trascorsa tra Roma e Padova, dove viveva (e ancora vive) la famiglia di mio marito. Oh che bella Padova, nelle sue piazze animate, tra i banchi natalizi in luminarie allegre e colorate! E che dire dei negozini pieni di tutta la gastronomia più deliziosa, salumi, formaggi, sottaceti, che l’Italia intera può offrire, nei labirinti di Via Sotto il Salone (s’intende il salone del Palazzo della Ragione)! Mi perdevo in tanta raffinatezza che a Roma era da tempo sparita nel grigiore del turismo mordi e fuggi. A Padova, ad esempio, in una panetteria in piazza delle Erbe (mi pare) le commesse vestono in dirndl (corretto, grazie!) e portano le camicie bianche in trina e sono tanto belle tutte, vecchie e giovani, che par di tornar al bel tempo che fu quando “tictoc” voleva dire picchiare all’uscio. Ma basta, vengo al dunque, e con una scala d’oro (non dior) scendo qui sotto e proseguo.
Proseguo e mi scuso per il mio blaterare padovano. E pensare che desideravo parlare solamente di un prete. E, mentre scrivo, e con il cuore sono nel gran piazzale davanti al Santo, capisco e so perché ho divagato: è per via del cognome del sacerdote, cioè Pozza (che somiglia a Piazza e mi scuso per questo mio errore), e perché a Padova è stato cappellano del carcere di massima sicurezza e di nascita è veneto. E mi ricordo come fosse ieri che ero in treno, andando su come ogni Natale dai suoceri, e ho udito una conversazione altrui. I visi dei chiacchieroni non li vedevo, seduti come erano dietro di me, ma le voci inconfondibili nel dialetto strascicato di lassù, sì le udivo e parlavano proprio di Marco Pozza e di come il “prete dello spritz” (che andava in piazza a cercare i giovani beoni per portarli in chiesa..) fosse stato chiamato da Francesco in persona. E di sicuro farà “carièra”, concluse uno dei due e disse proprio carriera come se fosse un magistrato, che ne so, un uomo dello Stato…
Sì Marco Pozza, don Marco Pozza, ne ha fatta di strada, anche in tivvù, ma io, fino a ieri, lo conoscevo solo per l’aneddoto che vi ho raccontato. Ora, invece, via wap, il mio amico Marco di Firenze (un altro Marco) mi ha mandato lo spezzone di un suo show durante, credo, un’omelia. Ho contato ben tre parolacce e un modo di parlar da invasato che mi ha fatto pensar più a un attore che a un uomo di Dio. E naturalmente piace tanto a Francesco. Come la suora arcobaleno catalana di nascita, come Pasolini il nuovo predicatore che insinua l’omosessualità di Davide e del buon centurione, come Tucho Fernandez autore di un libro sui baci, come Monsignor Fisichella l’inventore dell’orrida pupazza Luce, come Don Fortunato che per far l’animazione ai bambini in Vaticano ha portato una drag queen o qualcosa del genere…
Ecco parte della Banda Bergoglio e Pozza, che non sa se morirà prete, a giudicare dall’orrido video che ho avuto la sventura di vedere, ne fa parte a buonissimo diritto. Non solo per le parole, ma anche per l’abbigliamento casual, punto sacerdotale, che lo contraddistingue. Quell’insopportabile modo casual di servire la Chiesa che schifa anche ai giovani i quali preferiscono, come sanno oramai nei seminari, i “merletti della nonna”. Altroché spritz, altroché Piazza, torni in chiesa, caro don Marco, lasci la piazza, abbandoni la tv! Lei non deve piacere con le smorfie del guitto al mondo ma solo ed esclusivamente a Dio. E, per favore, indossi la tonaca che è l’abito degli uomini scelti dal Signore: un onore!
§§§
Aiutate Stilum Curiae
IBAN: IT79N0 200805319000400690898
BIC/SWIFT: UNCRITM1E35
Condividi i miei articoli:
Tag: bergoglio, de vito, padova, piazza
Categoria: Generale
A proposito del Giubileo, se è indetto da un apostata ha valore?
Ma a che serve in realtà? Se per essere perdonati non bisogna più essere pentiti dei peccati, se questi sono sinodalmente mutati e la confessione non deve essere una tortura, l’assoluzione va data a todos, l’inferno è vuoto, figurati il Purgatorio, perchè mi devo scomodare andare a Roma… Ah come diceva Andreotti a pensar male si fa peccato ma spesso s’indovina, non è che le Casse Vaticane siano sconquassate dalla gestione bergogliana che ha mutato i buchi in voragini e tiene a stecchetto i lavoratori per dilapidare finanziando le ONG?
Forse voleva di don Marco Pozza?
Toglierei il don….
Sì, è don Marco Pozza… Ma la nostra Benedetta lo ha forse chiamato Piazza in modo umoristico, visto che ha scritto quanto segue?
“…Marco Piazza e di come il “prete dello spritz” (che andava in piazza a cercare i giovani beoni per portarli in chiesa)”…
Cara Signora Benedetta da tempo leggo i suoi interventi così chiari nell’analisi delle incredibili nefandezze della banda Bergoglio come la chiama Lei.
Però mai un po’ di coraggio nell’ ammettere che la banda Bergoglio fa e dice quello che Bergoglio vuole.
Che è lui non solo il falso papa dei nostri giorni (mi rifiuto di pensare che Lei così arguta e intelligente non sappia che Benedetto XVII non abbia mai consegnato il munus) è lui il capomastro della banda luciferina di quella che nelle sue strutture è la falsa chiesa di Satana.
Mi permetto di farla riflettere su quello che Lei stessa dice che la cricca e il suo capo stanno costruendo una antichiesa contro la vera Chiesa di Gesù Cristo.
Forse per salvare quel poco che rimane della vera Chiesa è necessario rischiare e denunciare.
Non è “drindl” ma “dirndl”.
Impronunciabile, ma è così.
Esatto il costume tipico altoatesino e austriaco, è il ‘dirndl’, costume tirolese.