Ostensorio Porta Profumi in Vetrina a Piazza di Spagna? Benedetta De Vito Ha Scritto a Dior. Ecco il Carteggio. Mah…

20 Novembre 2024 Pubblicato da

Marco Tosatti

Cari amici e nemici di Stilum Curiae, come forse vi ricorderete, o forse no, Stilum ieri ha pubblicato, su segnalazione di un’amica di Benedetta De Vito, questo articolo, sull’uso – quantomeno improprio, se non peggio – di un ostensorio come contenitore di un profumo della casa Dior. La nostra Benedetta ha scritto ai profumieri, e ne è nato questo articolo, di cui la ringraziamo di tutto cuore.

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Seconda e questa volta credo  ultima puntata del mio carteggio con la Maison Dior, che ieri mi ha risposto, cercando di rassicurarmi, senza riuscirci punto:

Gentile Signora De Vito, 
La Maison Dior desidera ringraziarla per la sua risposta e per le preziose informazioni forniteci.
Il rispetto delle culture, delle persone e delle diverse religioni è per noi molto importante e mi dispiace per il sentimento che quella foto possa averle suscitato.
Tuttavia, desidero confermarle che dietro alla rappresentazione della vetrina non c’era assolutamente nessuna intenzione o riferimento alla religione.
Il disegno dell’oggetto in foto è stato creato da Pietro Ruffo, ispirato da Versailles e dal simbolo del Re Sole presente sui cancelli e all’interno della reggia stessa, per manifestare l’amore per la celebrazione a cui è ispirato il tema di questa festività quest’anno. Allego anche una foto.
Provvederò comunque a informare la nostra manager e a condividere la sua preziosa osservazione, ma mi premeva rassicurarla sul fatto che l’idea alla base era davvero opposta a quella che può essere stata veicolata e mi dispiace per il fraintendimento.

Rimango a disposizione per qualsiasi informazione e le auguro un meraviglioso pomeriggio.

 

 

Ho risposto così: “Oh certo, gentile ufficio clienti,  ci credo come credo agli omini verdi che abitano le verdi colline irlandesi. L’immagine che mi avete mandato rappresenta un volto stilizzato del sole e intorno i raggi del Re sole e i simboli francesi (il giglio, la mano onnipotente  del Re Sole).

Ben diverso è l’ostensorio con il bianco in mezzo che presentate nelle vostre vetrine per pubblicizzare un flacone di profumo che funge da piedistallo per lo scimmiottamento del Santissimo.

Non conosco e non voglio conoscere il vostro artista, ma so che avete offeso prima di tutto il Signore e poi, me, che sono nulla, e con me tanti cattolici che mi scrivono.

Che strano proprio in questi giorni sto leggendo Monaldo Leopardi, il padre del più famoso Giacomo, e in un suo dialoghetto racconta dell’arrivo di frotte di  francesi all’inferno.

Cari signori d Dior, qui in questa valle di lacrime (le mie, altroché meraviglioso pomeriggio)  potete tranquillamente menare per il naso i vostri clienti, ma un giorno anche voi  e il vostro “artista” sarete davanti a Nostro Signore e prego per voi che abbia misericordia.

In Domino semper Benedetta Romana

E con questo passo e chiudo per davvero e siccome io Dior non l’ho mai comperato né indossato né regalato nulla, seguiterò così, lungo il sentiero stretto, seguendo la Croce, la mia piccola via.

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3 commenti

  • Anonimo ha detto:

    Ma non sentiva puzza di zolfo, cara Grazia? in effetti bucava il video, tanto era palpabile. Guardando bene, forse si su sarebbero potuti notare gli zoccoli caprini sbucare da sotto la tonaca sdrucita, al posto di quelle scarpacce da clochard ….e magari si sarebbe potuta notare una parte della coda sbucare da dietro il suo abbigliamento…. così almeno si esprimeva tempo fa il professor Francesco Lamendola in uno dei suoi lucidi e profondi articoli sul biancovestito di Santa Marta….

  • FRANCO ha detto:

    Hanno confuso Dio con Dior…

  • Grazia ha detto:

    Cara Benedetta, intanto grazie.
    Nemmeno noi abbiamo mai, nè mai ,nè mai Dior.
    E perché non boicottare il prodotto infame?
    Lettori, forza.
    Tutti i profumi economici ma MAI Dior.
    Che poi, che strano nome : DIO-R