Il Caso Musk-Mattarella, con Salvini di Contorno (che Avrebbe Fatto Meglio a Tacere…). Vincenzo Fedele.
16 Novembre 2024
Marco Tosatti
Cari amici e nemici di Stilum Curiae, Vincenzo Fedele, a cui va il nostro grazie, offre alcune riflessioni sull’incidente che ha visto protagonisti Elon Musk e Mattarella, Che, non dimentichiamolo, è la persona che non ha nulla da dire sui finanziamenti di Soros a partiti italiani, e che ha permesso che la nostra Costituzione (oltre al Codice di Norimberga) fosse violata in maniera clamorosa sul piano della difesa dell’integrità personale. Quanto alla sua affermazione di essere un arbitro super partes non ridete troppo, in attesa che da Presidente del Consiglio Superiore della Magistratura faccia qualcosa dopo l’ormai annoso scandalo Palamara…Che personaggio al vertice delle istituzioni repubblicane! Buona lettura e condivisione.
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Musk – Mattarella – Salvini
Quando avevo letto il post di Musk “questi giudici devono andarsene” ero sbottato disgustato.
Oltre all’incongruenza del testo, (i giudici non si licenziano come a volte avviene negli USA), lui non può imporre nulla ad uno Stato sovrano che non è il suo.
Mia moglie mi aveva redarguito subito: Quello che dice Musk è quello che pensi anche tu. Cosa c’è che non va ?
Non va che la nostra sovranità deve essere ribadita sempre e comunque, soprattutto agli amici. Chiunque la limiti o la metta a repentaglio, amico o nemico che sia, deve essere corretto e fermato. Un Paese non può e non deve ricevere ordini. Deve dipendere solo dai propri cittadini, anche se sappiamo che da noi non è così.
Musk è un privato cittadino USA, non ha (o non ha ancora) alcun potere di incidere sulle scelte del nostro Governo, quindi, al di là della scortesia e dei toni usati, si sarebbe potuto archiviare come una esternazione inopportuna e chiudere il discorso. Invece poi c’è stato il seguito, e tutto è cambiato.
Il seguito è arrivato dalle amplificazioni giornalistiche al breve scritto di Musk, alle strumentalizzazioni della sinistra, alle stupidaggini di Salvini e alle esternazioni di Mattarella.
Mattarella aveva risposto: “L’Italia è un grande Paese democratico e devo ribadire, con le parole adoperate in altra occasione, il 7 ottobre 2022, che sa badare a sé stessa nel rispetto della sua Costituzione. Chiunque, particolarmente se in procinto di assumere un importante ruolo di governo in un Paese amico e alleato, deve rispettarne la sovranità e non può attribuirsi il compito di impartirle prescrizioni”.
Parole sacrosante, ma dire che le esternazioni del Presidente sono solo una protervia mirata è un eufemismo.
In realtà esternano “poca prudenza”. Vorrei dire falsità e stravolgimento dei fatti, ma siccome parliamo del nostro Presidente, mi astengo dal dirlo.
Esternano poca prudenza perché esiste e sempre esisterà, per un uomo libero, la libertà di espressione.
Elon Musk, al momento, non è che un imprenditore multiiliardario americano, quindi un privato cittadino che ha tutto il diritto di esprimere il proprio parere, condivisibile o meno che sia. Redarguirlo, da parte del capo di uno Stato Sovrano, è dargli dignità di interlocutore istituzionale, che al momento non ha. Redarguirlo in quanto portatore di un’idea dissidente è censurare il suo pensiero, cosa che va contro le nostre tradizioni, i nostri princìpi e contro i dettami della nostra Costituzione che Mattarella ha giurato di osservare e difendere.
Fosse un Ministro di uno Stato estero, quella si che sarebbe stata intromissione indebita, ma al momento così non è, quindi il capo dello Stato italiano si erge a censore di un libero cittadino che ha espresso il proprio parere, per quanto autorevole e pubblicizzato, senza che ci sia alcuna possibilità di incidere minimamente sui nostri giudici o sul nostro ordinamento, a meno delle strumentalizzazioni che ne stanno facendo sui giornali, sui social e sulla TV.
Esternano “poca prudenza” perché non è vero che l’Italia “sa badare a se stessa”, come dice Mattarella.
La politicizzazione dei giudici è sotto gli occhi di tutti e se l’Italia sapesse badare a se stessa, sarebbe già corsa ai ripari perché una Nazione è un organismo vivente con pesi e contrappesi per avere garanzia di autonomia dei poteri e di certezza del diritto.
Al momento non c’è ne l’autonomia dei poteri ne la certezza del diritto.
Gli sconfinamenti di parti della Magistratura nella critica della legislazione, del Parlamento e del Governo è cronaca di tutti i giorni. Talmente evidente ed accettata che ormai non fa neanche più notizia.
Fa invece notizia se qualche parlamentare commenta qualche sentenza. Questo è consentito, con annesse proteste e manifestazioni, solo se le sentenze sono sgradite alla sinistra. Fossero sgradite a destra è obbligatorio tacere per non essere tacciati di delegittimare i giudici nell’esercizio dei loro poteri.
L’Italia per “badare a se stessa” prevede che i giudici siano giudicati solo dai loro pari, cioè dal Consiglio Superiore della Magistratura e, in caso di ricorso ai tribunali, il giudizio è emesso da magistrati e non da altri.
Ebbene, basterebbe vedere le reazioni del CSM alle esternazioni di Palamara nel libro “Il Sistema” scritto a quattro mani con Sallusti e mai smentito, al quale anzi c’è stato un seguito succulento, per avere la prova provata che l’Italia non sa badare a se stessa e non sa, o non vuole, autocorreggersi. Inutile sottolineare che a capo del CSM c’è lo stesso Presidente Mattarella che a questo dovrebbe badare.
Si potrebbero fare esempi a non finire di tali anomalie taciute, ignorate o coperte, ma mai perseguite e sanzionate ne per il sistema ne per le singole persone. Assodato che l’Italia NON sa badare a se stessa, nel silenzio del capo del CSM, vediamo anche gli altri punti del comunicato presidenziale.
Ricorda “le parole adoperate in altra occasione, il 7 ottobre 2022” mettendo le mani avanti, a scusa preventiva, per mostrarsi super partes e difensore dell’autonomia e della sovranità nazionale. Excusatio non petita ……
E’ bene ricordare che, in quel caso, l’intervento era stato contro una ministra del Governo francese che si era spinta a dichiarare che il Governo italiano era sotto osservazione, per usare un eufemismo.
Inutile dire che in quel caso l’intervento era stato sacrosanto, trattandosi di un ministro straniero in carica che osava ricattare apertamente il Governo italiano, fra l’altro con il plauso della sinistra che godeva nella diatriba e che si trovò spiazzata dalle parole di Mattarella a difesa della sovranità nazionale.
Il nostro Presidente, però, aveva taciuto su tutti i ricatti, gli avvertimenti e gli allerta che erano piovuti da molte sedi europee, compresi esponenti della stessa UE, durante le elezioni per indirizzare il voto degli italiani ed impedire al centrodestra di vincere le elezioni. Quasi analoghe a quelle attualmente in uso, e già usate nelle elezioni dei Lander tedeschi contro AFD in Germania o contro la LePenne in Francia, Ungheria, Slovacchia ecc.
Aveva taciuto anche alla prima esternazione francese contro il nostro Governo. La lettera del 7 ottobre rispondeva infatti alla seconda provocazione. Già in precedenza c’erano stati altri apprezzamenti di politici francesi. Il più folcloristico, nel 2018, era stato un “vomitevole” riferito a Salvini ed alla politica dei respingimenti dal portavoce ufficiale di Macron, Gabriel Attal, non un privato cittadino, ma anche allora Mattarella non ritenne opportuno intervenire in alcun modo. Nessuno ebbe nulla da dire quando Soros, in più occasioni, attaccò il Governo italiano, ne quando Bill Gates obbligò il Governo Conte ad adeguarsi alle direttive COVID ed a finanziare, con oltre 150 milioni di Euro, una ricerca fantasma sui nuovi vaccini, che in realtà erano già pronti e su cui Big Pharma ha guadagnato miliardi di Dollari.
Tralascio altri sgradevoli esempi, dallo Spiegel con in copertina spaghetti e pistola agli attacchi del Financial Times ai sorrisini della Merkel e Sarkosì alle spalle di Berlusconi a molti altri.
Mattarella quindi, come il classico elefante in cristalliera, ha ingigantito un tweet innocuo, fine a se stesso e senza alcun valore, se non nel pettegolezzo social, visto che Musk rappresenta solo se stesso e non ha alcun potere da noi, oltre a non conoscere, probabilmente, neanche l’ordinamento e la legislazione italiana.
In America, infatti, alcuni giudici sono elettivi, altri sono nominati a vita, altri sono a chiamata e possono essere licenziati e mandati a casa. Da noi qualsiasi sanzione contro un giudice può essere erogata, come detto, da un altro giudice o dal CSM e in ogni caso praticamente mai (MAI) un giudice è stato licenziato.
Anche legalmente, quindi, le parole di Musk possono essere declassate ad una bravata mediatica senza seguito, se il discorso si fosse troncato li.
Ricordo, per fare un’allegra similitudine, un contenzioso finito in tribunale perchè un vigile urbano aveva sporto denuncia contro un automobilista. Alla contestazione della multa da parte del vigile il guidatore aveva dato in escandescenze sino al classico “lei non sa chi sono io” ed arrivare poi alle minacce dirette al vigile con un terribile “la faccio trasferire in Sardegna”. Il vigile aveva presentato denuncia per minacce e ricatto, ma l’automobilista venne assolto in quanto la minaccia era solo virtuale: un modo di dire. Un Vigile urbano, infatti, opera in ambito comunale e non può essere trasferito in Sardegna, neanche volendo. Diverso sarebbe stato se la stessa minaccia fosse stata avanzata contro un carabiniere o un poliziotto che realmente avrebbero potuto subire un trasferimento in Sardegna.
Ecco, Elon Musk non avrebbe potuto mandar via nessuno, anzitutto perchè è un semplice cittadino americano, per quanto danaroso, ma anche se fosse stato lui il Presidente degli Stati Uniti non avrebbe avuto i poteri di licenziare un giudice o trasferirlo. Una semplice chiacchiera da bar.
Venendo a Salvini, invece, il discorso si fa più interessante e la stupidità del soggetto traspare da tutti i pori.
Con il suo semplice Tweet “Musk ha ragione” si è addossato lui le libere affermazioni di Musk relative al fatto che i giudici politicizzati devono andare via. Senza neanche avere i poteri per farlo, è riuscito a trasformare una libera espressione di dissenso in un caso politico con un Ministro della Repubblica che si intesta la volontà di licenziare magistrati perchè operano, fino a prova contraria, secondo i propri convincimenti nell’esercizio delle proprie funzioni e si schiera “ex post” sulla barricata opposta rispetto al Presidente della Repubblica.
Per carità di Patria mi limito a stigmatizzare la pochezza politica di Salvini che solo dopo ha cercato di metterci una toppa che, idealmente parlando, e molto peggiore del buco.
Dopo che Musk aveva addirittura rincarato la dose, parlando di “autocrazia non eletta”, aveva fatto marcia indietro a seguito della telefonata intercorsa riservatamente con la Meloni. Aveva fatto scrivere dal suo delegato italiano, Andrea Stroppa, che le parole sono frutto di un pensiero onesto e che Musk ha solo espresso il suo libero pensiero, “di certo l’imprenditore non voleva ledere la sovranità del nostro Paese” e ha fatto le dichiarazioni “da privato cittadino”. “L’imprenditore Elon Musk esprime il suo rispetto per il Presidente Mattarella e la Costituzione italiana. Cosi come ribadito in una amichevole conversazione avvenuta con PdC Meloni nel pomeriggio. Tuttavia l’imprenditore sottolinea che la libertà di espressione è protetta dal Primo Emendamento e dalla stessa Costituzione italiana pertanto da cittadino continuerà a esprimere liberamente le proprie opinioni”.
Una semplice telefonata, riservata, della Meloni ha quindi chiuso il caso, tacitando anche il Presidente Mattarella con una semplice e fredda frase: “Ascoltiamo sempre con grande rispetto le parole del presidente“.
Chiarire la libertà di pensiero, costituzionalmente garantita di qua e di la dall’Atlantico, avrebbe chiuso il motivo del contendere e sbugiardato i sinistri che adesso si scoprono sovranisti della prima ora e difendono la sovranità nazionale così brutalmente offesa e calpestata dal libero pensiero.
Invece la voglia di protagonismo di Salvini non solo alza il livello del contendere, intestandosi lui, da Ministro, la volontà di “mandare via” i magistrati indesiderati, ma anche continuando a fare commenti e proposte nel momento sbagliato.
Si fosse limitato a ridere delle giravolte della sinistra, che venerava Musk come genio visionario finché non ha appoggiato Trump, dopo di che è divenuto un pericolo pubblico, avrebbe colpito nel segno.
Invece, in piena bagarre, sottolinea che Musk è il patron della Tesla e può darci una grossa mano visto la diserzione di Stellantis e la crisi della filiera automotive italiana. Ricorda anche quanto serva all’Italia la connessione Starlink, proprietà di Musk, per aggiornare e sviluppare le connessioni nel nostro Paese anche tramite i satelliti di cui dovrà servirsi pure la NASA. I buoni agganci con la nuova presidenza Trump che da Gennaio metterà l’Europa in ginocchio.
Ma perché metterle in bella mostra in questo circo mediatico?
Sembra di esporre il prezzo della nostra sovranità che dovrebbe essere intangibile e di valore infinito, anche dimenticando che da oltre ottantanni non siamo mai stati padroni a casa nostra.
Un pò di intelligenza e di acume politico a volte non guasterebbe.
Vincenzo Fedele
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Tag: fedele, mattarella, musk
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Solo una piccola precisazione: parlare “da sovranista” non significa esserlo..
Salvini è arrabbiato perché è sotto processo. È vero che non è molto diplomatico ma è pure vero che è combattuto per motivi politici.
Io ho sentito tempo fa alla televisione un missionario pro migranti che diceva arrabbiato: “Ma non c’è in Italia un giudice
capace di fare fuori Salvini?” A quanto pare i giudici amici li hanno trovati….
Da condividere, come (quasi) sempre, le considerazioni di Fedele.
Mi perdoni Fedele però se colgo l’occasione per “cavillare” su un aspetto di carattere linguistico, che nulla ha quindi a che fare col tema dell’articolo, e che riguarda un modo di dire usato da molti, che quando lo leggo, o lo sento, non mi trattiene dal torcere un po’ la bocca.
Ciò avviene quando leggo di qualcosa «scritto a quattro mani» da due persone. Io vorrei veramente vedere due persone che scrivono “a quattro mani”: può darsi che esistano dei fenomeni tali, ma non mi sembra possano essere così numerosi da scoprirne in continuazione. L’osservazione non è nei confrondi del bravo Fedele: purtroppo il modo di dire è entrato nell’uso. Io la prima volta l’ho sentito nel 2013 in occasione della presentazione dell’enciclica “Lumen Fidei” scritta “a quattro mani” – tutti gli organi d’informazione ripeterono dopo che l’espressione fu lanciata da qualcuno – da Benedetto XVI e da Francesco.
Forse mi sbaglio, ma prima di allora l’espressione “a quattro mani” la sentivo solo in occasione di due pianisti che insieme suonano un pezzo musicale al pianoforte: non escludo che ci sia qualche altra attività in cui sia ammissibile una tale espressione, ma francamente, leggere di due scrittori che scrivono a quattro mani, mi sembra roba da circo Barnum (Prima di allora leggevo ogni tanto di testi scitti da due autori ma l’espressione che leggevo era: “scritto a due mani”, come mi sembra più naturale, almeno per gli esseri umani).
(Ci sarebbe anche la faccenda della “ministra” francese, che lascerei volentieri alla Boldrini, ma vabbè…)
Scusi… “a due mani” andava bene quando si scriveva a mano. Col PC ciascuno di mani ne usa due quindi è corretto dire “a quattro mani”….
Il pelo nell’uovo? L’espressione è simbolica (e resta ancora l’immagine dello scrittore con la penna in mano), non letterale (se uno dei due è monco cosa bisogna dire, che è stato scritto “a tre mani mani?” mi sembra un po’ impietoso nei confronti del poveretto!). Ormai i PC con i loro programmi di scrittura sono diffusi da più di trent’anni, ma lo “scrivere a quattro mani” è recentissimo. E poi, vuole proibire alla gente a scrivere con una mano anche al PC? O a scrivere con la penna? Non mi risulta che i venditori di penne siano in crisi.
Continuando e ribadendo quanto già accennato: i “modi di dire” non vengono corretti col progredire dei mezzi. Quando, per esempio, per voler esprimere una situazione di benessere dopo aver supearto una difficoltà, o essere in una situazione propizia si dice “stare a cavallo”, cosa facciamo: dobbiamo cambiarla in “stare in automobile”, o se preferisce “in motocicletta”?
Che Salvini non abbia grandi capacità politiche non lo si scopre oggi, dal caso Musk. Ricordo che alla scadenza del primo mandato del presidente Mattarella, Salvini, allora a capo del centro destra in qualità di leader del partito più votato della coalizione, si era assunto l’impegno di proporre un candidato alternativo a Mattarella e in grado di raccogliere i voti necessari per essere eletto: impegno miseramente naufragato con la rielezione di Mattarella, che probabilmente è stato votato anche da parte della Lega di Salvini.
Un uomo trovò un uovo d’aquila e lo mise nel nido di una chioccia. L’uovo si schiuse insieme a quelli della covata e l’aquilotto crebbe tra i pulcini.
Per tutta la vita l’aquila agì come facevano i polli del cortile, gli era normale essere uno di loro.
Razzolava l’aia in cerca di vermi e insetti, chiocciava e schiamazzava, scuoteva le ali alzandosi da terra di qualche decimetro.
L’aquila diventò vecchia. Un giorno vide sopra di sé uno splendido uccello che planava, maestoso ed elegante, in mezzo alle correnti d’aria, muovendo appena le ali.
L’aquila esclamò stupita: “Chi è quello?”.
“E’ l’aquila, il re degli uccelli” rispose una gallina. “Appartiene al cielo. Noi invece apparteniamo alla terra, perché siamo del regno dei polli.”
😊Si, anche i palestinesi hanno perso la loro libertà da settanta anni e il più armato vuol vincere prima con gli insulti poi con la morte e guerra = rubare
Non nego che la mia prima reazione al pensiero di Musk è stata di uno stupore positivo, ma poi ho pensato: c’è dietro qualche programma?
Aspetto.
Certo che c’è: si chiama colonialismo.
Mattarella ha parlato da sovranista, mentre Musk da imperial/globalista. Non c’è altro da aggiungere.