Osservatore Marziano. Consigli al Papa che Verrà: Faccia come Trump…

14 Novembre 2024 Pubblicato da 7 Commenti

Marco Tosatti

Cari amici e nemici di Stilum Curiae, il nostro Osservatore Marziano ha qualche consiglio per il papa che verrà… buona lettura e condivisione.

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Carissimo Tosatti, su quasi tutti i blog “conservatori”, viene riportato in queste ore un articolo di Larry C.Johnson, notissimo commentatore politico ed ex analista CIA.

L’articolo (in italiano ) è titolato <Cosa sta facendo Donald Trump>. Mi è parso molto interessante e suggerisco di leggerlo. Io però l’ho reinterpretato in tempo reale, immaginandolo riferito al prossimo Papa della Chiesa Cattolica Apostolica Romana. Proviamo a adattarlo immaginando alcune similitudini ?

-Trump ha nominato il cattolico Marco Rubio Segretario di Stato,nonostante sia considerato un “peso leggero” e non uno stratega.

Si noti che lo stesso modello lo ha scelto Bargoglio nominando il card. Parolin, Segretario di Stato. Parolin è persona che non si impone e non cerca potere, è servitore della Chiesa ed è, in più, cattolico. La sua nomina è stata ispirata da “suggeritori-gestori” di Bergoglio, onde evitare il “peso” di Segretari di Stato precedenti, di san GP II e Benedetto XVI. Si pensi al Card.Sodano (personalità fortissima e attitudine al potere ) e al Card. Bertone (personalità inesistente, troppo “influenzato” e guidato da entità esterne …).Grazie a quest’ultimo, potè affermarsi il segretario personale del Papa (Ganswein) che produsse una anti-segreteria di Stato.

Suggerimento al prossimo Papa : scegliere con cura un suo “ Marco Rubio” con le medesime caratteristiche e nel frattempo confermare il card. Parolin, è leale e onesto ed è, appunto, ancora cattolico.

-Trump ha nominato Segretario Difesa Pete Hegseth, conduttore di Fox News perché non compromesso, o legato, al business militare ed alla lobby potentissima della difesa.

Esatto, è quanto dovrebbe fare anche il nostro prossimo Papa. Essere certo che il suo Segretario non abbia nessun legame diretto o indiretto con Sant’Egidio …Nè con la famosa lobby imperante all’interno delle mura. Denunciata a parole, ma tollerata, persino da Bergoglio.

– Trump si fa oggi accompagnare e sostenere da Elon Musk che domani potrebbe occuparsi di riduzione costi apparato burocratico e di difesa strategico-spaziale. Chi meglio di mons. Carlo Maria Viganò potrebbe ricoprire questo incarico con il prossimo papa ? Fu perseguitato proprio perché licenziava chi si appropriava delle due monetine della vedova evangelica e investigava le strategiche “relazioni pericolose” all’interno delle mura…Poi lo hanno talmente “esasperato” da irrigidirlo fin troppo,ma  Viganò dal punto di vista operativo non ne sbaglierebbe una…

-Trump ha nominato capo della CIA Ratcliffe perché onesto e leale e, naturalmente, perché sa dove sono i dossier più delicati della Cia, che serviranno a Trump per difendersi dagli attacchi supposti di qualche past-President. Suggerirei al nuovo Papa di avvalersi delle persone e delle stesse fonti disponibili presso la CIA vaticana, cioè la Commissione Herranz che investigò cosa succedeva nella Chiesa romana da Vatileaks I a Vatileaks II.

Li c’è scritto tutto…Unica perplessità sta nel fatto che questi dossier erano nella famosa grande scatola bianca che Papa Benedetto consegnò personalmente e visivamente al suo successore.

Poiché nulla di quanto ivi contenuto è stato mai utilizzato, si potrebbe pensare che è stato bruciato ??

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7 commenti

  • mimma ha detto:

    Gentile Ingegnere ,
    Il Vicario di Cristo in terra non c’è.

  • andreottiano ha detto:

    Un bel giorno tre cardinali (Herranz, Tomko e De Giorgi) consegnano a Papa Benedetto XVI un contenitore pieno di documenti riservati.

    Il card. Herranz è un insigne canonista, profondo conoscitore dell’Universi Dominici gregis.

    In conseguenza delle circostanze nel 2012 si torna a parlare delle dimissioni di un Papa.

    Nessuno in Vaticano è così ingenuo da pensare colpevole di gravissimi fatti un buon uomo come Paolo Gabriele, il colpevole per il popolino e così additato dal mainstream. Tuttavia la guerra tra bande, soprattutto presso la Segreteria di Stato, dev’essere davvero dura.

    Il riformare la Curia, un obiettivo di Papa Benedetto affrontando i lupi, non sta andando affatto bene. Dopo l’iniziale scherzetto di Ratisbona e le cattiverie dell’anno sacerdotale (2010), le cose volgono al peggio. Sconcertanti i movimenti attorno agli istituti di credito (la vicenda Gotti Tedeschi) e agli scandali sessuali (da Maciel a Mc Carrick). Poi c’è la questione del Terzo Segreto di Fatima e anche l’allontanamento da Roma di Mons. Viganò, divenuto scomodo per il predecessore.

    La salute di Benedetto XVI è quella di un ottantenne iper impegnato, ma non giustifica le dimissioni. Nemmeno l’eventuale infedeltà di un maggiordomo. C’è di peggio ad appesantirne l’esistenza, portando la croce.
    Benedetto XVI si sente (umanamente) solo, tradito.
    Chi gli sta vicino gli sarà davvero amico?

    La lettura dell’inchiesta dei tre cardinali gli ha aperto gli occhi. E allora studia la contromossa. Bisogna ripulire la casa, c’è troppo lerciume.

    Oggi in Vaticano si è ancor più spaziali di allora. Da Marte si osserva il futuro, possibilmente senza star troppo a considerare il passato. Si vorrebbe concentrarsi solo dal 2013 in poi.

    Chi sta su Marte è abituato a spaziare. Anche in Segreteria di Stato si spazia. Roma è solo una provincia.
    Sarà per questo che da qualche decennio in quel dicastero si succedono disastri? Personaggi discutibili?
    Troppo potenti, troppo esplosivi, dirompenti o prepotenti? Un tantinello pericolosi?

    Per quel tipo di potere è prossimo il fine corsa.

  • Orso Garibozzi ha detto:

    Non mi interessa anche se so che si tratta di problemi veri.
    Chi sarà li, e molti si stanno muovendo, e mica aspettano la vittoria di Trump per ragionarci sopra, si muoverà.
    Per noi poveri sassolini cattolici, calpestati da chi passa per strada, di qualunque colore sia , a noi resta la preghiera ed il sacrificio, il gesto quotidiano di amore serio e semplice, lo a fede e la speranza, giorno per giorno. E sarà li il vero campo di battaglia.

  • stilumcuriale emerito ha detto:

    Vedo, non senza sgomento, che sempre più si guarda al Papa come sovrano assoluto dello Stato della Città del Vaticano e sempre meno lo si guarda come Vicario di Cristo in terra. Usque tamdem?

  • andreottiano ha detto:

    Parolin è cardinale dalla fine del 2013, quindi di nomina bergogliana. Ammesso e non concesso che sia il migliore di tutti, se fosse confermata l’ illegittimità di Francesco non entrerebbe in conclave. In altre occasione chi entra Papa esce cardinale. Qui potrebbe non entrare nemmeno cardinale nella Sistina!

  • Roberto 5 ha detto:

    Il dossier Herranz ce l’ha in copia mons. Viganò.

  • Tonino T ha detto:

    Ottimo articolo, quindi S.E.Parolin è cattolico, ma non era lui a voler evitare la Consacrazione della Russia al Cuore Immacolato di Maria per evitare altri problemi?

    Altra cosa, la scelta dovuta al fatto che sappia dove siano i “dossier delicati” “per difendersi dagli attacchi supposti di qualche ecc.” , non compensa la scelta per difendersi da altri tipi di attacchi non convenzionali come già accadutogli ripetutatmente dalle parti antagoniste. A mio parere serve una figura aggiuntiva che si occupi anche di provvedeere alla gestione della difesa sua personale anche quando lui si trovasse in altri stati di altri continenti..

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