In Morte di Gustavo Gutierrez . Niente Santificazioni, per Favore. Americo Mascarucci.

24 Ottobre 2024 Pubblicato da

Marco Tosatti

Carissimi StilumCuriali, Americo Mascarucci, a cui va il nostro grazie, offre alla vostra attenzione questo commento sulla morte del discusso teologo Gustavo Gutierrez. Buona lettura e condivisione.

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In morte di Gustavo Gutierrez 

Martedì  è morto a Lima Gustavo Gutiérrez, sacerdote e teologo peruviano considerato tra i fondatori e principali teorici della Teologia della Liberazione.

Ed ecco che puntualmente, come avvenuto già in occasione della dipartita del nicaraguense Ernesto Cardenal o del connazionale D’Escoto Brockmann, è partita la santificazione dei teologi di una dottrina politica che tanti danni ha causato nei Paesi dell’America Latina. Santificazione cui è puntualmente seguita la critica nei confronti di Giovanni Paolo II e di Benedetto XVI che  la Teologia della Liberazione hanno tentato di correggere, non di censurare. Un’operazione di disinformazione di massa, che puntualmente si ripresenta da parte dei settori progressisti del mondo cattolico che cerca di offuscare la realtà di una concezione teologica assolutamente giusta nelle premesse ma completamente sbagliata nell’applicazione. Perché non è mai stata in discussione da parte della Chiesa l’opzione preferenziale per i poveri alla base della Teologia della Liberazione, ma la sua lettura in chiave marxista, che ha portato i teologi a ritenere il marxismo l’ideologia maestra per raggiungere il riscatto sociale. Ma poteva arrivare la liberazione dal giogo capitalistico, con una dottrina, il marxismo appunto, che ha dato poi origine ad una violenta forma di totalitarismo quale il bolscevismo, che ha tenuto oppressa per mezzo secolo tutta l’Europa dell’Est con i carri armati e le repressioni sanguinarie modello Ungheria?

Giovanni Paolo II non era ossessionato dai comunisti come vorrebbero far credere oggi i tanti osannatori di  Gutiérrez e compagni, ma da polacco era perfettamente consapevole di come l’opzione preferenziale per i poveri rappresentasse per i marxisti il grimaldello per ottenere il successo delle rivoluzioni e tradire poi le aspirazioni di libertà e di giustizia sociale dei popoli. E non è forse ciò che è avvenuto in Nicaragua con la rivoluzione sandinista? Il fallimento della Teologia della Liberazione si è concretizzato proprio qui, ed è stato del resto certificato da quei sacerdoti che Wojtyla ebbe l’ardire di sospendere a divinis per la loro partecipazione al governo di Daniel Ortega e che negli ultimi anni di vita sono stati perseguitati da un regime che ha usato e gettato l’appoggio dei cattolici. Come Cardenal, morto criticando Ortega e il tradimento della rivoluzione che lo aveva visto in campo giustificando l’esigenza della rivoluzione politica come arma di riscatto dei popoli. La Teologia della Liberazione è stata sconfitta dalla storia nel momento stesso in cui ha rivelato l’inefficacia di una liberazione politica del tutto scollegata da una liberazione spirituale, una liberazione che non ha portato soltanto a liberarsi dell’imperialismo statunitense ma soprattutto di Cristo e del cristianesimo. E oggi  Gutiérrez è il maggior rappresentante di un fallimento politico e teologico riconducibile alla voce “errate interpretazioni del Concilio Vaticano II”. Meritano di essere riportate in calce le parole del teologo Clodoveo Boff uno di quelli che ha creduto nella Teologia della Liberazione e che ne ha poi preso le distanze riconoscendo pienamente le ragioni di Wojtyla e Ratzinger.

Scrive Boff in un suo intervento di alcuni anni fa: “Nei due articoli pubblicati dal card. Ratzinger egli ha difeso il progetto essenziale della teologia della liberazione: l’impegno per i poveri a causa della fede. Allo stesso tempo, ha criticato l’influenza marxista. La Chiesa non può avviare negoziati per quanto riguarda l’essenza della fede: non è come la società civile dove la gente può dire quello che vuole. Siamo legati ad una fede e se qualcuno professa una fede diversa si autoesclude dalla Chiesa. Fin dall’inizio ha avuto chiara l’importanza di mettere Cristo come il fondamento di tutta la teologia. Nel discorso egemonico della teologia della liberazione, tuttavia, ho avvertito che la fede in Cristo appariva solo in background. Il ‘cristianesimo anonimo’ di Karl Rahner era una grande scusa per trascurare Cristo, la preghiera, i sacramenti e la missione, concentrandosi sulla trasformazione delle strutture sociali. Negli anni ’70 il card. Eugenio Sales mi ha ritirato la certificazione per l’insegnamento della teologia presso l’Università Cattolica di Rio. Sales mi ha affabilmente spiegato: ‘Clodoveo, penso che ti sbagli. Fare del bene non basta per essere cristiani, l’essenziale è confessare la fede.’.. Aveva ragione, infatti la Chiesa è diventata irrilevante. E non solo essa, ma Cristo stesso”.

Basterebbero queste parole a considerare fuori luogo ed inappropriate le attestazioni di stima che stanno accompagnando la morte  Gutiérrez. Risulta davvero difficile riconoscere la buona fede in lui e in quanti hanno sostenuto questa ideologia utilizzando il Vangelo come arma politica per legittimare il marxismo.

La Teologia della Liberazione è stata forse la peggiore appendice degli errori rahneriani e il compianto Gutiérrez ne era perfettamente consapevole, lui e tutti gli altri, sapeva perfettamente ciò che faceva e diceva, orgoglioso di essere un simbolo di contraddizioni per una Chiesa da lui giudicata conservatrice e regressiva che non comprendeva il Vangelo e soprattutto l’opzione preferenziale per i poveri. Ma oggi più che allora, è lui ad essere stato dalla parte sbagliata.

Americo Mascarucci

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9 commenti

  • Orso Garibozzi ha detto:

    ci sono tante idee, ma anche tanto gnosticismo . E tanta superficialità . Tanti giudizi semplicemente sbagliati : lasciamoli a Chi conosce esprimerei veri giudizi . Prendiamo nota che tanti dei teologi in primis hanno capito i loro errori . Altri , forse non gli autori direttamente interessati , invece hanno tenuto le loro posizioni . Quelli ” di fuori” …capiscono poco, nulla anzi niente di Chiesa e di Teologia. E magari questi vanno a proclamare “minkiate” come attidi fede . Vadano a farei massoni , i comunisti o i fascisti o quant’altro ma non occupino di Chiesa ,vangeli o di Cristo , della madonna ed annessi e connessi . Che Augias scriva libri sui vangeli chiedendo aiuto ad un professore di leetteratura antica , può piacere a qualcuno qui , ma a me fa’ abbastanza schifo , mi pare un generare fumo, distrarre, dare informazioni false o tendenziose.
    In secondo luogo i preti fino a pochissimo fa, era un gruppo a se stante che riconosceva tra loro e si rispettavano molto più che noi laici abituati al binomio amico-nemico non comprendiamo . Che gutierrez scrisse un libro a 4 mani con card. Muller è un fatto , senza che uno o l’altro non abbia molto cambiato l proprie idee, ma anche ciascuno riconosce all’altro la buona fede, un corretto desiderio , alcune giuste ragioni. Insomma sono preti , parlano in “pretese” e si capiscono molto di più di quello che comprendiamo noi .
    Alla fine la misericordia ha l’ultima parola: anche a don Buonaiuti han mandato il prete ,a Kung non so , forse erano altri tempi . All’epoca ci credevano al Paradiso e all’Inferno . Oggi no .
    Piuttosto il futuro se ci arriveremo , è che avremo preti “figli dei movimenti ” con propri seminari intrni , assai poco standard . Nel vbene , e temo tanto nel male .
    (e scusate se sono” uscito fuori tema” come non avrebbero mai detto le maestre tanti anni fa ) .

  • Enrico Nippo ha detto:

    “Fare del bene non basta per essere cristiani, l’essenziale è confessare la fede”.

    Forse è bene integrare col suo “contrario:

    confessare la fede non basta per essere cristiani, l’essenziale è fare del bene.

  • La Signora di tutti i popoli ha detto:

    “Fare del bene non basta per essere cristiani, l’essenziale è confessare la fede”.

    Posso dire quello che penso sull’ “articolo”, nel massimo rispetto di chi ha scritto?
    Non mi piace!
    Se era un bel po’ che sul blog non appariva la solita solfa conservatrice ed una cum, la cosa peggiore, nel ripresentarsi di questi articoli, è che come al solito attaccano Benedetto e GP.II. Posso bagliare, ma non credo proprio, l’articolo sembra “un copia ed incolla” preso dal web senza aver capito che non si riferisce a Gutierrez. Mascarucci intende impugnare una teoria teologica così complessa come quella della “liberazione” ma non sa differenziare gli errori di Boff (Clodoveo e Leonardo) o di Balasuriya ma fa un mix ingiusto con Gutierrez, nè conosce minimamente il pensiero di Ratzinger sull’argomento.

    • Americo Mascarucci ha detto:

      Vede, Clodoveo Boff ha preso le distanze dalla Teologia della Liberazione ammettendo chiaramente “Abbiamo sbagliato, avevano ragione Ratzinger e Wojtyla”. Gutierrez non lo ha mai detto, si è limitato soltanto a correggere alcuni aspetti della sua Teologia originale, e lo ha fatto per mero opportunismo, per non essere condannato dalla Chiesa per le proprie idee e magari sospeso a divinis come Boff, Cardenal e altri. Gutiérrez ha corretto la deriva marxista della Teologia della Liberazione quando il comunismo era ormai crollato, quindi non c’era ormai più nulla da perdere. Poi sto leggendo in queste ore ricostruzioni secondo le quali Ratzinger stimava Gutiérrez, questo non lo so e non mi interessa. A me interessa il giudizio storico e per quanto mi riguarda Gutierrez non è il rappresentante di una Teologia della Liberazione buona contro una cattiva (quella di Boff) per intenderci ma il principale ispiratore di una ideologia che ha sostituito la liberazione spirituale con quella politica e sociale e ha fatto di Cristo un Che Guevara ante litteram. Poi liberi di pensare che Gutierrez meriti la santificazione. Preferisco santificare i tanti vescovi che quella dottrina hanno contribuito a combatterla con il consenso di Wojtyla e Ratzinger

      • La Signora di tutti i popoli ha detto:

        …ricostruzioni secondo le quali Ratzinger stimava Gutiérrez, questo non lo so e non mi interessa”

        Vede sig. Mascarucci, lei disprezza le idee di Ratzinger perchè così fan tutti, ma (al solito) lei sbaglia perchè in tema di fede e morale, Ratzinger, non ha condannato Gutierrez, che quindi NON HA ERRATO. Chiaro??
        A parte la brutta figura che lei ha appena fatto, se poi Gutierrez abbia approfondito e modificato il suo modo di pensare, ammesso che pure che abbia mutato tutto (ma non è vero), le da un insegnamento di umiltà che per lei dovrebbe esserle da guida ed esempio. Perchè è da vero uomo aderire il più possibile al Cristo, cambiando in bene ciò che è stato male: come ha ben verificato Benedetto XVI in Gutierrez, la sua teologia è perfettamente aderente al Cristo. Quindi le consiglio di tacere, perchè -invece- noi la conosciamo bene sul blog… non mi costringa a farle rendere conto di quello che ha scritto in passato e poi anche del soprannome che i suoi amici traditi le hanno affibbiato, cosa della quale lei stesso ci ha parlato.

        Il discorso della “canonizzazione” di Gutierrez lo ha introdotto lei: per me se dovessi scegliere fra lui e lei sceglierei Gutierrez, almeno ha scelto la Via che non delude e non gli sarà tolta, e che non cade in una inconcludente ipocrisia camuffata da indagine storica.

        • Americo Mascarucci ha detto:

          Come in un celebre film le rispondo semplicemente: “Di lei, dei suoi insulti e delle sue minacce “francamente me ne infischio”…..

  • Rolando ha detto:

    Caro GIAMPIERO!
    “GESÙ NON HA ESORTATO I POVERI ALLA RIBBELLIONE MA I RICCHI ALLA SOLIDARIETÀ.”
    Esattamente come quel ricco che era così solidale e buono con i suoi cani, che non metteva da parte neppure una briciola da dare all’affamato ed assetato Lazzaro!
    Lascia queste affermazioni a biblisti e teologi interessati al loro lavoro di sempre! Sanno ben spiegare qualsiasi vangelo!
    Lascia poi stare la prassi di San Pietro, primo papa, circa l’ideale prassi di bontà umana nei confronti dei coniugi Anania e Saffira, documentata da Atti. Quegli stessi Atti che riportano la diretta testimonianza dalla bocca dello stessoi Pietro circa le più precise e particolari circostanze della morte del compagno Giuda. Testimonianza proprio di uno che sembra “quasi” presente-partecipe, se non addirittura autore, ed in pari tempo smentisce le altre informazioni in merito sulla fine di Giuda pure riportate nel NT. Lasciamo stare le ideologiche ottimali visioni. Con i fatti si dimostra amore non con parole, dice pure il NT.
    Fanno tanto male quanto le opposte.

  • Rolando ha detto:

    L’articolista scrive testualmente:
    “Ma poteva arrivare la liberazione dal giogo capitalistico, con una dottrina, il marxismo appunto, che ha dato poi origine ad una violenta forma di totalitarismo quale il bolscevismo, che ha tenuto oppressa per mezzo secolo tutta l’Europa dell’Est con i carri armati e le repressioni sanguinarie modello Ungheria?
    Giovanni Paolo II non era ossessionato dai comunisti come vorrebbero far credere oggi i tanti osannatori di  Gutiérrez e compagni, ma da polacco…”.
    Sì, Karol Wojtyla era più che ossessionato, un grande patriota che non disdegnava i soldi del fondatore dei Legionari di Cristo, il pedofilo Marciel Maciel Degollado, dell’altra parte dell’Atlantico, per la causa della vittoria sul Comunismo nella sua Patria.
    Poi: “Fare del bene non basta per esser cristiani, l’essenziale è confessare la fede…”
    Se questa è la verità essenziale per essere cristiani, allora l’ebreo Gesù della Storia, riportato nelle parole di Matteo 25, 31-46, è ampiamente smentito. Infatti non è “essenziale” riconoscere il Cristo, ma l’uomo Gesù, il figlio dell’uomo, l’uomo.
    Le (due!) teologie si equivalgono. L’uso che ne fa del vangelo giovanneo, ad esempio, Putin oggi non è per niente diverso.

  • Giampiero ha detto:

    Come disse il teologo e biblista Oscar Cullmann : GESÙ NON HA ESORTATO I POVERI ALLA RIBBELLIONE MA I RICCHI ALLA SOLIDARIETÀ. E , checché ne dicano alcuni, questa fu anche la prassi della prima comunità cristiana.