Atomica Biblica: i Vangeli Furono Scritti in Ebraico. Carmignac Aveva Ragione. Investigatore Biblico.

22 Ottobre 2024 Pubblicato da

Marco Tosatti

Cari amici e nemici di Stilum Curiae, offriamo alla vostra attenzione questo articolo di Investigatore Biblico, a cui va il nostro grazie. Buona lettura e condivisione.

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Indizio n. 256 :“BOMBA ATOMICA (biblica): PADRE CARMIGNAC AVEVA RAGIONE! ECCO LA DIMOSTRAZIONE DEI SUOI STUDI. Che mettono KO le teorie protestanti. Grazie ad un vecchio amico dell’Institut Catholique…” di INVESTIGATORE BIBLICO

Ieri ho passato tutto il giorno a studiare questa bomba (biblica). Fra Paolino mi avrà fatto almeno 6 caffettiere! E andava e veniva con il termos! Poi l’ho incaricato di rintracciare un mio vecchio amico dell’Institut Catholique che mi ha confermato papale papale ciò che ha scritto Luisella Scrosati nel suo articolo che ho pubblicato ieri (“Gli studi biblici del Padre Jean Carmignac e i Vangeli originali scritti in ebraico” di LANUOVABQ – Investigatore Biblico). E cioè  che “ i suoi scritti (di Carmignac ndr)  rimangono “in ostaggio” all’Institut Catholique, che ne impedisce la consultazione e la pubblicazione”.

Roba da pazzi. Allora ho chiesto a questo vecchio amico (che voglio ringraziare di cuore) di inviarmi (in via confidenziale) almeno gli stralci di alcuni versetti studiati da Padre Jean. E mi ha inviato alcune cose molto interessanti. Che confermano che Padre Carmignac aveva ragione. E che forse ancora le lobby pseudoprotestanti inseritesi nel cattolicesimo, stanno impedendo la pubblicazione e la divulgazione dei suoi studi.

Rendo pubbliche queste cose perché è giusto che i fedeli conoscano la verità. Questo biblista ha fatto una scoperta colossale che viene ancora snobbata dalla “intellighenzia” teologico-biblica  contemporanea. Fossero almeno capaci di tradurre…Ahimè, siamo ancora fermi al “non abbandonarci alla tentazione”. Ma per carità di Dio!

Carmignac ha dimostrato, dati alla mano, che i Vangeli originali non possono essere stati scritti se non in ebraico. Guardate cosa ha scoperto. Cito gli stessi versetti riportati dalla Scrosati nell’articolo citato sopra.

  1. Lc 22,15: “ho desiderato ardentemente di mangiare questa Pasqua”.

Padre Jean ha sostenuto (traducendo dal greco all’ebraico – un lavoro pazzesco) che il greco di Luca non è altro che una traduzione dall’ebraico. Infatti, come ha scritto la Scrosati “si tratta  di un greco che segue la sintassi semitica. Questo sostrato semitico nel greco dei Vangeli è spiegabile, secondo Carmignac, con il fatto che si tratta in realtà di traduzioni letterali in greco di testi scritti in ebraico”.

L’espressione di Lc 22,15 in greco è così:

“ἐπιθυμίᾳ ἐπεθύμησα” (ho desiderato con desiderio)

Dai documenti inviatimi dalla mia “talpa” all’Institut Catholique, Carmignac ha tradotto l’espressione in ebraico in questo modo (traslitterato):

NIKSOF NIKSAFETI” (ho desiderato con desiderio)

E anche la Vulgata di San Girolamo traduce “desiderio desideravi”. Il greco quindi non riporta altro che un “semitismo”, cioè un modo di dire ebraico. E già da qui si evince come chi ha tradotto in greco, ha tradotto da un testo più antico scritto in EBRAICO.

  • Altro semitismo in Mt 2,10 (la gioia dei magi):

Dal greco “ἐχάρησαν χαρὰν” (gioirono di gioia)

 In ebraico Padre Jean ha tradotto così:

VAISMECHU SIMCHAH” (gioirono di gioia)

Quindi anche in questo caso Carmignac ha scoperto un altro semitismo (modo di scrivere o di esprimersi prettamente ebraico). Che prova senza alcun dubbio che il Vangelo è stato scritto PRIMA in ebraico, e poi, successivamente,  tradotto in greco.

I testi neotestamentari in  greco  dei vari codici della Bibbia, non sono altro che una traduzione dall’ebraico!

Questi due versetti che pubblico ora a seguire  sono inediti (dalle carte ‘secretate’ all’Institut Catholique)

  • Semitismo nel Vangelo di Marco (Mc 10,38)

Dal greco βαπτίζομαι βαπτίζομαι

La Vulgata traduce: “baptizor, baptizari

L’appunto della mia talpa sulla traduzione ebraica di Padre Carmignac riporta allo stesso versetto:

ULKITTAVEL BATVILAH” dalla stessa radice “TAVAL” (bagnarsi, immergersi)

  • Semitismo nel Vangelo di Giovanni

Gv 4,23: “προσκυνηταὶ  προσκυνήσουσιν” (adoratori adoreranno)

Vulgata: “adoratores adorabunt”

In Gv 1,51 a Gv 13,21 (solo 2 esempi)  invece abbiamo: ἀμὴν ἀμὴν (classica espressione semitica di Gesù ‘In verità in verità vi dico…”

Vulgata: “Amen, amen

Padre Carmignac ha tradotto in ebraico -traslitterato-  (perché AMEN è una parola ebraica): “AMEN – AMEN”.

p.s E apro e chiudo una parentesi velocemente: andate a leggervi questo articolo che spiega bene, in parole semplici che l’autore del Vangelo di Giovanni E’ SAN GIOVANNI EVENGELISTA, e nessun altro (Vangelo secondo Giovanni, testo e commento).

Mi riservo di pubblicare altro materiale inedito che mi verrà inviato dal mio “infiltrato” all’Institut Catholique riguardante questo grande biblista, snobbato dalla lobby dei  biblisti contemporanei. Perché di lobby si tratta.

Oggettivamente,  Padre Carmignac ha fatto una scoperta grandissima. Non capisco come mai questi suoi studi in merito ai Vangeli non vengano pubblicati. Forse disturbano qualcuno? Forse “offuscano” o “disturbano” le neo teorie protestanti dei vari traduttori contemporanei che hanno inquinato anche la Bibbia CEI?

Come giustamente ha scritto la Scrosati, Carmignac ha come sostegno ai suoi studi, nientemeno che San Girolamo: “ il testo ebraico di Matteo «si conserva tuttora nella biblioteca di Cesarea, che il martire Panfilo mise insieme con somma cura. Anche a me fu data la possibilità di trascriverlo da parte dei Nazarei, che fanno uso di quest’opera a Berea, città della Siria» (De Viris Inlustribus, 3.2).

Sappiamo che San Girolamo è morto a Betlemme nel 420. Quindi fino a quella data,  evidentemente esisteva ancora un testo del Vangelo in ebraicoVisto che Girolamo ne è testimone oculare e lo racconta.

Insomma, su questo tema c’è da approfondire e indagare tanto. Ed è quello che mi propongo di fare. Ora con l’aiuto della mia “talpa”.

Investigatore Biblico

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33 commenti

  • Rolando ha detto:

    Ovviamente mi riferisco al famoso 7Q5!

  • Mario ha detto:

    Sì, i complottismi lasciano il tempo che trovano… Lasciamoli alla Scrosati e ai suoi scoop!
    Per i semitismi, non c’è bisogno di controtradurre in ebraico dal greco. È un lavoro inutile e non prova nulla, da un punto di vista scientifico. Meglio, come hanno fatto altri, andarsi a leggere la Peshitta, la bibbia siriaca aramaica, pubblicata in edizione critica da più studiosi, e ancora in uso nelle chiese di rito antiocheno.

  • Gabriele ha detto:

    Il nostro simpatico Investigatore, a suo dire “biblista” di sì comprovata esperienza e inarrivabili competenze, ha dovuto aspettare che un suo lettore gli inviasse un articolo di Scrosati di due anni fa, per venire a conoscenza del caso-Carmignac e mettere tutti noi a conoscenza di questa mirabolante notizia della presunta origine ebraica dei vangeli. Ma il caso era già stato ampiamente trattato da Antonio Socci nel 1992, vale a dire trentadue anni fa, in un articolo su Il Sabato reperibile a questo link:
    https://musicasacra.forumfree.it/?t=50008171
    Una “bomba”, quella del nostro formidabile Investigatore, a scoppio decisamente ritardato 🙂

    • Rolando ha detto:

      Idee e teorie vecchie. Jean Carmignac esponeva le sue ipotesi. Ben note e stranote.
      Sta di fatto che niente ci è pervenuto in ebraico o aramaico della lingua parlata da Gesù.
      Ma basterebbe un versetto: Mt2,23 e vedere, come ben sappiamo, dove stanno nell’AT le profezie che si riferiscono al NZR (consacrato. Quello della Fedeltà, che deriva dal concetto di verità in Isaia)!
      Sì, Mt2,23 di cui alcuni codici importanti riportano qui addirittura il riferimento al nome di Isaia, a dimostrazione delle incertezze dell’evangelista su ciò che voleva “coprire”/”celare” perché troppo esplicite circa la realtà fattuale del Gesù ebreo storico. Altro che Nazateth inesistente e che Mai salta fuori nell’AT ed in nessun altro scritto! Se io vado ad abitare a Roma divento romano senza bisogno di profezie. Ma se si tratta di uno destinato a diventare qualcuno per la causa di “qualcosa”, è questo “qualcosa” che conta storicamente e non la banale residenza. Ricordo il forte grido in croce a confronto con il chiarificatore salmo 78,35. Mistificazioni favolistiche a parte.
      Troppo pericoloso approfondire!

    • DON ETTORE BARBIERI ha detto:

      Infatti. Ricordo che CL aveva martellato parecchio anche sul ritrovamento di un frammento di Marco, che permetteva di retrodatare parecchio i Vangeli. Mi pare c’entrasse sempre Carmignac.

      • Rolando ha detto:

        Sì. Carmignac, Centi, O’Callaghan, ecc..
        Ma anche fosse non corrisponderebbe al relativo versetto del testo di Marco come a noi pervenuto da successivi codici testimoni.
        Infatti in base alla regola della sticometria nella scrittura in colonna non c’è spazio per l’ “epi ten ghen” successivamente documentato. Manca. Pertanto sarebbe comunque conferma di varianti che potrebbero benissimo appartenere ad altro materiale “evangelico” apocrifo. Si è tentato di dare una spiegazione anche a ciò, ma le toppe risultano peggiori come aveva insegnato anche Gesù.

  • Rolando ha detto:

    Ed ancora un pensiero sulle cosiddette “sacre scritture” profezia e base dell’avvento cristiano.
    Mi riferisco al mito di Ester, modello e compendio della vendetta di “YHWH ish milchamah YHWH nome di lui” Es 15,3, radicato nei cuori di suo figlio Israele, l’eletto, nella tribù di Beniamino cui appartengono Mardokaj e Paulos ed attraverso loro ha alimentato tutti i fondamentalisti cristiani cattolici e non, nonché quegli Islamici.
    Il libro di Ester e Purim ricevettero nel 1938 un attacco durissimo quando il giovane Schalom Ben-Chorim proprio in Israele (allora non ancora Israele) pubblicò a Gerusalemme un pamphlet in tedesco ( con prefazione di Hugo Bergmann) in cui proponeva la esclusione del libro di Ester dal canone biblico e l’abolizione dal calendario ebraico della festa di Purim.
    Scriveva: “Festa e libro sono indegni di un popolo disposto a realizzare la propria rigenerazione nazionale ed etica con enormi sacrifici”.
    (S.Ben-Chorin, Kritick des Esther-Buches. Eine… Jerusalem 1938, p.5)
    Fanatismo: Finees Nn 25! Radici del cristianesimo.

  • Rolando ha detto:

    Purtroppo la fede cieca in ciò che più piace delle idee contenute nelle sacre scritture, come parola di Dio, può deviare amaramente il credente dalla saggezza umana per implicita ammissione: “In giorno di bene sii in bene ed in giorno di male rifletti. Anche questo come quello ha fatto il ELOHIM a scopo che non trovi mai il-adam alcunché [=il proprio futuro]. Qo 7,14.
    Chiaro, no?

  • Rolando ha detto:

    Ma cosa mai può esserci di più assurdo e criminalmente antiumano di queste due espressioni in ebraico della bibbia:
    “E trovante io amara più di morte la donna”
    “Buono a facce di il ELOHIM scamperà da lei”. Qo 7,26.
    G. Ravasi, Qohelet. Il libro più originale e ‘scandaloso’ dell’antico Testamento, 1988′.

  • Christianus ha detto:

    Dietro questa storia sembra esserci un vero e proprio giallo. Questo studioso è stato silenziato e fatto sparire con le sue ricerche perché scomodo. Cosa possiamo fare per trovare i suoi libri? Se qualcuno ne sa di più, sarebbe bello che ne scrivesse.

    • Rolando ha detto:

      Vai nella Biblioteca apostolica Vaticana “non illam multis instructam libris sed exquisitis”. E pensa. Una vita non basta.

    • DON ETTORE BARBIERI ha detto:

      I suoi libri sono in commercio.

    • È sufficiente ordinarli in libreria o sul web ha detto:

      È talmente silenziato, che il libro sui vangeli sinottici è disponibile sul sito delle Edizioni San Paolo (ex-paoline); quello sul Padre Nostro presso Amazon o IBS.

      • Lorenz ha detto:

        Ma no, i testi scientifici di Carmignac, dove in modo analitico tenta la retroversione dei testi evangelici sono davvero ad oggi censurati. I testi pubblicati sono appena saggi introduttivi e divulgativi. Non vedo il motivo di negare queste evidenze, comunque la si pensi nel merito della tesi in esame. Per quanto appunto la si può conoscere, già che purtroppo risulta tuttora sotto censura.

        • Don Ettore Barbieri ha detto:

          Mi scusi. Questi testi soni libri pubblicati e non più reperibili oppure studi che avrebbe voluto pubblicare, ma non ha potuto o, infine, studi rimasti lì dopo la sua morte e mai resi pubblici? Non è la stessa cosa, evidentemente.

  • Rolando ha detto:

    “Non sono timoroso, perché la Chiesa cattolica, al servizio della quale esercito il ministero di professore di sacra Scrittura, ha incoraggiato a più riprese gli esegeti ad andare avanti coraggiosamente nella duplice fedeltà alle esigenze, da una parte, d’un serio metodo esegetico storico critico, e dall’altra, alla tradizione e al magistero vivente della Chiesa.
    Il mio modello sarà il Padre Lagrange, fondatore della Scuola biblica di Gerusalemme nella quale ho l’onore d’insegnare da circa quindici anni.
    Egli VISSE CON SOFFERENZA LA DUPLICE FEDELTÀ.”
    Così scriveva nel 1984 Francois Dreyfus, il sacerdote domenicano che si interrogava sulla questione SE: Gesù sapeva d’essere Dio?
    Che il pensiero umano rinunci un giorno ad ogni ricerca metafisica è come se per non respirare sempre un’aria inquinata scegliesse di non respirare affatto.
    Questo urgente bisogno del pensiero umano è ben più profondo di un desiderio di sapere. È un autentico istinto di conservazione del SÉ personale. RELIGIO.
    Ma quale era la RELIGIO dell’uomo ebreo Gesù per chi è interessato a Gesù? È umano chiedersi qual era la sua Fede. Se NZR o cristiana, cattolica apostolica e romana.
    Non sono d’accordo con Camillo Ruini che non serva a niente sapere dell’uomo se non si crede che sia anche Dio.

    • Maria ha detto:

      Io, nel mio piccolo, penso che il cardinal Ruini abbia detto bene. Che facciamo, come gli ebrei che ancora aspettano il Messia? Perché Gesù era un impostore giustamente condannato perché si era dichiarato figlio di Dio?
      A noi interessa il Messia annunciato dai profeti, morto e risorto, non un qualsiasi grande uomo

  • Minstrel di CroceVia ha detto:

    Consiglio di andare a prendere gli studi sulle retroversioni evangeliche di Don Barbaglia. Nulla di nuovo, interessante eh, ma nulla di nuovo.
    Per altro i complottismi negli studi scientifici fanno solo sorridere.

  • Enrico Nippo ha detto:

    Quando si dice: chiariamo la faccenda 😯

  • Rolando ha detto:

    Jean Carmignac scrive: “Per quanto riguarda Matteo 1, 18-23, sarebbe un grave errore immaginare che questo racconto che sostiene la verginità di Maria dipenda da Isaia 7, 14 e che l’evangelista presenti Maria come Vergine attraverso l’applicazione di questo testo”.
    Come dire: Isaia 7, 14 non ha profetizzato qui un bel niente che riguardi la vergine madre del “primogenito” (Lc 2,7) Gesù! Ed il testo divinamente ispirato del vangelo sarebbe, in questo caso, deviante.
    E ancora prosegue: “L’Antico Testamento non ha mai parlato di maternità verginale. Dunque, in mancanza, egli [Matteo] utilizza un oracolo che predice una maternità straordinaria, quella della ‘almah di Isaia”.
    E che ha concluso la conferenza episcopale cattolica tedesca in merito?
    Esattamente ciò che aveva scritto il sacerdote cattolico Jean Carmignac, grande appassionato studioso, a conclusione di vent’anni di lavoro iniziati nel 1963.
    E questo nella foga di riscoprire l’idioma parlato da Gesù sotto il greco κοινὴ διάλεκτος (una specie di inglese del tempo in uso nelle terre che facevano corona al mediterraneo. Un valido esempio me lo sono fatto nel sentir parlare inglese dai cinesi di Xi’an, metropoli della Cina centrale, e da un italiano).
    Ma Gesù ebreo sapeva di essere Dio?
    Quale era la prima virtù teologale, la Fede, dell’uomo ebreo e Galileo Gesù?
    Quale mistero racchiude il “forte grido” di Gesù sulla croce alla luce del salmo 78, 35?

  • Giampiero ha detto:

    Quanto è emerso dagli studi di J.Carmignac e di altri studiosi è stato ampiamente divulgato da Vittorio Messori da qualche decennio. Vittorio Messori ha bene evidenziato come un certo approccio all’esegesi biblica, approccio più ideologico che scientifico, abbia relegato ai margini certi studi che, a ragion veduta, si schieravano a favore di una retrodatazione dei Vangeli e di altre lettere canoniche, dando così maggior credito ai fatti narrati dai testi in esame . Perché? dice Messori, perché molti di coloro che avrebbero potuto smentirli sarebbero stati ancora in vita e presenti. Scritti dunque costretti ad essere veritieri.
    Forse non è casuale che questa “bomba atomica” esploda in un momento storico dove detti e fatti relativi a Gesù di Nazareth vengono presi con “beneficio di inventario” anche da ecclesiastici privi di nastri audio e filmati provenienti da quelle zone geografiche.

    • Rolando ha detto:

      Caro GIAMPIERO, ho conosciuto Vittorio Messori da quando abitava a Desenzano del Garda e diceva che era costretto a traslocare perché il peso della quantità dei libri della sua biblioteca faceva ormai traballare il solaio in legno della casa.. E la faccenda diventava seria.
      Ciò che tu sostieni di lui ne fa anche un collaboratore del contrario. Più ci si avvicina al Gesù “storico” meno Dio è. Tutti hanno un momento di “vittoria”. Fallace.

  • Rolando ha detto:

    QUANTO A:

    “Carmignac ha come sostegno ai suoi studi, nientemeno che San Girolamo: “ il testo ebraico di Matteo «si conserva tuttora nella biblioteca di Cesarea, che il martire Panfilo mise insieme con somma cura. Anche a me fu data la possibilità di trascriverlo da parte dei Nazarei, che fanno uso di quest’opera a Berea, città della Siria» (De Viris Inlustribus, 3.2).”

    PERICOLOSO.

    Ricordo la discussione avuta col padre gesuita José O’Callaghan sul 7Q5, nel 1975. Fu lui a confidarmi l’ostilità dei suoi confratelli che vedevano “un pericolo” implicito nella tesi da lui sostenuta. Lui, secondo me, sottovalutata… Grande papirologo sì, ma…
    E non avevano tutti i torti.
    Lo stesso dicasi della testimonianza di Girolamo.

  • Rolando ha detto:

    Idee e teorie vecchie. Jean Carmignac esponeva le sue ipotesi. Ben note e stranote.
    Sta di fatto che niente ci è pervenuto in ebraico o aramaico della lingua parlata da Gesù.
    E comunque nulla cambierebbe a favore; anzi si testimonierebbe ancor più l’ebraicità identitaria di un figlio di questo popolo, in quelle travagliate circostanze storiche.
    Sta di fatto che nulla scrisse Gesù di suo pugno. E questa notizia ci viene da Mani, nei suoi scritti, all’incirca l’anno 214!
    La regola giuridica umana è questa: Quis quid per alium dixit sibi dixisse putatur.
    E se ci sono pervenuti frammenti tanto antichi in greco perché non ne abbiamo nessuno nella lingua di Gesù?
    E peggio ancora: Quale misera importanza diedero agli originali i ferventi credenti nella divinità di Gesù se non si preoccuparono minimamente di salvare si preziosa documentazione? Anzi che cavolo di importanza può mai rivestire per la Fede una documentazione scritta originale o di pugno di Gesù!?
    Sono tutti atti di fede diversi in questo uomo Gesù, nella loro molteplice varietà e non esistono solo quelli del canone stabilito dal Potere cattolico romano.
    I vangeli sono semplicemente 4 come i punti cardinali, a detta di Ireneo per la Chiesa di Roma. Ma la rosa dei venti della Storia ne contempla una quantità tale quale lo spirito ispirò ed ispira al cuore umano di sempre.

  • Paolo Mayer ha detto:

    Se le cose stanno così la mafia ecclesiastica può stringere tranquillamente la mano a quella laica!

  • Dino ha detto:

    I semitismi ci sono, ci mancherebbe, ma questo non implica che ci fosse un precedente ebraico, anzi aramaico scritto .. basta la tradizione orale ovviamente aramaica e il testo greco “originale” ne risente ..
    Questioni di lana caprina
    Altro che bomba!

    • Rolando ha detto:

      ” ma questo non implica che ci fosse un precedente ebraico, anzi aramaico scritto .. basta la tradizione orale ovviamente aramaica ”
      E perché no anche “accadica” ?
      Vedi Giovanni Garbini Olivier Durand, Introduzione alle lingue semitiche.

  • Mario ha detto:

    Ma l’originale, secondo alcuni autorevoli studiosi dei vangeli, potrebbe essere anche in Aramaico. Caro investigatore, studi, studi, studi… E non sulla Scrosati!

  • Tonino T ha detto:

    Interessante.

    Qui dice nell’anno 130.
    “I Padri della Chiesa hanno lasciato testimonianza di un Vangelo di Matteo scritto in ebraico, e Papia lo attesta nel 130”
    https://it.wikipedia.org/wiki/Vangelo_degli_Ebrei

    I cinque libri dei “Spiegazione dei detti del Signore” di cui rimangono solo 13 frammenti è datato 130 o 140.
    https://it.wikipedia.org/wiki/Papia_di_Ierapoli

    De viris illustribus e dell’anno 392
    https://it.wikipedia.org/wiki/De_viris_illustribus_(Petrarca)

    De viris illustribus (Vite degli uomini illustri) ,di Petrarca
    https://it.wikipedia.org/wiki/De_viris_illustribus_(Petrarca)

    Africa è un poema epico in esametri latini composto da Francesco Petrarca.
    https://it.wikipedia.org/wiki/Africa_(Petrarca)

    DE VIRIS ILLUSTRIBUS
    https://www.internetculturale.it/directories/ViaggiNelTesto/petrarca/popup/37-d.html

    SECRETUM
    https://www.internetculturale.it/directories/ViaggiNelTesto/petrarca/popup/6-m.html