Quantum Mutatus ab Illo…Parlamentari Cattolici e Voto sulle Armi all’Ucraina. Fabio Torrembini.
21 Ottobre 2024
3 CommentiMarco Tosatti
Carissimi StilumCuriali, un amico fedele del nostro sito, Fabio Torrembini, ci ha scritto questo messaggio che ci sembra giusto portare alla vostra attenzione. Ma è mai possibile che le voci del Movimento pacifista, e in particolare quelle dei cattolici a destra come a sinistra come al centro dello schieramento politico siano così fievoli? Tutti asserviti al Padrone Unico, come per la pseudo-pandemia e il siero inefficace e pericoloso, il Green Pass e le altre misure anticostituzionali e liberticide ingoiate senza fiatare dai politici, dai medici, e soprattutto, dai soi disant giornalisti? Buona lettura e condivisione.
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Caro Tosatti,
vista l’età, ho un timore fottuto per la nostalgia, che spesso si rivela sentimento paralizzante, alibi perfetto per l’inazione; e tanto più pericoloso in quanto nutrito di ricordi spesso deformanti la percezione di realtà lontane nel tempo.
Mettiamola allora sul piano del gioco enigmistico e immaginiamo di trovare le differenze fra 2 momenti storici lontani 40 anni l’uno dall’altro a parità di istituzioni coinvolte. Mi veniva questo paragone pensando alla risoluzione a favore dell’Ucraina votata dal Parlamento UE il mese scorso, soprattutto in riferimento al mondo cattolico, dove ormai non si discute più di nulla. D’accordo, le risoluzioni del parlamento europeo a livello pratico non sono vincolanti, contano nulla, tanto quanto la generica e ipocrita propensione ad aiutare l’Ucraina (non c’è più nulla da dare!).
Tuttavia l’art. 8, quello relativo alla richiesta di rimuovere il divieto di usare le armi inviate all’Ucraina per colpire obiettivi in territorio russo (il che significa: punture di zanzara contro la Russia per cercare di coinvolgere la Nato nel conflitto, con le conseguenze del caso…), ha una sua grande importanza a livello politico, anche in riferimento al fatto che gli americani hanno il freno tirato in questo senso (tutti sanno che Joe Biden ha annullato la sua visita a Ramstein il 12 u.s. con la scusa dell’uragano Milton!).
Ma si sa, la libidine di servilismo è un impulso spesso irresistibile e la servitù in molti casi, come notava Montanelli, non è una violenza o un’imposizione dei padroni, ma una tentazione dei servi. Mi sono quindi andato a vedere i risultati del voto, con particolare riferimento a quello espresso dagli europarlamentari cattolici italiani, e ho notato con sorpresa, anzi, incredulità, che l’on. Massimiliano Salini, europarlamentare di CL, ha votato a favore del suddetto art. 8. Sono lontani i tempi del movimentismo formigoniano dell’Oil for Food, laddove il Presidente della Regione Lombardia osò muoversi con coraggio, tessendo rapporti diretti con il vicepresidente iracheno, cristiano, Tareq Aziz e sfidando in questo modo la reazione dell’Impero (che ci fu, eccome se ci fu!).
Oggi il rappresentante di CL, il movimento del Meeting per l’Amicizia fra i Popoli, vota a favore del bombardamento della Russia. Mi iscrissi alla Cattolica nel 1982, rettore Giuseppe Lazzati, padre costituente, per laurearmi con il filosofo Adriano Bausola rettore (oggi alla guida dell’Università siede una professoressa di scienze bancarie!).
Allora CL era fortissima e la contrapposizione fra Don Giussani e il rettorato era a tratti acerrima, così come quella fra il movimento del sacerdote di Desio e l’Azione Cattolica della “scelta religiosa”.
Era l’epoca dei movimenti, c’era grande fermento e non passava giorno senza che si esprimesse un giudizio e/o ci si scontrasse sui fatti culturali e politici di più stringente attualità (come dimenticare i grandi tazebao all’ingresso dell’Università?).
Erano bei tempi? Forse no! Ora pare di vivere un’incessante corsa all’insabbiamento, l’omertà regna sovrana, qualcuno la chiama ‘prudenza’. Nell’aprile 2022 scrissi al rettore della Cattolica a proposito di Vittorio Emanuele Parsi, docente di Relazioni internazionali in Cattolica (non che membro della Fondazione Italia – Usa), chiedendo se la sua, di Parsi, fosse anche la posizione dell’Università sulla guerra in Ucraina, posto che non si sentiva né a tutt’oggi si è sentita altra voce!
Lo stesso feci con vecchi amici ora prestigiosi docenti in materie storiche e filosofiche in Largo Gemelli. Nessuna risposta! E dire che il Parsi ai miei tempi frequentava con me i corsi del prof. Gianfranco Miglio, laddove il realismo politico dei vari Carl Schmitt, Vilfredo Pareto, Gaetano Mosca, Niccolò Machiavelli erano il pane quotidiano (e un po’ fa bene..!). Ora esiste solo la democrazia liberale – una maschera ideologica come tante, direbbe Miglio durante la sua prima lezione! – in nome della quale tutto è concesso: bombardare ovunque, sterminare interi popoli dentro il silenzio assordante della Chiesa e dei suoi rappresentanti.
Trovi lei le differenze, non vorrei parlare di Chiesa, di fede, di ragione perduta, anche perché non ne sarei in grado. Sicuramente la difesa dello strapuntino parlamentare e accademico ha raggiunto livelli di parossistica comicità, se non parlassimo di una tragedia!
Grazie per l’ospitalità.
Un caro saluto
Fabio Torrembini
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Tag: cl, torrembini, ucraina
Categoria: Generale
Sottoscrivo il commento sulla traiettoria politica del nostro paese.
Ricordo che ancora negli anni 90 in piazza del Duomo a Milano si poteva tenere un incontro politico organizzato (spero di ricordare bene) dalla redazione de “Il Manifesto”, per confrontarsi sulla scelta NATO di intervenire militarmente contro la Serbia per risolvere la qiestione del Kosovo.
Allora al grido “dobbiamo difendere le persone monacciate” io manifestai il mio appoggio all’intervento militare NATO e ai bombardamenti sulla Serbia.
Ma quando furono le milizie neonaziste appoggiate dagli USA a bombardare la minoranza ucraina russofona del Donbass, tutti zitti. Più nessun dibattito pubblico sul tema in piazza del Duomo.
Poi il nostro “alleato” volle “portare la democrazia” in Iraq, in Afganistan, in Libia, in Siria.
Un macello di cui possiamo solo vergognarci
Davvero una curiosa traiettoria politica quella del popolo italiano- ed in verità pure dello scrivente- che negli anni novanta credeva convintamente nell’abolizione delle preferenze che all’epoca veniva indicata come fonte di corruttela e di tanti altri mali e scoprire che alle ultime elezioni politiche della metà degli italiani non è andata a votare. Vale la pena ricordare il detto: “il meglio è nemico del bene”; noi cristiani avremmo dovuto ricordarcene di più.
Altroché! E anche i non cristiani…