Benedetto, Uomo di Dio, Sbertucciato dal Mondo. Ma che Volete che ne Sappia Bergoglio? R.S.

19 Ottobre 2024 Pubblicato da

Marco Tosatti

Carissimi StilumCuriali, un amico fedele del nostro sito, R.S., nei giorni scorsi ha pubblicato due commenti ad articoli di Stilum, che portiamo alla vostra attenzione. Buona lettura e condivisione.

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Benedetto XVI è stato la persona che maggiormente ha tentato di collegare l’umanità post moderna, corrotta e decadente, alla realtà vitale del cristianesimo.

Un uomo di Dio, sbertucciato dal mondo.
Un uomo che ha lasciato che la Parola di Dio agisse da spada a doppio taglio (così nella lettera agli Ebrei e in Apocalisse), dove si separano l’anima e lo spirito.
In un mondo modernista senz’anima e in una chiesa modernista senza spirito, è stato il Pontefice che ha cercato di tenere attraversabile e praticabile il ponte che fa dell’uomo una creatura spirituale e che tiene vivo lo spirito (il peccato lo uccide), ribadendo la Dottrina di sempre.
Ha tenuto insieme il corpo e l’anima, senza cadere nelle cabale, nello gnosticismo, nel materialismo, nell’idealismo, nel razionalismo, nel panteismo…
Ha tenuto il punto sul Verbo Incarnato, l’Incarnazione e l’indispensabilità di Cristo per la salvezza (Dominus Iesus).
L’anima umana anima un corpo, in una fisicità. Il corpo è vivo. Un corpo morto è inanimato, cioè un cadavere e questo vale anche per un cane o per un gatto.
Nell’uomo tuttavia quest’anima sa fare un’altra cosa: anima lo spirito rendendolo capace di auto-riflesssione.
A questo livello l’animale non arriva. Il salto è difficile anche da spiegare: ci vuole un po’ di fantasia.
Bisogna saper distinguere la duplice valenza dell’anima umana. NB: ne’ Dio, né gli angeli hanno l’anima, anche se sono esseri spirituali.
Nell’uomo coesistono attività anche superiori e intelligenti che si avvalgono anche del corpo (il parlare si serve della lingua e del cervello, a volte gesticolando e serve l’udito per imparare a parlare), in presenza di attività senza bisogno del corpo (la riflessione, la coscienza di sé o autocoscienza). La vista non vede il vedere, l’udito non sente l sentire… Il gusto non è un sapore, ma gustare li avverte e distingue. Quindi il gusto sa distinguere un sapore, ma non il gustare.
Il vedere non si percepisce con la vista. Però sappiamo di sapere e pensiamo di pensare. Questa riflessione (allo specchio) è un’attività spirituale, in un corpo che c’è. Il sentire viene dai sensi e dal sentimento e pesca dalla realtà anche con il corpo.
Il discernere i pensieri del cuore (pensare da pesare, cioè valutare) è dello spirito: sapienza.
Il corpo è vivo e ha l’anima (non è l’anima).
L’autocoscienza (la riflessione) è un’attività spirituale, che supera il semplice sentire. Non è “fisica”.
E’ un’attività propria di qualunque essere umano, credente o meno.
Il senso della sapienza ce l’ha anche chi ragiona essendo privo di questa fede.
Il sentire è proprio della natura umana.
L’effervescenza della sapienza spirituale (di chi è spiritualmente vivo, in Grazia) è una sfumatura che scende nella profondità dell’anima.
La Grazia e la sapienza della Parola di Dio è una spada a doppio taglio capace di dividere l’anima dallo spirito.
La Parola di Dio vale per l’anima e per lo spirito, ma distingue solo quando si fa sapienza che sa riconoscerla.
Chi può il più può anche il meno e chi avverte l’anima come il più è al massimo della profondità.
Ma che ne sa Bergoglio di tutto questo?
Non per niente non è in grado di pontificare.
Lui i ponti li rade al suolo, come i muri. Tutto spianato.

***

Stimato Unaopinione,

il punto cruciale è l’Incarnazione del Verbo, da cui derivano il suo sacrificio crocefisso e la resurrezione in vista della parusia.

Nel quarto vangelo, San Giovanni ci offre il suo memorabile prologo: “In principio era il Verbo, e il Verbo era presso Dio e il Verbo era Dio. Egli era, in principio, presso Dio: tutto è stato fatto per mezzo di lui e senza di lui nulla è stato fatto di ciò che esiste. In lui era la vita e la vita era la luce degli uomini; la luce splende nelle tenebre e le tenebre non l’hanno vinta… Era nel mondo e il mondo è stato fatto per mezzo di lui; eppure il mondo non lo ha riconosciuto. Venne fra i suoi, e i suoi non lo hanno accolto. A quanti però lo hanno accolto ha dato potere di diventare figli di Dio: a quelli che credono nel suo nome, i quali, non da sangue né da volere di carne né da volere di uomo, ma da Dio sono stati generati. E il Verbo si fece carne e venne ad abitare in mezzo a noi; e noi abbiamo contemplato la sua gloria, gloria come del Figlio unigenito che viene dal Padre, pieno di grazia e di verità… Dalla sua pienezza noi tutti abbiamo ricevuto: grazia su grazia. Perché la Legge fu data per mezzo di Mosè, la grazia e la verità vennero per mezzo di Gesù Cristo. Dio, nessuno lo ha mai visto: il Figlio unigenito, che è Dio ed è nel seno del Padre, è lui che lo ha rivelato”.

Il quarto vangelo non è stato scritto tantissimi anni dopo gli altri e probabilmente vi attinge il celebre inno cristologico della Lettera ai Colossesi, la quale è databile al più tardi al 60 d.C. Molti studiosi ritengono che l’inno potrebbe essere la citazione di un canto tipico delle Chiese dell’Asia minore. Nell’inno emerge la grandiosa figura di Cristo, Signore del cosmo. Identifica la divina Sapienza creatrice esaltata dall’Antico Testamento (Pr 8,22-31): “Egli è prima di tutte le cose e tutte sussistono in lui”; di più: “tutte le cose sono state create per mezzo di lui e in vista di lui” (Col 1,16-17). Nell’universo si dispiega un disegno trascendente che Dio attua attraverso l’opera del Figlio. Anche la materia, la sua energia, la vita e la luce portano l’impronta del Verbo di Dio, “suo Figlio diletto” (Col 1,13).

La rivelazione del Nuovo Testamento getta una nuova luce sulle parole del sapiente dell’Antico Testamento, il quale dichiarava che “dalla grandezza e bellezza delle creature per analogia si conosce l’autore” (Sap 13,5). Cristo è anche il Signore della storia della salvezza, che si manifesta nella Chiesa (cfr Col 1,18) e si compie nel “sangue della sua croce” (v. 20), sorgente di pace e di armonia per l’intera vicenda umana. La storia non è in balía di forze cieche e irrazionali ma, pur nel peccato e nel male, è sorretta e orientata – per opera di Cristo – verso la pienezza (di Grazia, cioè la vita divina). È così che per mezzo della Croce di Cristo tutta la realtà è riconciliata col Padre (cfr v. 20). Si tratta di uno stupendo affresco dell’universo e della storia che invita alla fiducia.

Non siamo un granello di polvere inutile, disperso in uno spazio e in un tempo senza senso, ma siamo parte di un sapiente progetto scaturito dall’amore del Padre. Per mezzo di Cristo sono state create tutte le cose (cfr Col 1,16). “Non soltanto le fece passare dal non essere all’essere, ma è ancora lui che le sostiene, cosicché, se fossero sottratte alla sua provvidenza, perirebbero e si dissolverebbero… Dipendono da lui: infatti, anche solo l’inclinare verso di lui è sufficiente a sostenerle e a rafforzarle” (così S. Giovanni Crisostomo).

Il punto è che c’è un Avversario (Satana): una creatura angelica di Dio, ribellatasi a motivo dell’Incarnazione, per invidia e superbia.

Dio ha lasciato a questo Avversario il potere di attentare in ogni modo all’Incarnazione: cacciato dal Cielo e precipitato sulla terra (nella storia) ha propalato ogni forma di idolatria e di eresia, distogliendo parte del popolo prescelto per la Rivelazione dall’incontro con il Verbo incarnato e poi tutto il genere umano dall’aver fede, confondendoli con il panteismo, il razionalismo, il materialismo e ogni inganno proprio dei falsi dottori, dei cattivi maestri nei secoli. Satana sta facendo di tutto contro il Verbo incarnato e contro l’umanità a sua immagine. Satana non solo corrompe e deturpa, in odio all’immagine del Verbo Incarnato, non solo disturba la fede e la preghiera, ma soprattutto attenta all’Eucaristia, la Presenza Reale del Verbo Incarnato nel culto e nell’adorazione e tesoro principale della Chiesa.

Negare e distruggere la Chiesa (specialmente la cattolica) è un modo per odiare l’Incarnazione.

No: le religioni non sono tutte uguali. E il cristianesimo cattolico è la meno religione tra le religioni. Perché non è l’uomo a fare qualcosa per Dio, ma la Grazia di Dio presente ad agire, oggi, adesso, nel Sacramento che ribadisce l’Incarnazione.

Maria Santissima, la madre del Verbo Incarnato, detestata da Satana, sarà colei che schiaccia il capo al serpente.

C’entra con la pseudochiesa cattolica bergogliana? Eccome! La scarsa devozione mariana è una prova potente di dove vuole andare a parare l’Avversario: esattamente contro il Verbo Incarnato.

Comunque la nenia di Bergoglio è Gia-carta straccia…

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9 commenti

  • Orso Garibozzi ha detto:

    carissimi , sarò onesto , io no ho capito un tubo”.
    Io? … “sordo felice” . 🙂
    BXV sbertucciato … e vah beh… che vuoi che sia ..a Gesu Cristo, a parte la derisione , hanno fatto di peggio o no ? E quindi dove sta il Maestro ..sta il discepolo o no ? Meravigliarsi? tutto scritto . Bisogna saper leggere .
    Quanto a taluni , in primis R.S. , per costoro dirò una preghiera ed un’invocazione alla Vergine Maria: “salvaci da tali “teo-idioto-logie” !” .
    Grande fede , gran desiderio di Dio, poco studio, e gran disastro finale .
    un paio di affermazioni messe cosi porterebbero a conclusioni ridicole . Si va per campi ad impiantarsi lontani da strade sicure (esperienze reali nei campi d’autunno e non metaforiche .. .) . Gli ultimi tomisti di ratio rigorosa forse sono morti 100 anni fa e se nel frattempo ne è rimasto qualcuno , questi sono stati “gentilmente” “suicidati” non nel fisico s’intende ma nel “sotto-vuoto” che hanno fatto intorno gli illuminati anti-tomisti che imperversano di tempi di Cartesio . No Ratio no … articoli di Fede chiari . Solo fumisterie degni di una fumeria d’oppio nella s.francisco degli anni 20 . Con Chaily Chan . 🙂 . Non è cosi ?
    Pace a voi!

  • Mimma Gattaino ha detto:

    A proposito dell’anima…di Dio!
    Dio è Puro Spirito, ossia lEssenza.
    Infatti a Mosè che Gli chiedeva quale fosse il Suo nome, L’Altissimo rispose ” Io Sono “.
    Le creature tutte hanno la vita, che ricevono da Lui e questa vita è ciò che chiamiamo ” anima ” o Esistenza.
    I Latini chiamavano ” animal ” ogni essere vivente, non solo gli animali, come anche noi definiamo essere animati, cioè provvisti di anima, quelli che si distinguono dal regno minerale, inanimato.
    Ma l’uomo ricevette direttamente da Dio La vita, a Sua immagine e somiglianza, il che significa che luomo è dotato non solo di anima, ma di spirito, che si potrwbbe definire anima dell’anima.
    Lo Spirito immortale, eterno, che torna a Dio dopo la morte, quando cioè l’anima lascia la carne, e che w destinato alla beatitudine eterna o alla condanna eterna.
    A conferma di ciò si può citare San Paolo il quale esorta i fedeli a mantenersi puri di corpo, anima e spirito.

  • miserere mei ha detto:

    Nel variegato fronte legittimista che sostiene il pontificato di Jorge Mario Bergoglio si va da chi lo dipinge come l’anticristo a chi lo reputa santo.
    In comune hanno solo di legittimare questo papato.
    Sarebbe logico nei più estasiati ammiratori.
    Negli altri sa tanto di doppio gioco e di gioco delle parti.
    Ovviamente ci sono anche gli ingenui in buona fede e i meno ingenui sempre in buona fede.
    Questa seconda dovrebbe essere proprio una rarità.
    Invece i furbacchioni attrezzati al gioco delle parti e al doppio gioco sono molto attrezzati.
    Unica pecca, la solita: il diavolo fa le pentole, ma non i coperchi. Ormai la fumisteria sta dissolvendosi per la leggera brezza che il Cielo dispensa ai fedeli.
    Chi vuole ravvedersi può sempre farlo.
    Il tempo a disposizione è meno, bisogna sbrigarsi.

  • La Signora di tutti i popoli ha detto:

    Caro amico R.S., il suo articolo, molto composito in verità quindi difficile da affrontare, mi ha spinto a meditare su una sua frase e, dopo una piccola ricerca, dunque non farina del mio sacco, mi sforzerò di commentare su la “nostra anima”.

    Parto dalla sua affermazione corretta che Dio “non ha anima” in quanto non gli è necessaria, solo presupposto per la vita del corpo degli uomini. Eppure la questione della creazione di ogni anima umana è importante perchè per questa un Dio la possedette in un corpo e per le nostre anime si fece uccidere.
    Sappiamo dalla Genesi che “Dio disse: Facciamo l’uomo a nostra immagine e a nostra somiglianza”. Dunque l’uomo (e la donna con qualche non piccolo perfezionamento, poichè si sa che il maschio aveva qualche piccolo bug) fu creato nella immagine di Dio, prendendo come “campione” la Seconda Persona, Dio, quando si sarebbe incarnato.
    Ciò che il primo uomo (e poi i discendenti in un mortale corpo) prese da Dio tanto da assomigliarGli (non nella piena perfezione) fu innanzitutto l’anima di Questi, oltre al resto: corpo e spirito. Ce lo dice I Tess. “l’Iddio della pace vi santifichi Egli stesso completamente; e l’intero essere vostro, lo spirito, l’anima ed il corpo, sia conservato irreprensibile, per la venuta del Signor nostro Gesù Cristo”.
    Dunque all’uomo mancherebbe solo la “divinità” che però il Catechismo all’art. 356 vede come “dignità” a partecipare alla natura divina ma che avrebbe un’anima simile a quella di Gesù Cristo, che secondo i teologi ha due caratteristiche, quella superiore e inferiore. Ma tralascio la difficile per me spiegazione… quello che voglio dire e che anche Dio… ha un anima e che nell’uomo l’anima è “imago Dei”.
    Paolo riprende “l’imago Dei” in Cristo fatto carne e… il cerchio si chiude sulla nostra “immagine” di Dio in 1 Corinzi 6: “Non sapete che il vostro corpo è il tempio dello Spirito Santo che è in voi e che avete ricevuto da Dio? Quindi non appartenete a voi stessi.” e in 1 Corinzi 15: “il primo uomo, Adamo, divenne un essere vivente, ma l’ultimo Adamo divenne spirito datore di vita.”

    …dal Concilio Vaticano II, Gaudium et Spes 22: “Adamo, infatti, il primo uomo, era figura di quello futuro (cfr Rm 5,14) e cioè di Cristo Signore. Cristo… è «immagine dell’invisibile Dio» (Col 1,15). Egli è l’uomo perfetto, che ha restituito ai figli di Adamo la somiglianza con Dio, resa deforme già subito agli inizi a causa del peccato”.

    Caro R.S. col suo articolo ho potuto mettere a fuoco la questione e la ringrazio, se vuole puo evidenziare i miei limiti ed errori ma certo so di aver solo sfiorato l’argomento, non escluso quello strettamente connesso della sessualità (“maschio e femmina li fece”).
    Grazie ancora.

    • R.S. ha detto:

      Molto interessante e ringrazio per l’approfondimento.

      In Dio (eterno) il tempo non c’è.

      L’Incarnazione del Verbo è il nesso tra eternità e tempo.

      In Cristo vero Dio l’anima non c’è.
      In Cristo vero uomo l’anima c’è.
      Nell’Eucaristia è presente Gesù in corpo, sangue, anima e divinità.

      Il confine è davvero nel mistero: perciò la Parola di Dio sa, come la spada a doppio taglio, penetrare il mistero fino a separare l’anima e lo spirito.

      L’uomo non è Dio, ma Dio vuole divinizzarlo.
      Il Verbo si è fatto carne umana, perché l’uomo vivesse spiritualmente in Dio.
      La materia però non è svalutata: questa è la grandezza dell’Essere, della Verità Tutta Intera

      • La Signora di tutti i popoli ha detto:

        Tempus fugit.
        Anche la sua risposta è interessante, intendo quella riguardo al “tempo”… che si concentra nel mistero che avvolge la nostra presenza terrena fino a quando ci accorgiamo di essere destinatari di qualcosa di sconosciuto e tutta da scoprire.
        L’inizio del tempo, per noi umanità, inizia sin dalla creazione e per noi singole persone sin dalla nostra nascita. Se il mondo comincia con la Creazione, l’uomo conosce prima la coabitazione del cielo, poi la scacciata e peregrinazione sulla terra fino alla …”maturità dei tempi”, quando anche Dio conosce il tempo sulla Sua Carne per spiegarci l’amore.
        Chi ha capito che Il tempo limitato della nostra vita non ci è dato solo per viverla ma per scoprire quanto possa essere profondo il rapporto d’amore fra Dio e noi?

        Che grande dono vivere il tempo e quanta preziosità di esperienze ci sono state concesse a noi creature uniche e consapevoli nell’arco di una breve o lunga esistenza. Ma soprattutto quanta gratitudine per aver compreso che la vita non è solo un momento di esistenza ma, in una coscienza di sè e di altri esseri unici, è occasione di un’inestimabile scoperta, di un inaspettato Amore, sempre presente vicino a noi, pur misteriosamente fuori del tempo: Dio.
        Penso a quante elugubrazioni si sono impegnate nei
        secoli nel capire l’atemporalità di Dio, quando non dovrebbe sfuggire, nella nostra temporanea esistenza vitale, l’importanza di dar valore al quel tempo che passa e non torna più indietro.

  • Piero ha detto:

    Stupendo!!

  • anselmo ha detto:

    Pseudo Chiesa bergogliana cosa sarebbe? La Chiesa è santa e indefettibile! Il dottor Tosatti promuove l’eresia?

  • Giampiero ha detto:

    Benedetto XVI sbertucciato dal mondo? Ottimo indizio secondo il Vangelo. Se il mondo ci applaude, dunque, domandiamoci dove stiamo sbagliando.