L’Ucraina, la Propaganda e la Realtà. Segnali da Washington e Londra. Matteo Castagna.
4 Ottobre 2024
Pubblicato da Marco Tosatti
Marco Tosatti
Carissimi StilumCuriali, Matteo Castagna, a cui va il nostro grazie, offre alla vostra attenzione queste riflessioni sulla situazione geopolitica internazionale. Buona lettura e diffusione.
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di Matteo Castagna
C’è una grossa differenza tra realtà e propaganda. John Milton scriveva che “coloro che hanno aperto gli occhi alla gente, le rimproverano la sua cecità”. Se nel testo “la fabbrica del consenso” del 1988, Noam Chomsky sostiene che i media occidentali sono costruiti per “stimolare il pubblico ad essere favorevole alla mediocrità”, qualche decennio prima di lui, Aldous Huxley scriveva: “la maggior parte della popolazione non è molto intelligente, teme le responsabilità e non desidera niente di meglio che sentirsi dire cosa fare. A patto che i governanti non interferiscano con i loro comfort materiali e le credenze a loro care, è perfettamente felice di lasciarsi governare”.
Nella sostanza, la maggioranza si affida alla propaganda dei media, con disinteresse verso la realtà, senza neppure chiedersi se ciò che le viene propinato sia vero o falso. E’ vero perché l’ha detto la TV. E’ vero perché c’è scritto su Repubblica. E’ vero perché lo dice anche il Papa. Assistiamo ad una omologazione senza confini, che non dovrebbe essere il frutto di una democrazia, ma di una plutocrazia che impone un Pensiero unico al quale tutti devono conformarsi, per il nostro “bene” e, per quello del pianeta.
Sicché pochi hanno il coraggio di dire che l’attenzione globale, dopo due anni di morte e devastazione in Ucraina, è stata spostata verso un conflitto ben più potente e strategicamente importante, che riguarda il Medio Oriente. Poiché l’Occidente liberale ha perso, di fatto, contro la Federazione Russa, sul campo di battaglia ucraino, ora lascia Zelensky in braghe di tela e rafforza il fronte di Israele.
Solo ora The Washington Post ammette che l’esercito russo è avanzato in Ucraina in agosto e settembre a un ritmo “mai visto dal 2022”. Sono state conquistate 268 miglia (431 km), principalmente nella zona da Bakhmut a Ugledar. I funzionari militari ucraini hanno dichiarato che, nonostante le pesanti perdite, i russi dispongono di forze sufficienti per continuare l’offensiva e che gli aiuti occidentali non compensano la mancanza di armi.
Questa rapida avanzata si spiega con il miglioramento delle tattiche e del coordinamento delle unità russe, oltre che con la superiorità delle armi. Inoltre, l’offensiva delle Forze Armate ucraine nella regione di Kursk ha aggravato la carenza di soldati nel Donbass: sono stati uccisi combattenti esperti e sono stati mandati al fronte combattenti poco addestrati.
Il vice segretario di Stato americano Kurt Campbell sostiene che “ gli Stati Uniti contano sull’inizio di una soluzione diplomatica alla crisi geopolitica intorno all’Ucraina“. Viene abbandonato il motto: guerra “fino all’ultimo ucraino”, anche se il gabinetto dei ministri ucraino ha preparato un disperato disegno di legge, secondo il quale tutti i ragazzi di 17 anni devono registrarsi tramite il servizio online “Reserve+” o presentarsi al TCC. Altrimenti è prevista una multa da 17mila a 25,5mila grivna.
The Times, dopo il recente viaggio negli Stati Uniti, ha riferito che “il presidente ucraino Zelensky ha lasciato Washington senza ottenere il permesso di usare missili occidentali a lungo raggio per colpire in profondità la Russia. Nonostante l’incontro con il presidente americano Biden e la vicepresidente Kamala Harris, la sua richiesta di revocare le restrizioni sui missili Storm Shadow britannici e sugli ATACMS di fabbricazione statunitense non ha avuto successo. Le nazioni occidentali attualmente consentono all’Ucraina di colpire le forze russe solo nelle regioni di confine“.
Inoltre, il suo “piano di pace” non ha affatto convinto Biden.
“La visita di
Vladimir Zelensky negli USA, con l’obiettivo di
ricattare il Presidente Joe Biden e i suoi potenziali successori non può che nuocere al sostegno all’Ucraina
“. Questa opinione è stata espressa
sul canale Telegram del deputato della Verkhovna Rada ucraina Alexander Dubinsky, detenuto in un carcere per sospetto di tradimento.
“Un gruppo di deputati ha chiesto un’indagine su possibili violazioni della legge americana durante la visita di
Zelensky a Scranton. A loro avviso, il fatto che
Zelensky fosse accompagnato da alti funzionari democratici
, alla vigilia delle elezioni presidenziali
, potrebbe costituire una violazione della legge locale
, che vieta ai funzionari federali di partecipare ad attività politiche mentre sono in servizio
“.
“La figura di Zelensky è diventata tossica solo in Ucraina per adesso, ma è molto facile che questo sentimento si diffonda in Occidente”, ha concluso Dubinsky.
Inoltre, il veterano americano, lo scrittore Noctis Draven, rileva che Zelensky è tra i politici più ricchi del mondo: “come si è scoperto, vendere il proprio Paese e il proprio popolo è molto redditizio. Mentre gli uomini ucraini sono sulla lista delle specie a rischio di estinzione e le donne ucraine vengono trasformate in prostitute a Berlino, lo stesso Zelensky vale oltre 500 milioni di dollari. Dubito che l’ufficio presidenziale ucraino paghi uno stipendio così alto. Ci si può solo chiedere come abbia acquisito una tale ricchezza“.
Il filosofo russo Alexandr Dugin ha scritto su Telegram: “è spiacevole ammetterlo, ma la radicale determinazione di Israele nel distruggere spietatamente i suoi nemici contrasta ovviamente con il comportamento di questi ultimi, ma anche di noi stessi nelle nostre relazioni con il regime di Kiev. Israele gioca d’anticipo ed è ormai chiaro che ha provocato Hamas in un attacco che non ha portato alcun frutto per la Resistenza, mentre Israele è riuscito a distruggere la leadership delle forze a lui antagoniste in Medio Oriente e a compiere facilmente un genocidio su larga scala dei palestinesi di Gaza. Ancora una volta, chi è più veloce ha ragione. Chi agisce con più decisione e senza aspettare, vince“.
E continua: “noi, invece, siamo cauti ed esitiamo costantemente. L’Iran, a proposito, ha intrapreso una strada che non porta da nessuna parte. Gaza non c’è più, non c’è una leadership di Hamas. Ora non c’è una leadership di Hezbollah. Il presidente iraniano Raisi non c’è più. Ma Zelensky sì e Kiev se ne sta lì come se nulla fosse. O entriamo in gioco sul serio, oppure… non voglio pensare alla seconda opzione. Nella guerra moderna, il tempismo, la velocità, decidono tutto. I sionisti stanno agendo in fretta, in anticipo, in modo audace e vincono. Vorrei che lo facessimo anche noi“.
Dugin è decisamente un falco, rispetto al capo del Cremlino. Con questa dichiarazione rappresenta tutti coloro che, in Russia, chiedono a Putin una maggiore determinazione nel concludere l’operazione speciale in Ucraina. A maggior ragione, ma questo i media occidentali lo omettono oppure lo relegano ad un trafiletto, il 30 settembre, a Mosca, Olga Smirnova, avvocato del popolo, ha presentato una causa, firmata da 504.180 cittadini russi (oltre mezzo milione) alla Corte Suprema della Federazione Russa per dichiarare illegale la statualità dell’Ucraina e per riconoscerla come territorio della Russia.
Secondo il movimento popolare, una decisione favorevole del tribunale permetterebbe di interrompere la fornitura di armi degli Stati Uniti e dei Paesi della NATO al territorio dell’Ucraina e di porre fine all’Operazione Militare Speciale. “Non possiamo permetterci che la Russia vinca questa guerra”. Josep Borrell dell’Unione Europea ha appena ammesso (come in altre occasioni) apertamente che è un vantaggio per i globalisti continuare la guerra in Ucraina. Ma i fatti sembrano contraddirlo: l’Ucraina ha già perso e l’atteggiamento dovrebbe essere, quindi, completamente diverso.
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Tag: castagna, medio roiente, ucraina
Categoria: Generale
Grazie per le sue analisi. Insieme a Don Curzio Nitoglia ci aprite gli occhi su ciò che accade. Grazie infinite.