Aborto e Italia, Opinione Unica Obbligatoria. Serve il Coraggio di Discutere, e Lasciare Discutere. Mario Adinolfi.
4 Ottobre 2024
Marco Tosatti
Carissimi StilumCuriali, offriamo alla vostra attenzione queste riflessioni di Mario Adinolfi, che ringraziamo di cuore,, pubblicaate su facebook. Buona lettura e diffusione.
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ABORTO E ITALIA, OPINIONE UNICA OBBLIGATORIA
di Mario Adinolfi
Conquista la prima pagina anche dei quotidiani italiani l’anticipazione di The Guardian della autobiografia di Melania Trump che esce domani. Indovinate il tema? Eh sì, ancora una volta è l’aborto. Melania si schiera con l’opinione unica obbligatoria in Italia, quindi con i pro-choice difendendo “la libera scelta della donna”. Questo argomento è il principale nel dibattito politico mondiale, addirittura il premier belga ha convocato il Nunzio apostolico per le parole del Papa contro l’aborto: “È un omicidio e il medico è il sicario”. Lettera di protesta anche dell’Ordine dei medici: “Il Papa mette un marchio di infamia su chi pratica aborti, è un’ingerenza”.
Guerra e aborto sono i due temi di rilevanza planetaria del momento di cui si discute con opinioni contrapposte ovunque. Ovunque tranne che nella tv italiana dove si continuano a fare lunghe interviste a Maria Rosaria Boccia in prima serata, ma zero spazio viene dato a un confronto dialettico e serio sulla vita umana. L’aborto è il tema dei temi, anche la guerra deriva da lì come insegnò Madre Teresa di Calcutta nello storico discorso di accettazione del premio Nobel per la pace del 1979. E allora va benissimo che Melania Trump possa rivendicare il diritto alla “libera scelta”, basta che sia chiaro che si sceglie di uccidere, uccidere una vita umana e questo è scientificamente innegabile.
Tentare di negare persino al Papa la possibilità di affermare questa palese verita biologica, per cui l’aborto è l’uccisione di una vita umana procurata da un medico che agisce conto terzi (di qui la qualifica di “sicario”), dimostra come il tema della vita sia strettamente legato al tema della libertà. Perché in tv non si può dire che l’aborto è omicidio e se lo dici ci vai una volta poi mai più (vedi il caso di Incoronata Boccia)? Perché è contestabile il diritto alla libera espressione persino del Papa in materia, accusato di ingerenza per aver affermato una verità scientifica e biologica?
Nel ventre materno c’è una vita umana, nessuno credo possa contestare questo dato. Melania ottiene plauso generale reclamando la libera scelta di ucciderla, il Papa genera reazioni da crisi diplomatica per aver affermato la necessità di difenderla. Non vi pare la questione di dibattito più importante? Perché nella tv italiana la questione è tabù o viene trattata solo in modo ideologico e unidirezionale? Non hanno pari dignità le varie opinioni? E ancora: perché negli Stati Uniti i due principali campi non temono lo scontro su questo tema (tanto che c’è chi scrive che l’uscita di Melania serva a recuperare qualche voto femminile per il ticket repubblicano “troppo antiabortista”) mentre in Italia nessun partito politico presente in Parlamento osa dire con chiarezza che abortire 172 nascituri al giorno, 1 bambino ogni 6 nati vivi, peraltro in tempo di gelo demografico, è pura follia?
Nessun conduttore televisivo, anche quelli dichiaratamente cattolici, osa convocare una serie di dibattiti su questo tema perché forse agli italiani si aprirebbero gli occhi. Però da mesi non c’è talk show che non si occupi di Maria Rosaria Boccia. Se invertissimo le priorità anche in Italia diventerebbe ragionevole un dibattito tra le due posizioni in campo in America: da una parte l’opzione di restringere fortemente l’accesso all’aborto (20 Stati repubblicani hanno adottato legislazioni che arrivano fino alla sostanziale cancellazione dell’opzione), dall’altra l’implementazione del criterio della “libera scelta” della donna (10 Stati democratici hanno cancellato ogni limiti all’accesso all’aborto che si può praticare lì fino al nono mese). Liberamente informati, gli americani votano di conseguenza.
Da noi niente libero confronto tra le opinioni e in sostanza posizioni politiche identiche di tutti: “Non si tocca la legge 194”, era lo slogan elettorale persino della Meloni. La Roe vs Wade in America invece non solo è stata toccata, ma ribaltata per consegnare le decisioni al voto dei singoli Stati, democraticamente. Possiamo immaginare un’Italia (e forse dovrei dire un’Europa) dove si possa democraticamente decidere ascoltando tutti, persino le parole di un Papa che qui invece pretendono di silenziare parlando di “ingerenza”?
Serve il coraggio di intellettuali, politici, giornalisti, conduttori tv non necessariamente cattolici ma interessati a rendere praticabile il campo del dibattito delle idee, con le diverse legittime opinioni e non con una sola, obbligatoria.
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Tag: aborto, italia, opinione unica
Categoria: Generale
La Chiesa rilanci la sua dottrina morale tradizionale sulla sessualità e non si limiti a qualche discorso buttato lì sull’aborto. RIschia di apparire oltre che duro anche incomprensibile (e direi anche contraddittorio) se disinserito da un contesto di più ampio respiro, dove ogni aspetto trova la sua armonica collocazione. La Chiesa deve essere alternativa al mondo, anche per quel che concerne la sua visione sulla sessualità umana. Ma il problema sta proprio qui ; le sarà permessa questa alternativa nel dispotismo di un pensiero unico dove ogni voce altra oltre che silenziata rischia di essere ormai perseguitata?
solo dalla VERITA’ nasce la Libertà – Parola di Gesù . Madre Teresa ha visto giusto : siamo nell’imminenza della Terza Guerra Mondiale e parlare di aborto, ritengo possa essere l’ultimo motivo di Conversione e di Svolta.
solo dalla VERITA’ nasce la Libertà – Parola di Gesù . Madre Teresa ha visto giusto : sia nell’imminenza della Terza Guerra Mondiale e parlare di aborto, ritengo possa essere l’ultimo motivo di Conversione e di Svolta.