Politicamente Corretto, Eticamente Corrotto. Pensiero Unico di Media e Cultura. Notaro, Fusaro, un’Intervista.
24 Settembre 2024
28 CommentiMarco Tosatti
Cari amici e nemici di Stilum Curiae, Cinzia Notaro, che ringraziamo di cuore, offre alla vostra attenzione questa intervista realizzata con il filosofo Diego Fusaro. Buona lettura e condivisione.
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Nella Grecia presocratica la comunicazione avveniva unicamente per via orale , stimolando i neuroni del nostro cervello . Platone fu testimone del passaggio dall’oralità alla scrittura nella civiltà greca e occidentale.
Oggi stiamo assistendo ad un’altra rivoluzione culturale e antropologica , dovuta all’uso di nuove tecniche : dagli schermi virtuali alle macchine computerizzate, all’Intelligenza Artificiale . Viviamo in un’epoca in cui il nostro modo di vivere ha subìto enormi cambiamenti .
Siamo diventati dipendenti dalla realtà virtuale e non riusciamo più a distaccarcene divenendo vittime del pensiero unico ?
Risponde il filosofo Diego Fusaro docente di Storia della Filosofia presso l’ Iassp ( Istituto alti studi strategici e politici ) di Milano, dove è anche direttore del dipartimento di Filosofia politica. Ideatore del sito internet www.filosofico.net , ha scritto libri di successo come Bentornato Marx! (Bompiani 2009), Minima mercatalia. Filosofia e capitalismo (Bompiani 2012), Pensare altrimenti (Einaudi 2017), Il nuovo ordine erotico (Rizzoli 2018), Glebalizzazione (Rizzoli 2019), Difendere chi siamo (Rizzoli 2020), Demofobia (Rizzoli 2023).
“Proprio così, il pensiero unico diventa una sorta di ideologia che non consente deviazioni di percorso e che impone a tutti di pensare il medesimo. Accade che tutti pensano il medesimo, perché in realtà nessuno sta pensando e tutti semplicemente si adattano al conformismo dominante”.
D. Il pensiero unico “politicamente corretto” lo definisce anche “eticamente corrotto”. Vuole spiegarne i motivi?
R. Lo definisco eticamente corrotto non tanto per motivi moralistici, ma per motivi filosofici, intendendo l’etico nel senso hegeliano del radicamento comunitario e valoriale di una società. Il pensiero unico politicamente corretto è anche eticamente corrotto poiché disgrega tutti i fondamenti del vivere comunitario, dalla scuola al sindacato, dalla sanità allo Stato, ridefinendo l’intera società come un unico mercato concorrenziale.
D. La manipolazione mentale massmediale in che percentuale ha impedito di ragionare secondo un spirito critico ?
R.Non saprei dirle la percentuale esatta, e non voglio azzardare ipotesi che potrebbero essere sbagliate, ma credo davvero che la massima parte dei soggetti nel quadrante occidentale siano oggi manipolati dal pensiero unico che li induce a muoversi come i cavernicoli di cui parlava Platone, i quali amano le loro catene e sono anzi disposti a battersi in loro difesa.
D. L’ideologia Woke nata negli USA per lottare contro il razzismo e la disuguaglianza ha cambiato volto ovvero si è trasformata in “cancel culture” minacciando la libertà di espressione. Ma la verità viene sempre a galla anche se messa forzatamente a tacere?
R.Quella che viene chiamata ideologia woke non è altro che il neoliberismo applicato alla sfera dei costumi, per questo quelli che disapprovano il woke senza criticare il capitalismo e magari anzi elogiandolo si trovano nella stessa condizione paradossale di chi combatte gli effetti coltivando le cause.
D. Il filosofo ha ancora la possibilità di contribuire offrendo i mezzi necessari , alla promozione di un dibattito costruttivo in cui si giunge alla verità a scapito del relativismo soprattutto etico, morale e religioso?
R. Il filosofo se ha ancora un senso e io credo che ce l’abbia , oggi più che mai deve continuare a comprendere il proprio tempo storico nei concetti ponendolo in connessione con l’eternità, per riprendere le formulazioni di Hegel. Per promuovere un dibattito occorre naturalmente che vi siano interlocutori disposti al dialogo socratico, cosa oggi non così frequente. Tuttavia il filosofo deve continuare a essere la coscienza critica del proprio tempo mostrando la falsità del nostro presente e l’esigenza di superarlo in nome della ricerca della verità e del bene.
D. Che cos’ è la verità ?
R. Questa era la domanda di Ponzio Pilato, alla quale sinteticamente risponderei che la verità non è un corretto accertamento di parti della realtà, poiché questa è la certezza scientifica. La verità di cui si occupa la filosofia riguarda il processo con cui l’Idea si realizza nella storia, e l’umanità diventa sempre più libera e consapevole di sé: il processo che culmina nell’identità di soggetto e oggetto diremmo con Hegel e dunque nella piena razionalità del mondo finalmente conforme all’essere umano.
D. C’è dialogo senza verità ?
R. In assenza della verità e della ricerca della medesima vi è soltanto il monologo fintamente pluralistico della civiltà di massa contemporanea o tutt’al più il dialogo postmoderno e relativistico alla Richard rorty, del tutto diverso dal dialogo socratico in cui si cerca insieme la verità.
D. L’A.I. apprende , memorizza, lavora, consiglia, parla … il cervello umano è destinato a diventare un semplice contenitore dai neuroni atrofizzati?
R. L’intelligenza artificiale non è un’intelligenza ma è solo un calcolo, per questo il cervello umano nella sua capacità di pensare e di essere portatore del logos non potrà mai essere sostituito dall’intelligenza artificiale.
D. Quali gli altri effetti negativi della digitalizzazione?
R. La digitalizzazione pone in essere un sistema di controllo sempre più capillare, che anche è stato definito capitalismo della sorveglianza.
D. Pensa che Socrate con la sua ironia avrebbe utilizzato la comunicazione digitale per portare alla luce la verità attraverso la maieutica ?
R. Probabilmente Socrate avrebbe utilizzato anche gli strumenti del mondo moderno per far valere le ragioni del dialogo, perché no?
D. L’iperconnettività porta l’individuo a rimanere isolato creandosi un mondo illusorio in cui navigare e trovare la felicità? Una nuova droga per evadere dalla realtà anzichè affrontarla?
R. Questo è esattamente il paradosso della società digitalizzata, fatta di community di individui isolati, che sono permanentemente connessi al digitale e sconnessi dal reale, collegati con il mondo intero e al tempo stesso isolati nella solitudine della loro stanza. È il tempo delle solitudini connesse via internet.
D. In questo isolamento l’individuo si rende più plagiabile non rendendosi conto di essere in una prigione?
R. Una delle tesi che vado sostenendo e argomentando da tempo è che l’ordine capitalistico contemporaneo sia un totalitarismo glamour, analogo alla caverna di Platone in cui gli internati amano le proprie catene e la loro più o meno confortevole servitù.
D. Quale il giusto antidoto?
R. Anzitutto capire che quella che crediamo essere la massima libertà possibile oggi non è altro se non una caverna da cui abbiamo il dovere di provare a uscire insieme.
D. Cosa intende dire con lo slogan “L’indipendenza è la nostra forza”?
R. Il fatto che oggi si può essere pensatori e magari anche filosofi e non semplici esponenti del clero mediatico di accompagnamento delle classi dominanti se non si dipende da dette classi dominanti e dunque non si è vincolati a fornire loro i quadri ideologici fondamentali per il loro dominio.
D. Quale il compito del filosofo in questa pericolosa situazione che mina la libertà di espressione e l’umanità stessa e minaccia lo sviluppo del pensiero autonomo delle nuove generazioni in balìa della didattica digitale?
R. Certamente il filosofo deve confutare i sofisti, come ci ha insegnato Platone, e di sofisti ve ne sono decisamente di più che ai tempi di Platone, soprattutto nel sistema mediatico giornalistico e televisivo, abitato da soggettività che alla stregua dei sofisti spacciano per verità l’interesse dei gruppi dominanti.
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PS. per Tosatti. Il blog è suo e se lo gestisce lei, ci mancherebbe. Quest’articolo però e altri recenti sono l’esempio da manuale di ciò che diventa un luogo se non si argina chi, per qualsiasi motivo, non conosce senso della misura di sé. Chi si aggrappa e vuole imporre per forza a chiunque gli passa davanti i suoi dubbi irrisolti o le sue certezze arrabbiate. E, se gli si chiede la distanza minima di rispetto, reagisce con ancora più aggressività logorroica: conti il numero dei post di Rolando, scorra l’alluvione di parole in cui immagina che dall’altra parte ci siano i suoi preti di sessant’anni fa e pretende di questionare con loro come sessant’anni fa. Pensi a una scena simile per strada, a un lettore occasionale, ai commentatori che hanno smesso di intervenire. Capisco benissimo la tolleranza e la comprensione per le situazioni della vita. Ma il risultato, tristemente inevitabile perché a tutto c’è un limite, è che i Rolando restano a parlare da soli, in tutti i sensi.
Ed a proposito ancora dell’esecrabile aborto volontario che non solo non intendo favorire, ma che ritengo un male tragico e lo condanno, vorrei aggiungere questa considerazione.
Chi lo commette ed aiuta a commetterlo, oltre ogni altra circostanza tragica aggravante, sa di commetterlo anche contro (e nonostante) il proprio istinto di conservazione personale in vita perché sa che la vita che è già iniziata, un domani svilupperà, emergerà da essa e con essa, assieme alla personalità anche il suo proprio istinto di conservazione in vita. Questo sa.
Ed allora che direbbe quel bambino se fosse divenuto grande e cosciente? Mi hanno ucciso perché ero inerme, non sapevo e non potevo difendermi. Esattamente come fanno senza scrupoli le Autorità detentrici di Potere volute da Dio (Rm13,1 ecc.) con le guerre in corso uccidendo tanti bambini. Autentiche empietà in atto.
Purtroppo però non lo può dire, quel bambino, perché tolto di mezzo prima della personale, tragica consapevolezza di sé. Ma qualcuno, come il sottoscritto che, in mezzo a tante tragiche miserie testimoniate post, l’ha scampata, mi dico: che fortuna!
Anche se con Giobbe spesso vien da maledire il giorno in cui si è stati partoriti.
Caino, sembra di capire dal testo biblico, usando un bastone a mo’ di mazza o di spada [“Quis fuit horrendos primus qui protulit enses?” scrisse Tibullo] o la stessa forza fisica bruta preponderante, aveva scoperto la “morte” nel fratello Abele in uno con l’emergere prepotente e cosciente del personale istinto di conservazione in vita. Tant’è che a Caino appare un segno in fronte del Dio prima ancora del comando: “Non ti farai immaginare alcuna di me” e “non ucciderai”.
Eppure era solo col padre Adamo e la madre Eva. Di chi mai Caino aveva paura facesse a lui quello che lui ha fatto: cioè, a sua volta, costui scoprisse di nuovo la propria morte nella morte di Caino e che adesso Caino già “conosceva”?
Ci penserà lo stoico greco sapiente Crizia a teorizzare, per così dire, la tragedia del segno del solitario ed ignoto Caino di sempre in società umana e del bisogno del Dio in essa. Siamo al terzo grado di società ipotizzata dal grande Crizia. Ma se c’è uno, c’è due, c’è tre, c’è quattro gradi e così via per i tempi dei tempi evolutivi.
Un filosofo del menga, quello che si permette di affermare l’ “evaporazione” della Chiesa senza neanche capire che sono, i tizi come lui che ne sono i primi responsabili della perdita dei valori, che lui stesso non conosce: un tizio che si ritiene filosoficamente corretto ma è moralmente scorretto.
Quello che non capisco, pur nella necessità di trovarsi degli alleati Cionci e Minutella si siano affiancati a questo individuo senza Dio che reputa giusta la legge sull’aborto ma, per motivi del cavolo, non se il “principio” è inserito nella Costituzione, che poi forse non lo sa è una legge. Ma se questi sono gli amici chi rimane se non Dio? Ma andatelo a dire a quei due
che predicano una cosa e ne fanno un’altra.
Altra alleanza d’opportunismo che sminuisce chi si sentiva “solo contro tutti” e invece di abbracciare Dio e di esser fedele alla propria inchiesta, la soluzione è stata quella di far comunella con l’ufologo Biglino.
Chi si allea col complice del Nemico è complice del Nemico.
E su questo non ci sono discussioni nè giustificazioni valide.
https://m.youtube.com/watch?v=kmXafDv4P6Y
Cara SIGNORA DI TUTTI I POPOLI, secondo me, l’uomo non può vantare né reclamare alla Natura alcun diritto d’aborto. Percui inserirlo in una costituzione, per laica che sia, la altera solo in già tragico senso antiumano.
Altra cosa è una legge umana e civile che lo depenalizzi.
Depenalizzare, non significa approvare e, per assurdo, nemmeno favorire, ma lasciare che il potere di farlo, che di fatto nessuna legge può mai impedire, divenga libera e tragica scelta genitoriale.
Il Dio che ha detto: “NON UCCIDERAI” ed impresso un segno sul primo “innocente” assassino (perché inconscio che vagava disperato che altri facessero altrettanto con lui) è anche il Dio dei Partiti di Dio che ha ampiamente alimentato crudeltà ed assassinii in nome di “morali superiori” dell’onore di Dio. Il Dio stesso che ha fatto capire, generando invidia e gelosia, che preferiva le offerte dell’uno a quelle di un altro.
Ma dimmi, dolce Signora, un Dio Perfetto e senza BISOGNI, quale condizionamento di gradimento potrebbe tormentarlo nelle creature da Lui create?
Illuminami. Forse con poche chiare parole chiave, potresti essere in grado. Io non so.
La “crudeltà e gli assassinii”e ” l’invidia e la gelosia” sono generate dal cuore degli uomini e mai instillate da Dio della Vita e dell’Amore.
Lei ama il pericolo, Rolando. Non proceda oltre, la supplico da sorella.
Carissima mia LA SIGNORA DI TUTTI I POPOLI .
“La “crudeltà e gli assassinii” e ” l’invidia e la gelosia” sono generate dal cuore degli uomini e mai instillate da Dio della Vita e dell’Amore.”
Mica sono ancora del tutto tonto, SIGNORA.
Sono il primo a sostenere quanto lei dice. Anzi quanto lei mi “ha rubato”, leggendomi nel pensiero.
Ma, a Lei spiegarmi la gola ed il naso del Signore che “ardono” di gelosia ed invidia per divinità supposte inesistenti ed i loro fedeli adoratori (e non mi dica che sono diavoli perché la cosa non cambia, anzi peggiora); spiegarmi quel YHWH della cui Casa [=Tempio] era tanto zelante Gesù da definirla “la casa del Padre di me”. Spiegarmi se il Kyrios attribuito a Gesù è portatore del medesimo valore divino di quello attribuito dalla LXX ad YHWH e di quello attribuito dal fariseo di cultura ellenica e filoniana Paolo a Gesù.
Oppure anche le parole dello stesso Gesù: “Sono venuto per le pecore perdute della casa di Israele”.
Gesù non oltrepassò mai i confini del suo popolo giudaico; egli non pensò mai ad una missione tra i pagani. Morì martire in nome di Cesare Tiberio per la causa del suo popolo. Tradito dalla classe sacerdotale collaborazionista degli invasori Romani e sostenuto di nascosto da dissidenti reazionari come lui per amore del suo popolo Israele, del suo Tempio, del suo Patto.
È già troppo. Dai.
Con tutta la mia stima per il prof. Fusaro,senz’altro hegeliano,mi pare che una definizione più esatta di”verità”la dia Schopenhauer(rifacendosi in parte ad Aristotele) nel suo trattato sul principio di ragione:la verità è una proprietà del giudizio:quando un giudizio deve esprimere una conoscenza,deve avere una ragione sufficiente (a sua volta di quattro tipi o radici).Per questa qualità,riceve il predicato di VERO.Parliamo qui certo della verità con la v minuscola,del problema critico della gnoseologia.
Interessante la citazione del nome del filosofo Richard Rorty.
Mi vengono sempre in mente queste sue testuali
parole: “La verità? ll conto che uno ha in banca”
Se poi penso che le prime banche erano proprio il
Tempio delle molteplici divinità, nel cui tesoro si
custodiva l’oro da parte del Potente di turno…
Quanto alle lezioni sulla parola “verità” trovo più che esaurienti quelle di Carlo Diano, all’università di Padova e pubblicate in un testo della collana Il Pensiero occidentale, Bompiani.
Aletheia, verità. A-letheia “a” privativo “senza” e Lethe “dimenticanza”, fiume della Dimenticanza. Anche la memoria storica non è priva di dimenticanza. Così come il cervello umano che non la può contenere tutta. Anche Gesù lo fa capire chiaramente: “circa quell’ora” di cui tutti i credenti cristiani blaterano (taluni con le bave alla bocca! Lo affermo con cognizione di causa), “neppure il Figlio dell’uomo lo sa”.
Il mondo non è razionale inteso hegelianamente. Lo è se conforme non all’uomo che è imperfetto, ma conforme alla razionalità di Dio.
Il filosofo in questione è un poco troppo innamorato di hegel.
Sicché tu Piero conosceresti la conformità al pensiero razionale di Dio?
Ma non ti accorgi che una simile affermazione ti illude di Potere sul tuo simile?
Ti fa esagerato e prepotente. Ma soprattutto rende meno razionale te.
Caro Piero, ho conosciuto “una bella mente” (parole del card. M. Martini), specialista ed innamorato di Hegel, cui dissi in faccia che, secondo me, era “spinoziano” nell’intimo.
Adesso si definisce “panenteista”. Dico bene: “panenteista”.
E l’acqua nel fiume scorre e nessuno ci si bagna due volte nella medesima.
Il totalitarismo della menzogna. Tutto ciò che ci viene rap-presentato è falso. A Glass of Darkness.
Aaron Wolfson, Monte Carlo, 16 giugno 2000 (sintetico e lucido all’estremo: più che analisi, atto di carità intellettuale).
https://frontiere.me/ordine-dal-caos/
-Come tutti sapete, Edward Bernays scrisse un’opera, il cui titolo era proprio “propaganda” e, da allora, si usa questo termine per indicare la manipolazione dell’“opinione pubblica”.
Ma, sapete, qual era il titolo del primo capitolo?… “Organizzare il caos”… e questo è il segno più evidente del suo genio. Ai suoi tempi, l’informazione -pardon, la propaganda- veniva diffusa con mezzi alquanto artigianali: i comizi, la stampa, la radio…la più parte della popolazione era poco alfabetizzata; faceva lavori “veri”, si guadagnava il pane col sudore della fronte: agricoltura, manifattura: cose reali, saldamente ancorate alla realtà fattuale.
Poi si è introdotta l’istruzione di massa…non certo per amore delle masse, ma perché servivano “quadri” in grado di gestire un mondo sempre più complesso…e venne inventata la televisione: con esse, la propaganda ha fatto il primo “salto quantico”.
Finalmente si poteva sostituire la realtà con una rappresentazione, un fantasma: oggi non esistono più i “fatti”, esiste solo la rappresentazione.
Quello che chiamano “mondo dell’informazione” non ha mai avuto il compito di informare…o meglio, in realtà, sì, ma solo se si intende il significato etimologico, di questo termine, ovvero, “dare una forma”, plasmare, forgiare. La rappresentazione è ciò che dà una forma al caos del mondo fattuale e, in questo modo, plasma le masse. Per poter governare il caos, è necessario che la rappresentazione sia una sin-fonia, che tutti i singoli strumenti concorrano nel formare il tema.
Badate bene, con questo, non sto dicendo che debba esservi esclusivamente un’informazione univoca, centralizzata, come quella che vige nelle dittature: quella non è una sinfonia, è una singola nota, e può essere efficace solo se unita all’esercizio del monopolio della forza.
Il controllo della rappresentazione è diverso: ciò che non è rappresentato, semplicemente, non esiste.
Solo la rappresentazione è vera, tutto il resto è finzione, fantasia, sogno, allucinazione. Se la censura è interiorizzata, non c’è più bisogno di alcuna censura: ogni cittadino diventa un agente della psicopolizia, che provvederà ad isolare le poche voci dissonanti…-
-E, così non esisterà più nulla, all’infuori della rappresentazione: non vi sarà più bisogno di propaganda o persuasione, perché la realtà sarà quella che decideremo noi: non rimarrà nulla che sia, in qualche modo, “naturale”: le percezioni, l’amore, gli affetti, l’immaginazione…finanche il sesso.
La stesse caratteristiche antropologiche, saranno quelle che si deciderà di adottare; la cosiddetta “natura umana”, sarà decisa a tavolino; e così l’identità sociale o quella sessuale.
Nulla sarà più basato sulla consuetudine o il costume, perché non vi saranno più consuetudine o costume. In assenza di mores, tutto sarà deciso dal nomos. E il nomos, lo si decide dall’“alto”.
Scrisse un autore: “Per trascendere il mondo, bisogna che il mondo ci sia”.
Ecco, questo è il vero segreto del potere: non si può trascendere un fantasma, una rappresentazione, e neanche opporvisi.-
Mi concentro su questo pensiero, che trovo basilare nel tuo argomentare:
“Quello che chiamano “mondo dell’informazione” non ha mai avuto il compito di informare…o meglio, in realtà, sì, ma solo se si intende il significato etimologico, di questo termine, ovvero, “dare una forma”, plasmare, forgiare.”
Il mondo dell’informazione non sarà mai in chiave pienamente sostitutiva della decisione umana.
In ogni tempo l’uomo ha usato i suoi mezzi.
San Paolo usava le pergamene per informare, per forgiare i suoi nuovi cristiani, ma la decisione umana era ed è ancora libera, anche se informava nientepopodimeno di una sbalorditiva risurrezione di un morto e convinceva se stesso ed i sui “informati” ancora in vita a raggiungerlo da un momento all’altro sulla nube al suono di una atavica fatidica tromba misteriosa.
Informazione e conoscenza bisogna saperli ben distinguere.
Sono due/duemila anni che ripete sempre lo stesso ritornello: il Vangelo è una favola e il cattolicesimo una truffa, “Gesù ebreo” era solo un nazionalista religioso figlio di un rapporto tra sua madre e “un bel giovane maschione”, la cui figura è stata manipolata da Paolo per fondare un’altra religione connivente con Roma. In Britannia ti arrestano se preghi in silenzio a 150 metri da una clinica abortista, in Francia le chiese bruciano come fiammiferi e si sgozzano i cristiani che poi vengono irrisi alle Olimpiadi, comici e vigliacchetti vari fanno del cristianesimo quello che non possono di nient’altro. Gli Odifreddi e i Dawkins e tutto il branco delle scimmiette di Russell nella vecchia minestra ci sputano e c’inzuppano il pane fino ai gomiti. Offrendo in cambio di Gesù Cristo le sole due cose che restano e per cui si lavora e si fatica -oggi si dice “consumare”- quindi si muore e si va a concimare la terra. Poi fanno finta di stupirsi se il mondo intorno a loro va in malora a vista d’occhio. Lei perciò continui pure. Rispetto a quello rappresentato da tv, cinema, web, editoria mainstream, scuole statali e università pontificie il suo anticristianesimo XIX secolo almeno è onesto. Però riconosca agli altri la stessa libertà di scegliersi gli argomenti e gli interlocutori e non insista con chi non è interessato. Se non vuole essere semplicemente liquidato come persona molesta.
Caro Fantasma di Flambeaux,
” sono 2000 anni che ripete…” Chi? Lei pensa che Rolando sia l’Ebreo Errante sotto mentite spoglie?
“Se la censura è interiorizzata non occorre più censura…”,
allora perchè lei la adopera usando- senza scrupolo alcuno- il verbo: “Liquidare”?
Alla simpatia non si comanda ma Rolando mi pare abbia superato da parecchi anni la necessità di una balia. E non dica, visto che siamo tornati al Lei, che non se l’è cercata. Rolando il quale si presentò su questo blog nel febbraio 2022 (fui uno dei primi a dargli, molto amichevolmente, il benvenuto) come anziano ex-seminarista non credente in cerca di comprensione e compagnia. Poi ha iniziato col suo anti-catechismo molesto a botte di centinaia di post tutti uguali imposti a chiunque gli venga a tiro. Argomenti che avevano già la patina della muffa quando Agostino si iscriveva all’asilo. Come il virgolettato sopra sulla Madonna: se l’avesse chiamata pettinatrice e adultera citando esplicitamente il Talmud babilonese sarebbe stato altrettanto rispettoso e molto più onesto. Di suo ha aggiunto il Cristo arcobaleno che bergogliosamente approva/benedice la presunta pederastia se non efebofilia se non pedofilia del centurione col suo servo. Sofisticheggiando sull’aborto come l’ultimo di quei collitorti da sagrestia piddina che hanno sulla coscienza non meno dei radicali i sei/sette milioni di italiani finiti fra gli scarti di macelleria. E lì sì che persi la pazienza. Se condivide le sue idee, padronissima di seguirlo e difenderlo a spada tratta. Anche storpiando il senso di frasi e parole altrui. Ma, lo chiedo gentilmente anche alla Sua cortesia, con altri interlocutori che abbiano tempo e voglia di declinare in ebraico le pratiche sessuali degli angeli sulla punta di uno spillo.
“… non meno dei radicali i sei/sette milioni di italiani finiti fra gli scarti di macelleria. E lì sì che persi la pazienza.”
Questo FANTASMA che sa quando Agostino si è iscritto all’asilo! non ha capito niente circa i miei interventi però ha capito tutto circa la mia posizione sull’aborto. Beato lui. Se dipendesse da me vorrei che neppure una mamma abortisse o avesse mai abortito. Ma non con la punizione di legge. La punizione non ha mai fermato questa tragedia umana. L’ha ingrandita. Ritengo sia già una punizione lasciare sola la mamma in attesa. Ed una punizione giustamente per tutti. E poi oggi, come ha appena detto in aereo dal Belgio il grande papa di Roma Francesco, ci sono gli anticoncezionali. Insomma è come avesse dato delle “tonte” o dei “tonti” a questo punto a chi non sa approfittare di tanti mezzi per evitare un concepimento nè voluto, nè programmato.
Ma a parte questo argomento tanto doloroso per tutti, ho il vago sospetto, non sia questo il motivo per il quale, camuffato, scrive:
“E lì sì che persi la pazienza.”
Ed io le rispondo: “E lì, nò. Proprio nò!”. Le è servito da pretesto perché lei sa quando Agostino si è iscritto all’asilo, ma non ha mai risposto con ragion di causa ad alcuna delle mie ragioni motivate.
Agostino è venuto in Italia per far carriera ed ha puntato diritto a chi gliela poteva agevolare facilmente.
L’asilo l’aveva fatto al suo paese. Venne con la mamma cristiana, che non si sentiva di abbandonarlo, e stando insieme alla finestra le disse: figlio fa la tua carriera e non preoccuparti per me, perché il mio Dio sa dove trovarmi. Nada te turbe! Dammi un bacio! Non fermarti mai. La finestra sul mondo era ad Ostia.
IN PATIENTIA VESTRA POSSIDEBITIS ANIMAS ( ψυχὴν ) VESTRAS.
Caro Fantasma di Flambeau,
se mi “è venuto” di usare il lei, assai probabilmente deve esser stato per reazione a quell’orrido impiego del verbo “liquidare”. E’ un pensiero che non mi avrebbe mai sfiorato, quello di “liquidare” la presenza d un pensiero che non mi soddisfa…dal pensiero si passa (e si è passati ) tanto facilmente alla persona che lo esprime…
E poi, per qual motivo? Per la difesa- o per l’esaltazione- di un Papa che non piace neppure a me? I problemi storici e teologici sono numerosi e questo spazio, per quanto generosamente datoci dal cortese Tosatti, non è sufficiente neppure per elencarli, nonchè per risolverli.
In realtà suppongo che lei/tu non ne abbia, dato che si affida/ ti affidi alla Tradizione e alle Traduzioni. Due sono le fonti: i Testi sacri e la Tradizione, ma in tanti secoli la Tradizione ha fatto in modo di prevalere dando un’interpretazione propria a una quantità di passi che- originariamente- esprimevano
concetti differenti da quelli da essa interpretati. E allora? Credo che tutti, qui, cerchino almeno la verità, se non la Verità e vedo che anche qui, in questo spazio ridotto, ognuno esprime una sensibilità cristiana che differisce da quella degli altri. Rappresentiamo appena un minimo esempio delle tante differenze che caratterizzano i diversi gruppi di credenti “cattolici”. L’importante, ritengo, è cercare, non imporre la propria verità agli altri. La vita è tanto breve…e le ostilità dichiarate non la rendono più lunga. Aiutiamoci.
FANTASMA DI FLAMBEAU interessantissimo, ma non troppo.
Sono stato folgorato da queste lapidarie tue parole rivelatrici del tuo spirito religioso. Tutte le altre, a confronto, non hanno alcun valore. Eccole:
“quindi si muore e si va a concimare la terra.”
Tu non ami Dio disinteressatamente, ma credi in una dottrina per perfetto egoismo antropocentrico. Una dottrina che ti aggrada ed, oso affermare, neanche perché scelta, ma perché ci sei nato. Fai del Dio Ineffabile una semplice necessità geografica. Non guardi al Suo Universo ed a tutti i suoi abitanti in esso e, forse, neppure fino in fondo a te stesso. E forse come tutti, me compreso.
Lascia almeno che un tuo simile reclini verso di te e coloro che la pensano come te; ed esercita almeno la virtù della dottrina cristiana di sopportare pazientemente le persone moleste e di pregar Dio per i vivi e per i morti senza preoccupazione che alcunché a Lui sfugga o che su alcunché Egli non abbia potere d’amore.
Cos’hanno in comune e qual è la differenza fra TdG e piazzisti, anticristiani d’antan e sofisti?
Tutti vengono a scampanellare alla porta di casa tua mentre stai badando ai casi tuoi e pretendono il tuo tempo e la tua attenzione. Testimoni di Geova e piazzisti sono sì molesti, ma, diversamente dai predicatori del Nulla che nessun comandamento impone di sopportare, conoscono abbastanza lingua italiana ed educazione da andarsene quando dici “No, grazie”. Se non la vuol capire nemmeno così, consideri come risposta definitiva quella che davamo a un personaggio che veniva a sedersi accanto a noi nei cinema per militari di leva.
FANTASMA DI FLAMBEAU sempre più stuzzicante ed “interessante”. Nel tuo intervento del 28 settembre alle ore 16,53 scrivi testualmente:
“Se non la vuol capire nemmeno così, consideri come risposta definitiva quella che davamo a un personaggio che veniva a sedersi accanto a noi nei cinema per militari di leva.”
Anche questo m’interessa molto, visto che ho fatto solo due mesi di militare al Celio, come ricoverato, e di seguito uno all’Umberto Primo ( tre in tutto) dove mi ero preso una cotta per una suora spagnola in servizio, il cui nome di religiosa ricordo ancora, fino ad ottenere in prestito per qualche ora l’anello religioso che portava al dito.
Pertanto non posso sapere cosa definitivamente dicevi al personaggio che si reclinava verso qualcuno in particolare o l’intero gruppo nei cinema per militari di leva.
Se credi, anche questa può essere un’opera di misericordia spirituale e ti assicuro che non solo non mi offendo, ma ti ringrazio anticipatamente.
All’Umberto, ero vicino di letto ad un giovane coetaneo, ma non militare, col quale la sera prima di dormire ero solito giocare a carte. Ed una mattina mi sveglio e vedo un separé bianco. La suora mi disse : “È morto. Tu sta fermo lì”. E da allora non ho mai dimenticato questa grande verità: “ET SI MANE ME QUAESIERIS, NON SUBSISTAM”.
Ma non dubito che l’amore di Dio non sappia come amarmi. Nonostante tutto.
E se mi è permesso di aggiungere ancora una considerazione, carissimo FANTASMA DI FLAMBEAU, ritengo che di fronte al mistero del Dio, qualunque Ineffabilità sia,
“ogni viltà convien che qui sia morta”
qui e adesso, e non davanti una fantastica porta dell’inferno che altro non è che l’hic et nunc di questo vivere quotidiano alimentato dal fuoco di una rabida cattiveria umana cui hanno concorso e concorrono subdolamente in pari misura tutte le dottrine di rivelazioni di salvezza e redenzione; addomesticatrici di culture che hanno fagogitato gli uomini di quest’ “atomo opaco del male” nel più gretto e vile antropocentrismo dei vari gironi infernali.
Gesù, insegna l’ “ortodosso” catechismo romano, è morto come uomo, non come Dio, perché come Dio non poteva né soffrire, né morire.
Intanto prendo nota che c’è qualcosa che Dio non può fare e quindi questa dottrina ne nega l’Onnipotenza.
Poi che tal Gesù è morto come tutti ovviamente, ma soprattutto, come tanti, tra inaudite gratuite sofferenze.
La causa? L’uomo misura di tutti i valori.
Molti si scagliano contro questo papa. Il papa Francesco. Lo definiscono eretico ancor prima che antipapa.
Ma siamo sicuri che anche lui non sia misura di valori da salvare?
Se non sono quelli del Dio [che non ne ha certamente bisogno perché EGLI È IL VALORE], come sostengono coloro che si ritengono ferrei, stabili fedeli al Depositum Fidei, non resta che siano i lingotti d’oro della multinazionale del Vaticano. Da salvare e far fruttare.
Diceva un noto democristiano che a pensar male si fa peccato, ma spesso ci si indovina, cioè si scopre la verità.
La scienza finanziaria è sensibile cioè “specializzata” circa cambiamenti e movimenti.
Ricordo che agli inizi del suo pontificato redarguì i preti a non parlar di offerte, ma di Dio, perché queste vengono da sé ed anche di più.
Caro FANTASMA DI FLAMBEAU, permetti che aggiunga ancora qualche considerazione a questo tuo pensiero terrificante che tenti di esorcizzare con la speranza di una Fede “vera”:
“quindi si muore e si va a concimare la terra.”
E che hanno fatto tutti i corpi dei morti finora?
Ma più realisticamente ancora cosa facciamo noi viventi ogni giorno con gli escrementi del nostro corpo? E non solo questi, compatibilissimi con la madre Terra, ma ci sono anche quelli pericolosissimi per la salute del Pianeta e dei nostri figli che l’uomo produce col suo lavoro, con la sua supposta intelligenza. Ma senza Sapienza. “Tutte le guerre sono una sconfitta” continua a ripetere Francesco.
Quindi l’uomo concima ciò che anche rovina!
E rovina se stesso.
Vien in mente quell’affermazione che il vangelo mette in bocca a Gesù: “Quid enim prodest homini, si mundum universum lucretur, animae vero suae detrimento patiatur?”(Mt16, 26)
Il testo greco per “animae suae” ha ψυχὴν αυτοῦ.
Quale tragico ed inestricabile tradimento di traduzione in questa parola greca non pronunciata in greco da Gesù ebreo!
Fatto sta che oggi si preferisce tradurre: se perde se stesso oppure se reca danno a sé.
E quindi dov’è andata a finire l’anima immortale?
Ma c’è ancora di più strano. Nel vangelo di Mc12, 26-27: “A proposito dei morti quando risorgano…” oppure “Relativamente al fatto che risorgano, non avete letto nel libro di Mosè sul Rosso, come Dio aveva parlato a lui dicendo: io il Dio di Abraam ed il Dio di Isacco ed il Dio di Giacobbe; non è il Dio dei morti, ma dei vivi. Molto sbagliate.”
Ma la chiara citazione di Marco del testo di Esodo3,6 e di Esodo3,15 è parziale ed incompleta e lascia dubbi ben fondati sia in riferimento al testo ebraico sia alla LXX. Infatti questi testi premettono nel 3,6: “Io ELOHIM di tuo padre, ELOHIM di Abraam, ecc…” e nel 3,15: “Così dirai ai figli di Israele: ELOHIM dei padri vostri, ELOHIM di Abraam, ecc…”
Come Dio nell’AT diceva a Mosè di parlare in suo nome alle persone vive in carne ed ossa suoi contemporanei, così Gesù ricordava agli scribi che stava parlando per i vivi che lo ascoltavano in quella precisa circostanza, ricordando loro il Dio del popolo di Israele e di Giuda, che è il loro Dio in vita. Di loro vivi che lo ascoltavano, non di Abramo, Isacco e Giacobbe che gli scribi e tutti gli ebrei sapevano sepolti a ‘Me’arat Machpela’, la famosa Grotta dei Patriarchi.
E dove mettiamo il “Convertere Domine et eripe animam meam quoniam non est in morte qui memor sit tui”? Salmo 6, 5-6. Anche qui ψυχὴν di me la LXX; ped il testo ebraico: Ritorna YHWH, libera la vita mia, salva-me a causa de l’amore tuo poiché non c’è nella morte il ricordo tuo, in lo Seol chi ti loderà?
Sapresti anche tu, amato FANTASMA di qui, dire qualcosa in merito a questa mia riflessione?
Ancora un’ultima cosa vuole dire questo vecchio seminarista al FANTASMA che lo ha seguito fin dalla sua prima apparizione in questo sito e subito avvertendo odor di zolfo.
Anche Palmiro Togliatti fu un ex seminarista di Genova. Ricordo ancora che per ben otto anni alla sera a Compieta, prima di andare a letto, si cantava il
Te lucis ante terminum
Rerum Creàtor, pòscimus,
Ut pro tua cleméntia,
Sis praesul et custòdia.
Procul recédant sòmnia,
Et nòctium phantàsmata:
Hostémque nostrum comprime,
Ne polluàntur còrpora.
Ma nonostante ciò il corpo faceva ciò che per NEKESSITAS a quell’età poteva fare. Come documenta anche sant’Agostino.
Salvo i phantàsmata che perdurano comunque.
Ma dimmi: dove credi che abbia più lavoro da sbrigare il demonio?
Caro FANTASMA DI FLAMBEAU, tu provochi davvero:
《“un bel giovane maschione”, la cui figura….》
Il filosofo Celso, circa il 180 d. C., scriveva di un tal soldato romano di nome Abdes Pandera, come il padre naturale di Jehoshua detto il Cristo.
Che ci va a fare Gesù di nascosto ed in fretta in una casa nella zona di Sidone e si irrita che una donna lo abbia riconosciuto…? [Testimonianza evangelica]
È un caso il ritrovamento nel 1859 della sua sepoltura con tanto di iscrizione?
La tomba più precisamente è intestata a Tiberius Julius Abdès Panthera (Tiberio Giulio, servo (di Dio?), Panthera), milite dell’esercito romano nel quale, probabilmente, fu il vessillifero della prima coorte militare di guarnigione in Palestina fino al 9 d.C. Successivamente fu trasferito in Germania e morì all’età di 62 anni vicino all’attuale Bingerbrück dove è stato trovato un monumento funebre in cui appare inciso il suo nome: Tiberio Giulius Abdes Panthera di Sidone, anni 62 soldato con 40 anni di servizio nella prima coorte di arcieri giace qui. Sulla tomba compare anche il riferimento a Sidone, quindi è vero che il soldato era originario di Sidone che era situato nella regione siro-fenicia (confinante con la Galilea, attuale Libano) a 35 km da Tiro.
Sei stato a vedere a Bingerbruck, in Germania? E Celso che ha una biblioteca famosa a lui dedicata ad Efeso che sia stato proprio un poco di buono, mal documentato diavolo calunniatore? Boh!
Corrige. 1849.
Interessante la citazione di Rchard Rorty.
Mi vengono sempre in mente queste sue testuali parole: “La verità? Il conto che uno ha in banca”
Se poi penso che le prime banche erano proprio il Tempio delle molteplici divinità, nel cui tesoro si custodiva l’oro da parte del Potente di turno…..
Quanto alle lezioni sulla parola “verità” sono esaurienti quelle di Carlo Diano, all’università di Padova e pubblicate in un testo della collana Il Pensiero occidentale, Bompiani.
Aletheia: a privativo “senza” – Lethe Acque della Dimenticanza. Anche la memoria storica non è priva di dimenticanza. Così come il cervello umano che non la può contenere tutta. E Gesù lo dice chiaramente: “circa quell’ora” di cui tutti i credenti cristiani blaterano (taluni con le bave alla bocca! Lo affermo con cognizione di causa), “neppure il Figlio dell’uomo lo sa”.
ma è una intervista Chat GPT vero ?
Tremenda ….! neppure riletta …