Povera, Cara Italia. Antonello Cannarozzo su due Libri di Amedeo Pasotto.

19 Settembre 2024 Pubblicato da 3 Commenti

Marco Tosatti

Carissimi StilumCuriali, Antonello Cannarozzo, a cui va il nostro grazie, offre alla vostra attenzione questa recensione. Buona lettura e diffusione.

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Povera, cara Italia

 

In due libri, Carlo Amedeo Pasotto, narra la storia italiana, attraverso pagine fatte di documenti, di retroscena e quant’altro, non sempre edificanti, per comprendere attraverso i secoli come siamo arrivati purtroppo alla crisi dei valori fino ai giorni nostri

 

di Antonello Cannarozzo

 

Ho avuto l’occasione, in questa calda estate, di leggere tutto d’un fiato due libri scritti in maniera piacevolissima, il che non guasta, da Carlo Amedeo Pasotto: “La Grande Rigenerazione” e il suo seguito: “Traditori della Fede e della Patria”. Professore di Lettere e fondatore di iniziative legate alla lingua e cultura italiana di successo internazionale, ma, soprattutto, come si evince sfogliando le pagine dei due libri, l’autore è un amante doloroso dell’Italia, una terra centro di cultura e civiltà fin dalla notte dei tempi, ma che, pur essendo la sede del Vicario di Cristo in terra, ha subito un costante, ma ineluttabile declino politico e morale che continua ancora ai giorni nostri, nel continuo dividersi tra guelfi e ghibellini. Una lotta estrema senza esclusione di colpi, che vede sorridere come è stato per secoli solo lo straniero.

Viene subito alla mente l’attualità di Dante che, quasi 800 anni fa, deprecava le discordie, proprio come oggi, di cui era preda l’Italia, con la celebre invettiva del IV canto del Purgatorio “Ahi serva Italia, di dolore ostello, nave sanza nocchiere in gran tempesta, non donna di provincie, ma bordello!”.

Fin dal sovra titolo del primo libro, l’autore, senza remore scrive: “Dopo la democrazia, la dissoluzione generale e la dittatura del Nuovo Ordine mondiale – con il trionfo della menzogna sulla verità e del male sul bene – non ci sarà il nulla, ma” (ed ecco il titolo) “La grande rigenerazione” edito da Europa Edizioni.

Il libro si apre con la prefazione del noto filosofo Diego Fusaro che lo definisce come un libro coraggioso – e prosegue – “che costringe a pensare”.

Il lettore si accorgerà che non è certo facile, né privo di ostacoli scrivere e criticare oggi apertamente, come fa l’autore, il mainstream globalizzato in maniera documentata e senza reticenze come, ad esempio, nei quattro capitoli dove affronta i mali e le colpe storiche e attuali della Massoneria che tanto hanno inficiato nella storia italiana e che, nonostante ciò, in questi ultimi tempi il Vaticano, non certo la Chiesa di Cristo, sta cercando d’incontrare per un presunto “fruttuoso dialogo”, come vedremo più avanti.

 

La presenza di Dio nella storia

 

L’importanza dei due volumi non è, a mio avviso, uno dei tanti pamphlet sulla storia più o meno validi, quanto lo svolgimento degli avvenimenti umani che non perde mai l’obiettivo della presenza di Dio nelle nostre povere vicende umane.

Già dalla citazione preliminare, l’autore, mette un inciso assai chiaro di come procederà nel suo lavoro:” Bisogna obbedire a Dio piuttosto che agli uomini”, dagli Atti degli Apostoli (5, 29) ed ecco allora il dipanare del libro attraverso i capitoli, che già di per sé potrebbero essere un programma se non politico almeno ideale, come il capitolo “La scelta fondamentale: Cristo o Satana?”  

In fondo, a pensarci bene, la scelta sembrerebbe facile: “Chi non è con me è contro di me” (Luca 11, 23), purtroppo il Grande Seduttore offre agli uomini la scorciatoia della pseudo libertà della via larga, per poi lasciarli senza pietà all’inferno, rubando per sempre la gioia senza fine del Cielo.

Ma il Nemico non seduce solo chi non crede, chi è un peccatore incallito, ma anche gli stessi cristiani davanti al peccato, per affrontarlo con comprensione e tolleranza, senza irrigidimenti e senza condannare, come vuole un certo modernismo, trasformando il buono in buonista, e arrivando, come afferma l’autore nel “… passaggio successivo [che] sarà quello di combattere il male mediante il male minore”, com’ è avvenuto per la disgraziata legge 194 sull’aborto.

Il libro prosegue con i capitoli, come già accennato, sulla Massoneria sviluppandone le sue dinamiche culturali e storiche, di come si impossessa degli Stati sovrani per la conquista il mondo, ma soprattutto abbiamo il capitolo più doloroso per un cristiano è di come la Massoneria abbia conquistato la Chiesa.

Il capitolo è un caleidoscopio, mi si permetta il paragone, con gli avvenimenti che hanno generato in poco più di sessant’anni la crisi endemica della Chiesa gestita dagli uomini.

 

La sconfitta del laicismo

 

Il capitolo si snoda in una serie di informazioni sui papi che, santi o meno, si sono resi colpevoli o responsabili della venuta di Bergoglio con tutto ciò che un cattolico ha tristemente davanti agli occhi giornalmente. Concludo con un episodio tra i tanti riportati dell’autore riferendosi al cardinale di Lilla, Achille Liénart, uno dei “padri” della sovversione ecclesiastica che in punto di morte, davanti a numerosi testimoni, disse” Umanamente parlando, la Chiesa cattolica è morta” certamente umanamente, perché la vera Chiesa è solo di Cristo e trascrivo la conclusione dell’autore: ”Anche i sommi sacerdoti Anna e Caifa, la sera del venerdì santo dell’anno 33, avranno pensato di aver vinto definitivamente Gesù Cristo. Ma all’alba del terzo giorno resuscitò”. Una grande consolazione in questi tempi bui.

Infine di grande interesse sono le appendici in fondo a libro come: il Proclama agli italiani nel lasciare l’Italia, il Discorso di Putin del 24 febbraio del 2022 ed infine un interessante confronto tra quattro inni nazionali, specchio dell’anima di una nazione, che forse spiega più di tanti commenti politici attuali, cominciando dalla traduzione di quello Russo per passare alla Marsigliese e al nostro inno cosiddetto di Mameli per finire, poi, con quello degli indipendentisti della Corsica. 4176

La storia prosegue nel secondo volume dal titolo: “Traditori della Fede e della Patria” da Napoleone a Giorgia Meloni, seguendo sempre il filo ideale della storia, visti con gli occhi di un politicamente scorretto, che analizza i vari aspetti della nostra Italia dalle origine assai nebulose del nostro Risorgimento facendo dei ritratti veramente belli e assai istruttivi, ricchi di aneddoti anche poco conosciuti di coloro che hanno messo le basi non solo della nuova nazione, ma anche a tutto il mal costume che ci assedia da sempre.

 

Una storia italiana piena di ombre

 

Si parte da Napoleone e della sua vittoriosa entrata in Italia per portare i frutti della Rivoluzione francese, come ancora sentiamo da noti pseudointellettuali, dimenticando che il popolo che viveva queste realtà sulla propria pelle non aveva tutto questo entusiasmo per il giovane corso e per questo nascono come riscatto morale le famose Insorgenze in tutta Italia, con grande partecipazione di popolo. Abbiamo tra gli altri nomi quello di Carlo Alberto e della sua vita travagliata e la dichiarazione di guerra all’Austria.

Una vera catastrofe voluta da menti raffinate legate alle sette, e pensare che il regno sabaudo poteva avere sette cantoni cattolici della Svizzera che si offrivano al Piemonte per sfuggire ai protestanti degli altri cantoni, ma così non fu. Il libro corre con storie ricche di aneddoti, su vari personaggi che fecero il Risorgimento e degli ideali sovversivi che ne scaturirono come l’inconsistenza concettuale del nascente cattolicesimo liberale, padre snaturato dell’odierno modernismo.

Ancora miserie politiche e morali nella storia del secolo scorso tra tradimenti, affari e tanta vanagloria che solo il tempo ha cancellato.

Il secondo capitolo si chiude con le basi di ciò che sarà poi l’Unione Europea, un grande equivoco che lasciamo scoprire al lettore. Infine si sviluppa il terzo capitolo sui problemi attuali che attanagliano la nostra società: dal Covid alla fallimentare transizione ecologica, tutta una serie di inganni che lasciano il lettore, è il caso nostro, sgomento, ma nello stesso tempo, Pasotto ci offre una chiave di lettura fatta di speranza se non di ottimismo su ciò che ancora può apprestare l’Italia per se stessa e per il mondo. Infine come nel primo libro, abbiamo una nutrita appendice con documenti che non è facile trovare che squarciano il velo su tante ipocrisie della storia recente. Dal discorso di Mussolini ai deputati il 3 gennaio del 1925 e il suo testamento politico, giungendo all’Armistizio con il conseguente trattato di Pace, allegando con una bella prolusione di condanna da parte di Benedetto Croce fino ad arrivare a come sia vietato dibattere nel nostro mondo libero e democratico sui cambiamenti climatici.

Il libro si chiudo con una fitta bibliografia da cui sono attinte le storie e le speranze dell’Italia. I libri sono pieni di aneddoti e di storie poco conosciute al grande pubblico che lasceranno il lettore dopo la lettura non solo arricchito, ma anche, lo vogliamo sperare, con una voglia in più di riflettere sul mondo che ci circonda.

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