Fedele si Inginocchia alla Comunione e il Prete Perde le Staffe. Alleati dell’Eucarestia e del Vangelo.

5 Settembre 2024 Pubblicato da

Marco Tosatti

Carissimi StilumCuriali, offriamo alla vostra attenzione questo articolo pubblicato sul sito degli Alleati dell’Eucarestia e del Vangelo che ringraziamo per la cortesia. Buona lettura e diffusione.

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FEDELE SI INGINOCCHIA ALLA COMUNIONE. E IL PRETE PERDE LE STAFFE
FEDELE SI INGINOCCHIA ALLA COMUNIONE. E IL PRETE PERDE LE STAFFE
Dal diario degli Alleati
a cura di Veronica C.

Nonostante il documento ecclesiale ”Inaestimabile donum” del 1980 reciti, come un auspicio, che:

Quando i fedeli si comunicano in ginocchio non è richiesto nessun altro segno di riverenza verso il Santissimo Sacramento, perché l’inginocchiarsi è esso stesso segno di adorazione”, ci sono preti che, di fronte ad un fedele inginocchiato, anziché gioire, alcuni proverebbero anche a negare la Comunione, altri perdono incomprensibilmente le staffe, altri ancora tutte e due le cose.

L’ultima circostanza elencata si è verificata recentemente in una chiesa siciliana, ai danni della nostra amica Lucrezia che, abbastanza scioccata dal triste episodio che l’ha vista involontariamente protagonista, su suggerimento del suo confessore si è rivolta agli Alleati, perché intervenissero col loro solito invio massiccio di mail di protesta, agli indirizzi del sacerdote e del vescovo diocesano, che la stessa ci aveva già fornito.
Essendo però in piena estate, cosa che ci avrebbe impedito di operare nell’immediato, abbiamo suggerito a Lucrezia, giovane e determinata fedele ventiquattrenne, di cominciare ad inviare personalmente agli interessati la mail che aveva preparato, aggiungendo ai dettagli dell’avvenimento, la comunicazione che qualora non vi fosse stato un intervento risolutivo immediato, la stessa si sarebbe rivolta all’associazione degli “Alleati dell’Eucarestia e del Vangelo”.

È bastato questo, perché ricevesse in tempi brevi la risposta positiva del Vicario del Vescovo che, dichiarandosi dispiaciuto, nella missiva si impegnava a prendere i dovuti provvedimenti per evitare in futuro il ripetersi dell’incresciosa circostanza.

Auspicando che a queste belle parole seguano i fatti, e che non serva l’intervento dell’Associazione degli Alleati, per rendervi edotti dell’accaduto, pubblichiamo la lettera che Lucrezia ha inviato al suo Vescovo e che per correttezza, della stessa,  abbiamo occultato i dati sensibili.

Preghiamo per i nostri pastori e… ci aggiorniamo. Buona lettura!

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Eccellenza reverendissima,

Mons … chi Le scrive è Lucrezia B., una figlia della Madre Chiesa che appartiene alla parrocchia di…

Ho 24 anni e ho una zia suora. Frequento i sacramenti e amo Gesù. Le scrivo perché la misura di quello che ho vissuto da quando è viceparroco don G. è colma, tanto che mi sono anche rivolta agli Alleati dell’Eucaristia, non trovando altro aiuto. Le spiego i fatti.

Vado a messa ogni domenica e ricevo Gesù in bocca, ma purtroppo il viceparroco ha fatto sempre resistenze quando mi genuflettevo prima di ricevere la comunione. Domenica 7 Luglio, mentre mi incamminavo per prendere Gesù, ho sperato mentalmente che non si infastidisse come sempre nel vedermi in genuflessione, ma purtroppo così non è stato, la sua reazione è stata a dir poco mortificante.

Nello stesso momento in cui mi sono genuflessa lui è rimasto come pietrificato, poi subito dopo essermi alzata ho aspettato che mi desse la Comunione, ma è rimasto immobile senza dire una parola, per pochi ma interminabili secondi. Dopodiché, me l’ha data con disprezzo.
Questa è stata un’enorme mancanza di rispetto nei confronti di Dio, oltre che nei miei. Poi sono tornata al mio posto con un sentimento di sofferenza, dispiaciuta per come viene trattato Gesù. Come se non bastasse, prima che finisse la messa, ha iniziato a parlare proprio di questo, dicendo: “Non c’è bisogno di fare la genuflessione, non siete obbligati! Se proprio volete, fatela in fondo al corridoio, davanti a me non vi voglio vedere!” Lui si è allungato molto di più, ma il succo del discorso è questo.

Dopo queste sue parole, dette con pregiudizio, (durante l’omelia aveva anche detto di non giudicare e quant’altro) non ha sicuramente dato un buon esempio. Da lì mi sono sentita ancora più toccata e dispiaciuta per come Dio sia stato ritenuto di poco valore.

Ma questo non è stato nulla rispetto a quello che è successo, domenica 25 Agosto.

Innanzitutto, ogni volta che il sacerdote legge il Vangelo c’è sempre il circo, perché interrompe la lettura per sparare qualche battuta delle sue, e la parola di Dio dovrebbe essere una cosa seria. Poi, come se non bastasse, l’omelia è stata, lasciatemelo dire, a dir poco schifosa; con aggiunta di versi strani, neanche fossimo allo zoo, e in più si è messo a criticare di nuovo chi si genuflette, dicendo:

Certa gente sta sempre incollata al cellulare, e usa internet per ogni cosa, e poi si mette a fare la genuflessione!” (si riferiva al momento della Comunione).

Dopo questa sua affermazione, io ovviamente mi aspettavo di tutto.

Vado al dunque: quando arriva il mio momento di prendere la Comunione, mi genufletto come ho sempre fatto, e pronta a tutto, penso nella mia mente: Signore perdonalo. Dopo essermi alzata, improvvisamente, mettendo la mano sopra il calice per coprirlo, inizia ad urlare a gran voce: 

“Adesso io non te ne do comunione! Che cosa ho detto fino ad ora?! Non dovrei dartela!” .

Una signora lo interrompe, volendomi difendere, ma lui ribadisce: “No signora, la regola è uguale per tutti!”.

Mentre lui continua a gridare, io lo guardo fisso negli occhi per fargli capire che non mi sarei mossa da lì fin quando non mi avrebbe dato la Comunione. Al che, me La dà senza nemmeno dire “il Corpo di Cristo”, come se fosse carne da macello. Dopodiché, rivolgendomi a Dio, dico a voce alta: “Signore perdonalo”.

Questa volta torno al mio posto con un sentimento diverso rispetto a quello della volta precedente. Anche se ho pianto, mi sono sentita più serena, ma dispiaciuta per Dio.

Ma Lui vede e provvede. Dopo questa scenata c’è stato un po’ di chiacchericcio da parte di tutti, ovviamente.

Il viceparroco sentendo ciò, interviene di nuovo, urlando: “Smettiamola di chiaccherare, perché lei non ha ragione, chiaro?!” (riferito a me).

Aggiungo che questa cosa non è successa solo a me, ma anche ad un altro signore, che anche lui, come me, si genuflette sempre e un certo giorno  gli disse, indicandogli l’uscita, che lo avrebbe cacciato fuori dalla chiesa la prossima volta. 

Chiedo e spero che sia richiamato da Lei, e che quello che faranno gli Alleati dell’Eucarestia lo facciano riflettere molto.

Ora il diavolo si sta scatenando più che mai, ma non vincerà, perché il bene vince sempre! Grazie in anticipo. Pace e bene!

Lucrezia

31 agosto 2024

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9 commenti

  • ex : ha detto:

    «Speriamo che quanto successo non accadrà più».

    «Speriamo», diceil Vicario Generale. Il che dice tutto…

  • Non Metuens Verbum ha detto:

    Nel 1987 vidi una donna inginocchiarsi, e il prete semplicemente saltarla nella distribuzione. Allora non capii che fosse successo, ce ne ho messo di anni a rendermi conto verso che cosa andavamo.

  • Giuseppe ha detto:

    Càpitasse a me lo aspetto fuori dalla chiesa e lo meno.
    Il Corpo di Cristo non è una prprietà privata e non permetto a nessuno,dico a nessuno,di rifutarmelo.

    • Catholicus ha detto:

      per la serie “quanno ce vo’, ce vo’. “. Chapeau mon ami !

    • Gioia ha detto:

      Anche io

      • La Signora di tutti i popoli ha detto:

        “Menate i vostri nemici, fate del male a quelli che vi odiano, menate coloro che vi maledicono, e mi raccomando: non state a pregare per coloro che vi trattano male”

        Meniamoli pure. In realtà il vangelo di Giuda, l’unico vero, ci tramanda questo raro messaggio evangelico.

        La storia ci nasconde che negli anfiteatri Romani i veri carnefici erano i cristiani, prima menavano i gladiatori e, senza averli arrostiti, si mangiavano i leoni vivi al sangue!

  • Federico ha detto:

    Questi episodi denotano un’arroganza mai vista, quasi che le Chiese siano proprietà privata di questi preti del sistema sociale, i quali a tutto pensano fuorché al culto del Signore. Alla faccia dell’inclusività tanto sbandierata…

  • Pierluigi ha detto:

    Comunque certi comportamenti oggettivamente sbagliati di questi ministri che così tradiscono la loro vocazione (ministro vuol dire essere al servizio, nel loro caso di Dio e dei fedeli) è oggettivamente incoraggiato da papa Francesco che, al momento della consacrazione, nelle messe da lui celebrate non si è mai genuflesso come invece prescritto.
    A mio avviso il maggior responsabile di questi abusi liturgici è lui.

  • Federico ha detto:

    Questa domenica sera, alla messa delle 19, nella Parrocchia della Santissima Vergine Assunta a Selargius, in provincia di Cagliari, è accaduto di peggio. Il prete ha addirittura detto, durante l’omelia, che non darà l’ostia a chi si inginocchia, lamentandosi che un fedele aveva osato farlo alla Messa della mattina. Con tono perentorio ha poi aggiunto che ci sarebbe stata la riforma (quale????) che avrebbe previsto la comunione nelle mani, e che queste manifestazioni di fede sarebbero da fare da soli nella propria camera. In ogni caso lui non avrebbe più dato la comunione in altro modo. Un giovane ragazzo biondo, con la corona del rosario in mano, è andato a prendere l’ostia dalle mani del diacono, inginocchiandosi prima e poi prendendo la comunione in piedi.