La Morte del Pinguino Gay, il Lutto del Compagno e una Vecchia Sciocchezza Ripetuta…Radio Spada.
26 Agosto 2024
Marco Tosatti
Cari amici e nemici di Stilum Curiae, offriamo alla vostra attenzione questo articolo pubblicato sul sito di Radio Spada. Buona lettura e diffusione.
§§§
La morte del pinguino gay, il lutto del compagno e la vecchia sciocchezza del “se non è contro natura tra pinguini perché lo dovrebbe essere tra uomini?”, spiegata in breve
26 Agosto 2024 | Attualità
Partiamo dalla narrazione.
“Uno dei partner della coppia di pinguini “gay” del Sea Life Sydney Aquarium, in Australia, è morto. Come confermato dallo zoo, si è spento il pinguino più anziano, Sphen, poco prima di compiere 12 anni. La sua storia e quella del compagno Magic ha fatto il giro del mondo nel 2018: il loro legame speciale – non omosessuale in senso stretto, come confermato dai biologi – era diventato un punto di riferimento della comunità omosessuale. Ma non solo. I due uccelli avevano anche “adottato” due uova di una pinguina deceduta” scrive Il Giornale il 22 agosto.
E prosegue: “Il particolare legame tra Sphen e Magic è stato raccontato in diversi libri e in alcuni documentari, come la serie Netflix “Atypical”. Emozionante l’addio del compagno sopravvissuto: Magic, che ha 8 anni, è stato portato dai suoi curatori a vedere il corpo senza vita di Sphen, affinchè capisse che non sarebbe tornato. Secondo quanto riferito dallo zoo, l’animale ha iniziato immediatamente a cantare, seguito in coro dall’intera colonia ospitata […] Come evidenziato dal Daily Mail, il particolare legame tra i due pinguini dello zoo di Sydney è da attribuire alla carenza di femmine nella popolazione e, sebbene esista un legame tra le coppie, le relazioni non sono da ritenere “gay” in senso stretto”.
Ora cerchiamo di mettere da parte la narrazione e tornare alla realtà. Andiamo oltre anche a quanto scritto dal Daily Mail e facciamo pure l’ipotesi che la relazione omoerotica rientri nella natura del pinguino: la cosa non sposterebbe una virgola ciò che concerne le relazioni tra uomini.
Nella nota editoriale di CONTRO NATURA. Dottrina cattolica, retta ragione, diritto naturale e arte medica contro la sodomia, la questione è chiarita in termini ineludibili. Buona lettura:
[…] Frequentemente si obietta alla definizione della sodomia come pratica «contro natura» col dire che «in natura» molti animali compiono atti omoerotici o si riscontrano comportamenti genitoriali in coppie dello stesso sesso. L’argomento è totalmente inconsistente e si fonda su un equivoco, ovvero su un’idea astratta e confusa di natura.
La sodomia è contro la natura umana, evidentemente diversa da quella del bisonte o del tricheco. All’ordine complessivo della creazione non ripugna che in nature animali inferiori abbiano luogo atti di questo tipo, anche solo a scopo di dilettazione, o simulati a fine sociale e di definizione delle gerarchie, una volta espletate, da almeno una parte degli esemplari, le funzioni essenziali connesse alla vita. Questa idea confusa e priva di distinzioni finirebbe, tra l’altro, col far ammettere la legittimità per l’uomo anche del cannibalismo, dello stupro, dell’incesto o della rapina in quanto presenti «in natura» e praticati abitualmente da molte specie.
Per gli animali si possono ammettere comportamenti non accettabili per l’uomo, la cui natura è ragionevole e comprende la libertà. Si tratta insomma di un argomento boomerang: affermare la bontà «naturale» della sodomia nell’uomo ricorrendo all’esempio di altri esseri, significa non cogliere che la ragione è parte della natura umana. L’uomo, dotato di
libertà, può decidere di violare il proprio fine con atti che non sono conformi alla propria natura, senza che questa cessi di richiedere un comportamento coerente con essa.
Si noti incidentalmente che, in un certo senso, ogni peccato (anche riferito ad altri comandamenti) va contro la specifica natura dell’uomo, che trova la sua piena realizzazione solo nel bene, e la sua distruzione nel male morale.
Il pensiero contemporaneo sull’uomo lo vuole inchiodare alla sua perversa caricatura di «bruto con l’ansia», dapprima riducendolo alla genitalità tramite il feticcio dell’emancipazione, poi curando l’inevitabile delusione con il trionfo della più sfrenata autopercezione e autorappresentazione. Si può essere ciò che si vuole, e se la realtà – sociale o fisica, relazionale o ambientale – non sposa in toto questa volontà performativa, è una realtà cattiva, da rovesciare (anche con strumenti legislativi, ma a volte è sufficiente il «rumore sociale» e la «pressione dei pari»). […]
>>> CONTRO NATURA. Dottrina cattolica, retta ragione,
diritto naturale e arte medica contro la sodomia <<<
Condividi i miei articoli:
Categoria: Generale
Ciò che dovrebbe indurre a maggior riflessione non è tanto la presenza di atti omosessuali negli animali ma la presenza di una percentuale stabile nello spazio e nel tempo di persone con orientamento esclusivamente omosessuale. Comincerei evitando il ricorso a concetti come quello di “sodomia” che mal si prestano a comprendere il fenomeno prima di condannarlo.
«Comincerei evitando il ricorso a concetti come quello di “sodomia” che mal si prestano a comprendere il fenomeno prima di condannarlo»
Non comprendo la frase, tranne “la condanna della sodomia”. Da parte di chi?
Da molto tempo nessuno condanna la sodomia: chi ha un minimo di equilibrio mentale – e di buon gusto che gli va pari – condanna la spettacolizzazione di tutto ciò che riguarda la sodomia; condanna la prepotenza e la violenza dei fautori (sodomiti e non) del “sodomita è bello” nei confronti di chi sente disgusto di rappresentazioni immonde tipo i Gay pride e non solo (basti rifarsi alle ultime disgustose Olimpiadi) che sviliscono e distruggono ogni senso morale, la religione e tutto ciò che è prezioso per chi non la pensi come loro (e pu se a malincuore le statistiche – se le si cerca – dicono che sono la stragrande maggioranza), rappresentazioni permesse ed addirittura organizzate da coloro (nazionali ed internazionali) che “comandano il mondo”; condannano la diuturna, martellante, ossessiva descrizione, da parte di tutti gli organi d’informazione e pubblicitari, della magnificenza del mondo omosessuale, e addirittura la superiorità dei rapporti omosessuali in confronto a quelli sessualmente normali, perfino puniti – questi – da chi ne ha l’autorità (il mondo dello sport, che di sportivo non ha più nulla essendosi ridotto a nitidissimo specchio del politicamente corretto: nell’ultimo Tour di Francia un ciclista si è azzardato a baciare la moglie in una pausa della sua corsa: è stato duramente sanzionato dagli organizzatori; nelle recenti luride olimpiadi, sempre in Francia, non ricordo quale atleta femmina dopo aver vinto una gara ha baciato la sua marita o moglia, non so, ed è stata applaudita. Si tratta solo di un bacio figuriamoci il resto…)
Molto più semplicemente direi che un’eccezione non segue la norma, anzi – come dicevano i nostri padri – la confermano. Un eccezione non segue la natura, non è naturale. Fra animali ed esseri umani non nascono ogni tanto soggetti con delle malformazioni incorreggibili? Cosa dobbiamo dire? Che se un poveretto nasce – poniamo – senza un braccio, è normale nascere senza un braccio?
A parte il fatto che alcuni specialisti dicono (e ci sono delle pubblicazioni sull’argomento, ovviamente non pubblicizzate) che nessuno “nasce omosessuale”. Se questo non è vero perchè anzichè boicottare la conoscenza di questi studi non li si confuta attraverso pubblici dibattiti? Non sarà che non la “natura” porti a queste deviazioni ma l’educazione, l’ambiente in cui si cresce e si vive, alcune situazione in cui si è coinvolti, la pubblicità, ed altri fattori “esterni” le provochi? E se questi ed altri fattori devianti influenzano i comportamenti degli esseri umani non possono farlo (alcuni di essi fattori) anche agli animali (Adriana 1 ha accennati alcuni casi)?
Infatti, ha sintetizzato egregiamente il mio pensiero: non si può generalizzare. In natura non esistono protocolli ideologici. Ogni individuo è un caso specifico.
La ringrazio,
lei ha puntualizzato perfettamente ciò che intendevo esprimere. Un’eccezione non fa una regola, e tantomeno un’imposizione; ogni individuo rappresenta un caso a sé, sia uomo, sia animale.
Fra un po’ diranno che si percepiscono tutti come pinguini.
Il bello è che i pinguini risponderanno: siamo noi che non vogliamo identificarci in voi.
Perché non dire invece che la realtà di questo comportamento va ricercata nello squilibrio primordiale derivato dal peccato originale, per cui tutta l’umanità è stata colpita da questo squilibrio che viene trasmesso a tutte le generazioni, e chi ne è colpito più gravemente ne risente maggiormente fino a mettere in pratica un comportamento abituale che se non corretto con adeguata educazione e sanato con l’aiuto dei mezzi di grazia può degenerare in vizio e peccato.
Questo impulso, istinto, mal controllato è presente in tutta la natura, tanto animale quanto umana, perché stupirsi? Il punto è non farne una ideologia strumentalizzata politicamente, e non approfittare delle debolezze di natura di persone deboli e immature.
Questo inoltre indica una grave mancanza di scienza e di responsabilità, responsabilità che nessuno si vuole prendere perché non si sa bene che pesci pigliare in queste situazioni, ma basterebbe una chiara conoscenza delle basi di questi problemi per improntare una educazione tendente a correggere la deviazione che deriva dalla amoralità presente in natura, nella più totale discrezione e umiltà, da impartire a quelle persone che nella loro estrema sensibilità sono più predisposte e deboli e possono soffrire di questi problemi.
Ci vogliono educatori preparati e seri, dotati di una vita spirituale viva e di fede attiva , conoscitori dell’animo umano, dotati di una empatia esercitata e dedicata ad aiutare chi ha dei problemi e in particolare chi soffre di questi specifici problemi.
Il peccato originale ha squilibrato la natura umana al punto che essa può riconoscere come buona una tendenza che invece è deviata dal suo fine originale così come l’ha concepita Dio, per cui si ritrovano coinvolti in essa gli stessi elementi che servono tanto il peccato quanto la grazia (come il piacere, l’affetto, l’amicizia ecc.), che se usati nel modo corretto producono gioia, mentre se usati in modo non corretto provocano frustrazione.
La sessualità che riveste una parte preponderante dell’essere umano deve essere corretta e riorientata a raggiungere l’obiettivo di una moralità corretta, retta, solidamente ancorata alla struttura morale della persona di Cristo mediante il dono dello Spirito Santo, in vista della perfezione dell’amore e della carità, ma sul modello proposto appunto da Cristo, che è quello che ci determina davanti a Dio come sue immagini e suoi figli osservando quello che è prescritto nei comandamenti. Altrimenti si rimane degli immaturi frustrati in balia delle più incredibili e potenti tendenze spirituali che possono far deviare l’anima e il corpo umano in ogni direzione, e possono far accettare qualsiasi comportamento anche il più deviato, come giusto.
” la realtà di questo comportamento va ricercata nello squilibrio primordiale derivato dal peccato originale”..piu’ che altro, andrebbe ricercata in traumi infantili (si veda Joseph Nicolosi e la terapia riparativa)
Si decida: o ammette che gli animali sono dotati anche di ragione e perciò peccano, oppure non lo sono, e perciò sono innocenti da ogni tipo di peccato e sofferenza che, cmq. riguarderebbe solo Adamo ed Eva.
In ogni caso i veterinari ringraziano…
E allora perché i radiospadisti fanno tutta questa propaganda ad autori omosessuali, pederasti “accaparratori di minorenni” come fu definito Baron Corvo? Leggasi il libro di don Ricossa “La vergogna della Tradizione” https://www.youtube.com/watch?v=wUAWPmrrXI0
Mi sembra che si sia davanti a un fenomeno tipico, quello della “formazione reattiva” di fronte a questioni non metabolizzate a sufficienza.
Con tutto il rispetto Dott. Cionci, qui rischia la “polpetta avvelenata”, per una serie di ragioni che balzano agli occhi di conosce un minimo cose e persone coinvolte.
Chi ha preso in mano il libro di Fumagalli almeno Sa che già nelle prime pagine Corvo veniva definito come uno che viveva di espedienti, spettacolo di umana fragilità, parlando di “bassi recessi del vizio” si parlava di scandalo e riprovazione. Non a caso l’operazione pensata col libro che lei pubblicizza finì in un flop, nemmeno usato da tanti altri nemici dei cosiddetti radiospadisti.
Rischioso anche prendere come oro colato le parole di Ricossa, che della sua indagine su Ratzinger si è fatto quasi “pubblica beffa” definendolo in una conferenza come “obiettivo facile” da attaccare.
Quelli di RS hanno i loro numerosi difetti caratteriali, le loro ciambelle non verranno sempre col buco, ma sulla questione Lgbt è difficile andargli addosso.
Provi magari la via della comunicazione.
Aggiungo una precisazione, in Quella conferenza che dicevo Ricossa, Definiva “bersaglio facile” Minutella, quindi non esattamente l’indagine ma potremmo dire “Che nel più più sta il meno” ,in un certo senso. Di sicuro non sono suoi lettori accaniti o entusiasti, per usare un eufemismo.
Strumentalizzare il comportamento degli animali per farne i portabandiera di un’ideologia è sempre sbagliato.
In determinate occasioni- come, ad es. in uno zoo- vidi una catena di scimmiottini che si “inchiappettavano” ( cit. “Amici miei” ). La prigionia fa di questi scherzi… Ma anche Lorenz, studioso delle anatre selvatiche, racconta di una coppia di adulti maschi che, rimasti senza compagne disponibili, emigrarono su un altro isolotto dove fecero da “consules” benevoli per tutta la tribù ivi dimorante.
Poco sappiamo veramente della natura…molto e male la sfruttiamo, come quel povero delfino sottoposto “scientificamente” a copula con l’istruttrice donna e poi traslato in un altro aquario dove- misteriosamente- pare si suicidasse. Scrissero: “Per amore” questi delinquenti, antropomorfizzando ad ogni costo una aberrazione solo e tutta umana.