La Torre di Babele in Salsa Attuale e il SoNNo Pontefice. Mastro Titta.

19 Agosto 2024 Pubblicato da

Marco Tosatti

Cari amici e nemici di Stilum Curiae, il nostro Mastro Titta offre alla vostra attenzione alcune riflessioni…buona lettura e condivisione.

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MASTRO TITTA. BABELE BERGOGLIO: “EVEN AMID PERSECUTION”. CORAGGIO, FATTI AMMAZZARE

 

Qualche zaccagnino avrà notato che i contenuti di Vatican News, l’house organ di cosa sembra la Chiesa a Francesco, sono plurilingue. Avrà anche notato che a seconda della lingua e quindi del pubblico, questi contenuti cambiano. Sia come argomenti che come svolgimento.

 

Un esempio è l’ultimo appello del Papa a testimoniare il Vangelo “della pace” nel mondo. In Italiano suona così: Francesco, oggi più che mai il mondo ha bisogno di pace, accoglienza e fraternità. In francese: La compassion du Pape envers les chrétiens persécutés, la compassione del papa verso i cristiani perseguitati. Inglese: Pope: Christians called to share Gospel of peace, even amid persecution, vale a dire “Il papa: i cristiani sono chiamato a diffondere il Vangelo della pace, anche in mezzo alla persecuzione”. La versione spagnola invece risulta una traduzione dell’articolo italiano.

 

Sono firmati da Adriana Masotti e Alessandro de Carolis la versione italiana, Olivier Bonnell quella francese e Devin Watkins per l’inglese. Quattro giornalisti per tre agili pezzulli e mezzo come notizia del giorno, ovvero il messaggio di Francesco per il decennale di Appello all’Umano, evento che si tiene ogni anno a Rimini.

 

Secondo le regole della comunicazione – non scritte ma sedimentate dall’uso– la notizia non è il consesso umanista di Rimini, ma ciò che Bergoglio ha da dire agli umanisti romagnoli. Dopo di che il riferimento alle persecuzioni campeggia nelle versioni francese e inglese, mentre latita in quelle “latine”, che mettono l’accento sulla fraternità e l’accoglienza.

 

Altre bizzarrie: nel tripudio generale della Chiesa aperta e inclusiva, com’è che esistono ancora cristiani perseguitati e uccisi? Sarà mica che l’apertura e l’inclusione siano tutte e solo da parte nostra, mentre i fratelli allo-credenti ci corcano di mazzate inclusive? E poi: che ne è del proselitismo vietato ai cattolici, i quali dovrebbero limitarsi all’esercizio della propria fede nel foro interno senza precisare quale foro, e nonostante questo subire le mazzate? Da ultimo: quale sarebbe il “Vangelo della pace”? Perché quel simpatico guascone di Gesù Cristo è molto esplicito nel mettere in guardia i discepoli dalla “pace del mondo”, e dunque anche dalla “pace nel mondo” (Gv 14, 27).

 

Un tempo esisteva il “passato di verdure”, oggi chiamato “vellutata” in ossequio a questa temperie coccolosa e feroce. La mia personale opinione è che siamo in presenza di un detestabile “passato di papato”, un frullato universale non di ciò che è universalmente valido, ma di ciò che universalmente esiste. È la Torre di Babele in salsa attuale (pardon: “riduzione”).

 

C’è un bel film del 1983 dell’ispettore Callaghan (Clint Eastwood): Coraggio, fatti ammazzare. Ne consiglio la visione: basta sostituire opportunamente ai protagonisti – la ragazza, lo stupratore della ragazza e il giustiziere – le figure archetipiche della pantomima alla quale stiamo assistendo, vale a dire l’eliminazione fisica e morale di tutti i cattolici con la benedizione del Sonno Pontefice, il quale dispensa visioni oniriche di un mondo e un uomo che non vedremo mai.

 

Denatalità e attacchi alla famiglia, promozione del gender, persecuzioni, guerra, vaccinismo senza limitismo, cancellazione delle identità e via dicendo. Tutti temi che Bergoglio ha ricicciato ungendoli di viscosa compassione (per non dire viscida) in modo da facilitarne la deglutizione. Il risultato è che il papa non parla più ai cattolici, ragion per cui i cattolici non lo capiscono o peggio ancora provano a seguirlo senza capirlo generando immani disastri, illudendosi di trovare qualcosa che somigli alla fede nella brodaglia apparecchiata: chi ci sente il gusto della patata, chi un leggero aroma di spinaci, chi un sentore di cannellini.

 

L’unica domanda sensata rimasta è: e Dio? Che gusto ci sente Dio?

 

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4 commenti

  • Enrico Nippo ha detto:

    ” Che gusto ci sente Dio?”
    Bisognerebbe essere Dio, per saperlo.
    Magri per scoprire che Dio non è soggetto a facoltà tipicamente umane, fra le quali rientra il “gusto”?

  • Mario ha detto:

    Sui siti vaticani c’è di peggio. Per esempio, molti documenti scomodi sono difficili da reperire, e se si trovano esistono i link alle versioni in lingue improbabili ma non a quelle nelle lingue più diffuse. Che è possibile reperire andando a cambiare la parte relativa alla lingua nell’indirizzo (per esempio, andando a sostituire “IT” con “EN” se dall’italiano si vuole passare all’inglese).
    Se poi alla fine si riesce nell’intento e si mettono a confronto le varie versioni, salta all’occhio la disparità dei contenuti. Traduttori traditori. La frequenza statistica di tale problema non può che far supporre il dolo.

  • laura cadenasso ha detto:

    Mi piace/ Non saprei ma credo che Dio non sia un analfabeta. Ci ha donato in prestito le Sacre Scritture e sa leggete nel cuore di ogni uomo.

  • Mimma Gattaino ha detto:

    Mastro Titta carissimo,
    La preferisco così, in agrodolce.
    Rido pur pensando.
    Talvolta invece mi suscita forte mal di pancia.
    Il suo genio ironico mi aiuta a mandar giù il pastone , non come fa un’oca, ma come una che non vuol saltare la finestra.
    Il Signore ci aiuti !