Laudetur Jesus Christus.
Con questo breve comunicato doverosamente informiamo di quanto appena ricevuto dal nostro Fabio T., novello paladino dell’Eucarestia.
È la risposta che ha gentilmente ricevuto dalla segreteria vescovile dove viene ringraziato per la segnalazione inviata alla Curia, circa l’illecito impedimento, imposto nel Duomo di Pieve di Sacco, in provincia di Padova, a chi voglia ricevere l’Eucarestia in ginocchio.
Preso atto che l’avviso del 9 giugno scatenante la protesta è scomparso dal bollettino parrocchiale del sito internet del Duomo – persiste solo la copertina, ma non il retro con il riferimento alle raccomandazioni a non inginocchiarsi
Semper laudetur. Ave Maria
La redazione degli
Venerdì 28 giugno 2024
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Come in tante organizzazioni, (soprattutto in quella statale) c’è chi prepara un atto, una lettera, una circolare e c’è chi la firma. Il dirigente, scelto ah hoc dagli amici, normalmente non conosce nè le norme nè le procedure e di solito non sa scrivere in corretto italiano nè sa leggere e interpretare cio che deve firmare e quindi prima chiede: “che è ‘sta roba?”. Sempre se ci sia qualcuno a spiegarglielo e stanco di sopportare l’ingiustizia dei vari ruoli della vita invece gli risponda: “tutto a posto, firmi eccellenza!”
E quel gregario è di solito una persona corretta perchè potrebbe portare alla firma qualsiasi cosa, anche una cambiale che il suo capo firmerebbe senza capirlo, o una dichiarazione tipo:”io sono un incapace”…
C’è purtoppo una grande dicotomia fra chi è stato (molto opportunamente posto ai vertici e il substrato delle sue capacità non solo organizzative, ma tecniche e professionali. Nel caso di un alto prelato sarebbero necessarie doti di buon senso e una forte presenza di un “sensum fidei”, condizione peraltro necessaria ad ogni battezzato (*).
Ora se il vescovo, 1 fosse stato a conoscenza delle norme e 2 avesse letto quello che firmava, alla regola avremmo una eccezione: un dirigente sia preparato che capace (e se chierico anche un buon padre di famiglia).
Ora, rileviamo, la risposta è della segreteria e non quella diretta del Vescovo che pur essendo a capo di detto ufficio avrebbe comunque rispondere a sua firma, mentre la segreteria dovrebbe diramare le opportune errata corrige.
Tuttavia il risultato è stato ottenuto, gli alleati hanno opportunamente ringraziato e sulla figura barbina non si è calcata la mano.
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nota (*) vds. Sensus fidei nella vita della Chiesa, (2104) Commissione Teolog. Internaz.)
dal Dolo passando per il Ponte Longo dentro il Sacco : quale disgrazia , questi sono muri ! ma dove para questo misero parroco;
Chiediamo un inginocchiatoio: a parte ! E un piattino sotto il mento ! Una fila a parte! Dedicata ! Basta discriminazioni , di sacerdoti (?!) che vanno di fretta e non hanno voglia di rendere un servizio ai fedeli degno di questo nome. Rausssssss !!! Voglia di far niente !!!