Benedetta De Vito. Ecco Qual è Stato il Sogno che Ho Fatto. La Rinuncia di Ratzinger.

30 Maggio 2024 Pubblicato da

 

Marco Tosatti

Carissimi StilumCuriali, la nostra Benedetta De Vito affida alla vostra attenzione questo sogno. Un oggetto delicato, da trattare come tale. Per questo motivo ho preferito disattivare i commenti. Buona lettura e meditazione.

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Nel baluginio di latte e sogno del dormiveglia mi è parso di veder, ritto in veste candida, e candidi i capelli il dolce Papa Benedetto XVI. “Santità – gli dicevo – la vede la barca di Pietro tra i marosi selvaggi e tutt’intorno il ballo arcobaleno dei cannibali? Non smetta mai di pregare, da lassù, per noialtri che siamo nella prova”. Mi guardava senza parlare, ma il suo silenzio era così profondo che in me, per osmosi divina, trasmetteva le sue silenti parole. “Santità!”, esclamai e tacqui e qui di seguito, chiedendo perdono e invocando la misericordia dell’Altissimo, vado a scrivere quali parole, il Santo Padre, ha impresso nel mio cuore ardente d’amore per lui (fin da sempre) e per il Signore.

Egli mi ha spiegato perché si è dimesso, perché ha lasciato noi qui sbalorditi e dolenti, mentre lui, nella Santissima volontà di Dio, ritrovava la pace del cuore, ritirandosi in preghiera nel suo piccolo convento. Sì, Benedetto XVI ha lasciato perché sapeva che niente poteva fare per evitare che la barca di Pietro venisse travolta dalle orde e dai lupi famelici che battevano alle porte con le fauci già rosse di sangue. Ha capito, Joseph il bambino tedesco che amava Dio (e che lo amò tutta la vita con una fede semplice e profondissima insieme) che il Signore lasciava la Chiesa precipitare nella tentazione per purificarla e redimerla. Abbandonava la sposa del Figlio alla tentazione maligna di compiacere e di piacere al mondo. Come vediamo oramai tutti i giorni in tristezza. Il Signore lo permetteva e al suo piccolo sulla terra, il piccolo Joseph diventato Benedetto, consentiva di scender dalla Croce perché in Vaticano sarebbe stata alzata una croce colorata “mescolata alle favole” https://www.vaticannews.va/it/chiesa/news/2024-05/croce-di-gioia-paladino-dono-papa-fondazione-beato-angelico.html Una croce colorata, senza il Crocifisso…

Non voleva, non poteva e non doveva Benedetto XVI essere il Papa della rovina e così si è messo d’un canto , lasciando che ci compisse la volontà del Creatore che è quella di mettere gli uomini e le donne in tentazione affinché, convertendosi, ritrovino la strada della santità, cioè del fare la volontà dell’Onnipotente. Lui, il Pontefice tedesco mite e dolcissimo che fu chiamato ingiustamente “pastore tedesco”, nel senso di cagnaccio, arrivò a capire la volontà superiore di Dio, che doveva collimare con la sua e, ben sapendo che nessuno lo avrebbe capito, e che sarebbe stato riempito di critiche, ha deciso, da solo, ma sotto le ali del Signore, di rinunciare. Ora, di fronte allo spettacolo quotidiano, indecoroso, volgare e meschino che abbiamo di fronte, con la diga rotta, tocca a ogni uomo e a ogni donna, ritornare al Signore, all’unica Legge eterna e immutabile che tutto muove e governa nell’immensità del cosmo e comprendere la grande generosità di Benedetto che ha fatto un passo indietro affinché l’umanità, di fronte all’abominio dell’apostasia e al deserto che incombe, potesse farne uno in avanti. E’ questa, in fondo l’opzione Benedetto. Rinascere uno per uno, in piccolezza, per tornare ad essere la Chiesa santissima di Dio.

Mi sveglio o ero già sveglia, non so, vedevo, sognavo, sentivo, non so, ma tutto mi era così chiaro, così semplicemente apparecchiato come la linda tavola di un pranzo domenicale e spero di aver trovato le parole per spiegarlo, ma non so, era tanto enorme l’impresa e perdonatemi…

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