Questa non è Pubblicità. è un Invito a Combattere all’Arma Bianca….Sergio Russo.

18 Maggio 2024 Pubblicato da

Marco Tosatti

Carissimi StilumCuriali, con piacere offriamo alla vostra attenzione questo invito al combattimento spirituale che ci viene dall’amico Sergio Russo, scrittore e artigiano, creatore di raffinate e bellissime corone del Rosario, che ci fornisce anche gli strumenti materiali per la la battaglia…buona lettura e diffusione.

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QUESTA NON È PUBBLICITÀ: È UN INVITO… “ALL’ARMA BIANCA!”

 

E ora, come avrete già capito, cari Lettori e Lettrici di Stilum Curiae, l’arma bianca per antonomasia è proprio la corona del Santo Rosario!

Ovviamente, siti e negozi che commercializzano tali corone ve ne sono a migliaia, in internet e non solo…

E allora, cosa avrebbero quindi di “speciale” le corone che vengono proposte in questa occasione?

Nulla, se non il fatto che vengono assemblate con tanto amore, oltreché ad essere costituite sempre da grani accuratamente scelti e sovente intercalati da pietre dure semipreziose… Un bel dono, dunque (considerando anche il rapporto qualità-prezzo molto vantaggioso che le caratterizza) da fare a sé stessi e/o a persone in grado di apprezzare tali particolari pensieri…

 

È proprio questo il tempo – nel quale, sussurrando ad ogni grano la dolcissima Ave Maria – per far sentire le nostre “campane”, contro le altisonanti “trombe”, arroganti e sfacciate, che vogliono turbare la nostra vita, non solo spirituale, ma anche sociale ed umana.

Sì, stanno per cadere, le odierne “mura di Gerico”, stanno per crollare, sotto la dolce brezza – tanto lieve quanto efficace – dell’Ave Maria, della Piena di Grazia, poiché il Signore è con Lei, ed è benedetto il frutto del suo seno: Gesù.

 

Sergio e Lucia

 

P.S. Visitate il sito www.pergamene.net: qui è spiegato un po’ tutto… Grazie di cuore!

https://www.youtube.com/watch?v=hxBJeh6JRco

(mail: info@pergamene.net)

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4 commenti

  • Sergio Russo ha detto:

    Perfetto!

  • E.A. ha detto:

    In occasione della Celebrazione della Pentecoste e proprio sull’invito del caro Sergio Russo di armarsi della Corona del Santo Rosario, posto qui stralci di un articolo che, a mio modesto avviso, ho trovato molto interessante e ricco di spunti…”La questione centrale è la questione del “Filioque” e cioè: lo Spirito Santo procede solo dal Padre (come dicono le Chiese ortodosse) o dal Padre e dal Figlio (come ha sempre professato la Chiesa cattolica)?
    … “questione di lana caprina” dicono i più, che o non capiscono una cippa o sono in cattiva Fede. E invece è questione centrale: togliete il Filioque e andrete a farvi le canne e a copulare liberamente alla Sommer of love, darete la comunione ai divorziati-risposati, le nozze gay, la maternità surrogata, Tucho Fernandez e la Fiducia supplicans. Ma soprattutto un “dio a propria scelta” e la Pachamama al
    posto della Madonna.
    Con lustri di anticipo, il grande teologo Romano Amerio in un articolo dal titolo impossibile (cfr nota al termine dell’articolo) scriveva: “La celebrazione indiscreta che la Chiesa e la teologia ammodernata fanno dell’amore è una perversione del dogma trinitario, perché la nostra fede comporta che in principio sia il Padre, il Padre genera il Figlio, che è il Verbo, e, dal Padre e dal Figlio, si genera lo Spirito Santo, che è l’amore (Concilio di Firenze, Bolla Laetantur coali et exultet terra). Dunque l’amore è preceduto dal Verbo, cioè dalla cognizione e non si può fare dell’amore un “assoluto”. Facendone un “assoluto”, si cade nell’errore degli Orientali, che non accettano il Filioque del nostro Credo”.
    …Gli Orientali, cioè gli Ortodossi, che in realtà su questo non solo sono scismatici, ma anche eretici, dicono invece che lo Spirito Santo procede dal Padre, ma non dal Figlio. Per noi cattolici, al contrario, lo Spirito Santo procede dal Padre e dal Figlio per “per modo di spirazione e d’amore”. Difatti l’Amore pro-cede dalla Conoscenza (Verbo o Logos) e non precede la Conoscenza.
    Quando si dice, invece, che l’amore non pro-cede dalla Conoscenza, si fa dell’amore un valore senza pre-cedenti, mentre nella Fede Cattolica c’è un valore che precede l’amore ed è la Conoscenza, che è il Verbo, cioè il Cristo. Prosegue Romano Amerio: “Quindi l’esaltazione dell’amore in se stesso implica una distorsione del dogma trinitario e una perversione dello stesso amore”
    Dietro il rifiuto che lo Spirito proceda sia dal Padre che dal Figlio non vi è un teorema di astratta teologia, ma l’idea che il valore vero dell’uomo sia il fare, l’azione, il dinamismo.
    Se l’amore è solo amore e se l’amore non ha logica, se l’amore prescinde dal Verbo (che è invece Conoscenza, verità e ordine delle cose), l’amore prescinde allora da ogni dottrina, religione, sesso, sicchè ogni religione sarebbe vera e quindi la nostra Fede inutile.

    …Le eretiche teorie teologiche del fu-cardinal Martini, espresse nelle sue interviste al «Sunday Times» e ad Alain Elkann, rivelano che il fondo degli errori è sempre il medesimo: “La nostra religione – diceva il sulfureo cardinale – non è ancorata nel Verbo, la nostra religione è fondata sull’amore“.
    Quindi l’eretico Martini, mentore di Bergoglio, poneva un’equipollenza tra tutte le religioni, perché tutte le religioni, tutte le dottrine e tutte le eresie, giovano a sviluppare e a mantenere nel genere umano il senso religioso. Ma se così fosse, il senso religioso si troverebbe egualmente bene nella Chiesa cattolica, nella confessione protestante, nel buddismo e nell’islam… ed anche nella “sommer of love” dei raduni hippies: l’unica cosa che conta sarebbe il senso religioso, cioè la tensione verso Dio, magari con l’aiuto di un po’ di “santa erba”….
    …Il fatto è che la massima tensione verso Dio l’aveva l’essere più religioso di tutti, cioè Satana, una tensione così radicale verso la divinità da voleva essere Dio! E non solo viveva questa tensione scardinata, ma la suggerì ai Progenitori: “Voi sarete come dèi”
    Quindi, quando si dice – come fa Martini e la neo-teologia eretica – che la nostra religione essenzialmente “è una tensione verso Dio“, si dice una cosa sbagliata, si raccoglie il suggerimento di Satana, vòlto ad annientare il Cristo, sola Ragione di ogni tensione….La pseudo-chiesa che ne deriva annuncia falsamente un amore universale, che pre- cede la vera conoscenza di Dio e la Sua Legge iscritta nel Verbo. Dunque essa diventa una pseudo-chiesa autoreferenziale, perchè non pro-cede dalla Conoscenza (e dalla Dottrina, che non a caso Bergoglio definisce “insipida”), ma pro-cede da sè medesima, dalla propria autocoscienza ecclesiale. In conseguenza di ciò l’amore di cui parla non è l’amore di Dio e da Dio, ma l’amore per l’uomo e dell’uomo, un amore di sè.
    Questo amore esclusivamente umano è quindi un amore ab-solutus, cioè sciolto
    dal Logos di Dio, che si pretende sia ispirato direttamente dallo Spirito (senza o contro il Verbo!). Ma per la retta Fede questo non non può essere lo Spirito Santo, perchè in Dio non può esservi contraddizione, nè Amore senza Ordine….Capite perchè Bergoglio pretende di dire che nella Trinità litigano?….Ecco perchè prima c’è “il conoscere” e poi c’è “l’amare”, dato che solo così è possibile capire in cosa consiste il godimento di Dio: in una “intellezione”, in una visione; alla quale visione solo segue l’atto d’amore.
    Scrive Amerio: “La carità, che i beati hanno nella beatitudine del Cielo, è l’effetto della visione e in loro la carità cresce quanto cresce la visione. La carità, l’ardore dei beati, è proporzionale alla visione intellettiva, conoscitiva“. Questa visione, poi, cresce per un lume soprannaturale, il lumen gloria. Quindi, secondo la teologia cattolica, in specie in san Tommaso, la nostra beatitudine è commisurata alla nostra conoscenza: Dio avvalora, innanzitutto, la nostra conoscenza e questa conoscenza, così avvalorata, si infiamma naturalmente.
    Questa dottrina classica, nella teologia cattolica, è stupendamente esposta da Dante in un canto del Paradiso, il XIV:
    «Quando la carne, gloriosa e santa, sia rivestita,
    la nostra persona più lieta sia,
    per esser tutta quanta;
    perché s’accrescerà ciò che ne dona di gratuito lume

    — conoscenza — il sommo Bene,
    lume che, a Lui veder, me condiziona ».
    E’ quello che i teologi chiamano lume di gloria: è un’aggiunta di conoscenza e di potenza conoscitiva, al di sopra della natura.
    Ma poi si dice:
    «Perché la visione crescer conviene.
    E alla visione l’ardor s’accende».
    Cioè: l’ardore, la carità, l’amore, si accende a seconda della visione. La visione dell’essenza divina è condizionata dal lume di gloria e quanto più cresce il lume di gloria, tanto più cresce la visione e conseguentemente tanto più cresce la carità”….Per questo vogliono annientare gli ordini religiosi, specie se contemplativi. Anzi proprio perchè contemplativi!”https://lagiustizia.net/ci-salveranno-le-suore-specie-di-clausura/

    • Balqis ha detto:

      Appunto: non c’è amore senza il Verbo, cioè il Vangelo.
      «Ama il Signore Dio tuo con tutto il cuore, con tutta l’anima e con tutta la tua mente. Questo è il più grande e il primo dei comandamenti. E il secondo è simile al primo: Ama il prossimo tuo come te stesso. Da questi due comandamenti dipende tutta la Legge e i Profeti» ( Mt 22,37-40)
      «Gesù rispose: «Il primo è: Ascolta, Israele! Il Signore nostro Dio è l’unico Signore; amerai il Signore tuo Dio con tutto il tuo cuore e con tutta la tua anima, con tutta la tua mente e con tutta la tua forza. Il secondo è questo: Amerai il tuo prossimo come te stesso. Non c’è altro comandamento più grande di questi» ( Mc 12,29-31)
      « Un dottore della legge si alzò per metterlo alla prova: “Maestro, che devo fare per ereditare la vita eterna?”. Gesù gli disse: “Che cosa sta scritto nella Legge? Che cosa vi leggi?”. Costui rispose: «Amerai il Signore Dio tuo con tutto il tuo cuore, con tutta la tua anima, con tutta la tua forza e con tutta la tua mente e il prossimo tuo come te stesso». E Gesù: “Hai risposto bene; fa’ questo e vivrai”». ( Lc 10,25-28)