a cura di Veronica Cireneo
Abbiamo ricevuto dal nostro Mauro Bonaita, fiero combattente a difesa dell’Eucarestia, questa lettera che ha realmente inviato al sacerdote, di cui non faremo il nome, che durante la Messa di Pasqua si è astenuto dal distribuire l’Eucarestia ai fedeli, demandando interamente il compito a dei ministri straordinari. La offriamo alla vostra attenzione per il fatto che la stessa contiene i link alle encicliche e alle lettere apostoliche, con l’individuazione dei punti essenziali che trattano l’argomento dei Ministri Straordinari.
Sono molte le circostanze che ci vengono segnalate in cui questo sgradito fenomeno si verifica e crediamo di rendere un utile servizio a chi volesse fare presente la questione secondo i documenti ufficiali della Chiesa che sono armi a difesa della fede dei nostri padri. Buona attenta lettura
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Reverendo padre …,
il giorno di domenica 31 marzo, trovandomi a Cervia, per ragioni del tutto fortuite, ho avuto l’occasione di partecipare alla messa Pasquale, da lei celebrata alle 7.30.
Essendo un membro del movimento cattolico degli “Alleati dell’Eucarestia e del Vangelo” e responsabile provinciale di Reggio Emilia, sono avvezzo a vigliare attentamente circa il rispetto delle istruzioni riguardanti le Celebrazioni Eucaristiche.
Purtroppo, soprattutto negli ultimi tempi, abbiamo avuto modo di constatare come moltissime celebrazioni abbiano causato enormi sofferenze ai fedeli desiderosi di accostarsi al Santissimo Sacramento, in modo virtuoso, perché impediti o ridicolizzati in vari modi.
Spesso le infrazioni alle istruzioni liturgiche, a causa di un diffuso e inappropriato senso di “creatività”, si compiono nell’inconsapevolezza degli stessi sacerdoti. Altre volte invece vengono volontariamente eseguite allo scopo di piacere e al mondo. Ma i sacerdoti che vogliono piacere al mondo, sono la rovina della Chiesa.
Ora più che mai, siamo fermamente convinti, come lo fu Giovanni Paolo II, che sia assolutamente necessario riacquisire il senso catechetico dei riti, affinché si possa tornare a trasmettere la Vera fede Cattolica e la fede nella Presenza Reale di Cristo nell’Eucarestia. Fu proprio il Santo Padre Giovanni Paolo II a dire che: “L’Eucarestia edifica la Chiesa” (in “Ecclesia de Eucharistia”).
Condividendo col compianto Santo Padre la medesima convinzione, noi “Alleati dell’Eucarestia e del Vangelo” operiamo allo scopo di contenere le infrazioni e gli abusi eucaristici, anche correggendo con spirito di carità colui o coloro che li commettono davanti ai nostri occhi.
E’ per tale motivo che sono a segnalarle che in tale occasione, nella Santa Messa di Pasqua, a causa della sua astensione dalla distribuzione Eucaristica, si è compiuta una grave infrazione: quella descritta al punto 157 della “Redemptionis Sacramentum”, che espongo di seguito.
Si sottolinea inoltre il fatto che l’incarico della distribuzione, essendo stato demandato totalmente ad un ministro straordinario, sono state compiute numerose altre infrazioni, anche queste riportate sotto e corrispondenti al punto 10 di altri due documenti ecclesiali ufficiali.
L’abuso dei Ministri Straordinari nell’incarico della distribuzione dell’Eucarestia, in condizioni ordinarie, mette in ombra, peraltro, le ragioni caritatevoli per cui fu istituito tale ministero, cioè: la cura dei malati, degli infermi, degli anziani e dei detenuti che per gravi impedimento non possono accostarsi alla celebrazione della Messa.
Gesù è desideroso di essere ricevuto da tutti quelli che sono in stato di grazia, ma non è desideroso di essere distribuito da tutti.
Riporto quindi, come sopra accennato, le istruzioni e le norme essenziali di riferimento circa la distribuzione della Sacra Particola, da parte di sacerdoti o ministri straordinari, durante la Messa.
A) N.157: Dall’istruzione “Redemptionis sacramentum”del 25-03-2004 [qui]
(157) Se è di solito presente un numero di ministri sacri sufficiente anche alla distribuzione della santa Comunione, non si possono deputare a questo compito i ministri straordinari della santa Comunione. In simili circostanze, coloro che fossero deputati a tale ministero, non lo esercitino. È riprovevole la prassi di quei Sacerdoti che, benché presenti alla celebrazione, si astengono comunque dal distribuire la Comunione, incaricando di tale compito i laici. [258]
B) N.10. Dall’Istruzione: “INESTIMABILE DONUM” del 17-04-1980 [qui]
10. Il fedele, religioso o laico, autorizzato come ministro straordinario dell’Eucaristia, potrà distribuire la Comunione soltanto quando manchino il sacerdote, il diacono o l’accolito, quando il sacerdote è impedito per infermità o per lo stato avanzato della sua età, o quando il numero dei fedeli che si accostano alla Comunione sia così grande da far prolungare eccessivamente la celebrazione della Messa.[20] È quindi da riprovare l’atteggiamento di quei sacerdoti che, pur presenti alla celebrazione, si astengono dal distribuire la Comunione, lasciandone il compito ai laici.
C) Ed infine il punto 10 del documento:”Acta Apostolica Sedis” del 1980. pag.336, che fa eco al precedente. [qui]
10. Un religioso o un fedele laico, nominato straordinariamente ministro dell’Eucaristia, potrà impartire la Comunione solo quando sia assente un sacerdote o un diacono o un accolito, quando il sacerdote sia impedito da infermità o età avanzata, oppure quando il numero dei fedeli che si accostano alla Comunione è tanto grande che la celebrazione stessa della Messa dura troppo a lungo. (20) Pertanto il comportamento di quei sacerdoti che, pur partecipando essi stessi alla celebrazione, si astengono dal distribuire la comunione, affidando tale compito a i laici, è da condannare.
Con la speranza che voglia accogliere questa segnalazione con spirito di carità, e che vorrà applicarla prossimamente in rispetto della sensibilità spirituale dei fedeli alla tradizione bimillenaria della Chiesa, la ringrazio per l’attenzione e le porgo i miei sinceri saluti.
In cordibus
Mauro Bonaita
Alleati dell’Eucarestia e Del Vangelo di Reggio Emilia
Giovedì 25 aprile 2024
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Il sacerdote in questione ha il Parkinson e gli tremano le mani. Non distribuisce per questo, per evitare che gli cada tutto.
Ottima precisazione, che “taglia la testa al toro” come suol dirsi…questo cambia tutto l’aspetto della questione…
Se è così, questa gente si dovrebbe solo vergognare e chiedere umilmente perdono, ma possiamo star certi che non lo faranno: gli inquisitori autodidatti non ammettono mai di aver sbagliato.
Purtroppo sembra che siano di moda le liste di proscrizione e la volontà di creare “casi” per ottenere visibilità, fomentando l’odio. Mi dispiace per questo sacerdote.
Cara signora, come mai si dispiace inutilmente giacché nell’articolo non ci sono nomi di sacerdoti, ma non si dispiace che Cristo non venga rispettato come merita?
Lei non ha ama Gesù Cristo?
Un’altra domanda
Lei sa chi era Bal, il prefisso che ha nel nome?
Se non lo sa la informiamo che Bal era uno dei primi idoli pagani dei Fenici, spesso associato alla dea Astarte, divenuta in seguito anch’essa un demonio (come Astaroth) nella tradizione ebraica e cristiana.
Come mai ha scelto questa radice per il suo pseudonimo? È un caso o il personaggio la rappresenta?
Se invece di pensare sempre male degli altri si provasse a pensarne bene, si potrebbe ipotizzare che la signora abbia scelto lo pseudonimo Balqis in omaggio a Balqis al-Rawi, moglie irachena del poeta siriano Nizar Qabbani, uccisa in un attentato all’ambasciata irachena a Beirut nel 1981, cantata dal marito in molte poesie d’amore. Se invece di pensare agli dei pagani avessi digitato Balqis su un motore di ricerca, avresti potuto imparare qualcosa di nuovo e bello.
Credo proprio che tra i sacerdoti ci sia una dilagante cagionevolezza al Parkinsonismo , dato che ho avuto modo di constatare spesso il ricorso ai distributori laici del Santissimo Sacramento in situazioni in cui il sacerdote avrebbe potuto da solo amministrare il sacramento dell’Eucaristia a fronte di un numero di fedeli non eccessivo.
Ma come fate a sapere di chi parla visto che non sono citati nomi di Sacerdoti e neppure la chiesa? Ma sapete almeno quante parrocchie ci sono a Cervia e dintorni?
Se avesse patologie tanto gravi non dovrebbe neppure celebrare visto che comunque deve fare la consacrazione del pane e del vino… Vi immaginate se gli cade il calice mentre lo innalza per la consacrazione?…
Un Sacerdote che si astiene dalla distribuzione commette un abuso Eucaristico, mi sembra chiaro che sia cosí… Ma sembra che a qualcuno non piaccia vederla per com’é…
Sì, ma non divulgate citazioni farlocche. San Tommaso non dice che il Corpo di Cristo appartiene al sacerdote, ma la consacrazione e la distribuzione del Corpo di Cristo, una cosa ben diversa. L’Eucaristia non può mica essere proprietà personale di qualcuno 🤦
Così scrive l’Aquinate: “La distribuzione del corpo del Signore appartiene al sacerdote per tre ragioni. Primo, perché, come si è detto, egli consacra in persona di Cristo. Ora, Cristo, come consacrò da sé il proprio corpo, così da sé lo distribuì agli altri. Quindi come al sacerdote appartiene la consacrazione del corpo di Cristo, così appartiene a lui distribuirlo”. (IIIª q. 82 a. 3 co.)
https://www.veritatemincaritate.com/wp/2016/01/la-distribuzione-del-corpo-di-cristo-spetta-solo-al-sacerdote/
Non solo storpiano San Tommaso, ma lo offendono mettendolo al di sopra della Chiesa. Tommaso era un figlio fedele della Chiesa, al contrario di chi lo strumentalizza contro la Chiesa.
Decenni di ricerche psichiatriche hanno ampiamente dimostrato che la «tomelatria» (thomaelâtrie), come l’ha definita Jean Deschamps, è un’affezione psichica non trattabile, perché inoculante nel soggetto, tipicamente una psiche minata da insicurezza ontologica primaria, un illusorio ma granitico senso di stabilità. Lo sviluppo della patologia vede il progressivo strutturarsi di quello che il Deschamps ha definito un «organismo d’introiezione» (organisme d’introjection), assimilabile a un filtro pervasivo e distorcente dell’attività rappresentativa. Ogni proiezione di quest’ultima assume, in modo meccanico, sistematico e irreversibile, i contorni di un assioma afferente all’apparato categoriale tomista così come inteso e incorporato dal soggetto. La sclerotizzazione di tale organismo avviene in genere nell’arco di pochi mesi, durante i quali, solitamente, non emergono evidenze sintomatologiche, ciò che rende intempestiva la diagnosi e impossibile la cura.
Negli ultimi quattro decenni abbiamo avuto l’opportunità di seguire dappresso una trentina di pazienti tomelatrici, fra cui diversi uomini di Chiesa e numerosi laici (più raramente laiche), e abbiamo potuto osservare su base regolare la dinamica operativa del «complesso tomistoide» (complexe thomistoïde, Deschamps), certificandone l’insanabilità. Negli studi clinici da noi condotti abbiamo rilevato e dettagliato a più riprese la manifestazione psicotica della reductio ad Thomam, consistente nella subordinazione del subordinante al subordinato, ovvero nell’innesco di un meccanismo d’inversione (Deschamps parla di psychisme à flux inversé). Così, per esempio, non solo la Chiesa, ma il Cristianesimo nel suo complesso e nelle sue singole articolazioni vengono subordinati all’apparato categoriale tomista e ai suoi elaborati, entrambi secondo quanto compreso dal paziente.
Come suaccennato, le risorse terapeutiche attualmente disponibili, incluse quelle di ordine farmacologico, si sono dimostrate prive di qualsvoglia efficacia. E poiché gli individui tomistoidi evidenziano un considerevole tasso di aggressività (e dunque un certo grado di pericolosità sociale), in caso di accidentale interazione con tali soggetti si raccomanda estrema cautela, con l’astensione dal confronto su basi argomentative e l’osservazione di un’adeguata distanza di sicurezza.
Consiglio vivamente la lettura di: Rosen C., Crux R. (2020) Reinventing Thomism: Psychopatology of Contemporary Gullibles, St. Louis: Candomblé.
Ah sì sì, gentile Balqis, quello è uno studio — come si dice oggi — “seminale”, dove la psichiatria si veste a festa per andare a nozze con la teologia. […assistente di sala, sia cortese, vada giù in mensa e si faccia dare un tomino elettrico per la professoressa Balqis… e già che c’è, ne porti uno anche a me…]
Risposta del don :- nella Chiesa bisogna darsi da fare !!!! Ecco: datti da fare tu che io sto a guardare e ti dico quando basta.
Forse prima di dare ceri giudizi bisognerebbe conoscere le situazioni, non crede?
Lo dica all’autore della lettera, non a me che gli ho creduto.
Non è obbligatorio credere a tutte le robe che girano su internet, ci si può anche porre qualche dubbio e pensare che bisognerebbe sentire anche l’altra campana. A me, per esempio, pur non avendo mai letto la Summa Theologica, il dubbio che quella frase di San Tommaso fosse troppo una stupidaggine perché potesse davvero averla scritta lui è venuto e sono andato a verificare, ed infatti non l’ha mai scritta🤷
Non capisco quelli discorrono sulla frase di San Tommaso… La questione è ben diversa: qui ci sono innumerevoli situazioni in cui i sacerdoti si astengono dalla distribuzione eucaristica; Cervia è solo uno degli innumerevoli abusi che dilagano di questi tempi…
Volete forse discorrere del sesso degli angeli?
Lei ha ragione: tutti al rogo e basta con queste stupide chiacchiere!!
Buongiorno
nel santuario che frequento il sacerdote distribuisce l’ Eucaristia ma si fa aiutare da persone che sceglie lui . So che i ministri straordinari devono essere formati e nominati dal vescovo e quindi suppongo si sia in presenza di un abuso liturgico. Personalmente conoscendo le persone nominate e la loro storia mi reco sempre dal sacerdote anche perché dopo avergli parlato è l’unico che distribuisce, a richiesta, il Corpo e il Sangue di Cristo sulla lingua.
Le persone sono sia maschi che femmine?