Israele, Iran e il crollo USA. Vincenzo Fedele.

16 Aprile 2024 Pubblicato da

Marco Tosatti

Cari amici e nemici di Stuilum Curiae, Vincenzo Fedele, che ringraziamo di cuore, offre alla vostra attenzione queste riflessioni sulla situazione di conflitto fra Iran e Israele, e più in generale sulla situazione geopolitica. Buona lettura e condivisione.

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Israele, Iran e il crollo USA

Prima di discutere sull’attacco iraniano a Israele desidero chiarire, alcuni me lo hanno chiesto, perché ho interrotto le puntate del mio panorama geopolitico. Ho già spiegato di persona a chi me lo ha chiesto, ma mi sembra corretto chiarirlo pubblicamente.

Nei vari tasselli del quadro geopolitico ho sempre cercato di attualizzare il contesto, per non sconfinare nella storiografia e per concretizzare lo scenario via via proposto con una sorta di “come volevasi dimostrare”.

Per completare il quadro mancavano quattro puntate : L’Europa – L’Italia – L’Informazione – L’Asia e Taiwan.

L’EUROPA è, ormai, una entità inesistente. Economicamente distrutta, politicamente insignificante, tecnicamente arretrata.

L’ITALIA si crogiola nel totale asservimento ai diktat che arrivano da Washington o da Bruxelles senza alcuno spiraglio di autonomia e bloccando sia l’operosità che la creatività che ci ha fatto sempre eccellere.

L’INFORMAZIONE ha ormai, con pochissime eccezioni, una struttura che prevede solo una spessa coltre per coprire la verità ed una instancabile fabbrica di bufale che, a loro volta, producono mozzarelle avvelenate distorcendo fatti e avvenimenti e tacitando opinioni e dibattiti che dovrebbero essere il sale della vita.

L’ASIA E TAIWAN, un futuro che ormai è attualità nel bene e nel male, sono più facilmente comprensibili commentando gli avvenimenti con occhi aperti e vigili.

Il quadro di riferimento del crollo dell’impero americano è chiarissimo e la cronaca è più pungente ed esplicativa di tutte le spiegazioni, i paragoni ed i riferimenti che si possano dare. Il fronte più caldo, in realtà è quello dell’informazione.

Quello che Tosatti ci fa intravedere nei suoi “bestiari” sono solo piccoli assaggi di una melma che ci servono giornalmente e che occorrerà approfondire sempre.

Chiarito questo, ed entrando anche nel “come volevasi dimostrare”, ragioniamo di Israele e Iran, tralasciando, per un attimo tutto il resto, a iniziare dall’Ucraina che pure sfioreremo.

Israele ha attaccato e distrutto una ambasciata iraniana in un paese terzo con raid aerei mirati su Damasco.

Un avvenimento inaudito. Mai, in nessuna occasione, neanche in una guerra dichiarata, l’ambasciata di un Paese è stata oggetto di attacco da parte del Paese avversario e fra Israele e Iran non c’è alcuna guerra dichiarata. Solo l’accettazione acritica, miope e connivente della filosofia israeliana di “attacco preventivo” ha assuefatto tutto l’Occidente a raid inaccettabili in qualsiasi altra situazione sull’altare dell’indifferenza e negando tutte le basi giuridiche di diritto internazionale, oltre che di buon senso e regole di convivenza. Neanche in guerra tutto è concesso. Meno che meno se la guerra non c’è, o non è apertamente dichiarata.

In questo contesto, dunque, Israele si è sentito in diritto di distruggere una ambasciata iraniana per assassinare un generale del “nemico” ignorando il diritto internazionale, giuridico e morale.

Il silenzio di tutto l’occidente è stato assordante e le poche reazioni di perplessità, anche in sede ONU, a questa azione insensata non rimarginano certo la ferita inferta al diritto che regge il mondo civile da cui Israele, unilateralmente, ha deciso di mettersi ai margini, ma rimanendo accolto dalle “democrazie” a senso unico.

Alle 22.30 circa (ora italiana)di sabato 13 aprile l’Iran ha deciso di rispondere al proditorio attacco contro la propria ambasciata, lanciando una prima ondata di droni contro Israele.

Alla prima ondata ne è seguita una seconda, poi una terza. Israele ha subito chiuso il proprio spazio aereo. Sia su TGcom24 che su Rai News 24 i commenti erano supportati da immagini di lucine che si intersecavano nella notte oscura e che, ci veniva chiarito, erano le scie della contraerea israeliana che intercettava i droni iraniani mentre, contemporaneamente, veniva spiegato che i droni di Teheran erano in viaggio, avevano varcato il confine iraniano, si trovavano sull’Iraq, si avvicinavano alla Giordania, nella mattinata del giorno successivo sarebbero arrivati su Israele ………

Ma allora quelle lucine improbabili cos’erano ? Non potevano certo essere i droni iraniani abbattuti, che non erano ancora sui cieli d’Israele. Intanto si intrecciavano le notizie: caccia USA, inglesi e francesi si erano alzati in volo per intercettare più droni possibili. Gli USA certificavano che i droni lanciati erano fra 400 e 500 (si saprà che sono stati circa 150). Altri missili (o droni) erano stati lanciati dallo Yemen e da Hezbollah. L’Air Force One si era alzato in volo per mettere il Presidente al sicuro. ….

Cosa c’entra l’Air Force One con l’attacco iraniano a Israele mentre veniva mostrata e commentata una foto di Biden riunito in poltrona con il suo gabinetto di guerra? Si chiariva, poi, che c’è un Air Force One israeliano che aveva portato Netanihau in un luogo sicuro ….. Come detto, sull’informazione dovremo ritornare in seguito.

Ho smesso, disgustato, di seguire le dirette alle 2.30 di domenica notte, mettendo la sveglia per le 6 per seguire in diretta l’arrivo reale dei droni sui cieli di Tel Aviv.

Ho già chiarito, nell’articolo sugli armamenti, come agiscono i missili, come rispondono i Patriot (Vedi quì) e come operano i missili ipersonici. Evito ripetizioni e invito eventualmente a rileggere il testo chi volesse approfondire. Preciso solo che, a differenza dei Patriot, il sistema Iron Dome opera su 4 livelli di reazione, proprio per evitare di essere individuato e distrutto, e che dispone, nel nucleo centrale di risposta, di 20 missili contro i 4 o 8 dei sistemi Patriot. Quindi un sistema molto più affidabile e preciso dei Patriot e che, non a caso, Israele non ha mai voluto fornire a Kiev. Oltre Iron Dome (cupola di ferro) Israele dispone dei sistemi antimissile Arrow 3 e David’s Sling (Fionda di Davide). Iron Dome riesce a rilevare missili in avvicinamento entro 70 – 100 Km. I sistemi Arrow arrivano a individuare bersagli lontani diverse centinaia di Km (dicono sino a 1.000) ed a colpire obiettivi fino a 100 Km di quota con missili supersonici (5 volte la velocità del suono). Ma qui non voglio entrare troppo nel discorso armamenti, solo chiarire quanto sia fuorviante l’entusiasmo di tutti i media per il fatto che il 99 % dei droni sia stato abbattuto. Nel seguito vedremo perché.

L’idea che mi ero formato alle 2.30 di notte, cioè a caldo, era che i droni iraniani costituivano uno strano attacco. Condotto in modo corretto, se avesse voluto essere efficace, doveva iniziare con il lancio di missili supersonici e ipersonici e i droni al seguito, non inviati in precedenza con il solo risultato di allertare le difese. Sembra, peraltro, che gli iraniani avevano preavvertito gli USA, cioè Israele, dell’attacco notturno.

Proprio prima di spegnere la TV arriva la notizia del comunicato ufficiale iraniano che la risposta allo Stato ebraico per loro era da ritenersi conclusa. I commenti degli esperti in studio erano di supponenza: figuriamoci se il discorso è finito qui ! Tradotto in linguaggio comprensibile, il messaggio iraniano diceva che non ci sarebbe stato il lancio dei missili super e iper sonici che temevo.

Detto questo ragioniamo su cosa è accaduto, cosa sarebbe potuto accadere, cosa è possibile che accadrà.

COSA E’ ACCADUTO.

L’Iran ha deciso di rispondere in prima persona, ma mantenendosi entro una ipotetica “linea rossa” oltre la quale l’escalation del conflitto avrebbe coinvolto non solo tutto il Medio Oriente, ma il mondo intero. L’Iran, come detto prima, ha usato droni che viaggiano a 200 Km/h e non missili super e iper sonici. Una risposta calibrata per mantenere la propria credibilità internazionale ricordando che in occasioni precedenti, anche gravi, aveva evitato risposte dirette. Qualche missile è arrivato su una base militare israeliana, danneggiandola senza provocare vittime. L’unica “vittima” dell’attacco è una ragazzina, ferita e ricoverata, che viene portata sul palcoscenico mondiale a riprova della crudeltà iraniana, mentre i 7 (sette) morti del bombardamento israeliano nell’ambasciata iraniana non vengono mai citati.

Una considerazione non marginale porterebbe anche a considerare l’ipotesi di aver voluto saggiare la reale capacità israeliana di reazione e intercettazione. Insieme ai droni, infatti, è stato lanciato anche qualche missile che ha perforato la cupola di ferro. Dalla guerra dei sei giorni, infatti, Israele non si è dovuto più confrontare in una vera guerra, ma sempre in conflitti asimmetrici contro Hamas, Hezbollah o comunque gruppi irregolari i cui missili sono a livello quasi artigianale. Come gli USA dopo la seconda guerra mondiale hanno condotto solo conflitti locali, che pure li hanno visti sconfitti, ma mai un confronto vero tra pari. La tanto decantata tecnologia difensiva israeliana è reale o pompata dalla propaganda ? Penso che sia gli iraniani che i russi abbiano monitorato attentamente le modalità di reazione israeliana anche se contro sistemi d’arma, i droni, che sono giocattolini a confronto con i missili balistici avanzati. Oltretutto i caccia israeliani, USA, inglesi e francesi sono intervenuti massicciamente e con diverse ore di tempo a disposizione per abbattere i droni molto prima del loro arrivo sui cieli d’Israele, aiutati anche dalla contraerea giordana e saudita.

COSA SAREBBE POTUTO ACCADERE

L’Iran avrebbe potuto agire tramite terzi: Hezbollah dal Libano, Houthi dallo Yemen, attacchi terroristici contro ambasciate o altro ancora. Ha deciso, invece, di uscire allo scoperto rispondendo direttamente, anche se con un profilo basso, al delirio di onnipotenza israeliano che si ritiene al di sopra di tutti i codici militari, giuridici, etici e civili. Ha deciso di rispondere da Stato a Stato, mettendosi in gioco in prima persona e ponendo dei paletti chiari per chiunque sia pratico di tattica e strategia militare.

Se avesse voluto colpire per fare male avrebbe iniziato l’attacco con i missili, non con i droni, che sarebbero eventualmente arrivati dopo, e non prima, e sarebbero stati programmati per seguire l’andamento del terreno per non essere individuati con facilità. L’attacco a quel punto sarebbe stato chiaramente una aperta guerra a tutto campo che avrebbe coinvolto anche altri attori, non ultimi USA, Russia e UK e infine anche la Cina ed il mondo intero. Pur nell’estremismo degli ayatollah è da ammirare la saggezza di una riposta calibrata e al di sotto del livello delle offese ricevute, ma attuata in modo deciso e trasparente. L’Iran avrebbe potuto, appunto, attaccare in modo molto più devastante e, ritengo, l’abbia evitato a ragion veduta.

Avrebbe potuto tacere ed operare sotto traccia, ma correndo il rischio di perdere la faccia all’interno del mondo islamico. L’aveva già fatto evitando, ad esempio, risposte dirette all’uccisione in Iraq di Qasem Soleimani, ed anche in quell’occasione nessuno ha elogiato la moderazione di Kamenei che infatti aveva dovuto subire contestazioni interne unite ai compiaciuti sorrisetti internazionali. Se ha agito a viso aperto il motivo principale è proprio quello di mantenere la sua credibilità come deterrente per ulteriori mosse che comunque rimangono sul tavolo. Se l’ha fatto in questo modo è per lanciare il messaggio chiarissimo: avremmo potuto operare diversamente (missili prima dei droni). Non l’abbiamo fatto. Potremmo farlo se non vi fermate.

COSA E’ POSSIBILE CHE ACCADRA’

Tutto dipende dall’arroganza di Israele e dalla disperazione di Netanyahu. Adesso l’Iran rimarrà alla finestra.

Chi esce con le ossa rotte da quest’attacco notturno è chiaramente Biden che ancora una volta ha dimostrato solo che l’Impero USA è crollato. Non ha avuto la capacità di incidere in alcun modo su Israele essendo praticamente obbligato a coprirne le malefatte. Non ha più alcun carisma che faccia da deterrente contro una qualsiasi reazione armata e deve affidarsi al “buon cuore del nemico” se la risposta è di livello inferiore a quanto temuto. Le elezioni di Novembre condizionano ancora di più l’ex gendarme del mondo mostrando in modo impietoso i limiti di un impero in dissolvimento. Gli USA non hanno alcun controllo sulla situazione in Medio Oriente che è totalmente sfuggita loro di mano. L’intera situazione di quella che continuano a chiamare “Guerra di Gaza”, che in realtà è un genocidio, è il frutto di una serie infinita di errori strategici e di impotenza politica e operativa nei confronti di Israele e della lobby ebraica.

Netanyahu ha evitato una risposta immediata all’attacco iraniano e già questo dovrebbe far riflettere sulla delicatezza della situazione. Si è lasciato le mani libere ma la reazione è di la da venire. Finora le risposte israeliane sono sempre state immediate e condotte manu militari senza limiti e moderazioni di sorta.

Potrebbe decidere di attaccare pesantemente Teheran, magari lanciando attacchi contro le potenziali basi nucleari (che sembra non siano ancora operative), ma questo toglierebbe di mezzo tutte le linee rosse, i paletti e i vincoli che ci separano dalla terza guerra mondiale. Intanto non è riuscito a sconfiggere Hamas, nonostante tutte le distruzioni nella striscia di Gaza e il martirio di una intera popolazione palestinese.

Potrebbe voler dire andare a vedere le carte del nemico scoprendo a proprie spese se si tratta di un bluff o se i sistemi di difesa e di attacco iraniani siano in grado di reggere e replicare agli attacchi. Potrebbe voler dire andare a saggiare sul campo quali siano e fino a che punto coincidano gli interessi iraniani con il rimanente mondo islamico e, ancora di più, con la Russia, la Cina e la Corea del Nord. Potrebbe voler dire vedere se veramente Biden è in grado di controllare il suo protetto (o il suo padrone) mettendo alla prova le dichiarazioni USA sull’appoggio incondizionato degli USA alla difesa israeliana, ma non l’affiancamento ai suoi attacchi insensati, indiscriminati e, non ultimo, illegali.

Potrebbe voler dire anche la fine di Israele come Stato, se veramente l’escalation incontrollata porterà ad un ampliamento del conflitto.

Pur limitandoci a considerare una guerra convenzionale, abbiamo visto che gli USA sono a corto di armamenti e munizionamento, dissanguati dal pantano ucraino, così come tutto il mondo occidentale. La superiorità tecnologica occidentale non esiste più. La capacità produttiva nel settore bellico di tutto l’occidente non è neanche lontanamente paragonabile a quella iraniana e russa messe insieme, anche se nel conteggio si tiene fuori la Cina che in un conflitto allargato non rimarrebbe a guardare. L’Occidente non ha neanche gli uomini da mettere in campo in una guerra aperta che coinvolgerebbe non solo il mondo islamico, ma il mondo intero.

Gli USA non possono permettersi un secondo fronte, con quello ucraino aperto ed in sfacelo e con lo spettro di Taiwan dietro l’angolo. Umiliante per una superpotenza, per quanto “EX”. Neanche Putin desidera un confronto diretto e la moderazione di Teheran è probabile dipenda anche da questo. Ma mentre Putin può riuscire a incidere sulle reazioni iraniane, Biden ha poche speranze di poter fare altrettanto con Tel Aviv che, quindi, potrebbe trascinare tutto il pianeta nel fallimento del proprio disegno insensato e suicida.

Vincenzo Fedele

P S : Due ulteriori considerazioni:

  1. L’Europa continua ad essere una illustre sconosciuta. Non un commento, non un intervento. Nulla. L’attacco non c’è stato e, se c’è stato, non interessa la nostra comunità. Macron ha fatto alzare i caccia francesi senza alcun coordinamento di qualsiasi tipo con il resto dell’UE. Non esistiamo proprio.
  2. Meloni ha convocato in teleconferenza il G7. C’erano Sunak, Macron, ecc. Solo il Presidente Biden (nei filmati c’è scritto proprio “President Biden” mentre per Sunak, Macron, Meloni, ecc. c’è scritto solo il Cognome). Ancora più importante è che Biden sia l’unico per cui l’immagine è allargata e si vedono i suoi “consiglieri”, mentre tutti gli altri sono da soli. Più che consiglieri sarebbe il caso di parlare di badanti, visto lo stato miserrimo di autonomia e comprendonio dell’uomo che dovrebbe essere il più potente del mondo.

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6 commenti

  • creazionista ha detto:

    S. Paolo descrive la feccia ebraica:
    I quali [Giudei] hanno perfino messo a morte il Signore Gesù [“Dominum occiderunt Jesum”] e i Profeti ed hanno perseguitato anche noi; essi non piacciono a Dio [“Deo non placent”] e sono nemici di tutti gli uomini [“omnibus hominibus adversantur]
    1Ts 2,15

    Sono i discendenti di quelli che pur sapendone la forza sfidarono Roma per poi essere completamente distrutti, e rifaranno lo stesso errore trascinandoci con loro grazie ai nostri governanti idioti e servi

    • Davide Scarano ha detto:

      L’articolo è interessante, però vi è un punto che, almeno a mio parere, è rimasto scoperto: Come agiranno o reagiranno i paesi arabi “moderati”- dall’Arabia saudita al Kuwait, a tutti gli Stati del Golfo- di fronte al possibile allargamento del conflitto? Penso che anche questa considerazione abbia favorito una risposta “moderata” dell’Iran.

  • Fausto Mangiavini ha detto:

    Ora basta! Questo blog è diventato antisionista e una voce dell’Islam .Liberi voi di scrivere ciò che preferite, libero io di non leggervi più

    • Marco Tosatti ha detto:

      Voce dell’Islam? Temo che lei non abbia capito proprio nulla. Fa il gioco dell’invasione e dell’islamizzazione chi massacra civili innocenti, a Gaza come in Siria, come in Iraq. Se non capisce questo non capisce nulla. Buona giornata.

    • Felice Bevipani ha detto:

      Vorrà dire che da oggi comincerò a leggere questo blog. Per un filosionista che se ne va, un lettore di buonsenso che arriva.

  • Paoletta ha detto:

    c’e’ una osservazione interessante che viene fatta su mitt dolcino; l’attacco iraniano era decisamente poco costoso, e puntava alla quantita’; la risposta israeliana e’ efficace, ma costosissima e insostenibile sul lungo periodo…l’Iran ha dimostrato di poter mandare in default lo stato di Israele quando vuole e questo, forse, e’ stato il vero senso dell’attacco.

    https://www.mittdolcino.com/2024/04/15/m-agostini-liran-rivoluziona-la-guerra-con-inevitabile-escalation/