L’Apofasi in S. Giovanni della Croce. Ogni Scienza Trascendendo. Il Matto.

23 Gennaio 2024 Pubblicato da

Marco Tosatti

Cari amici e nemici di Stilum Curiae, il nostro Matto offre alla vostra attenzione queste riflessioni, dedicandole in particolare modo a chi gli chiede se sia cattolico. Buona lettura e condivisione.

§§§

 

«OGNI SCIENZA TRASCENDENDO»

L’APOFASI IN SAN GIOVANNI DELLA CROCE

«La gente dice: “È matto”.

Oppure:

“Vive in un mondo di fantasia”.

O ancora:

“Come può confidare

in cose prive di logica?”.

Ma il Guerriero continua

ad ascoltare il Vento

e a parlare con le Stelle».

Paulo Coelho

«Migliaia di volte mi sono ritirato in quel ripostiglio che è il cielo; migliaia di volte ho ceduto al desiderio di soffocarmi in Dio».

Emil Cioran

«Infine, occorre elevarci a ciò che è eterno, spiritualíssimo e sopra di noi, apréndoci al primo princípio, il che reca letízia alla conoscenza di Dio e omàggio alla sua maestà».

San Bonaventura

* * *

APOPHASIS, da apo allontanamento e phemi dico: LONTANO DAL DIRE (unaparolaalgiorno.it) .

*

Questa volta, per «ascoltare il Vento e parlare con le Stelle»,  mi allontano dal dire e propongo uno strepitoso, allettante san Giovanni della Croce. Soltanto un suggerimento: non ci si limiti a “leggere” i versi che seguono facendone l’ennesima acquisizione cerebro-intellettuale, la qualcosa contrasterebbe fortemente con l’indubbia testimonianza apofatica dei medesimi. Dice infatti: «ogni scienza trascendendo». Insomma, giunti all’ultimo verso, dovrebbe aversi la testa del tutto vuota, quindi libera, quindi piena «dell’essenza di Dio vivo».

 

I

Me ne entrai dove non seppi,
vi rimasi non sapendo,
ogni scienza trascendendo.

1 – Non capivo dove entravo,
però quando lí mi vidi,
non sapendo dove stavo,
cose eccelse molto intesi;
non dirò quel che sentii,
ché rimasi non sapendo,
ogni scienza trascendendo.

2 – Di gran pace e di pietà
scienza quella era perfetta,
in profonda solitudine
io l’intesi per via retta;
era cosa sí segreta,
che rimasi balbettando,
ogni scienza trascendendo.

3 – Mi trovai cosí rapito,
cosí assorto ed alienato,
che il mio senso ne rimase
privo d’ogni sentimento,
ogni scienza trascendendo.

4 – Chi vi giunge veramente,
da sé stesso viene meno;
quanto prima egli sapeva,
molto poco allor gli pare;
la sua scienza tanto cresce,
ch’ei rimane non sapendo,
ogni scienza trascendendo.

5 – Quanto piú si sale in alto,
tanto meno si capisce,
ché una nube tenebrosa
va la notte illuminando,
perciò chi questo conosce
resta sempre non sapendo,
ogni scienza trascendendo.

6 – Tal sapere non sapendo
ha un cosí alto potere,
che i sapienti argomentando
mai lo posson superare;
ché la scienza lor non giunge
ad un non saper sapendo,
ogni scienza trascendendo.

7 – Sí sublime è l’eccellenza
di cotesto alto sapere,
che non v’è potenza, o scienza
che lo possa conquistare;
chi sé stesso vincer sappia
con un non saper sapendo,
andrà sempre trascendendo.

8 – Or conoscere volete
questa scienza sovrumana?
Essa è un alto sentimento
dell’essenza di Dio vivo;
opra è di sua clemenza
farci stare non sapendo,
ogni scienza trascendendo.

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16 commenti

  • Giampiero ha detto:

    Anche concetti come il VUOTO o il NULLA assoluto hanno nella tradizione orientale una pregnanza semantica altra rispetto a quella occidentale. Il “Vuoto” della tradizione buddhista è assimilabile all’Essere della filosofia tomista. Non un niente quindi ma una pienezza.

    • il Matto ha detto:

      La sua osservazione, di cui la ringrazio, mi stimola ad evidenziare che i concetti non sono ciò che indicano, e costituiscono soltanto un tramite necessario alla comunicazione.

      V’è uno stato di coscienza (di testa) vuota che è oltre il concetto di vuoto e giustifica il concetto stesso. Quindi, altro è la comunicazione PER concetti (cui si possono conferire accezioni diverse) e altro la comunicazione FRA vuoti, i quali, se integrali, sono … pieni dell’ “Essenza di Dio” di cui nel finale di Giovanni della Croce.

  • Mimma ha detto:

    Sono sempre affascinata da chi propone l’uscir da sé, dall’ego despota che tutto sa o crede di sapere…
    Vorrei tanto provare l’estasi, dimenticare il corpo, i malanni, il lupo che ulula in fondo all’anima, tremendo, mentre l’anima vorrebbe sentire solo angelici aneliti…
    Non ci sono mai riuscita, ahimè!
    Mi accontento della pace che mi dà la Comunione con Gesù, il delizioso Dio-con me dei cattolici, il quale mi promette che sì, l’estasi l’avrò , se sarò buona come una bambina, ma dopo morte, come si conviene a quella peccatrice che sono.
    Vorrei conoscerla di persona, caro Matto.
    Vedere il suo volto.
    Vedere gli effetti fisici dei suoi sforzi per tacitare il suo lupo.
    Con affetto.

    • il Matto ha detto:

      Mimma carissima,

      la ringrazio due volte per l’affetto che mi porta: la prima è per l’affetto in sé, la seconda è per l’affetto di una donna che io, in quanto uomo, apprezzo in modo particolare. Come avrà evinto da certe mie recenti espressioni, il culto della Donna ha per me un valore supremo (che nulla ha a che vedere col femminismo!).

      Mi ha colpito quel suo “mi accontento”, che ai miei apofatici occhi appare gigantesco!

      Quanto al conoscermi di persona, il suo desiderio mi lusinga, ma mi pare che lei non abiti a Roma.

      Che faccio? Le mando una foto? 😊

  • Adriana 1 ha detto:

    Caro Matto,
    non so se sia merito della traduzione, ma il testo citato qui assume la cadenza e la semplicità di espressione di molte “Ballate” che i poeti “pre-romantici” e “romantici” stilarono, affascinati dall’animus di un passato intriso di una spontaneità accattivante quanto infantile, e che vennero scritte in maniera apposita per essere memorizzate con facilità…”Sinite parvulos venire ad me”.
    Ed anche: ” Perchè mi prendete in giro? I selvaggi e i bambini non sono ridicoli: io sono un selvaggio e un bambino ” ( cit. Paul Gauguin ).

    • il Matto ha detto:

      Interessante osservazione!
      I “parvulos”? Dove sono?

      Il testo l’ ho preso da:

      http://www.unavox.it/m18.htm

      C’è anche una versione (in italiano dal francese) del “Pere Cyprien” in:

      https://www.pangea.news/giovanni-della-croce-paul-valery/

      • Adriana 1 ha detto:

        Sono nel Vangelo…i piccolini, o i più piccoli, o i bambini
        ( di corpo e spirito)
        ( ma in latino suona meno pedestre )… ma anche in Juan de la Cruz dove il “parvulus” è egli stesso. Grazie, leggerò la traduzione di Paul Valéry.

      • Adriana 1 ha detto:

        Ho letto: la traduzione-delicatissima- è del padre Cyprien e fa benissimo, Valéry, a mettere in evidenza la temperie mistica, sentimentale e fanciullesca sia dell’autore, sia del traduttore francese.

      • Adriana 1 ha detto:

        Sono nel Vangelo in latino “lasciate che vengano a me”i piccolini, o i più piccoli, o i bambini
        ( di corpo e spirito): la parola latina agevolmente si accosta, nell’immaginario, alla figura di trepidi passerotti
        ( e in latino suona meno pedestre )… ma- indirettamente-
        si trova anche in questo componimento di Juan de la Cruz dove il “parvulus” è egli stesso. Grazie, leggerò la nota di Paul Valéry ( Una vox mi è impossibile perchè mi compare troppo sbiadita e ignoro come si faccia a renderla nitida).

        • Enrico Nippo ha detto:

          Ah … nel Vangelo … e … fuori del Vangelo?

          • Adriana 1 ha detto:

            La prima risposta che mi viene alla mente sta nella famosa poesia dell’Imperatore Adriano diretta alla propria anima ” Animula vagula blandula, hospes comesque corporis…”( te la vai a cercare che merita anche- in traduzione.) Poi, Virgilio, IV Egloga o Bucolica:
            ” incipe, parve puer, risu cognoscere matrem…” ( idem).
            C’è poi il libro di Elemire Zolla dedicato al “Puer aete,
            specialmente onorato e divinizzato in estremo oriente (ma questo lo saprai già). Nei “Poemi conviviali” di Pascoli:
            ” Gesù rivedeva oltre il Giordano/campagne sotto il mietitor rimorte,/ il suo giorno non molto era lontano…/
            (ho scoperto che si trova anche su google). E’ un concentrato evangelico straordinariamente ispirato e conciso che mi pare molto più chiaro ( comprendendo con naturalezza il mistero della vita e della morte ) di qualunque omelia o enciclica che vada per la maggiore.
            E, per il momento, basta. Ciao.

          • Adriana 1 ha detto:

            e.c. “Puer aeternus”

          • Enrico Nippo ha detto:

            😄😄😄

            Per “fuori del Vangelo” intendevo qui sulla terra, fra noi esseri umani. Cioè: fuori dai libri, dalle teorie.

            Comunque grazie per i preziosi suggerimenti.

            Ciao.

  • Gilda ha detto:

    Cristianesimo o gnosi? Per non mescolare scritti di San Giovanni della Croce a scritti di Paulo Coelho propongo la lettura al seguente link: http://loggiaheredom1224.blogspot.com/2013/12/

    • il Matto ha detto:

      Gentile Gilda,

      posso capire la diffidenza verso la gnosi, anzi verso la sola parola “gnosi”, ma non mi viene da giustificarla. A parte che il Cristianesimo comprende la gnosi (si veda per esempio Clemente Alessandrino), appena uno si azzarda ad usare della libera facoltà di riflettere ed approfondire, viene subito tacciato di essere uno “gnostico”, che così diventa quasi una parolaccia se non addirittura un insulto.

      In effetti, è un c e r t o Cristianesimo – lecito ma parziale – che si vuole imporre come esclusivo. Operazione sempre fallita e oggi più che mai in fallimento.

      Ripropongo l’Imitazione di Cristo:

      “Non voler sapere chi l’ha detto, ma bada a ciò che è detto”.

      Molto probabilmente, se invece di Paulo Coelho avessi messo Anonimo, lei non si sarebbe impegnata a dimostrare che Coelho è un massone.

      La invito a meditare la portata immensa, universale e rivoluzionaria del precetto di cui nell’Imitazione di Cristo.

      Non si tratta di “mescolare” voci diverse, ma di cogliere il filo d’oro che le lega. Forse anche a loro insaputa.

      Con rispetto per lei (e preteso per me).

      • Adriana 1 ha detto:

        Caro Matto,
        intendi qui, sulla terra?
        Di esempi ce ne sono moltissimi, e tutti modellati sulla storia di Hans und Gretel.