Viganò: l’apostasia della Chiesa è un flagello permesso da Dio.

16 Giugno 2023 Pubblicato da 15 Commenti

Marco Tosatti

Cari amici e nemici di Stilum Curiae, riceviamo e volentieri pubblichiamo questo messaggio dell’arcivescovo Carlo Maria Viganò. Buona lettura e diffusione.

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MESSAGGIO

ai partecipanti alla Processione eucaristica

in riparazione agli oltraggi blasfemi

della setta lgbtq

Sia lodato Gesù Cristo. Rivolgo il mio saluto a voi tutti, sacerdoti, religiosi e laici, che oggi prendete parte alla solenne processione eucaristica in riparazione dei recenti oltraggi rivolti a Dio e alla nostra santa Religione. In una fase di gravissima crisi nella Chiesa e di furioso attacco ai Comandamenti di Dio e alla Legge naturale, restiamo tutti colpiti – anzi, addolorati – per il complice e pavido silenzio dell’Arcidiocesi di Los Angeles, preoccupata di non urtare la sensibilità del mondo, ed anzi di seguirne e quasi precorrerne i piani, ma non di tradire Nostro Signore, proprio nel momento in cui Egli è offeso e bestemmiato. Esprimiamo invece la nostra gratitudine a Mons. Joseph Strickland, Vescovo di Tyler, Texas: il suo coraggioso appello al pubblico atto di riparazione sia di esempio e di monito per altri suoi Confratelli, il cui silenzio è assordante, oltre che tardivamente enfatizzato dall’appello della USCCB (qui) a recitare le Litanie del Sacratissimo Cuore, senza menzionare né gli atti blasfemi da riparare né i loro autori e complici.

Oggi celebriamo la festa del Sacratissimo Cuore di Gesù, una festa che il Signore ha ordinato di celebrare solennemente il venerdì dopo l’Ottava del Corpus Domini, apparendo nel 1673 a Santa Margherita Maria Alacoque, una religiosa e mistica francese. È a questa monaca che Gesù ha promesso il dono di morire in Grazia di Dio alle anime che per nove primi venerdì del mese consecutivi avessero degnamente ricevuto la Comunione. Nostro Signore chiese al Re Luigi XIV di consacrare la Francia al Suo Sacratissimo Cuore e di raffigurarlo sugli stendardi del Regno, annunciando che se non l’avesse fatto i suoi nemici avrebbero rovesciato la Monarchia. Ma se la mancata consacrazione della Francia può aver causato la rovina spirituale e materiale di questa illustre Nazione per mezzo di una sanguinosa Rivoluzione; se la mancata consacrazione della Russia al Cuore Immacolato di Maria avrebbe provocato nel 1917 – come annunciò la Vergine Santissima a Fatima – la diffusione degli errori del materialismo ateo e del Comunismo in tutto il mondo; quale punizione grava su questo mondo ribelle, ormai dominato dai servi di Satana e dagli adoratori del demonio? E quale punizione incombe sul corpo ecclesiale, i cui Prelati fanno quotidiana professione di obbedienza al regime globalista del Nuovo Ordine Mondiale, addirittura legittimando i peccati che gridano vendetta al cospetto di Dio, e tacciono colpevolmente quando i nemici di Cristo vomitano le loro bestemmie e offendono le cose più sante della Religione?

Forse dovremmo iniziare a guardare all’apostasia presente come ad un flagello permesso da Dio per punire un’infedeltà che perdura ormai da sessant’anni nella Chiesa, in un crescendo di tradimenti che hanno come unico scopo – ormai possiamo riconoscerlo – la cancellazione della Fede cattolica insegnata dal Signore agli Apostoli e la sostituzione della Chiesa con una sua contraffazione umanitaria, orizzontale, ispirata ai principi sovversivi della Massoneria e del culto dell’uomo.

Noi celebriamo oggi il Mistero dell’Amore infinito di Gesù Cristo – simboleggiato dal Suo Cuore palpitante e infiammato di Carità – che è giunto ad incarnarSi, a patire e a morire per noi sulla Croce, offrendo all’eterno Padre l’espiazione perfetta per tutte le colpe commesse dagli uomini sin dal peccato originale. Quell’Amore divino, quel Dio che è Amore perfettissimo, viene a chiudere l’Ottava della festa del Corpus Domini, come a suggellare l’eredità di quell’Amore che il Signore ci lascia con la Sua Presenza nel Santissimo Sacramento dell’Altare. È infatti per amor nostro che il Signore ha voluto istituire la Santissima Eucaristia: Egli rimane presente sotto gli umili veli del pane eucaristico, disposto a subire irriverenze e profanazioni, pur di avere la consolazione di vedere in ginocchio dinanzi al tabernacolo o raccolti attorno all’ostensorio raggiante tante anime buone, tanti bambini, tanti giovani, tante coppie di sposi. E tanti peccatori, che quelle mancanze e quelle debolezze vengono a guarire rivolgendosi al Signore, confidando nel Suo santo aiuto, riconoscendosi umilmente bisognosi di perdono e di Grazia.

Perché, allora, tanto accanimento verso il Bene? Perché questa furia contro persone buone che dedicano la vita al prossimo, se non il rifiuto orgoglioso della salvezza eterna, da parte di chi non accetta che vi sia alcuna Redenzione perché si ostina a negare che vi sia una colpa da espiare e un’umanità colpevole? Quale incomprensione per il valore della vita consacrata dimostrano coloro che parodizzano le monache, che nel silenzio dei chiostri pregano anche per loro! E quale viltà, da parte del pubblico e della squadra dei Los Angeles Dodgers, che tollerano e approvano comportamenti che meriterebbero invece pubblica esecrazione.

Mentre voi onorate Gesù Sacramentato, altri sventurati celebrano in tutto il mondo occidentale l’orgoglio di violare i Comandamenti di Dio e la stessa Legge di natura, con l’appoggio delle istituzioni pubbliche, l’incoraggiamento dei leader religiosi, le sponsorizzazioni delle multinazionali, la partecipazione del mondo dello spettacolo e dell’informazione. Basterebbe questo per farci comprendere come i veri discriminati, oggi, siano coloro che non sono disposti ad apostatare dalla Fede cristiana per abbracciare l’idolatria woke.

La dittatura globalista – imposta e finanziata da ben noti cospiratori – non vuole valorizzare le diversità, ma annullarle; non vuole la nostra libertà, ma la schiavitù del vizio, la dipendenza da un potere pervertito che ricompensa solo i suoi complici, l’asservimento a élite di corrotti che nessuno ha eletto e che nessuno osa arrestare per alto tradimento.

Denaro, potere, piacere, successo, immortalità: le seduzioni del Maligno sono sempre le stesse. Sarete come dei, aveva detto il Serpente ad Adamo ed Eva, mentendo. Quale promessa più assurda, quale frode più sfrontata poteva ordire Satana, per convincere i nostri Progenitori a disobbedire a Dio? Eppure essi hanno creduto che una creatura ribelle all’Onnipotente potesse farli diventare come dei, dare loro la conoscenza del Bene e del Male, ossia di poter decidere cosa è giusto e cosa non lo è, prerogativa esclusiva di Dio.

La stessa promessa falsa e omicida ci viene ripetuta ogniqualvolta siamo soggetti alla tentazione, perché il Maligno vuole indurci non solo a peccare, ma addirittura ad usurpare a Dio l’autorità di stabilire come dobbiamo comportarci, a negare che quell’azione sia peccaminosa, che con essa ci rendiamo responsabili dei tormenti della Passione di Cristo. Ma chi siamo noi, per sostituirci alla Maestà di Dio e decidere cosa è Bene e cosa è Male? Quale delirio di onnipotenza può traviare la mente dell’uomo peccatore, per indurlo a disprezzare l’Amore divino che brucia di Carità il Cuore di Gesù, preferendo la dannazione eterna nell’odio inestinguibile verso il nostro Creatore e Redentore, gettandoci a corpo morto tra le braccia di colui che è omicida sin dal principio? E quale folle accecamento – che ricorda quello del Sinedrio ai piedi della Croce – può spingere i Ministri dell’Altissimo a rendersi complici di questa infernale sovversione dell’ordine divino?

La secolarizzazione della Chiesa in atto da oltre mezzo secolo ha condotto la Gerarchia cattolica a vergognarsi della Verità, del Figlio di Dio, Verbo eterno del Padre, di Cristo che è Signore e Re della Chiesa e delle Nazioni non solo per diritto divino, ma anche per diritto di conquista, dal momento che con il Suo Sacrificio ci ha riacquistati – a prezzo del Suo Sangue – dopo che avevamo scelto la morte e la dannazione cedendo alla tentazione del Serpente.

Questa secolarizzazione è stata possibile da due peccati dell’intelletto – l’eresia e l’orgoglio – uniti a due non meno gravi della volontà – la fornicazione e il peccato contro natura. Questo traviamento ha fatto breccia in molti sacerdoti e Vescovi, accecandoli nella mente con la presunzione e ottundendo la loro volontà con l’impurità.

Sarete come dei. La teoria gender, la corruzione dei bambini e dei ragazzi con l’odioso indottrinamento LGBTQ+, la perversione dell’amore sponsale, la maternità surrogata, l’aborto, l’eutanasia, la transizione di genere, le mutilazioni genitali, la manipolazione genetica sono grotteschi tentativi di sostituirsi a Dio nell’atto della creazione, per cancellare dall’uomo e dalla natura stessa l’impronta divina del Creatore, per ucciderne l’anima col peccato e col vizio, quell’anima che la Santissima Trinità può rendere pura e santa tramite la Grazia, per potervi abitare e colmarla di benedizioni.

Sono quest’invidia livida e sorda, questo odio eterno dell’eterno Sconfitto, che portano il diavolo a cercare di strappare a Dio quante più anime può, illudendosi di vanificare la Sua Passione e Morte. Per questo egli si scatena principalmente contro la Chiesa, Corpo Mistico di Cristo, destinata anch’essa come il suo Capo divino a patire e soffrire. Ma questo è un folle delirio destinato a fallire, perché Nostro Signore ha vinto il mondo, e nulla potrà cambiare o attenuare questa vittoria. La punizione di questi orrori è già contenuta nella loro stessa natura, che è sterile, incapace di generare, di dare la vita, e che viceversa sa solo dare disperazione, dolore, malattia, morte.

Il grande inganno di Satana, cari fratelli, consiste nel far credere alle anime di poter fare a meno di Dio, di potersi costruire un mondo in cui la “fratellanza umana” sostituisca la Carità cristiana, in cui l’amore per il prossimo è invece fondato sull’amore verso Dio e sull’amore di Dio per noi. Ma questo mondo utopico, questo paradiso in cui gli uomini dovrebbero essere fratelli senza riconoscersi in Cristo figli dell’unico eterno Padre, è in realtà l’inferno in terra, la distopia che Satana vuole instaurare per preparare il regno dell’Anticristo. Un inferno in cui le madri uccidono i figli nel proprio ventre, o li vendono a coppie che non possono averne. Un inferno che castra e mutila orrendamente i bambini nell’illusione di farli sembrare ciò che mai potranno diventare, mentre decreta la morte per milioni di creature nel ventre materno. Un inferno che uccide l’anziano, il malato, il povero perché la loro vita non meriterebbe di essere vissuta, e allo stesso tempo tollera o addirittura incoraggia l’orrore della pedofilia, della predazione degli organi, del traffico di minori, dello sfruttamento dei poveri e dei migranti.

Abbiamo udito con raccapriccio le esternazioni di un gesuita americano che oggi è salutato come difensore della causa LGBTQ in seno alla chiesa conciliare e che, a differenza di tanti buoni Pastori, viene accolto calorosamente e incoraggiato da Bergoglio. Sentire questo indegno religioso farsi promotore del vizio e affermare che non vi è contraddizione tra celebrare il Sacro Cuore e le oscene manifestazioni del Pride è un motivo di scandalo per i fedeli, un disonore per la Santa Chiesa e un blasfemo oltraggio nei confronti di Nostro Signore. Solo un’anima traviata può giungere a tale aberrazione, senza rendersi conto della gravità di queste affermazioni. E vien da chiedersi se, nella sua smania di compiacere sodomiti confermandoli nel peccato, questo gesuita eretico non cerchi di legittimare per sé e per i suoi sostenitori ciò che la Legge naturale e divina decretano come peccaminoso. Ma peggiori di questo indegno gesuita sono coloro che lo proteggono, mentre perseguitano buoni sacerdoti che hanno, ai loro occhi, la colpa di predicare secondo ciò che Cristo ha insegnato e che la Chiesa custodisce. Questa tolleranza per il male è ancor più vile quando essa si accompagna all’abuso del potere in casi opposti, quando i Vescovi concedono le chiese per il Pride ma vietano la celebrazione della Messa apostolica, quando le sanzioni canoniche non si applicano per Prelati e sacerdoti predatori, ma per chi osa denunciare chierici eretici o pervertiti.

Vi esorto a pregare, in questa processione di riparazione pubblica, per i responsabili delle pubbliche offese alla Maestà divina. A chiedere al Signore di toccare il cuore di quanti – forse sedotti dagli inganni del mainstream – pensano che la pratica dell’omosessualità non sia intrinsecamente peccaminosa e che come tale non debba essere condannata dalla Morale cattolica; di quanti, indotti ad assecondare inclinazioni che un’educazione sana e una solida vita interiore avrebbero potuto serenamente correggere, sono illusi da mercenari o da lupi travestiti da agnelli che la loro condotta non li privi della Grazia di Dio. Vi chiedo di pregare anche per coloro che, da posizioni di responsabilità, non oppongono un doveroso rifiuto ad ogni cooperazione alla follia woke, senza accorgersi che il sovvertimento morale delle Nazioni è la premessa delle lotte fratricide, delle sedizioni, della guerra civile: e con i disordini, la legittimazione a nuovi controlli, nuove restrizioni, nuove discriminazioni.

A queste povere anime dico: non lasciatevi ingannare! Svegliatevi da questa ipnosi, prima che sia troppo tardi! Abbiate l’umiltà di correre ai piedi della Croce, dove quel Cuore Sacratissimo fu trafitto dalla lancia per farne scaturire sangue e acqua, e di gridare con cuore di figli il vostro pentimento, la vostra richiesta di aiuto, la vostra fiducia nel soccorso soprannaturale di Dio, che tutti mette alla prova non per vederli cadere, ma perché si risollevino vincitori e meritino il premio eterno.

Rifugiatevi in quel Cuore divino, perché sia Cristo a dare un senso e uno scopo alla vostra vita, e Satana non possa corrompervi e trascinarvi con sé nella disperazione eterna dell’Inferno. Né la soddisfazione di ogni piacere, né l’arrogante ostentazione delle oscenità, né la parodia della famiglia e dell’amore coniugale potranno mai dare pace al vostro cuore. Non potrete mai essere dei, perché quell’illusione viene proprio da colui che sa bene quali siano le conseguenze della sua ribellione, del suo Non serviam.

Voi avrete pace – la pace di Cristo, che non è la pace del mondo – solo quando imparerete che l’amore umano è un riflesso dell’amore divino, e che non si può amare il prossimo quando non si ama Colui che ci ha creato, e che ha sparso il Suo Sangue sulla Croce. Colui che tutti vuole salvi, e che a ciascuno assicura l’aiuto che renda possibile questa salvezza. Che tutti vuole santi, mentre Satana ci vorrebbe tutti dannati.

Non lasciatevi ingannare da chi oggi si serve di voi per scardinare le basi della convivenza civile e della morale sociale, ma che non esiterà domani a farvi scomparire, quando nuove trasgressioni e nuovi orrori richiederanno nuove vittime da sfruttare: travestiti, transessuali, transgender, transumani o cos’altro si inventeranno. Non permettete che la vostra debolezza sia usata contro di voi e contro la vostra anima, ma fatene piuttosto un’occasione di miglioramento interiore, per non essere schiavi delle passioni e dei vizi, ma con la Grazia di Dio vittoriosi sul mondo, sulla carne e sul diavolo.

Satana è principe di questo mondo, e il suo potere è solo temporaneamente tollerato da Dio. Ma Satana pretende di regnare, di usurpare l’autorità di Cristo, unico vero Re del mondo, delle Nazioni, delle società, delle anime. Oportet illum regnare, è necessario che Cristo regni: perché dove non regna Cristo, prende potere l’usurpatore, Satana, e con lui governano i suoi servi, che ormai non dissimulano neppure la propria devozione al diavolo.

Ma perché Cristo regni, non basta onorarLo con una solenne processione eucaristica: occorre che da parte di tutti i fedeli – e dei loro Pastori – rinasca l’amore per Gesù Cristo, quale generosa e vitale risposta all’amore che Egli ha per noi. Occorre che ci lasciamo travolgere da questo amore, che ogni fibra del nostro corpo, ogni nostro pensiero, ogni battito del nostro cuore sia mosso dall’amore di Dio, dalla determinazione a fare la Sua volontà, dal desiderio incontenibile di diffondere quanto più possibile questo amore, questa divina Carità. Quando anche i sacerdoti, i religiosi, i Vescovi, i Cardinali e – volesse il Cielo – anche colui dovrebbe presiedere nella carità si lasceranno conquistare dall’amore di Dio e svolgeranno il proprio Ministero animati da questo fuoco spirituale, la risposta del Signore non si farà attendere, e supererà ogni nostra speranza.

+ Carlo Maria Viganò, Arcivescovo

16 Giugno 2023

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15 commenti

  • Giampiero ha detto:

    L’apostasia che sembra avere una impennata quasi inverosimile forse è dovuta a qualcosa o qualcuno che fungeva da Katecon, dunque in grado di trattenerla, e che adesso è venuta/o a mancare. Siamo in balia di noi stessi? È questo il castigo che ci siamo inflitti? Dobbiamo toccare il fondo prima della risalita? Ci riusciremo? E se Dio ci desse un’ultima opportunità? Magari un AVVERTIMENTO come preannunciato a Garabandal? È stato detto che questo “avvertimento” si darà in concomitanza ad un sinodo. Sarà forse quello in preparazione a Roma?

  • Giampiero ha detto:

    Perché Dio “ci castighi” basta lasciarci a noi stessi.

  • Cristiana Cattolica ha detto:

    Mons. Viganò, se Dio ha “permesso” nella Chiesa l’apostasia “voluta” da satana, dal suo vicario Bergoglio e dai vescovi, sacerdoti e fedeli a lui uniti, è solo per separare i capri dalle pecore fedeli a Cristo e al Suo legittimo Vicario Benedetto XVI.

    Ma, mi spieghi Eccellenza, se anche Lei si ostina a far parte della Babilonia di Bergoglio, a che servono i suoi proclami contro l’impostore suo capo?

    Almeno per coerenza, si decida una buona volta a disconoscere l’impostore eretico come capo della Chiesa cattolica.

    E cominci piuttosto ad esortare tutti i sacerdoti fedeli a Gesù Cristo ad uscire da quel covo di demoni che è la Babiloria di Bergoglio.
    Anziché continuare a rendervi corresponsabili dei suoi delitti.

    Oppure volete anche voi ricevere parte dei suoi castighi?

  • alessio ha detto:

    Caro Nippo , ma davvero credi
    alla favola del logorroico
    argentino che ha cambiato il
    ” Padre Nostro ” perché secondo lui non è vero che
    Dio tenta ?
    Guarda Giuda per esempio ,
    come il Signore lo mise , con le
    sue disposizioni al tenere la
    cassa comune ,e come lui insieme agli
    altri quando la Maddalena
    unse Gesù con balsamo la
    sgridarono in preda alla gelosia, e come sia stato
    fatto pontefice bergoglio ,
    che evidentemente desiderava
    esserlo ,e come abbia stravolto
    duemila anni di insegnamento
    apostolico , e come al Concilio Vat.II ci hanno raccontato che i
    cambiamenti li hanno fatto per Noi ,per farci capire tutto ,mentre in realtà chi dice che ha capito tutto , non ha capito nulla , e darci una messa depotenziata , come
    le macchine dei neopatentati. Dio tenta , eccome ,
    sta a noi capire , cosa ci giova
    e cosa ci appesantisce nella
    lotta contro la tentazione ,
    perché da Dio siamo
    liberati dal male.

    • Enrico Nippo ha detto:

      Mi dispiace … abbi pazienza …

      Non si tratta dell’ “argentino”.

      Come ho detto, ho il dono della facoltà di riflettere e rifletto.

      Un Dio che induce in tentazione suscita in me un’enorme perplessità. Invece mi viene da ritenere che la tentazione si presenta da sé e non per una sorta di trappola tesa da Dio. Dio che tende trappole alla Sua più nobile creatura è cosa per me indigeribile.

      La tentazione si presenta da sé e perciò diventa ragionevole chiedere a Dio la forza per non consentirvi.

      Non posso pensare nemmeno per un momento che Dio sia il medesimo che per un verso mi induce in tentazione e per un altro esiga la preghiera per concedermi la grazia per vincerla.

      Se indurre in tentazione rientra nella volontà di Dio, io non riesco a crederlo.

      Se non abbandonare alla tentazione rientra nella volontà di Dio, io riesco a crederlo.

      Perdona …

      • Giampiero ha detto:

        L’odierno “non abbandonarci ALLA tentazione”( così come il “non ci indurre”) può essere causa di fraintendimenti.. Meglio un “non abbandonarci NELLA tentazione. Sembra niente ma cambia tutto .

  • Milly ha detto:

    È un grande mistero l’agire di Dio, ma anche se non lo capiamo questo agire dobbiamo comunque essergli grati perché le “categorie” di Dio non sono le nostre categorie.
    Solo quando saremo alla Sua Presenza capiremo, solo allora!
    “Perché i miei pensieri non sono i vostri pensieri, le vostre vie non sono le mie vie..” Isaia 55, 8 – 11

  • Giampiero ha detto:

    Faccio mia invece la versione di J.Carmignac : AIUTACI A NON SOCCOMBERE NELLA TENTAZIONE. Ci veniamo indotti o meno le tentazioni fanno parte del nostro quotidiano vivere. Invocare il sostegno di Dio in certi momenti è il riconoscimento della nostra indigenza. Riconoscerci “poveri in spirito” insomma. Auguro a tutti un tale senso di povertà.

  • Lucia Buttaro ha detto:

    Condivido pienamente l’analisi e la conclusione di Mons Viganò ma tale risultato sarà ancora più possibile e veloce da raggiungere se ,lo stesso, smettesse di indicare il Santo Padre quale riferimento supremo per gli effettivi apostati.
    La sporcizia nella Chiesa Cattolica non l’ha portata questo pontificato e Viganò deve trovare il coraggio di dire che la “falsa chiesa” non è “di Bergoglio” ma di quegli infedeli infiltrati che hanno scelto di servire SATANA senza consultare né conoscere Bergoglio.
    Dico meglio: Bergoglio è il Papa su cui è ricaduto il castigo del clero e tra questo c’è pure quello che deve scontare pure il “puro” Viganò!
    Se Papa Francesco barcolla è perché il vino qualcuno glielo ha versato……. indovinate chi?
    Riparazione certo, anche per quello che hai fatto e non hai fatto tu, Viganò!

  • Enrico Nippo ha detto:

    “Forse dovremmo iniziare a guardare all’apostasia presente come ad un flagello permesso da Dio per punire un’infedeltà che perdura ormai da sessant’anni nella Chiesa”.

    Poiché ho ricevuto dal Creatore il dono di riflettere, rifletto.

    Si propone l’apostasia come flagello permesso da Dio.

    Ciò sollecita, almeno in me, la perplessità circa la distinzione fra volontà e permissione di Dio, ragion per cui non riesco a pensare un Dio che a volte vuole e a volte permette, ma, in entrambi i casi, conserva il Suo incontrastabile dominio. Faccio un esempio: si può volere che uno anneghi spingendogli la testa sott’acqua, oppure di può permettere che uno anneghi col non prestargli soccorso: davvero non vedo tutta questa differenza, dacché il risultato, voluto o permesso che sia, è il medesimo. In entrambi i casi ci troviamo di fronte ad un assassinio.

    Questa seppur modesta riflessione (ognuno da quel che può) mi conduce a tirare in ballo la preghiera del Padre nostro, che contempla la volontà di Dio “come in cielo così in terra”, ove la parola “volontà” non può non implicitamente comprendere anche la permissione.

    Così ciò che accade in terra è volontà/permissione di Dio. Quindi, in ogni caso, provvidenziale, e perciò, alfine, non c’è nulla di cui scandalizzarsi.

    Inoltre, l’apostasia è evidentemente messa in atto dall’uomo che, stando sempre al Padre nostro e secondo la tradizionale dicitura, vi è stato indotto da Dio nonostante lo scongiuro: “non ci indurre in tentazione”, ciò che, a mio avviso, giustifica la nuova invocazione: “non ci abbandonare alla tentazione”.

    Viene (veniva?) insegnato che senza la Grazia divina l’uomo è, per così dire, una vela senza vento, quindi mentre il “non indurci” resta – visti i fatti – un preghiera inascoltata da Dio, il “non abbandonarci” si accompagna, almeno, alla speranza di un aiuto da parte di Dio.

    Per concludere, un Dio che “induce” nella tentazione dell’apostasia, e “permette” che la tentazione si affermi, per poi, manco a dirlo, “flagellare” gli apostati, supera la mia seppur modesta capacità di comprensione.

    • Federico ha detto:

      Dio ha creato le creature superiori (uomini e angeli) liberi. La libertà è appunto il maggior dono che il Creatore potesse fare. L’amore esiste solo nella libertà e Dio è Amore. Chi vorrebessere ” amato” per forza? Amore e libertà sono complementari ed indissolubili. L’amore esprime appunto la libertà e la spontaneità di compenetrarsi nell’altro e volere liberamente il reciproco bene e la reciproca realizzazione.
      Essendo Dio amore perfetto e assoluto non può che volere la libertà; e questo amore è così perfetto che Egli non priva mai le sue creature superiori della libertà. Se le creature libere pervertono la propria essenza per orientare la libertà non verso l’amore ma verso l’odio tradiscono lo scopo della libertà (che è signoria di sé finalizzata al bene proprio e altrui sempre più perfetto) per orientarlo contro natura. La perversione non è frutto naturale della libertà ma è decisione contro la sua essenza. Il male necessita della libertà ma non ne è il frutto naturale: è la determinazione disordinata contro il bene, la bellezza, l’armonia, l’ordine e la felicità; in sostanza contro Dio. Il male dunque non è imputabile a Dio solo perché Egli ha creato la libertà. Egli infatti per somma bontà ha dato questo enorme potere alle creature; usare questo potere per accusare Dio perché ce l’ha donato è sintomo di malvagità. Se io uso un potere o un dono , non per il suo scopo positivo, ma per fare danni, sono io il perverso, non chi mi ha fatto il dono!

      • Enrico Nippo ha detto:

        Mi perdoni: il suo è un intervento “catechistico” zeppo di stereotipi nel quale non percepisco il minimo spirito vitale. Peraltro, nella fredda foga del “catechizzare”, Lei mostra di non avere cercato di capire (non per forza condividere, dico, ma capire) quello che ho scritto.

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