Le Stravaganti Politiche Militari di Nato e Italia. Laporta.

5 Aprile 2023 Pubblicato da

Marco Tosatti

Cari amici  e nemici di Stilum Curiae, il generale Piero Laporta offre alla vostra attenzione con la consueta lucidità e competenza queste riflessioni sulla situazione militare e politica che stiamo vivendo nello scontro fra gli Stati Uniti e la Russia, via Ucraina. Buona lettura e riflessione.

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Si colgono incongruenti segnali militari. Allargare la NATO non dà alcun vantaggio e invece pone molti problemi, a cominciare dall’insufficienza delle armi di terra già schierate ai confini con l’Ucraina. L’Italia manda la sua poderosa squadra navale a contrastare la presenza delle navi cinesi nel Pacifico. Lo stato maggiore della Marina gabella governo e contribuenti, che se ne fanno una ragione, abituati come sono alle servili, governative stravaganze almeno dalle guerre balcaniche.
Fonti ufficiali assicurano 90.000 soldati statunitensi fra i 300.000 militari di diverse nazioni (Italia inclusa) a ridosso dell’Ucraina. Centinaia di UH-60 Black Hawk, forse meno di 100 cacciabombardieri, alcune centinaia di mezzi corazzati pesanti e leggeri, aerei B-52, F-35, F-16, truppe speciali, lanciamissili e altro. Se si volesse credibilmente attaccare la Russia occorrerebbero almeno il quadruplo di tali forze. Bisogna inoltre considerare che i soldati e i comandi russi hanno sperimentato la guerra e le sue insidie. La NATO schiera invece dispositivi privi di collaudi realistici. Sarebbe tuttavia certa la scelta nucleare.
Si aggiungono alcuni dubbi. La Germania sarebbe d’accordo se già da ora inizia a nicchiare sui rifornimenti allo Zelensky? E la Turchia? Ankara preferisce rimanere dietro le quinte; al più si impegna nei remunerativi rifornimenti a Kiev, specialmente quelli meno telegenici come le bombe a grappolo, progettate negli USA, utili contro truppe e carri armati, ma insensibili a distinguere fra questi e i civili. Armi inumane, in due parole, ma nessun tribunale internazionale si risveglia.
Se la Grande y Felicisima Armada atlantica sarà lanciata in Ucraina saranno lacrime di sangue, a cominciare dall’Italia, obiettivo nucleare in prima linea (Cagliari, Vicenza,  Aviano, Rimini, Roma, Amendola, Sigonella in primis) privo di capacità autonoma di risposta nucleare; adatto alle prime salve nucleari “tattiche” russe di intimidazione.
Su una scala decimale, se l’esercito inviato da Mussolini in Russia valeva dieci a quel tempo, il nostro vale fra 1 e 2 nei giorni correnti. Un massacro, benedetto da Meloni, Schlein, Landini, l’ANPI e gli accoliti sorosian-globalisti.
Tali aspetti sono ben noti in tutte le capitali, di qua e di là della nuova Cortina di ferro e negli alti comandi Alleati. Perché quindi procedere mentre Cina, Russia, Arabia Saudita, Francia, Brasile, Algeria (solo per ricordarne alcuni) mettono il dollaro dietro la lavagna e quindi sfaldano anche lo schieramento militare occidentale? Che cosa è ragionevole attendersi?
I processi economico finanziari sono di gran lunga più lenti delle più lente guerre di posizione. Quello in corso iniziò col massacro di John Kennedy a Dallas, il 22 Novembre 1963, indispensabile per la fine di Bretton Wood, il 15 Agosto 1971 e la privatizzazione delle banconote. Proseguì con l’attentato a Enrico Berlinguer, il 3 Ottobre 1973 a Sofia, subito ravvedutosi; seguì con la strage di via Fani, preceduta dal rapimento di Aldo Moro, poi le sue torture per mano dei BR, quindi il suo assassinio il 9 Maggio 1978 [leggi qui https://amzn.to/3MkwyUp ].
Molto verosimilmente anche i successivi travagli del Vaticano sono riconducibili alla primazia finanziaria in mano a una cerchia bancaria e globalista.
Non è stato tutto questo sufficiente però a insediare il Nuovo Ordine Mondiale e fare fuori i 4miliardi di “mangiatori inutili”, come vorrebbe Karl Schwab del World Economic Forum. Cammin facendo hanno commesso errori strategici e, in quanto tali, difficili da rimediare.
Gli Stati Uniti hanno scommesso sulle tecnologie di controllo delle comunicazioni, quelle militari e civili, per sottomettere popolazioni e individui.
Cina e Russia hanno invece puntato sulle tecnologie militari, navali, aeree e terrestri. Hanno recuperato un divario di oltre 30 anni e oggi sono avanti in numerosi settori bellici, inclusi quelli non convenzionali.
La sottomissione di Russia e Cina, mediante le armi biologiche e con la pressione dei mercati, è fallita, anzi le ha unite e dietro di loro c’è la fila per la tessera del club. S’è innescato un contro processo di riforma finanziaria, nel quale solo l’Euro sembra paradossalmente in grado di resistere, nonostante la guerra condottagli dalla FED.
Non è un processo breve e neppure semplice, i cui sviluppi talune cerchie dominanti negli USA e a Londra pensano di riparare con l’allargamento della Nato, alimentando la guerra ucraina e col processo a Trump.
Non è una follia, né la prima volta nella storia; assomiglia a Hitler che disegnava manovre militari nel bunker mentre l’Armata Rossa metteva a ferro e fuoco Berlino. Hitler avrebbe dovuto negoziare prima che l’Armata Rossa superasse l’Elba. Era tuttavia un ossesso privo di discernimento.
Gli USA dovrebbero cercare un accordo prima che la guerra ucraina metta a nudo l’impotenza militare della NATO, portandoli all’implosione, con effetti globali del tutto imprevedibili. L’Elba sta nuovamente per essere superato, mentre gli aspiranti al governo mondiale si svelano ossessi privi d’ogni credibilità. Noi siamo solo spettatori di questa ossessiva follia, ma non dimentichiamo che Cristo Vince, anche grazie agli ossessi. www.pierolaporta.it

Gen. D.g.(ris.) Piero Laporta

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